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E’ lecito fermare la guerra?

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Questo quesito è stato posto dal capo della Chiesa cattolica Bergoglio. A tale domanda non si può dare che una risposta: SI.

Ciò che è equivoco, nel suo discorso, è la continuazione: “fermare la guerra senza bombardare”.

Il capo della Chiesa cattolica ci deve spiegare come fare; entriamo nella prassi di Bergoglio, da quando è diventato Vescovo di Roma, limitandoci alle ultime settimane. Qualche tempo fa si è recato in Medio Oriente: ha pregato, ha parlato con varie personalità, ha invitato personalità politiche e religiose in Vaticano; altre preghiere, altri colloqui, altre promesse, altre riprese televisive, altre foto… Quali risultati? Si sono forse fermati i lanci di razzi di Hamas contro popolazioni civili in Israele? Si sono fermati i rapimenti e gli assassinii: NO.

Cosa dovevano fare gli israeliani, di qualsiasi fede religiosa? Circondare Gaza e pregare fino a farsi eliminare, uno a uno, con un colpo alla nuca (come sta avvenendo in Irak ?) o farsi eliminare in massa con un razzo?

Il Vescovo di Roma ha indicato un’altra strada: quella delle discussioni all’ONU. In 70 anni della sua recente storia l’ONU ha dimostrato la sua impotenza e incapacità di risolvere i vari conflitti; li ha solo posticipati, dalla Corea al Medio Oriente.

Qualsiasi organismo internazionale, per essere efficace e incisivo deve avere una base condivisa, e a quella base richiamarsi per risolvere le controversie, che costantemente si presentano.

I principi fondanti dell’ONU si ritrovano nel processo di Norimberga, dove si affermavano una serie di principi condivisi dalle potenze vincitrici della seconda guerra mondiale. Questi principi sono stati affossati da schemi ideologici ( guerra fredda ); sull’altare di questi schemi è stata sacrificata la giusta politica, che ha ispirato il processo di Norimberga: gran parte degli scienziati, tecnici, militari implicati con i crimini del Terzo Reich sono stati accolti a braccia aperte, e con tutti gli onori dagli USA, e con qualche eccezione, anche da altri stati!

In questo contesto si può dire che quanto indicato dal Veneto Serenissimo Governo nell’ultimo decennio corrisponde alla necessità di fermare il terrorismo, rispondendo colpo su colpo, fino a disarticolare i maggiori gruppi terroristici, per aprire un difficile ma non impossibile processo di pacificazione e libertà.

Quali dovrebbero essere questi principi su cui stabilire un’alleanza condivisa, per il progresso? I sette comandamenti, dal QUARTO al DECIMO, e da questi partire per sconfiggere il terrorismo che si basa su: l’idealismo e la metafisica, attraverso il materialismo e la dialettica.

“ Dio vede e provvede “: ciò è idealismo. “ Aiutati che il ciel ti aiuta “: ciò è dialettica.

La strada tracciata con ferma determinazione dal Veneto Serenissimo Governo è stata ed è difficile, ma si è dimostrata giusta e preveggente; in questa crisi planetaria diverse personalità per cultura, religione e formazione politica ( Putin, Netanyahu, Al Sisi ) si sono assunti il compito di fermare l’aggressività terroristica; nostro compito, e di tutti gli uomini e le donne libere, è di appoggiare, lottare ed essere al fianco di questi popoli ( russi, israeliani, egiziani ) e dei loro governi, che coraggiosamente stanno pagando un tributo di sangue e rovine, lottando per la libertà: la libertà si può ottenere soltanto con sacrifici.

Longarone 19 agosto 2014

Germano Battilana