1

Veneta Serenissima Repubblica I nostri principi etici I nostri diritti storici

Nel disaminare il diritto internazionale nella sua evoluzione, e per chiarire quale sia la posizione del Veneto Serenissimo Governo in merito a questo intricato argomento, dobbiamo inevitabilmente stabilire quale sia la nostra base etica, e fare memoria della nostra storia di Popolo e di esseri umani.

La base etica del Veneto Serenissimo Governo sul diritto internazionale è indubbiamente la stessa che pretendiamo dal nostro ordinamento giuridico interno di nazione che aspira all’indipendenza.

Il Veneto Serenissimo Governo ritiene che sia necessario fondare il proprio progetto e la propria azione su quei grandi valori legati ai fondamenti ebraico-cristiani, espressi anche nelle “tavole della Legge” le dieci parole che Moshé ricevette sul Sinai.

Il Veneto Serenissimo Governo conferma che soltanto su quella base è possibile garantire un futuro per le genti venete, ma pure per ogni popolo che aspiri ad essere veramente libero.

Riteniamo che il rapporto con il trascendente sia di natura personale, però il rapporto con il prossimo, sia esso singolo o nazione, debba essere regolato da vincoli etici condivisi e da un rapporto di reciprocità. Per questo di seguito esplichiamo in modo didascalico la parte del decalogo a cui necessariamente dobbiamo riferirci come prerequisito per ogni rapporto sia interpersonale che internazionale:

– onora il padre e la madre,

– non uccidere,

-non commettere atti impuri,

-non rubare,

– non dire falsa testimonianza,

– non desiderare la donna d’altri,

– non desiderare la roba d’altri.

Il diritto internazionale senza questa necessaria premessa, che deve trasformarsi necessariamente in pratica quotidiana, sembra essere una di quelle "cose" o meglio uno di quei argomenti che una volta che ci si addentra e che si cerca di capirne il significato od il fine, ci si accorge che in realtà è un insieme di bei propositi, di affermazioni, di dichiarazioni, di concetti ecc… fatti e messi insieme per accreditare un potere morale a chi ha già il potere materiale. Quindi cosa dobbiamo fare per evitare questo crimine? Dobbiamo agire in modo proattivo per trovare un "modus vivendi" per far si che il rapporto tra gli Stati, come lo è tra gli esseri umani, sia basato su regole condivise, sul libero arbitrio e sulla responsabilità individuale del proprio agire.

Dal secondo conflitto mondiale (Dichiarazione di Mosca dell’ottobre 1943) emerse la necessità di istituire dei tribunali internazionali per giudicare i criminali di guerra ovvero coloro che si erano macchiati di crimini contro l’umanità con la complicità degli ordinamenti giuridici ordinari o speciali degli Stati per i quali combattevano o per i quali erano “burocrati”.

E questo a seguito del processo di Lipsia, processo chiesto ai tedeschi all’indomani del primo conflitto mondiale in cui fu richiesto ai tedeschi stessi di processare il Kaiser e altri leader considerati responsabili delle politiche di aggressione che avevano dato inizio al conflitto; il processo di Lipsia, condotto in assenza del Kaiser o di altri capi di governo tedeschi, terminò per la maggior parte con l’assoluzione degli imputati e venne generalmente considerato, anche in Germania, una farsa.

Un tribunale internazionale nelle intenzioni doveva essere un luogo dove non vigeva la regola della vendetta ma del diritto, un diritto condiviso, un diritto che responsabilizzasse ogni essere umano delle proprie azioni, e che si basasse sul libero arbitrio di ogni individuo, il quale diventasse responsabile delle proprie scelte ed azioni e ne rispondesse singolarmente e collettivamente. Da ciò emergono i Principi del diritto internazionale riconosciuti nello Statuto e nella sentenza del Tribunale di Norimberga (1950):

Principio I

Chiunque commetta un atto che costituisce crimine secondo il diritto internazionale ne è responsabile ed è passibile di condanna.

