Comunicati Vento del Leone

LA PAZIENZA DEL RAGNO

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Una ragnatela con fili esilissimi. Apparentemente innocua. Illude le prede di poterla perforare e dilacerare con estrema facilità. Non è proprio cosi. Il ragno se ne sta nascosto. Rintanato. Invisibile. Può anche permettersi di assopirsi e di addormentarsi. Sopraggiunge una mosca. Incauta e presuntuosa. Cosa può temere da una ragnatela? Potrebbe servirle da amaca.   Un po’ di riposo non guasta. E poi ripartire. Invece quell’amaca è un’imboscata. E la mosca, con aria da sfida, vi rimane impigliata. Avvertito il pericolo mortale, vi si dimena. Con tutte le sue forze, sempre più infiacchite. Il ragno la sta adocchiando. Furbescamente. Cinicamente. Si divincoli pure. Di lì non uscirà viva. E la sua preda. E’il suo boccone ghiotto, atteso pazientemente