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2015: Continuiamo a rivendicare e a lottare per il diritto del Popolo Veneto ad esistere e ad autode

Messaggio di fine anno al popolo veneto, alle cancellerie delle nazioni amiche, ai movimenti di liberazione ed ai popoli fratelli. Il 2014 sta finendo; il Veneto Serenissimo Governo evita di fare i soliti e accademici auguri di buon anno nuovo, e trae invece un bilancio del quadro politico e del nostro impegnativo lavoro. Il 2014 è stato un anno complesso e articolato, nella lotta per l’indipendenza della nostra patria; il movimento popolare patriottico si è diffuso in maniera esponenziale in tutto il Veneto: questo è un bene, ed è un traguardo importante della pluridecennale lotta contro l’occupazione italiana che si protrae dal 1866. Il desiderio di indire un referendum per l’indipendenza del Veneto si è trasformato, oltre che in un diritto naturale del Popolo Veneto, in una necessità per la sopravvivenza delle nostre famiglie e della nostra comunità: questo sta permeando tutte le genti e i territori della Veneta Patria. A fronte di tale constatazione si sono dovuti respingere i contrattacchi dei nemici del popolo veneto, sia da parte degli straccio-imperialisti italiani, sia da parte della NATO con i suoi ascari. Bisogna riconoscere che anche all’interno del Veneto ci sono dei collaborazionisti dell’occupante italiano e delle forze reazionarie legate ai privilegi dei politici italiani (dei neo-Quinsling e dei monsignor Tiso), che si sono prestati a questi tentativi di ostacolare la marcia in avanti della nostra lotta. Il Veneto Serenissimo Governo, erede e continuatore della storia, cultura e tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica si è sempre opposto e ha denunciato con energia e rigore scientifico i lacchè di Roma, dell’amministrazione Obama e Soros; e ha arginato le loro trame. Il Veneto Serenissimo Governo nel 2014 ha sviluppato la propria linea indipendentista con azioni concrete e documenti importanti, di valore etico, storico e politico: vedi “Veneta Serenissima Repubblica: i nostri principi etici, i nostri diritti storici”. E si è dimostrato quale guida e faro della resistenza popolare Marciana, contro l’annichilimento italiano e le trame dei finti indipendentisti per mantenerci in uno Stato di schiavitù perenne. L’anno che sta per concludersi ha visto la ripresa del terrorismo islamista (figlio delle primavere arabe) e dei conflitti a bassa intensità (espressione della lotta egemonica erede della guerra fredda). Sul piano internazionale abbiamo rapporti e contatti significativi con Paesi e movimenti indipendentisti in Europa, Medio Oriente, Africa. Il tutto per creare una grande alleanza che scardini le attuali lotte egemoniche e che riveda in modo creativo e pacifico gli equilibri internazionali per fare in modo che i rigurgiti neofascisti e neonazisti vengano estromessi definitivamente dal panorama politico, e che il terrorismo islamista sia sconfitto. L’avanzata neonazista dei golpisti di Kiev e il terrorismo dell’ISIS, Hamas, Boko Haram, ecc. (con i loro sponsor) sono le due facce della stessa medaglia, di come venga utilizzata da parte dell’amministrazione di Obama ogni mezzo per raggiungere i propri fini di sopraffazione e neo schiavismo internazionale. Possiamo affermare, senza tema di smentita, che è dai tempi della Serenissima che il popolo veneto non ha una così intensa attività diplomatica; questo lavoro è in continua espansione ed è decisivo nello sviluppo delle contraddizioni e della dialettica internazionale e ci permetterà di essere di nuovo attori storici al momento dell’implosione dell’Italia e dell’Europa, per difendere i nostri diritti di nazione storica d’Europa. Il 2015 sarà ancora un anno di dura lotta per la nostra indipendenza; sarà ancora un anno di grandi sacrifici. Ma con la nostra azione quotidiana, attraverso il libero arbitrio e la responsabilità individuale del nostro incidere nella vita possiamo mettere fine a questo tempo di declino per raggiungere l’obbiettivo di far rinascere la Veneta Serenissima Repubblica, perché la pace non sia uno slogan vuoto ed isterico ma una condizione di nuova consapevolezza dei nostri mezzi e delle nostre responsabilità di patrioti. CHE IL 2015 SIA UN ANNO CHE CI PORTI ATTRAVERSO IL NOSTRO IMPEGNO E LA NOSTRA DETERMINAZIONE ALL’INDIPENDENZA Venezia, 27 dicembre 2014 Veneto Serenissimo Governo casella postale 24 – 36022 Cassola (VI) VENETO




Il terrorismo colpisce la Cecenia

La capitale della Cecenia, Grozny, ha subito un attacco terroristico da parte di un gruppo nazi-islamico, a seguito di questo atto criminale ci sono stati morti e feriti, da parte delle forze di sicurezza cecene, che hanno risposto al fuoco con la massima determinazione, neutralizzando la maggior parte dei terroristi e inseguendone i superstiti.

