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Iraq, Nigeria, IS: Comunità di Sant’Egidio riunite ad Anversa

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Medio Oriente e Africa, Iraq e Nigeria, IS: se ne e’ parlato dal 7 al 9 settembre ad Anversa, in Belgio, sede del 28mo Incontro Internazionale dellaComunità di Sant’Egidio.

Dedicata al tema ‘La pace è il futuro’, la tre-giorni ha visto il presidente della Comunità Marco Impagliazzo affermare che “Le vittime della violenza vanno difese. Dopo il fallimento dell’Iraq, dove l’Europa e l’Occidentale non hanno capito per tempo che il disfacimento dello Stato avrebbe colpito soprattutto le minoranze e i settori piú fragili della popolazione, dobbiamo assolutamente evitare che un simile scenario si apra nel cuore dell’Africa”. Il vescovo di Anversa, mons. Johan Bonny, ha proposto che dai lavori emerga l’esigenza di “costruire una piattaforma comune di carattere morale e spirituale, sulla quale le religioni e le correnti di pensiero umanistiche si confrontino per promuovere ovunque la pace e la lotta alla violenza di matrice religiosa”. Da Anversa intanto l’Islam sunnita ha condannato le violenze jihadiste dello Stato islamico (IS) in Siria e nel nord dell’Iraq. Il Gran Mufti d’Egitto, Shawki Ibrahim Abdel-Karim Allam, a seguito della violenza che nel nord dell’Iraq ha portato alla uccisione di migliaia di civili innocenti il Gran Mufti ha dichiarato che “L’Isis è un pericolo per l’Islam”, dichiarandosi favorevole alla richiesta che i terroristi venissero ritenuti responsabili per i loro crimini, venendo consegnati alla giustizia. Il Gran Mufti d’Egitto, in carica dal febbraio 2013 e con alle spalle un lungo insegnamento all’università di al-Azhar, ha anche aggiunto che si tratta di “Un errore palese designare un gruppo terroristico come Stato islamico perché esso viola tutti i valori islamici, gli obiettivi più elevati della legge islamica così come i valori universali condivisi da tutta l’umanità”. Inoltre ha affermato che “Gruppi estremisti assetati di sangue sono un pericolo per l’Islam e distorcono la sua immagine. Hanno versato il sangue e diffondono la corruzione sulla terra, indebolendo le nazioni e dando la possibilità agli altri di distruggere noi e di intervenire nei nostri affari con il pretesto di combattere il terrorismo”.