Comunicati

CHIAREZZA STORICA: DOVEROSO L’IMPEGNO DI TUTTI I VENETI

image_pdfimage_print
…La pretesa, stolta e arrogante di sedicenti storici filorisorgimentali sostenuti da una nutrita schiera di pennivendoli indigeni, che descrivendo la nostra veneta serenissima repubblica come decotta sprofondata nei vizi,insensibile alle esigenze di libertà e giustizia  del proprio popolo e incapace di rinnovarsi ,non hanno fatto altro che infangare e denigrare la nostra storia,non trova riscontro in nessuna analisi storica seria di quel periodo. L’imbrattare di sterco e fango le nostre istituzioni marciane avevano e hanno lo scopo di giustificare i misfatti criminali compiuti dall’invasione napoleonica che pose fine al governo della VSR in totale spregio del diritto e della neutralità del nostro stato. Tutto questo ha un fine ben preciso,dimostrare al nostro veneto popolo che gli ideali rivoluzionari bonapartisti trovavano il  giusto ricongiungimento col risorgimento…

Il settecento è il secolo decisivo per l’esistenza della nostra amatissima VSR . Un periodo storico denso di grandi mutamenti in campo politico, sociale, umanistico, scientifico e militare che sta attraversando l’intera Europa. Anche nella nostra VSR con le sue più che millenarie istituzioni si comincia a discutere di cambiamenti ma con i tempi veneti, sottolineo tempi veneti.
La pretesa, stolta e arrogante di sedicenti storici filorisorgimentali sostenuti da una nutrita schiera di pennivendoli indigeni, che descrivendo la nostra veneta serenissima repubblica come decotta sprofondata nei vizi,insensibile alle esigenze di libertà e giustizia  del proprio popolo e incapace di rinnovarsi ,non hanno fatto altro che infangare e denigrare la nostra storia,non trova riscontro in nessuna analisi storica seria di quel periodo. L’imbrattare di sterco e fango le nostre istituzioni marciane avevano e hanno lo scopo di giustificare i misfatti criminali compiuti dall’invasione napoleonica che pose fine al governo della VSR in totale spregio del diritto e della neutralità del nostro stato. Tutto questo ha un fine ben preciso,dimostrare al nostro veneto popolo che gli ideali rivoluzionari bonapartisti trovavano il  giusto ricongiungimento col risorgimento.
Dopo l’invasione dell’Austria il veneto diventa italiano, l’occupazione deve essere legalizzata pronto l’inverecondo referendum farsa del 1866, padre scellerato di tutte le disgrazie fino ad oggi piombate sulla nostra terra e sulle nostre genti .Fatta questa breve ma doverosa  premessa torniamo al XVIII° secolo che è l’oggetto del mio articolo.    
A titolo di esempio nel settecento il nostro popolo godeva di una liberà di pensiero unica in Europa, tant’è che oltre un secolo prima uno storico francese poteva dire che all’università di Padova potevano addottorarsi eretici scismatici,ebrei etc… senza problemi di sorta. La VSR non conosceva ne fame ne miseria, non vi erano tensioni e contrapposizioni sociali, ne manifeste ingiustizie, la condizione femminile rispetto al resto d’Europa era nettamente più felice.   
La giustizia penale e civile funzionava ed era rapida ed efficiente dando  le più ampie garanzie di imparzialità. La criminalità era contenuta a livelli minimi tanto che il letterato e poeta Goethe durante una sua permanenza nella VSR nel territorio di Verona  scrisse meravigliato come le camere d’albergo non avessero serratura o chiavistelli, a una sua domanda all’albergatore sul perché, questi gli rispose che poteva tranquillamente lasciare i suoi averi in camera in quanto nessuno avrebbe mai toccato nulla. La pubblica amministrazione era composta da persone accorte precise e competenti, animate da un profondo senso civico e del dovere.
Non è un caso che lo stato veneto fosse ancora uno degli stati più floridi della penisola italiana e dell’intera Europa. Pochissimi e duramente repressi erano i casi di malversazione, appropriazione indebita del pubblico denaro,  come ancora oggi testimoniano lapidi marmoree  con incisi i nomi di chi aveva rubato.
L’economia dopo una fase di stagnazione dava importanti segni di risveglio,la flotta commerciale era ancora poderosa e nel frattempo si erano aperti nuovi mercati nell’Europa del nord est. L’agricoltura  aveva avuto nuovi impulsi di sviluppo. L’industria stava muovendo i suoi primi passi in chiave moderna e quella tessile nel vicentino era una realtà consolidata. La cultura in tutte le sue forme d’espressione teatrale, letteraria, artistica era quanto mai viva e prolifera.
Anche la nostra gloriosa veneta serenissima  armata, le cui origini si perdono nella notte dei tempi, nel XVIII° secolo attua profondi cambiamenti, con la pace di Passarowitz del 1718 e il trattato definitivo con i turchi del 1732 viene a cadere la maggior minaccia da oriente che era durata secoli.
Essa viene impiegata per il mantenimento della pubblica sicurezza all’interno della nostra nazione e come polizia internazionale a tutela dei convogli e delle rotte marittime .
Ripetute azioni saranno intraprese per far rispettare la legge contro pirati e predoni,tali operazioni troveranno il massimo momento di gloria  alla fine del secolo contro il Bej di Tunisi