Il Veneto Serenissimo Governo, erede e continuatore della storia, cultura e tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica, è a fianco del popolo ceceno, del governo e del presidente Ramzan Kadyrov nella loro lotta contro i terroristi, siano essi ceceni, ucraini o mediorientali…..

Il Veneto Serenissimo Governo chiede al presidente Ramzan Kadyrov di trasmettere ai famigliari dei morti e dei feriti la nostra vicinanza e il nostro sentimento di dolore.

Siamo certi che il popolo, il governo ceceno con il loro presidente Ramzan Kadyrov faranno tutto quanto è nelle loro possibilità perché simili atti non si ripetano, e puniranno i responsabili di tali crimini.

Venezia 04 dicembre 2014

Per il Veneto Serenissimo Governo

Il vice presidente vicario plenipotenziario

Valerio Serraglia




Veneta Serenissima Repubblica I nostri principi etici I nostri diritti storici

Nel disaminare il diritto internazionale nella sua evoluzione, e per chiarire quale sia la posizione del Veneto Serenissimo Governo in merito a questo intricato argomento, dobbiamo inevitabilmente stabilire quale sia la nostra base etica, e fare memoria della nostra storia di Popolo e di esseri umani.

La base etica del Veneto Serenissimo Governo sul diritto internazionale è indubbiamente la stessa che pretendiamo dal nostro ordinamento giuridico interno di nazione che aspira all’indipendenza.

Il Veneto Serenissimo Governo ritiene che sia necessario fondare il proprio progetto e la propria azione su quei grandi valori legati ai fondamenti ebraico-cristiani, espressi anche nelle “tavole della Legge” le dieci parole che Moshé ricevette sul Sinai.

Il Veneto Serenissimo Governo conferma che soltanto su quella base è possibile garantire un futuro per le genti venete, ma pure per ogni popolo che aspiri ad essere veramente libero.

Riteniamo che il rapporto con il trascendente sia di natura personale, però il rapporto con il prossimo, sia esso singolo o nazione, debba essere regolato da vincoli etici condivisi e da un rapporto di reciprocità. Per questo di seguito esplichiamo in modo didascalico la parte del decalogo a cui necessariamente dobbiamo riferirci come prerequisito per ogni rapporto sia interpersonale che internazionale:

– onora il padre e la madre,

– non uccidere,

-non commettere atti impuri,

-non rubare,

– non dire falsa testimonianza,

– non desiderare la donna d’altri,

– non desiderare la roba d’altri.

Il diritto internazionale senza questa necessaria premessa, che deve trasformarsi necessariamente in pratica quotidiana, sembra essere una di quelle "cose" o meglio uno di quei argomenti che una volta che ci si addentra e che si cerca di capirne il significato od il fine, ci si accorge che in realtà è un insieme di bei propositi, di affermazioni, di dichiarazioni, di concetti ecc… fatti e messi insieme per accreditare un potere morale a chi ha già il potere materiale. Quindi cosa dobbiamo fare per evitare questo crimine? Dobbiamo agire in modo proattivo per trovare un "modus vivendi" per far si che il rapporto tra gli Stati, come lo è tra gli esseri umani, sia basato su regole condivise, sul libero arbitrio e sulla responsabilità individuale del proprio agire.

Dal secondo conflitto mondiale (Dichiarazione di Mosca dell’ottobre 1943) emerse la necessità di istituire dei tribunali internazionali per giudicare i criminali di guerra ovvero coloro che si erano macchiati di crimini contro l’umanità con la complicità degli ordinamenti giuridici ordinari o speciali degli Stati per i quali combattevano o per i quali erano “burocrati”.

E questo a seguito del processo di Lipsia, processo chiesto ai tedeschi all’indomani del primo conflitto mondiale in cui fu richiesto ai tedeschi stessi di processare il Kaiser e altri leader considerati responsabili delle politiche di aggressione che avevano dato inizio al conflitto; il processo di Lipsia, condotto in assenza del Kaiser o di altri capi di governo tedeschi, terminò per la maggior parte con l’assoluzione degli imputati e venne generalmente considerato, anche in Germania, una farsa.

Un tribunale internazionale nelle intenzioni doveva essere un luogo dove non vigeva la regola della vendetta ma del diritto, un diritto condiviso, un diritto che responsabilizzasse ogni essere umano delle proprie azioni, e che si basasse sul libero arbitrio di ogni individuo, il quale diventasse responsabile delle proprie scelte ed azioni e ne rispondesse singolarmente e collettivamente. Da ciò emergono i Principi del diritto internazionale riconosciuti nello Statuto e nella sentenza del Tribunale di Norimberga (1950):

Principio I

Chiunque commetta un atto che costituisce crimine secondo il diritto internazionale ne è responsabile ed è passibile di condanna.

Principio II

La circostanza che una norma interna non preveda una sanzione penale per un atto che costituisce un crimine secondo il diritto internazionale non esime la persona che abbia commesso tale atto dalla responsabilità secondo il diritto internazionale.

