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Referendum ed elezioni: "Tutto cambia perché nulla cambi"

…Noi come Veneto Serenissimo Governo affermiamo che l’obbiettivo dell’autogestione e dell’autodeterminazione è l’unico che possa essere intrapreso per un avvenire degno di essere vissuto, un avvenire di responsabilità individuale e collettiva che ci prospetti un domani di libertà. Ma altresì affermiamo che nulla che provenga dall’occupante italiano come mezzo di partecipazione per il Popolo ha una parvenza di legalità e soprattutto di rispetto della volontà popolare…

 

Un’analisi di ciò che è avvenuto è doverosa rispetto alle recenti consultazioni che hanno coinvolto lo Stato occupante italiano.
Sia nelle elezioni amministrative che nei referendum non hanno vinto né le destre né le sinistre: non ha vinto nessun partito. C’è stato dai Popoli della penisola il chiaro messaggio allo Stato central-colonialista italiano della volontà di autodeterminarsi e di autogestirsi.
Noi come Veneto Serenissimo Governo affermiamo che l’obbiettivo dell’autogestione e dell’autodeterminazione è l’unico che possa essere intrapreso per un avvenire degno di essere vissuto, un avvenire di responsabilità individuale e collettiva che ci prospetti un domani di libertà. Ma altresì affermiamo che nulla che provenga dall’occupante italiano come mezzo di partecipazione per il Popolo ha una parvenza di legalità e soprattutto di rispetto della volontà popolare. Guardando al nostro amatissimo Veneto possiamo vedere come l’autodeterminazione e i recenti risultati referendari delle comunità locali siano stati bellamente ignorati, se non addirittura derisi, dall’illegale Stato italiano che ha fatto finta di nulla rispetto ai Referendum per il passaggio al Trentino di Lamon, Cortina, Altopiano di Asiago, Sovramonte e Pedemonte.
L’intenzione dimostrata con questi voti (referendum acqua e nucleare ed elezioni amministrative) dai Popoli della penisola è stata sicuramente corretta e saggia rispetto al futuro collettivo, ma il mezzo utilizzato per dimostrare il proprio disagio ed insoddisfazione è quanto meno dubbio rispetto all’interlocutore con cui si è dialogato (lo Stato italiano e le sue istituzioni).
Per quanto riguarda il Veneto possiamo dire di dare continuità a questo desiderio di autogestione ed autodeterminazione procedendo nella direzione della proclamazione di Liberi Territori Veneti, territori e luoghi in cui non si pratichi più la delega per le decisioni ma l’esercizio diretto e responsabile della sovranità. Proponiamo tutti assieme un nuovo modello di convivenza sociale per il superamento delle convenzioni attuali su cui si basano gli Stati: non più obbligo di appartenenza, ma scelta volontaria basata su un rapporto contrattualistico con l’istituzione a cui si decide di aderire. Uno nazione “comunalista” che si oppone a qualsiasi deriva accentratrice dello Stato. L’autogestione è la via del futuro, non la delega, nessun nuovo leader, ma tutti leader di se stessi.
Vedremo che, anche se in italia con questi risultati elettorali esteriormente tutto sembra cambiare, tutto nella sua essenza rimarrà immutato e il baratro si avvicinerà inesorabilmente, mentre i cosiddetti capipopolo, sempre più alieni alla realtà quotidiana, ballano festeggiano e si inebriano del loro potere.
Veneti in patria e della diaspora impegniamoci tutto per l’autodeterminazione del Popolo Veneto, ritornare in possesso del nostro libero arbitrio è l’unica via per la sopravvivenza.

Longarone, 17 giugno 2011
per il Veneto Serenissimo Governo
Coordinamento dell’attività di governo per l’autogestione
Demetrio Serraglia