ad opera dell’ammiraglio Angelo Emo e dei suoi bombardieri, che destarono positivamente l’impressione dell’intera Europa.
La nostra armata era oggetto di profondi mutamenti e aggiornamenti a partire dalla metà del secolo che la portava ad essere  come modernità ai livelli delle migliori armate europee, i soldati erano equipaggiati con divise e scarpe di ottima qualità, e ricevevano regolarmente razioni sufficienti di cibo e il soldo, cose di non poco conto per l’epoca.
Uno degli aspetti più importanti di questo periodo è la costituzione delle scuole militari In particolare il veneto militar collegio di patria di Verona antesignana di tutte le scuole militari moderne in Italia e tra le primissime d’Europa la cui fondazione risale agli inizi degli anni 60 e successivamente quello di Zara 1784.
Tale istituto doveva preparare alla carriera militare i giovani dai 12 ai 14 anni come soldati di artiglieria,fanteria,ingenieri e cavalleria ,che sarebbero usciti col grado di alfiere. Nel 1763 il provveditore Alvise Tiepolo fece redigere un piano generale che prevedeva 6 anni di rigorosi  studi, sia didattici che strettamente militari. Dal veneto militar collegio nei momenti drammatici dell’insorgenza delle pasque veronesi del 1797 i giovani alfieri assieme alla altre truppe dell’armata e al popolo veronese si resero protagonisti dell’eroica resistenza contro le preponderanti forze di occupazione aliene, a tal proposito va ricordato uno dei tanti eroici giovani alfieri il diciottenne Giovanni Zanardini che trovandosi di fronte alle forze nemiche per la prima volta dava prova di coraggio mirabile mettendosi alla testa degli impauriti soldati anziani e incitandoli a combattere. Il nostro esercito e il popolo uniti sempre contrastarono efficientemente il nemico anche dopo la caduta del governo.
A questo punto rifacendomi a quelli che ho chiamato “tempi veneti”affronto l’esame del comportamento dell’ultimo governo, lungi da me voler difendere il loro comportamento pur considerando per onestà storica alcune osservazioni. All’interno dell’autorità della Serenissima vi erano già dei segnali evidenti di cambiamento,le reazioni erano lente perché non vi erano condizioni di malessere interno alla repubblica che stimolassero il dibattito
istituzionale. La neutralità  e i patti internazionali  garantivano le frontiere e le assicurazioni degli ambasciatori francesi tranquillizzavano. Non va dimenticato anche che nessuna forza ostile dal termine della guerra di Cambrai 1508/1517, più nessun nemico mise piede sul nostro territorio per ben 279 anni,salvo modesti sconfinamenti durante la guerra di successione spagnola ,terminata nel 1720 peraltro totalmente monitorati e controllati dalle nostre forze. Quanti paesi in Europa possono vantare un simile primato?L’incapacità di reagire e dare ordini con efficacia da parte delle autorità serenissima fu determinata anche dalla fulminea avanzata napoleonica che travolse l’esercito piemontese e le forze austriache nella Lombardia occidentale lasciando tutti sgomenti .Eventi così fulminei che trovano solo riscontro agli inizi della seconda guerra mondiale .
Vi è inoltre un altro aspetto da considerare, le forze popolari che potremmo definire armata popolare attaccò pesantemente in ogni luogo le forze nemiche mettendo Napoleone nelle condizioni di mandare dispacci a Venezia in cui intimava al Doge e al governo di far cessare questi scontri che causavano un numero molto elevato di morti nelle sue file,in caso contrario avrebbe fatto terra bruciata in ogni contrada veneta,il governo debole  e pauroso delle vendette del condottiero corso sul proprio popolo sciaguratamente capitolò ponendo fine ad uno straordinario ed unico esempio di uno stato federale plurinazionale mercantile,popolare basato sul diritto  sulla partecipazione e consenso popolare .Detto questo ho voluto con i limiti di questo scritto dare un contributo di giustizia e chiarezza sull’ultimo secolo di vita della nostra VSR .
E fuori discussione per me e per tutti i componenti del VSG e patrioti che la nostra gloriosa patria non è mai caduta, la libertà e il diritto all’esistenza di un popolo non vanno  in prescrizione ,quanti altri paesi nel mondo hanno perduto anche per lungo tempo l’indipendenza per tornare nuovamente stati liberi e indipendenti?,due tra tanti esempi Polonia ed Ucraina.
La devastante crisi economica morale e civile irreversibile dello stato che ci occupa, impone a tutti noi veneti di unirci sotto il millenario vessillo marciano e dare seguito a quanto in tutti questi lunghi anni di battaglie il VSG ha promosso nella difesa del nostro diritto inalienabile alla libertà .Il tempo stringe, la storia ormai è in movimento non possiamo anche questa volta farci cogliere di sorpresa,pena l’annichilimento finale. Diventa imperativo per ogni veneto dentro e fuori dei nostri confini sostenere col massimo impegno le future indicazioni che l’autorità del VSG darà nei giorni a venire ,se vogliamo finalmente vedere un futuro per il nostro Veneto e il nostro popolo.

                                                                VIVA LA VSR 

                                                                 VIVA IL VSG

LONGARONE 19/02/09

IL  PRESIDENTE DELLA VSR
LUIGI MASSIMO FACCIA