Principio III

Il fatto che la persona che ha commesso un atto costituente crimine secondo il diritto internazionale

abbia agito in qualità di Capo di Stato o di funzionario con responsabilità di governo non la solleva dalla responsabilità secondo il diritto internazionale.

Principio IV

Il fatto che una persona abbia agito obbedendo ad un ordine del suo governo o di un suo superiore non esclude la responsabilità della persona secondo il diritto internazionale, purché la sua scelta morale fosse di fatto possibile.

Principio V

Ciascuna persona accusata di un crimine secondo il diritto internazionale ha il diritto ad un processo equo in fatto e in diritto.

Principio VI

I seguenti crimini sono perseguibili come crimini secondo il diritto internazionale:

a) Crimini contro la pace:

i) Pianificazione, preparazione, scatenamento o conduzione di una guerra di aggressione o di una guerra in violazione di trattati, accordi o garanzie internazionali;

ii) Partecipazione ad un piano concertato o ad un complotto diretto a commettere uno degli atti menzionati al punto precedente.

b) Crimini di guerra:

Violazioni delle leggi e degli usi di guerra, i quali comprendono, senza limitarsi ad essi: omicidio volontario, maltrattamento o deportazione per essere costretti a lavoro schiavistico o per ogni altro fine di popolazione civile dei o nei territori occupati; omicidio volontario o maltrattamento di prigionieri di guerra, di persone in mare, uccisione di ostaggi, saccheggio di proprietà pubbliche o private, distruzione deliberata di centri urbani, città e villaggi, o devastazioni non giustificate da necessità militari.

c) Crimini contro l’umanità:

L’omicidio volontario, lo sterminio, la riduzione in schiavitù, la deportazione e altri atti inumani posti in essere contro una popolazione civile, o le persecuzioni per ragioni politiche, razziali o religiose, quando tali atti sono perpetrati o tali persecuzioni sono condotte in esecuzione di o in connessione con un crimine contro la pace o di un crimine di guerra.

Principio VII

La complicità nella commissione di un crimine contro la pace, di un crimine di guerra o di un crimine contro l’umanità come indicati nel Principio VI, costituisce un crimine secondo il diritto internazionale.

Questi principi si sono scontrati con gli eventi post bellici, e con il fatto che l’equilibrio mondiale non fosse demandato agli organismi internazionali (come arbitri), ma il diritto rimaneva semplicemente puro argomento accademico, ed utilizzato in modo arbitrario esclusivamente per punire i nemici di turno, o meglio per trovare il capro espiatorio del consesso internazionale (come succede nel conflitto arabo israeliano, in cui si nota un utilizzo a senso unico del diritto internazionale contro Israele).

In realtà dal secondo dopoguerra fino alla caduta del muro di Berlino la pace fu mantenuta non tanto dal diritto in
ternazionale, ma dall’equilibrio della guerra fredda basato sul deterrente atomico.

Ora dobbiamo prendere atto che a livello globale stanno avvenendo dei cambiamenti politici, economici che sono epocali, la strada sembrerebbe essere molto in salita ma per questo non deve essere impossibile.

Noi come Veneto Serenissimo Governo, erede e continuatore della storia, cultura e tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica, abbiamo l’obbligo morale e storico di intervenire per tentare di evitare questa catastrofe imminente causata dalla deturpazione del diritto internazionale e dalla costante lotta per l’egemonismo attuata da vari attori internazionali, che se non fermata travolgerà tutto e tutti e proponiamo che le relazioni tra Popoli siano basate su:

· Rispetto dei diritti umani fondamentali;

· Rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale di tutti i Popoli;

· Riconoscimento dell’uguaglianza tra le razze e tra tutte le nazioni grandi e piccole;

· Non intervento e non interferenza negli affari interni di un altro Paese;

· Rispetto del diritto di ogni Popolo di difendersi, sia individualmente che collettivamente;

· a) astensione dall’uso di patti di difesa collettivi che siano di beneficio agli interessi di una delle grandi potenze b) astensione dall’esercitare pressione su un altro Paese;

· Non esercitare atti o minacce di aggressione contro l’integrità territoriale o l’indipendenza politica di un Popolo;

· Soluzione di tutte le dispute internazionali con mezzi pacifici come negoziato, conciliazione, arbitrato o accordi giudiziari,

· Promozione di mutui interessi e cooperazione;

· Rispetto della giustizia e degli obblighi internazionali.

Quindi il diritto all’autodeterminazione dei Popoli deve essere reale e non solo scritto sulla carta dei trattati.

Le lotte per l’egemonia sono alla base dell’oscurantismo mentre il futuro risiede nelle capacità dei Popoli di autogestirsi e di vivere in rapporti di pace e collaborazione pacifica, chi rigetta tali principi sarà responsabile e complice dei conflitti sia su scala locale che mondiale.

Noi come Veneto Serenissimo Governo ci impegniamo fin d’ora a sostenere con tutte le nostre forze quei popoli che lottano per una vera libertà contro il terrorismo ed il terrore in ogni forma venga esso attuato.

