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INTERVISTA CHOC AI FIGLI DI UNA KAMIKAZE

Dhoha e suo fratello Muhammad, come tanti altri bambini palestinesi,  verranno psicologicamente violentati fino a farli diventare martiri, cioe’ assassini,  come la loro madre.

Dove sono le organizzazioni per i diritti dei bambini quelle che denunciano giustamente i bambini-soldato in Africa ma che hanno evidentemente i paraocchi e non vedono i bambini terroristi in Palestina! Come possono tacere? Con che coraggio non denunciano?

E nonostante ciò esponenti del Governo Italiano continuano a passeggiare con chi inneggia alla politica del terrorismo….

 
GERUSALEMME – L’emittente televisiva Al Aqsa a Gaza, che è controllata da Hamas, ha trasmesso di recente un’ intervista, che non è esagerato definire agghiacciante, a due bambini di pochi anni, figli di Rim Al-Riyashi, una palestinese di 23 anni che il 4 gennaio del 2005 si fece esplodere all’altezza del valico di Karni, tra Gaza e Israele, causando, oltre alla sua, la morte di cinque israeliani.

 L’intervista, dalla quale traspare chiaramente l’elogio del gesto della donna, sembra rafforzare le accuse di Israele che i libri di testo diffusi nelle scuole palestinesi, in special modo nelle ultime edizioni, non educano i giovani alla pace e alla coesistenza e mirano a dare al conflitto con Israele – definito creazione dell’ ‘imperialismo occidentale’ – un carattere di guerra religiosa dell’Islam.

L’intervista e la traduzione dall’arabo sono stati diffusi alla stampa da Memri, un centro israeliano di monitoraggio di quello che dicono e scrivono i media arabi. Nel filmato della Tv, andato in onda lo scorso 8 marzo, l’ intervistatore si rivolge al figlio Mohammed e alla figlia Dhoha di Riym Al Riyashi, minuscoli affondati in due poltrone nere, con i piedi che non toccano neanche il pavimento; lei composta nel suo golfino verde con le braccia quasi sempre conserte, lui più irrequieto, con una felpa rossa. Ai due bambini l’intervistatore chiede se sappiano dove sia andata la madre.
Dhoha: In Paradiso.
Intervistatore: Cosa ha fatto la mamma?
 D – Ha commesso un atto di martirio
I – Ha ucciso ebrei, non è vero? Quanti ne ha ucciso, Mohammed?
Mohammed – Heh?
I – Quanti ebrei ha ucciso la mamma?
M – Molti
I – Quanti?
M – Cinque (mostrando le dita della mano sinistra aperta)
I – Vuoi bene alla mamma, ti manca la mamma? Dov’é la mamma, Mohammed?
 M – In paradiso I – Dhoha, cosa vorresti recitare per noi?
D – "Nel nome di Allah misericordioso e compassionevole: quando verranno l’aiuto di Allah e la vittoria e vedrai la gente aderire in massa alla religione di Allah, allora celebra gli elogi del tuo Dio, chiedi il suo perdono perché egli è sempre pronto alla misericordia". L’intervistatore chiede successivamente a Dhoha che altro vorrebbe recitare e lei risponde ‘Mama Rim’. L’intervistatore si rivolge poi a Mohammed e gli chiede se sappia recitare. Mohammed risponde di sì.
 I – Vai avanti allora, recita qualcosa per noi. Cosa ti va di recitare? ….
M – Io sono in un asilo
I – Ci stai bene?
M – Sì
D – Io sono in un asilo, voglio raccontare
I – Vai avanti allora, raccontaci. Sei in un asilo anche tu. Sei in un asilo, Dhoha, o in una scuola elementare?
 D – In un asilo M – Anche io sono in un asilo
D – Io voglio parlare dell’asilo, voglio parlare
I – Cosa vorresti recitare per noi? Conosci la poesia ‘Mama Rim’? Vai avanti, recitala per noi
D – Rim, tu sei una bomba di fuoco… I tuoi figli e la tua mitragliatrice sono il tuo motto
I – Mohammed, vai avanti e recita…
M – Io sono in un asilo
D – Basta, sono stanca
 I – Va bene, vuoi andare dalla mamma?
Dhoha dice di sì, probabilmente senza rendersi conto del senso terribile della risposta che così conclude l’intervista.