1

Lotta – Creatività – Azione diretta

La persona libera non ha alcuna necessità di delegare a chicchessia le proprie decisioni, ognuno deve rimanere in possesso del proprio libero arbitrio, altrimenti non si arriverà mai ad una società di uomini e donne liberi ma si continuerà ad avere un susseguirsi di dittature.


Come si pretende che un cittadino divenuto legislatore, ossia privilegiato, non si getti senza guardare in faccia a nessuno nel partito dei privilegiati, dei monopoli e di conseguenza dell’immobilismo, riducendo al silenzio tutti coloro che essi sopraffanno? Questo è il presupposto che ci fa capire senza ombra di dubbio che il regime elettorale com’è tuttora non è altro che un modo inventato da chi è al potere per rimanerci. Il regime rappresentativo produce solo un’altra forma di aristocrazia, l’unica via per uscire da questo meccanismo perverso è quello dell’esercizio diretto della sovranità del popolo per il popolo.
Chi decide di partecipare al gioco elettorale (perché solo di un gioco si tratta, una droga per il popolo) è costretto a mediare con tutti per ottenere, a qualunque costo e con qualunque mezzo, qualche voto che gli consentirà di entrare nella stanza delle careghe. A chi proveniente dal popolo avrà la sfortuna di entrare nei palazzi è avvertito, perché la sua entrata nell’ambito legislativo è consentita solo per il motivo che la classe dominante è sicura di averlo in pugno e di poterlo manovrare per i propri meschini interessi di potere economico.
Il mito che molti movimenti qui in Veneto si danno è quello di raggiungere il consiglio regionale o qualsiasi altra carica elettiva per poter cambiare qualcosa, loro oltre a non cambiare niente diverranno i prezzolati e consapevoli secondini del regime che ci opprime, solo qualche movimento d’avanguardia è riuscito a liberarsi completamente dalla “droga elettorale”. Chiunque non è più dipendente dall’elettoralismo è represso sia dai Kapò veneti, sia da chi manovra il potere, perché non controllabile dai meccanismi di repressione (perché le elezioni per chi vi partecipa come elettore o come candidato non sono altro che un’arma di repressione).
Il problema che chi partecipa alle elezioni fa finta di non capire è che i mali derivano dal meccanismo governativo e non dagli uomini di governo. Nel sistema elettorale manca il concetto di onestà contrattuale tra l’eletto e l’elettore, infatti dopo essere eletto il consigliere non può più essere rimosso dal proprio elettore.
L’unico modo per passare oltre l’attuale sistema di governo, che è ormai morente, è quello di trovare una nuova forma amministrativa della società, di cui troviamo le premesse nella storia della Repubblica Serenissima: si deve tornare al Comune come base della società, quindi arrivare ad uno stato in cui i liberi comuni si associno. Ma il motore del comune deve essere l’azione diretta del popolo che man mano sorgano i problemi si esprima liberamente prendendo autonomamente e senza alcuna delega le proprie decisioni. Bisogna creare in ogni comune il proprio centro di consapevolezza comunalista contro l’accentramento dello Stato. Perché minore sarà l’autorità di ciascun individuo o ente in rapporto con gli altri individui e enti, e maggiore sarà la possibilità di difendersi contro qualsiasi tentativo di sopraffazione nei propri confronti.
Il problema gravoso emerge quando alla società comunista delle piccole patrie si oppone un sistema globalista, come quello che oggi ha in mano i monopoli dell’economia. Questo non deve farci temere, perché quando il popolo conquisterà il libero arbitrio, e non più delegherà a nessuno le proprie decisioni di interesse vitale, saprà opporre la propria volontà a quella delle potenze ostili come successe ai tempi della Repubblica Serenissima durante la Lega di Cambray (in cui la forza del popolo marciano fece resistere la Repubblica dalla guerra scatenata contro di essa dagli stati di mezza Europa). La difesa dello Stato in base a questo deve rimanere al popolo e non delegata ad eserciti mercenari: questo è un elemento fondante della pace tra i popoli, perché soltanto da un popolo che vedesse nella guerra l’unica via della propria salvezza contro un’aggressione sarebbe possibile ottenere quello slancio guerresco tipico di chi lotta per la sopravvivenza.
La persona libera non ha alcuna necessità di delegare a chicchessia le proprie decisioni, ognuno deve rimanere in possesso del proprio libero arbitrio, altrimenti non si arriverà mai ad una società di uomini e donne liberi ma si continuerà ad avere un susseguirsi di dittature.

Demetrio Serraglia