Noi sosteniamo che il mondo non deve essere governato dalle minacce militari, ma basato sulla legge internazionale e sul rispetto della libertà dei Popoli.

Tra l’altro non dobbiamo dimenticare che il fondamentalismo islamico influenzando e governando vari Stati con un peso notevole nell’ONU, attraverso pressioni di tipo economico (combustibili fossili) e militare (finanziamento del terrorismo e arsenali batteriologici e chimici, con ricerca dell’arma nucleare), utilizza i principi democratici dell’occidente (su cui si basano le organizzazioni sovranazionali) per assoggettare e sottomettere la nostra civiltà.

Se non si riforma il diritto internazionale e gli organi in cui esso viene amministrato il rischio è una riedizione del patto di Monaco del 1938 in salsa nazi islamista con un conseguente conflitto mondiale. Dobbiamo renderci conto che come non ha avuto nessun senso andare a patto con il nazismo, ora non ha nessun senso andare a patti con i neo nazisti e con i fondamentalisti islamici. Se il mondo occidentale dovesse cadere ancora nella trappola del pacifismo militante, oggi come nel 1938, allora dovrà rimproverare solo sé stesso della propria inettitudine ed incapacità di analizzare gli eventi e la storia, e di affidarsi a leaders politici inadatti e pusillanimi.

Dobbiamo avere la forza morale di coinvolgere il più ampio numero di attori internazionali per rifondare il diritto internazionale, non basandolo su contrapposti egemonismi, ma basandolo su principi di reciprocità, libertà ed autodeterminazione. Rigettando ogni politica terroristica in qualunque modo essa si presenti: dal nuovo nazionalsocialismo di destra o sinistra al fondamentalismo religioso.

Abbiamo accennato a un discorso di tipo penale nei confronti di crimini contro l’umanità per collegarlo e farlo coincidere con il pensiero teorico del diritto di tutti i popoli all’autodeterminazione.

Noi come Veneto Serenissimo Governo, abbiamo da sempre rivendicato l’indipendenza della nostra patria veneta perché consapevoli di avere un diritto naturale all’autodeterminazione come lo hanno tutti i popoli del mondo senza alcuna distinzione di sorta.

Questo il diritto internazionale lo prevede e tutti (almeno gli addetti ai lavori) ne sono consapevoli, ma essendo esso gestito dai vari organi come detto, e che abbiamo visto avere un orizzonte limitato o esclusivista, si sono loro stessi delegittimati, cercando di creare i presupposti per sbarrare la strada alle istanze patriottiche ed alle varie legittime rivendicazioni che contrastano con i loro interessi.

Per esempio dicono: se hai da mangiare hai i diritti, se hai da bere hai i diritti, se hai da vestire, certi servizi, le case e così via hai i diritti, se sei rappresentato nella "forma" di governo che esiste nel tuo territorio e cioè nella forma di governo di chi ti ha occupato hai i diritti, ciliegina sulla torta, se sei una minoranza hai i diritti… Ma questi signori si accorgono che sono i primi con le loro sentenze (risoluzioni ONU ad esempio) e le loro regole a ledere il diritto internazionale che dice chiaramente che tutti i popoli, piccoli o grandi che siano, hanno diritto all’autogoverno e ad avere una patria indipendente perciò a far parte dell’organizzazione delle nazioni del mondo ed aver la possibilità di far valere la propria ragione come tutti? O questi "alti magistrati" vogliono creare un mondo di mendicanti costretti a chiedere l’elemosina? Da chi hanno avuto l’incarico di decidere il destino dei popoli controllando in che maniera debbano cibarsi,vestirsi, operare, governarsi sognare ecc… ecc..? Se i popoli hanno tutti gli stessi diritti, perché questi signori accettano il termine "minoranze"? Forse questi signori lavorano per le maggioranze?

Si può benissimo dire che tuttora il diritto internazionale è quanto mai in crisi, stretto tra le varie forme di pressione legate alla geopolitica globale.

Un altro importante ragionamento si può fare in chiave generale prendendo spunto dalle rivendicazioni fatte dal Veneto Serenissimo Governo agli organi internazionali: dopo aver chiesto a tali rappresentanti di riconoscere il diritto all’autodeterminazione e di rivendicare il territorio dell’attuale regione italiana del Veneto come patria Veneta dove esercitare i nostri diritti come popolo sovrano e indipendente la risposta è stata: non si può infrangere la sovranità e l’integrità territoriale dell’Italia.

Se partiamo dal concetto che le radici del diritto internazionale affondano in epoche remote (antiche civiltà, Grecia, Roma ecc…), si può benissimo verificare la legittimità territoriale,e non solo, del popolo veneto, quantomeno nell’odierno territorio della regione italiana del Veneto ed altrettanto legittimamente si può affermare che lo stato italiano è stato costruito molto più recentemente della patria veneta, (Veneta Serenissima Repubblica), occupando chiaramente il territorio di un’altra entità giuridica per cui
la domanda ai vari giuristi odierni è: in questo caso, preso atto che è stata chiaramente l’italia ad occupare ed a violare l’integrità territoriale e sovrana di un altro stato contro le norme del diritto internazionale, perché gli organi preposti ignorano le legittime rivendicazioni dei veneti? E perché non ammoniscono lo stato italiano per la sua occupazione illegale?

