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Lepanto faro di libertà

Onorare la ricorrenza della vittoria della battaglia di Lepanto deve essere per noi veneti motivo di orgoglio sempre.

Deve farci ricordare il grande sacrificio che i nostri avi, dalle remote vallate montane alla pianura hanno saputo dare a questa epica battaglia.

In quel momento le divisioni all’interno dello schieramento occidentale erano tali e tante da far permettere perfino l’annientamento del gioiello dell’arte e dell’ennesimo baluardo cristiano nel mediterraneo: Cipro ed i suoi valorosi eroi.

Anteprima

La lega santa, così chiamata fù il risultato del lavoro ininterrotto della diplomazia veneta che non smise mai un attimo di ergersi ad esempio di unità e fermezza.

Tutti gli attori sapevano che se qualcosa non fosse stato fatto per fermare l’oscurantismo Turco-Ottomano, si rischiava l’annientamento dei nostri valori e delle nostre ricchezze; il famoso scambio di intenzioni che poi divenne lo storico ordine di dare battaglia tra il comandante della lega santa Don Giovanni d’Austria che chiese al comandante veneto Sebastiano Venier"che si combatta?"e la secca risposta dell’ammiraglio"et necessità e non si può far di manco",ne è la pura conferma.

La vittoria di Lepanto è una delle pietre miliari della sopravvivenza europea cristiana o se vogliamo occidentale che raggiunge i nostri giorni e se nell’odierno vivere ci è concesso di parlare di diritti di democrazia di libertà ecc. dobbiamo inchinarci a i valorosi eroi di 443 anni fà.

Per noi veneti il ricordo della vittoria di Lepanto ha molto più significato che non per tutto l’occidente perchè anche se la storiografia ufficiale,spagnola prima imperiale poi e italiana odierna vuole sminuire l’apporto umano ,materiale e tecnologico che la repubblica veneta ha fornito in questa battaglia, la serenissima, lo si può provare in qualsiasi momento, con il suo imponente contributo ha permesso non solo la continuazione della realtà cristiana ma la sua stessa continuazione come nazione d’europa ponendo un supporto basilare per il diritto all’autodeterminazione di tutti i popoli.

Se in questo momento storico odierno la tenuta delle nostre tradizioni occidentali è messa a dura prova da incessanti barbari attacchi di integralismi che vogliono sottomettere il mondo noi come veneti abbiamo l’obbligo morale di difendere cio che siamo e ciò per cui i nostri antenati si sono sacrificati sapendo però che i nostri nemici possono nascondersi anche dietro le nostre linee e deteriorare le nostre storiche conquiste dall’interno di un occidente che oramai si riconosce solo nel dio denaro e la gestione delle banche e della finanza dimenticandosi che la ricchezza stà nella libertà delle sue tradizioni che sono l’incontestabile specificità di tutti i popoli e delle loro consuetudini.

La battaglia di Lepanto insegna che non solo l’imperialismo di matrice religiosa può essere mortale per i popoli ma anche quello finanziario, territoriale e geo-politico lo è altrettanto anche se subdolo e inconfessato,lo si può scorgere negli atteggiamenti dell’imperialismo spagnolo durante tutta la campagna dal1570 fino alle stesse manovre navali ambigue dell’Andrea Doria.

La straordinaria frase che fù ribadita dai marinai veneti "lottiamo perchè siamo veneti e poi perchè siamo cristiani", deve essere un modello per tutti noi; dobbiamo elevare questo concetto e riproporlo per il nostro futuro: dobbiamo lottare per la nostre specificità, per i nostri diritti e per la nostrà libertà di popolo perchè solo così si possono raggiungere gli obiettivi di prosperità e sicurezza che tutti hanno diritto nella pacifica convivenza e nell’interscambio umano che dobbiamo prefissarci.

La più grande battaglia contemporanea che dobbiamo combattere a mio avviso è proprio questa, quella della libertà che ogni popolo deve portare avanti per la sua indipendenza e la sua autodeterminazione, quella che i vari imperialismi odierni hanno riconosciuto, purtroppo per il momento, solo sulla carta .

Il presidente del

veneto serenissimo governo

Luca Peroni