Principio II

La circostanza che una norma interna non preveda una sanzione penale per un atto che costituisce un crimine secondo il diritto internazionale non esime la persona che abbia commesso tale atto dalla responsabilità secondo il diritto internazionale.

Principio III

Il fatto che la persona che ha commesso un atto costituente crimine secondo il diritto internazionale

abbia agito in qualità di Capo di Stato o di funzionario con responsabilità di governo non la solleva dalla responsabilità secondo il diritto internazionale.

Principio IV

Il fatto che una persona abbia agito obbedendo ad un ordine del suo governo o di un suo superiore non esclude la responsabilità della persona secondo il diritto internazionale, purché la sua scelta morale fosse di fatto possibile.

Principio V

Ciascuna persona accusata di un crimine secondo il diritto internazionale ha il diritto ad un processo equo in fatto e in diritto.

Principio VI

I seguenti crimini sono perseguibili come crimini secondo il diritto internazionale:

a) Crimini contro la pace:

i) Pianificazione, preparazione, scatenamento o conduzione di una guerra di aggressione o di una guerra in violazione di trattati, accordi o garanzie internazionali;

ii) Partecipazione ad un piano concertato o ad un complotto diretto a commettere uno degli atti menzionati al punto precedente.

b) Crimini di guerra:

Violazioni delle leggi e degli usi di guerra, i quali comprendono, senza limitarsi ad essi: omicidio volontario, maltrattamento o deportazione per essere costretti a lavoro schiavistico o per ogni altro fine di popolazione civile dei o nei territori occupati; omicidio volontario o maltrattamento di prigionieri di guerra, di persone in mare, uccisione di ostaggi, saccheggio di proprietà pubbliche o private, distruzione deliberata di centri urbani, città e villaggi, o devastazioni non giustificate da necessità militari.

c) Crimini contro l’umanità:

L’omicidio volontario, lo sterminio, la riduzione in schiavitù, la deportazione e altri atti inumani posti in essere contro una popolazione civile, o le persecuzioni per ragioni politiche, razziali o religiose, quando tali atti sono perpetrati o tali persecuzioni sono condotte in esecuzione di o in connessione con un crimine contro la pace o di un crimine di guerra.

Principio VII

La complicità nella commissione di un crimine contro la pace, di un crimine di guerra o di un crimine contro l’umanità come indicati nel Principio VI, costituisce un crimine secondo il diritto internazionale.

Questi principi si sono scontrati con gli eventi post bellici, e con il fatto che l’equilibrio mondiale non fosse demandato agli organismi internazionali (come arbitri), ma il diritto rimaneva semplicemente puro argomento accademico, ed utilizzato in modo arbitrario esclusivamente per punire i nemici di turno, o meglio per trovare il capro espiatorio del consesso internazionale (come succede nel conflitto arabo israeliano, in cui si nota un utilizzo a senso unico del diritto internazionale contro Israele).

In realtà dal secondo dopoguerra fino alla caduta del muro di Berlino la pace fu mantenuta non tanto dal diritto in
ternazionale, ma dall’equilibrio della guerra fredda basato sul deterrente atomico.

Ora dobbiamo prendere atto che a livello globale stanno avvenendo dei cambiamenti politici, economici che sono epocali, la strada sembrerebbe essere molto in salita ma per questo non deve essere impossibile.

Noi come Veneto Serenissimo Governo, erede e continuatore della storia, cultura e tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica, abbiamo l’obbligo morale e storico di intervenire per tentare di evitare questa catastrofe imminente causata dalla deturpazione del diritto internazionale e dalla costante lotta per l’egemonismo attuata da vari attori internazionali, che se non fermata travolgerà tutto e tutti e proponiamo che le relazioni tra Popoli siano basate su:

· Rispetto dei diritti umani fondamentali;

· Rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale di tutti i Popoli;

· Riconoscimento dell’uguaglianza tra le razze e tra tutte le nazioni grandi e piccole;

· Non intervento e non interferenza negli affari interni di un altro Paese;

· Rispetto del diritto di ogni Popolo di difendersi, sia individualmente che collettivamente;

· a) astensione dall’uso di patti di difesa collettivi che siano di beneficio agli interessi di una delle grandi potenze b) astensione dall’esercitare pressione su un altro Paese;

· Non esercitare atti o minacce di aggressione contro l’integrità territoriale o l’indipendenza politica di un Popolo;

· Soluzione di tutte le dispute internazionali con mezzi pacifici come negoziato, conciliazione, arbitrato o accordi giudiziari,

· Promozione di mutui interessi e cooperazione;

· Rispetto della giustizia e degli obblighi internazionali.