Sotto l’aspetto puramente teorico, il Veneto Serenissimo Governo ha sempre lottato per il rifacimento del referendum truffa del 1866, questo per delegittimare un atto giuridico, che è anche l’ultimo in ordine di tempo, creato ad arte per giustificare l’occupazione della Veneta Patria da parte delle forze colonialiste del Regno di Sardegna poi diventato stato italiano.

Siamo convinti che il diritto debba essere privilegio dei popoli e solo loro possono decretare le scelte riguardanti loro stessi (esercizio dell’autodeterminazione).

Se vogliamo l’uguaglianza bisogna intraprendere questa via altrimenti tutte le dichiarazioni per quanto possano essere mirabili, si bloccano sulla carta rischiando di monopolizzare la volontà dei popoli nelle mani di magistrati al soldo di interessi più o meno condivisi.

A questo punto i popoli che aspirano alla libertà devono anche essere realistici e capire che se non si crea un’assemblea indipendente che possa dare voce a tutte le legittime rivendicazioni di autodeterminazione la lotta rimane difficile e rischia di essere sterile ed inefficiente.

Questo momento storico è molto delicato ma è in rapida evoluzione basti guardare cosa accade nell’Europa dell’est e nel Medio Oriente: non bisogna lasciarsi sfuggire l’occasione per creare finalmente una società dove i popoli e le loro patrie possano esprimersi nella piena libertà attraverso

le loro tradizioni e la loro cultura, minacciate continuamente da interessi alieni e dal terrorismo nazi islamista.

 

Longarone 29 novembre 2014

 

 

Veneto Serenissimo Governo




Al Veneto Serenissimo Governo dall'Ambasciatore d'Israele

L’Ambasciatore d’Israele Naor Gilon ringrazia per la solidarietà e vicinanza a Israele e al popolo ebraico che il Veneto Serenissimo Governo ha voluto esprimere a seguito dell’orribile attacco terroristico avvenuto alla sinagoga di Gerusalemme, in cui sono stati barbaramente uccisi dei civili innocenti, la cui unica colpa era di frequentare la preghiera mattutina in sinagoga. L’Ambasciatore ringrazia, altresì, per la vibrante attestazione di amicizia e supporto nei confronti dello Stato d’Israele. L’attentato è, purtroppo, il risultato di un crescente clima di costante incitamento all’odio, alla violenza e ad azioni estreme contro lo Stato d’Israele e contro gli ebrei. E’, pertanto, fondamentale che si agisca urgentemente e attivamente per fermare quest’atmosfera di violenza e terrore. 

Cordiali saluti,
La Segreteria

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Al governo d’Israele

A Gerusalemme, capitale dello stato d’Israele, dei bestiali assassini hanno ucciso e ferito degli esseri umani: questo è un crimine che non può rimanere impunito.

Il Veneto Serenissimo Governo è come sempre a fianco del popolo d’Israele e partecipa al suo dolore.

Chiede al governo d’Israele di trasmettere alle famiglie delle vittime e dei feriti il nostro dolore e la nostra partecipazione.

Inoltre siamo a fianco del governo d’Israele per tutto quanto intende fare per punire i responsabili e i suoi mandanti.

Longarone 20 novembre 2014

 

Ufficio di presidenza

Veneto Serenissimo Governo

 Veneto Serenissimo Governo
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VENETO

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Elezioni presidenziali nelle Repubbliche di Donetsk e di Lugansk

  

I popoli della Repubblica Popolare di Donetsk e della Repubblica Popolare di Lugansk hanno eletto i rispettivi Presidenti

Il Veneto Serenissimo Governo, erede e continuatore della storia, cultura e tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica, saluta e augura buon lavoro al primo Presidente della Repubblica Popolare di Donetsk, Alexander Zaharchenko e al primo Presidente della Repubblica Popolare di Lugansk, Igor Plotnitskij.

Il Veneto Serenissimo Governo è a fianco dei popoli di Donetsk e di Lugansk, ed sicuro che i rispettivi popoli e i suoi dirigenti sapranno, come hanno dimostrato nella lotta contro i fascisti di Kiev, essere decisi nel superare le difficoltà attuali, e sapranno ricostruire la necessaria stabilità per ridare pace, lavoro e benessere alle loro repubbliche.

Il Veneto Serenissimo Governo, nel riconoscere la validità e la legalità democratica del voto, è pronto a stabilire rapporti duraturi con le strutture statali che il popolo della Repubblica Popolare di Donetsk e della Repubblica Popolare di Lugansk si sono dati.

