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L'ombra lunga del 1800 avanza

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Il recente episodio di censura avvenuto all’Università “La sapienza” di Roma non rappresenta solamente l’iniziativa di un gruppo isolato di docenti e studenti.
Esso si inserisce a pieno titolo in filone ampiamente noto che affonda le sue radici nell’assolutismo di Luigi XIV e nel giacobinismo con la sua volontà di cancellare ogni diritto della Chiesa.


Per quanto riguarda la penisola italiana occorre ricordare che, nel corso del XIX secolo durante il cosiddetto risorgimento, si è consolidato un atteggiamento marcatamente anticristiano e antiecclesiale ad opera dei noti Vittorio Emanale II, Cavour, Mazzini, Garibaldi e soci.
Le stesse leggi dello stato imperialista sabaudo, estese poi allo stato italiano, erano chiaramente contro la Chiesa e abusi e confische di ogni tipo vennero compiuti nei riguardi degli ordini religiosi.
Il principio risorgimentale, risalente a Cavour, “libera Chiesa in libero stato”, che sancisce la separazione netta tra le due istituzioni con la prima che si deve occupare soltanto di manutenzione delle sacrestie e questioni spirituali, caratterizza i rapporti dello stato italiano con la Chiesa fino al secondo conflitto mondiale.
Lo stesso Giolitti afferma che stato e Chiesa sono come “due parallele che non devono incontrarsi mai”.
Anche il regime fascista, pure dopo il concordato del 1929, continua a non permettere, nella sua concezione assoluta del potere, che la Chiesa si occupi di attività sociali, limitandone il campo d’azione a generiche questioni spirituali.
La situazione cambia con l’avvento della repubblica italiana e l’accordo di revisione del concordato del 18 febbraio 1984, firmato da Bettino Craxi e dal cardinale Casaroli.
In tale testo si afferma che lo stato e la Chiesa sono ciascuno nel proprio ordine indipendenti e sovrani ma collaborano per il bene del paese; da cui l’elenco delle materie comuni.
La presa di posizione dei docenti dell’ateneo romano costituisce un evidente superamento di quest’ultima posizione e, in un certo senso, della separazione cavouriana, in quanto, di fatto, ha imposto il silenzio al Papa e alla Chiesa.
Pertanto i signori professori, oltre ad essere prigionieri di schemi mentali di bieca matrice ottocentesca, dimostrano di essere succubi di una ideologia esclusivamente anticristiana e segnatamente anticattolica, affiancando così i rappresentanti del terrore islamista.
Forse non è un caso che tali avanguardie del pensiero operino alla “Sapienza” di Roma: infatti detta università conferì, nel corso del secondo conflitto mondiale, una laurea “ad honorem” ai ministri nazisti Funke e Rust.

Venezia, 17 gennaio ‘08

Per il Veneto Serenissimo Governo
Il responsabile degli affari religiosi
Andrea Bonesso