Quindi il diritto all’autodeterminazione dei Popoli deve essere reale e non solo scritto sulla carta dei trattati.

Le lotte per l’egemonia sono alla base dell’oscurantismo mentre il futuro risiede nelle capacità dei Popoli di autogestirsi e di vivere in rapporti di pace e collaborazione pacifica, chi rigetta tali principi sarà responsabile e complice dei conflitti sia su scala locale che mondiale.

Noi come Veneto Serenissimo Governo ci impegniamo fin d’ora a sostenere con tutte le nostre forze quei popoli che lottano per una vera libertà contro il terrorismo ed il terrore in ogni forma venga esso attuato.

Noi sosteniamo che il mondo non deve essere governato dalle minacce militari, ma basato sulla legge internazionale e sul rispetto della libertà dei Popoli.

Tra l’altro non dobbiamo dimenticare che il fondamentalismo islamico influenzando e governando vari Stati con un peso notevole nell’ONU, attraverso pressioni di tipo economico (combustibili fossili) e militare (finanziamento del terrorismo e arsenali batteriologici e chimici, con ricerca dell’arma nucleare), utilizza i principi democratici dell’occidente (su cui si basano le organizzazioni sovranazionali) per assoggettare e sottomettere la nostra civiltà.

Se non si riforma il diritto internazionale e gli organi in cui esso viene amministrato il rischio è una riedizione del patto di Monaco del 1938 in salsa nazi islamista con un conseguente conflitto mondiale. Dobbiamo renderci conto che come non ha avuto nessun senso andare a patto con il nazismo, ora non ha nessun senso andare a patti con i neo nazisti e con i fondamentalisti islamici. Se il mondo occidentale dovesse cadere ancora nella trappola del pacifismo militante, oggi come nel 1938, allora dovrà rimproverare solo sé stesso della propria inettitudine ed incapacità di analizzare gli eventi e la storia, e di affidarsi a leaders politici inadatti e pusillanimi.

Dobbiamo avere la forza morale di coinvolgere il più ampio numero di attori internazionali per rifondare il diritto internazionale, non basandolo su contrapposti egemonismi, ma basandolo su principi di reciprocità, libertà ed autodeterminazione. Rigettando ogni politica terroristica in qualunque modo essa si presenti: dal nuovo nazionalsocialismo di destra o sinistra al fondamentalismo religioso.

Abbiamo accennato a un discorso di tipo penale nei confronti di crimini contro l’umanità per collegarlo e farlo coincidere con il pensiero teorico del diritto di tutti i popoli all’autodeterminazione.

Noi come Veneto Serenissimo Governo, abbiamo da sempre rivendicato l’indipendenza della nostra patria veneta perché consapevoli di avere un diritto naturale all’autodeterminazione come lo hanno tutti i popoli del mondo senza alcuna distinzione di sorta.

Questo il diritto internazionale lo prevede e tutti (almeno gli addetti ai lavori) ne sono consapevoli, ma essendo esso gestito dai vari organi come detto, e che abbiamo visto avere un orizzonte limitato o esclusivista, si sono loro stessi delegittimati, cercando di creare i presupposti per sbarrare la strada alle istanze patriottiche ed alle varie legittime rivendicazioni che contrastano con i loro interessi.