Fraterni saluti

Venezia, 05 novembre 2014

 

 

Per il Veneto Serenissimo Governo

Il Presidente Luca Peroni

Il Ministro degli Esteri Demetrio Shlomo Yisrael Serraglia

 




Testo dell’intervista rilasciata a Radio Nazionale Veneta da Sergey Belyakov, durante il III° Forum

                                                      
Biografia di Sergey Belyakov: è Presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione del Forum Economico di San Pietroburgo ( SPIEF ). In precedenza è stato per due anni Vice ministro per lo Sviluppo Economico della Federazione Russa. Dal 2009 al 2012 è stato Direttore del Dipartimento di Politica degli Investimenti e del Dipartimento per lo Sviluppo di Pubblic-Private Partnerships nel Ministero dello Sviluppo Economico. E’ stato consulente dell’allora Ministro dello Sviluppo Economico Elvira Nabiullina dal 2008 al 2009. Dal 2002 al 2008 ha lavorato come Chief Specialist nel Dipartimento per le relazioni esterne e come Consigliere del Vice Direttore Generale nella compagnia “ Basic Element “. Belyakov ha conseguito la laurea in giurisprudenza presso l’Accademia FSB ( Servizi federali per la sicurezza della Federazione Russa ).

R.N.V. I° domanda: “ La Federazione Russa è disposta ad avere rapporti diplomatici ed economici con nuovi stati che potrebbero formarsi in Europa?

 “ Risposta di S.B. : “ Secondo me la formazione di qualsiasi stato deve essere la volontà dei cittadini di questo stato. Se loro vogliono formare questo stato, per me va bene; se la volontà dei cittadini del paese viene espressa con un referendum per l’indipendenza, noi non possiamo che rispettare la volontà; se tutto è svolto con le regole noi non possiamo che rispettare la volontà dei cittadini e collaborare con questo stato. Quello che per me è importante, e deve essere evidente a tutti è che il riconoscimento di uno stato non deve dipendere da dove si trova questo stato e quali rapporti ci sono con questo stato, ma deve essere uguale per tutti. Se voi rispettate la volontà, il pensiero dei cittadini di Catalogna, della Scozia e altri, voi dovete rispettare la volontà degli altri popoli che vogliono l’indipendenza. La domanda è diversa, il punto è diverso: quali sono i motivi della formazione di questi movimenti indipendentisti che ci sono nel mondo ? Questa è sicuramente la domanda che dobbiamo porre alla politica interna di ogni paese. Nella Federazione Russa convivono più di cento soggetti autonomi e tanti popoli diversi; e anche da noi, tanto tempo fa, c’erano questi movimenti indipendentisti, che volevano ottenere l’indipendenza; dipende dal governo federale e dagli stati cercare di capire e risolvere i problemi.
” R.N.V. : “ Noi siamo d’accordo; ogni popolo deve vivere secondo la propria storia, cultura e tradizioni, come avviene nella Federazione Russa “. R.N.V. 2° domanda : “ La Federazione Russa è determinata a completare il South Stream ? In caso positivo, quali sono le attuali difficoltà ? “ 
Risposta di S.B. : “ Noi siamo veramente determinati a completarlo, però le difficoltà ci sono, perché tanti paesi con cui abbiamo collaborato, e continuiamo a collaborare, adesso stanno ripensando al significato del South Stream. Non sappiamo come si svilupperà. Io adesso colgo l’occasione per rassicurare i nostri partners europei, perché è molto importante definire e completare il South Stream, che serve per portare più gas in Europa, ma non sarà un’ulteriore dipendenza dalla Federazione Russa, perché la Federazione Russa è stato un partner molto affidabile, indipendentemente dal governo esistente e perché noi facciamo dei contratti a lungo termine, che poi rispettiamo; e questo per sottolineare il fatto che noi siamo interessati all’integrazione economica : purtroppo la geopolitica non conferma la stessa tendenza. 
“ R.N.V. :” A marzo , a Venezia, Radio Nazionale Veneta ha rilasciato alla televisione russa N.T.V. una dichiarazione, affermando che l’Europa, senza le materie energetiche della Federazione Russa rischia di essere dipendente dagli USA per sempre “.
 R.N.V. 3° domanda : “ Ci sono possibilità di togliere le contro sanzioni al Veneto da parte della Federazione Russa ? A quali condizioni ? "
 Risposta di S.B. : “ Voi lo sapete benissimo, non siamo stati noi a introdurre le sanzioni per primi; le nostre sono state controsanzioni. E abbiamo subito forti pressioni economiche dall’Unione Europea. Noi sicuramente vorremmo oltrepassare il più velocemente possibile questo periodo, e non parlare più la lingua delle sanzioni, ma parlare la lingua della collaborazione. Però le sanzioni contro la Russia non erano e non sono state emesse dalla regione Veneto o da qualche provincia, ma sono fatte a livello dello stato nazionale. Sicuramente sarà molto difficile toglierle a livello regionale : dobbiamo farlo a livello statale. Però, adesso, come consumatore le posso dire: io non vedo l’ora che le sanzioni vengano tolte, io per esempio adoro tutto ciò che è italiano “. R.N.V. : “ Faremo il possibile perché al più presto, almeno i prodotti veneti, si possano di nuovo consumare nella Federazione Russa ! “.
        
