Comunicati Spirito Veneto

Lepanto: ieri, oggi, domani.

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Lepanto è solo un avvenimento del passato o è anche un isegnamento per il futuro? Questo è l’interrogativo a cui Demetrio Serraglia tenta di dare una risposta.


7 Ottobre 1571 la Serenissima, facente parte della Lega Santa, mette a segno uno dei colpi più duri nei confronti del Turco. Oggi il 9 ottobre 1999, a 428 anni da quell’epico giorno, il Veneto Serenissimo Governo insieme ai Veneti tutti ricorda ogni caduto di quella immensa battaglia. Il futuro che attende l’Europa ha i contorni assai cupi, e sembra rendere vani i sacrifici fatti dalla flotta cristiana in quel lontano XVI secolo. Cosa ha significato Lepanto per la cristianità e per l’Europa tutta: ha significato impedire ai Turchi di diventare l’unica potenza egemone del Mediterraneo e opporsi alla diffusione della cultura islamica in tutta l’Europa. Ciò che scrivo sembrerà da nostalgici o forse al di fuori della nostra realtà quotidiana, ma il problema che nel 1571 trovò soluzione, oggi si ripropone prepotentemente: che fare di fronte al crescente appiattimento della nostra cultura ed al continuo assorbimento di tradizioni e modi di pensare estranei alla nostra terra? Lepanto non fu soltanto una battaglia-simbolo, ma anche lo scontro che decise la storia futura di due culture profondamente diverse e incapaci di convivere pacificamente: come già detto fu una battaglia per la supremazia sul Mediterraneo, dopo la quale l’impero turco avrebbe conosciuto una lenta e secolare crisi che si sarebbe conclusa nel 1918 con la sua definitiva scomparsa geografica, perché tutt’oggi è presente un impero islamico sotterraneo che sta tentando di riprendere gli antichi fasti. Se, al contrario, in quella sanguinosa giornata di ottobre gli Ottomani avessero avuto ragione della Lega Santa, i Turchi avrebbero potuto attuare il progetto di costruire un Impero unitario ed organizzato anziché degli stati divisi da odi dinastici. Una tale sciagura avrebbe portato ad un blocco del commercio ed a un conseguente rapido indebolimento dell’Impero, legato alla Spagna (anch’essa facente parte della Lega Santa) dalla comune dinastia asburgica, e di fatto dipendente da essa. La superstite Francia assieme ai principi luterani non avrebbe saputo reggere l’urto islamico sostituendosi alle potenze mediterranee della Serenissima e della Spagna nella difesa dell’Europa. L’intera storia europea ne avrebbe subito delle conseguenze per noi oggi assolutamente catastrofiche e difficilmente immaginabili.
Recenti fatti a livello internazionale dimostrano che è in atto un tentativo di omogeneizzare le tradizioni e le culture dei vari popoli dell’Europa. I recenti conflitti nei balcani hanno mostrato il lato più cruento di questo tentativo di rendere suddita la nostra terra ad altre tradizioni, tutto ciò è stato momentaneamente arginato dalla Croazia e dalla Repubblica Federativa di Jugoslavia che si sono erte a diga nei confronti del pericolo mussulmano.
La manovra che sta attuando il mondo islamico pilotato dal capitale imperialistico e neo colonialistico è di accerchiamento del Continente Europeo. L’imperialismo non è promotore di cultura e civiltà, ma attraverso la globalizzazione tenta di distruggere chi ha delle tradizioni millenarie alle spalle. Clinton e gli ascari della “socialdemocrazia” europea stanno dimostrando con i fatti come l’imperialismo cerca di manovrare le fila del mondo, e queste non sono semplici congetture ma comportamenti reali:
–          l’intervento nel conflitto Balcani solo in aiuto dei mussulmani di Bosnia,
–          l’appoggio dato in Afganistan ai Talebani (gli studenti integralisti islamici),
–          l’aggressione nei confronti della Repubblica Federativa di Jugoslavia e l’appoggio ai terroristi islamici dell’UCK per instaurare una nazione islamica in Europa,
–          il sostegno ai Ceceni che stanno tentando di formare delle dittature islamiche nel Caucaso,
–          e non per ultimo l’aiuto e le sovvenzioni date alla Turchia, loro baluardo islamico nel Mediterraneo, che hanno fatto entrare nella NATO ed ora cercano di farlo entrare nel Unione Europea come elemento  destabilizzante all’interno del Vecchio Continente.
Tutto questi fatti sono poco pubblicizzati perché l’egemonia economico–militare del central imperialismo fa diventare tutti i governi europei muti e complici, l’Europa dei banchieri, delle multinazionali, dei monopoli stando ai fatti odierni renderà il nostro continente uno stato vassallo e di conseguenza impotente. Le recenti catastrofi naturali (i terremoti) che hanno colpito la Grecia, eterno baluardo anti Ottomano, e la Turchia sono l’ulteriore prova che ogni pretesto anche il più drammatico è utilizzabile per destabilizzare l’Europa. Si è arrivati a parlare di diplomazia dei terremoti: utilizzando la solidarietà tra due stati come grimaldello per indebolire la repubblica ellenica volendo farla debitrice della Turchia. Difatti la Grecia è ormai l’ultimo scudo che impedisce alla Turchia di entrare nell’Unione Europea.
Che fare? Questa è la domanda che ci si pone di fronte a questo tragico panorama internazionale.  I popoli d’Europa, le sue etnie, le sue molteplici e millenarie culture devono trovare quella unità d’intenti che ci ha fatto comunque sopravvivere a immani catastrofi. Il Veneto Serenissimo Governo è impegnato su questa strada è farà quanto è nelle sue possibilità per stabilire vincoli di amicizia e di solidarietà con tutti quei popoli che ci sono vicini per cultura e tradizioni storiche.

Demetrio Serraglia