Comunicati Ufficio Affari Esteri

Le "nuove" decisioni cinesi in materia di libertà di religione.

image_pdfimage_print

Non si illudano i despoti cinesi; come insegna l´autentica storia dei popoli, il vento della libertà soffia ovunque ed è destinato ad abbattere dittature di ieri e di oggi.  

 

"Il Vaticano non deve interferire nella politica interna della Cina, compreso l´uso della religione per interferire nei nostri affari interni,… inoltre deve rompere i cosiddetti rapporti diplomatici con Taiwan"; con queste parole si è espresso Du Qinglin, responsabile del fronte unito del partito comunista cinese nonché membro del comitato centrale dello stesso partito.

Non inganni il gergo burocratico; tali affermazioni indicano che continuerà ad esistere l´associazione patriottica dei cattolici cinesi, una chiesa parallela a quella fedele a Roma, con propri vescovi nominati dal partito comunista.

La prassi delle consacrazioni e nomine episcopali è stata inaugurata nel 1958 da Mao Zedong al fine di creare una chiesa alle dirette dipendenze dello stato.

In parallelo, continuano con coraggio e franchezza a professare la loro fede quei cattolici fedeli al Papa, pur tra intimidazioni, soprusi, incarcerazioni e chiusura di chiese.

Quest´ultimo proclama evidenzia, ancora una volta, la natura liberticida del regime di Pechino e la sua determinazione a calpestare i fondamentali diritti umani.

Fra questi la libertà di religione è basilare, in quanto coinvolge pure la libertà di coscienza ed espressione.

La logica seguita è aberrante: ognuno segua la religione che desidera, purché approvata dallo stato.

Un abito "su misura" per rafforzare l´indottrinamento e il potere autoreferenziale dei dirigenti del partito.

Non si illudano i despoti cinesi; come insegna l´autentica storia dei popoli, il vento della libertà soffia ovunque ed è destinato ad abbattere dittature di ieri e di oggi.

Longarone, 22 dicembre 2008.

  Il responsabile Dip. lotta contro integralismo

Andrea Bonesso