    L. Peroni  S.Belyakov  V. Serraglia                                            
 
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Verona, III° Forum Euroasiatico, Ottobre 2014

Anteprima
Si è concluso a Verona il III° Forum Euroasiatico, al quale hanno partecipato i dirigenti delle maggiori società finanziarie, economiche e industriali di quest’area; tra gli altri: Igor Sechin, Presidente e CEO di Rosneft, Sergey Rumas, membro del Consiglio Commissione Economica Eurasiatica, Sergey Razov, ambasciatore della federazione russa, Li Ruiyu, Ambasciatore Repubblica Popolare di Cina, Andrian Yelemessov, Ambasciatore Repubblica del Kazakistan, Sargis Ghazaryan, Ambasciatore della Repubblica di Armenia, Elena Burmistrova, Direttore Generale Gazprom export, Sergey Belyakov, Presidente del consiglio di amministrazione di SPIEF foundation.

Al Forum ha presenziato il responsabile economico del Veneto Serenissimo Governo; inoltre ha seguito e documentato l’evento Radio Nazionale Veneta.

Sia le relazioni che le comunicazioni sono state di alto livello, e hanno inquadrato i rapporti tra la Comunità Economica Eurasiatica, la Federazione Russa, l’Europa e l’Italia, a seguito delle sanzioni

contro la Federazione Russa, imposte dagli USA.

Quanto è emerso dai lavori è un argomento che il Veneto Serenissimo Governo ha ampiamente dibattuto e diffuso negli ultimi dieci anni, quindi nessuna sorpresa.

La politica dell’Europa è suicida. Quattro sono gli elementi che determinano questo suicidio:

I) sudditanza dell’Europa nei confronti degli USA

II) accettare di agire all’interno del dollaro

III) sanzioni contro la Federazione Russa

IV) permanenza nell’area dell’euro

E’ emerso, nel corso del Forum, ma è evidente a tutte le persone di buon senso, che la Federazione Russa può resistere alle sanzioni d’Europa, in quanto può rifornirsi dei prodotti sanzionati nel resto del mondo; e in ultima istanza il fatto di essere messa nelle condizioni di rivedere il proprio sistema industriale potrebbe essere vantaggiosa per la Federazione Russa, facendole fare un salto verso l’autosufficienza nell’industria strategica, mentre l’Europa non è in grado di sopravvivere senza le materie energetiche e il mercato industriale e agro-alimentare della Federazione Russa.

Tutto questo ormai è al centro del dibattito degli economisti e dei politici d’Europa.

Stante la situazione economica attuale l’Europa non ha alcuna possibilità di arrivare al 2016, quindi i popoli europei devono prepararsi all’implosione dell’ Europa; tutte le organizzazioni patriottiche europee dovranno essere all’altezza dei compiti che la nuova Europa ci imporrà.

Verona, 27 ottobre 2014

 

 

Ufficio Stampa Veneto Serenissimo Governo

 

ascolta l’intervista a Sergey Belyakov, Presidente del consiglio di amministrazione di SPIEF foundation. http://www.radionazionaleveneta.org/




Nominato il nuovo Governo della repubblica di Abkhazia

Delegazione del veneto serenissimo governo assieme al ministro degli affari esteri Vyacheslav Chirikba Andreevich a Sukhum.
Il presidente della Repubblica di Abkhazia Raul Khajimba ha firmato gli ordini esecutivi di nomina  del nuovo governo:
Primo Ministro: Butba Beslan Tikovich
Primo Vice Primo: Ministro Adzynba Shamil Omarovich
Vice Primo Ministro, Ministro dell’energia, dei trasporti e delle comunicazioni: Khil’chevskii Viktor
Vice Primo Ministro, Ministro del lavoro, dell’occupazione e della Previdenza Sociale: Kerselyan Suren

Ministero della Repubblica di Abkhazia
1) Ministro Affari Interni: Lolua Raul Valeryovych
2) Ministro della Salute: David D. Gunba
3) Ministro Affari Esteri: Vyacheslav Chirikba Andreevich
4) Ministro della Cultura e della Tutela del Patrimonio storico e culturale: Arsaliyev Elvira
5) Ministro della Difesa: Kishmariya Mirab B.
6) Ministro dell’Istruzione, Scienza, Sport e Politiche Giovanili: Kakoba Adgur Paatovich
7) Ministro dell’Agricoltura: Otyrba Rafiq K.
8) Ministro delle Finanze: Kvarandziya Amr Andriivna.
9) Ministro dell’Economia: Achba Nikolai.
10) Ministro della Giustizia: Piliya Marina Shalvovna.
11) Ministro delle Situazioni di Emergenza: Kvitsinia lev Konstantinovich.
Il Veneto Serenissimo Governo, erede e continuatore della storia, cultura e tradizioni della Veneta 
Serenissima Repubblica augura al governo della repubblica d’Abkhazia buon lavoro per i compiti 
che dovrà affrontare in questo difficile momento percorso da gravi crisi internazionali.
Nel contempo il Veneto Serenissimo Governo si congratula per la riconferma a ministro degli Esteri 
del prof. Vyacheslav Chirikba Andreevich; il Veneto Serenissimo Governo è certo che il ministro 
saprà svolgere con successo il complesso compito a cui è stato chiamato,e dare soluzioni nell’ interesse del popolo abkhaso.
A nome del Veneto Serenissimo Governo e mio personale ribadiamo stima, rispetto e amicizia in 
attesa di sviluppare e approfondire i buoni legami esistenti tra il popolo d’Abkhazia e il popolo del 
Veneto.
Longarone 18 ottobre 2014
Per il Veneto Serenissimo Governo
Il Vice Presidente Vicario Plenipotenziario
Valerio Serraglia
Veneto Serenissimo Governo
casella postale 24 – 36022 Cassola (VI)
VENETO
pepiva@libero.it- kancelliere@katamail.it
Tel. +39 328 7051773 – +39 349 1847544 – +39 340 6613027