Per esempio dicono: se hai da mangiare hai i diritti, se hai da bere hai i diritti, se hai da vestire, certi servizi, le case e così via hai i diritti, se sei rappresentato nella "forma" di governo che esiste nel tuo territorio e cioè nella forma di governo di chi ti ha occupato hai i diritti, ciliegina sulla torta, se sei una minoranza hai i diritti… Ma questi signori si accorgono che sono i primi con le loro sentenze (risoluzioni ONU ad esempio) e le loro regole a ledere il diritto internazionale che dice chiaramente che tutti i popoli, piccoli o grandi che siano, hanno diritto all’autogoverno e ad avere una patria indipendente perciò a far parte dell’organizzazione delle nazioni del mondo ed aver la possibilità di far valere la propria ragione come tutti? O questi "alti magistrati" vogliono creare un mondo di mendicanti costretti a chiedere l’elemosina? Da chi hanno avuto l’incarico di decidere il destino dei popoli controllando in che maniera debbano cibarsi,vestirsi, operare, governarsi sognare ecc… ecc..? Se i popoli hanno tutti gli stessi diritti, perché questi signori accettano il termine "minoranze"? Forse questi signori lavorano per le maggioranze?

Si può benissimo dire che tuttora il diritto internazionale è quanto mai in crisi, stretto tra le varie forme di pressione legate alla geopolitica globale.

Un altro importante ragionamento si può fare in chiave generale prendendo spunto dalle rivendicazioni fatte dal Veneto Serenissimo Governo agli organi internazionali: dopo aver chiesto a tali rappresentanti di riconoscere il diritto all’autodeterminazione e di rivendicare il territorio dell’attuale regione italiana del Veneto come patria Veneta dove esercitare i nostri diritti come popolo sovrano e indipendente la risposta è stata: non si può infrangere la sovranità e l’integrità territoriale dell’Italia.

Se partiamo dal concetto che le radici del diritto internazionale affondano in epoche remote (antiche civiltà, Grecia, Roma ecc…), si può benissimo verificare la legittimità territoriale,e non solo, del popolo veneto, quantomeno nell’odierno territorio della regione italiana del Veneto ed altrettanto legittimamente si può affermare che lo stato italiano è stato costruito molto più recentemente della patria veneta, (Veneta Serenissima Repubblica), occupando chiaramente il territorio di un’altra entità giuridica per cui
la domanda ai vari giuristi odierni è: in questo caso, preso atto che è stata chiaramente l’italia ad occupare ed a violare l’integrità territoriale e sovrana di un altro stato contro le norme del diritto internazionale, perché gli organi preposti ignorano le legittime rivendicazioni dei veneti? E perché non ammoniscono lo stato italiano per la sua occupazione illegale?

Sotto l’aspetto puramente teorico, il Veneto Serenissimo Governo ha sempre lottato per il rifacimento del referendum truffa del 1866, questo per delegittimare un atto giuridico, che è anche l’ultimo in ordine di tempo, creato ad arte per giustificare l’occupazione della Veneta Patria da parte delle forze colonialiste del Regno di Sardegna poi diventato stato italiano.

Siamo convinti che il diritto debba essere privilegio dei popoli e solo loro possono decretare le scelte riguardanti loro stessi (esercizio dell’autodeterminazione).

Se vogliamo l’uguaglianza bisogna intraprendere questa via altrimenti tutte le dichiarazioni per quanto possano essere mirabili, si bloccano sulla carta rischiando di monopolizzare la volontà dei popoli nelle mani di magistrati al soldo di interessi più o meno condivisi.

A questo punto i popoli che aspirano alla libertà devono anche essere realistici e capire che se non si crea un’assemblea indipendente che possa dare voce a tutte le legittime rivendicazioni di autodeterminazione la lotta rimane difficile e rischia di essere sterile ed inefficiente.

Questo momento storico è molto delicato ma è in rapida evoluzione basti guardare cosa accade nell’Europa dell’est e nel Medio Oriente: non bisogna lasciarsi sfuggire l’occasione per creare finalmente una società dove i popoli e le loro patrie possano esprimersi nella piena libertà attraverso

le loro tradizioni e la loro cultura, minacciate continuamente da interessi alieni e dal terrorismo nazi islamista.

 

Longarone 29 novembre 2014

 

 

Veneto Serenissimo Governo