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Dobbiamo fare i conti con un territorio che non è infinito

…Il Veneto è diventato emblema di cementificazione, produzione e consumo, le quali, esasperate all’eccesso stanno avendo un effetto boomerang seminando la distruzione nel nostro ambiente…

Dobbiamo fare i conti con un territorio che non è infinito!
Il Veneto è diventato emblema di cementificazione, produzione e consumo, le quali, esasperate all’eccesso stanno avendo un effetto boomerang seminando la distruzione nel nostro ambiente. L’aumento delle cementazioni oggi ha una velocità esponenziale sul nostro territorio; quindi verrà un giorno in cui saremo costretti a fermarci, perché non ci sarà più terra. Le istituzioni saranno costrette a fare i conti con tutto questo. Sarà necessario avere una pianificazione che non consenti ulteriori danni sul territorio, così avremo modo di coabitare almeno con quel poco verde rimasto.
Il gran nodo da sciogliere sarà non avere uno sviluppo che degradi l’ambiente, ma nel contempo essere occupati. Questo sarà possibile se considereremo uno sviluppo intellettuale, culturale e quindi che non produca ricchezza materiale; questo è logico e molto semplice, ma è anche rivoluzionario. Può anche essere utopia, perché le grandi lobbies e le grandi multinazionali sono così potenti che non permetteranno che questo succeda; esse non farebbero più i loro interessi economici. Ma deve arrivare l’ora che questo modo di concepire il vivere moderno sia messo seriamente in discussione. La grande massa sarà sempre in balia dello strapotere economico? I politici continuano a tenere prioritari nei loro discorsi, senza scostarsi di un millimetro, l’economia e lo sviluppo. È noto che il politico, a grandi linee è demagogo e incantatore.
Oltre ad avere queste doti ha anche due spesse fette di lardo sugli occhi, e non è in grado di vedere che sta mandando in rovina l’habitat dell’uomo; fino a prova contraria anche loro sono uomini, e quindi si danno la zappa anche sui loro stessi piedi. Loro si ergono a salvatori di patrie, e non ci vedono più in là di una spanna dal loro naso, stanno pilotando l’uomo verso l’ingolfamento totale.
Sviluppo e progresso, fino a che punto sono da considerarsi tali? Un individuo che valuta lo sviluppo moderno con diffidenza è considerato non al passo con i tempi? Quel tal individuo sta fiutando il grave pericolo che stiamo correndo. Un pericolo col sicuro biglietto di andata e però con un incertissimo biglietto di ritorno, e se ci sarà verrà a costarci molto caro. Non si ha il coraggio di contrastare lo sviluppo e il progresso moderni, perché si è tacciati di non essere al passo coi tempi; è un gravissimo errore in cui non bisogna cadere. È questo sviluppo?
L’ingolfamento dell’habitat dell’uomo è progresso? Sarà necessario riconsiderare lo sviluppo e il progresso moderni. Questo non sarà possibile fintanto che la gente non sarà messa in condizione di capire il pericolo che c’è nell’ambiente in cui vive. Questo è il punto; un uomo non è libero quanto sente la pubblicità moderna consumistica, distruttiva, a senso unico. È chiaro che l’odore del regime è irrespirabile!
La pubblicità è l’anima del progresso! È davvero progresso quello che abbiamo? La chiave di volta sarà proprio adoperare nel modo giusto la pubblicità, sovvertendo tutto quello che essa stessa fino ad ora ha prodotto.
La pubblicità posta nei termini contemporanei sta incrementando l’ingolfamento dell’habitat dell’uomo, sia materialmente che intellettualmente. La grande sfida è capire che sarà necessario adoperare lo stesso mezzo, appunto la pubblicità, per avere un progresso meno materiale e più intellettuale, visto che questo mezzo è inconfutabilmente riconosciuto come lo strumento di gran lunga superiore per arrivare ad un obbiettivo. Per fare questo ci vogliono investimenti; questi investimenti daranno un frutto molto superiore a un mero guadagno materiale. Saranno frutti fondamentali e sicuramente daranno la possibilità all’uomo di continuare la vita. Bisognerà capire che la ricchezza materiale moderna ingolfa il sistema. Un dato è oggettivo: il territorio non è infinito!
Verrà un momento in cui bisognerà ragionare seriamente; quanto tempo ancora continueremo così, senza invertire la rotta?
Cosa stanno a fare sulle sedie del potere e delle istituzioni i politici? È certo che si guarderanno bene prima di esprimere certe idee, perché sono certamente rivoluzionarie; e quindi visto che loro hanno occupato quelle sedie solo per i soldi e il potere, non scenderanno mai così in basso ad adoperare il loro cervello, questa volta finalmente, per cercare di ottenere il bene dell’uomo.

Tullio Ceccato