Lepanto faro di libertà

Onorare la ricorrenza della vittoria della battaglia di Lepanto deve essere per noi veneti motivo di orgoglio sempre.

Deve farci ricordare il grande sacrificio che i nostri avi, dalle remote vallate montane alla pianura hanno saputo dare a questa epica battaglia.

In quel momento le divisioni all’interno dello schieramento occidentale erano tali e tante da far permettere perfino l’annientamento del gioiello dell’arte e dell’ennesimo baluardo cristiano nel mediterraneo: Cipro ed i suoi valorosi eroi.

Anteprima

La lega santa, così chiamata fù il risultato del lavoro ininterrotto della diplomazia veneta che non smise mai un attimo di ergersi ad esempio di unità e fermezza.

Tutti gli attori sapevano che se qualcosa non fosse stato fatto per fermare l’oscurantismo Turco-Ottomano, si rischiava l’annientamento dei nostri valori e delle nostre ricchezze; il famoso scambio di intenzioni che poi divenne lo storico ordine di dare battaglia tra il comandante della lega santa Don Giovanni d’Austria che chiese al comandante veneto Sebastiano Venier"che si combatta?"e la secca risposta dell’ammiraglio"et necessità e non si può far di manco",ne è la pura conferma.

La vittoria di Lepanto è una delle pietre miliari della sopravvivenza europea cristiana o se vogliamo occidentale che raggiunge i nostri giorni e se nell’odierno vivere ci è concesso di parlare di diritti di democrazia di libertà ecc. dobbiamo inchinarci a i valorosi eroi di 443 anni fà.

Per noi veneti il ricordo della vittoria di Lepanto ha molto più significato che non per tutto l’occidente perchè anche se la storiografia ufficiale,spagnola prima imperiale poi e italiana odierna vuole sminuire l’apporto umano ,materiale e tecnologico che la repubblica veneta ha fornito in questa battaglia, la serenissima, lo si può provare in qualsiasi momento, con il suo imponente contributo ha permesso non solo la continuazione della realtà cristiana ma la sua stessa continuazione come nazione d’europa ponendo un supporto basilare per il diritto all’autodeterminazione di tutti i popoli.

Se in questo momento storico odierno la tenuta delle nostre tradizioni occidentali è messa a dura prova da incessanti barbari attacchi di integralismi che vogliono sottomettere il mondo noi come veneti abbiamo l’obbligo morale di difendere cio che siamo e ciò per cui i nostri antenati si sono sacrificati sapendo però che i nostri nemici possono nascondersi anche dietro le nostre linee e deteriorare le nostre storiche conquiste dall’interno di un occidente che oramai si riconosce solo nel dio denaro e la gestione delle banche e della finanza dimenticandosi che la ricchezza stà nella libertà delle sue tradizioni che sono l’incontestabile specificità di tutti i popoli e delle loro consuetudini.

La battaglia di Lepanto insegna che non solo l’imperialismo di matrice religiosa può essere mortale per i popoli ma anche quello finanziario, territoriale e geo-politico lo è altrettanto anche se subdolo e inconfessato,lo si può scorgere negli atteggiamenti dell’imperialismo spagnolo durante tutta la campagna dal1570 fino alle stesse manovre navali ambigue dell’Andrea Doria.

La straordinaria frase che fù ribadita dai marinai veneti "lottiamo perchè siamo veneti e poi perchè siamo cristiani", deve essere un modello per tutti noi; dobbiamo elevare questo concetto e riproporlo per il nostro futuro: dobbiamo lottare per la nostre specificità, per i nostri diritti e per la nostrà libertà di popolo perchè solo così si possono raggiungere gli obiettivi di prosperità e sicurezza che tutti hanno diritto nella pacifica convivenza e nell’interscambio umano che dobbiamo prefissarci.

La più grande battaglia contemporanea che dobbiamo combattere a mio avviso è proprio questa, quella della libertà che ogni popolo deve portare avanti per la sua indipendenza e la sua autodeterminazione, quella che i vari imperialismi odierni hanno riconosciuto, purtroppo per il momento, solo sulla carta .

Il presidente del

veneto serenissimo governo

Luca Peroni