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Origini lontane per andare lontani parte 1

Intervista al presidente del Veneto Serenissimo Governo fatta a febbraio 2014 nella redazione di Radio Nazionale Veneta

Giorgia 

Tempo fa erano sorti da parte di alcuni studiosi e letterati di diritto
internazionale degli interrogativi sulla questione di un ipotetico
riconoscimento di una nazione ed il suo diritto storico ad essere tale. Il
presidente del Veneto Serenissimo Governo, Luca Peroni,cercherà di fare
chiarezza sul tema rispondendo ad alcune domande come se fossero state rivolte
al Veneto, ossia: il Veneto ha un diritto storico per essere una nazione
indipendente secondo il diritto internazionale?
Quando è stato formato
lo stato veneto e da chi?

1 È
difficile mettere una data per la formazione dello stato veneto perché per
prima cosa lo stato come lo intendiamo adesso non è compreso come lo era tre o
quattro mila anni or sono,
diciamo
che le conoscenze relative ad un insediamento dei paleoveneti ( nome attribuito
ai veneti prima dell’era cristiana) nell’area dell’odierno veneto, risalgono a
ben 4000 anni fa se non anche di più. Se invece si vuole identificare la
fondazione di uno stato come lo intendiamo adesso con tanto di assetto
politico, con ordinamenti scritti validi all’interno di confini ben delimitati
e riconosciuti dalla comunità internazionale con leggi ecc, fatte rispettare
dalla popolazione che vi abita al suo interno, questo lo possiamo datare
nell’anno 697, con l’elezione del primo doge Paoluccio Anafesto.
Con
questa data possiamo definire la nascita della Veneta Serenissima Repubblica,
espressione massima dell’identità, cultura e tradizioni del popolo veneto.
Questa espressione politica fu l’erede naturale
delle assemblee pubbliche dette "la concio o arengo"dove tutta
la popolazione dei venetici, compreso il clero, prendeva le decisioni più
importanti tra cui l’elezione dei magistrati militari ed in ultima analisi dei
primi presidenti della repubblica, chiamati dogi.
Quali erano i suoi
confini?

2°) Per
rispondere alla domanda su quali fossero i suoi confini, bisognerebbe prendere
in considerazione il fatto che il territorio dei veneti, sia quello geografico
che quello politico, ossia quello abitato dai veneti e quello amministrato dai
veneti, e considerato che la stessa nazione 
per tutto l’arco della sua esistenza è stata in contrazione o viceversa
in espansione, pertanto risulta difficile da stabilire come punto esatto nei
secoli. Per esempio se prendiamo in considerazione lo stato veneto come abbiamo
detto poc’anzi ovvero durante la Veneta Serenissima Repubblica, vediamo che
nell’arco dei suoi 1100 anni di vita, l’area territoriale non è mai stata
conforme, per diversi motivi, perché essendo unentità viva sotto l’aspetto
istituzionale ed essendo in simbiosi con varie popolazioni limitrofe o al suo
interno, ha sempre avuto un’anima in evoluzione. D’altronde possiamo dire la
stessa cosa per il periodo venetico, perciò i confini più identificativi del
popolo veneto che possono essere determinati e che per maggior tempo siano
stati abitati dagli stessi veneti sono i confini che delimitano la regione
veneto attuale.
Qual’era la sua
capitale?
3°) La
sua capitale variò in tempi antichi da Montagnana ad Este, a Padova, finché non
fu fondata Venezia che divenne il centro commerciale e politico del Veneto per
antonomasia e capitale di tutti i veneti fino ai nostri giorni.
Quali erano le sue
città più importanti?
4°)
Senza andare in epoche ove la Veneta Serenissima Repubblica si espanse sia nei
domini d’oltremare che nel nord Italia, le sue città più importanti si possono
certamente riconoscere nelle odierne città capoluogo del Veneto ossia: Venezia,
Treviso, Padova, Vicenza,Verona, Rovigo e Belluno.
Qual’era la base della
sua economia?
5°) Accedere al mondo dell’economia veneta è una
bella impresa; sembra strano ma la parola a cui mi sono riferito per
descriverla calza a pennello nella giungla di termini e locuzioni che dovrei
citare per descrivere la fitta selezione di lavoro in cui i veneti hanno
eccelso durante i secoli. In antichità, oltre alla sempre presente ed
importantissima economia derivata dalla lavorazione della terra, i veneti hanno
raggiunto una preziosa manifattura di vasellame e di oggetti preziosi talvolta
influenzati dal legame con la terra greca, coniugata agli importantissimi
traffici del Mediterraneo orientale, terre di fittissimo scambio col Veneto.
Non si può dimenticare l’importante lavorazione di metalli e leghe per la
costruzione di armi ed il fiorente e prospero allevamento di cavalli
veneti,indiscussi compagni sia in tempo di pace che in tempo di guerra.
Ricordo, per dovere di cronaca, che i cavalli veneti erano conosciuti come una
delle razze più prestigiose in antichità e molto richiesti anche durante le
corse olimpiche nella Grecia antica. I cavalli veneti sono citati da molti
personaggi antichi importanti quali:Omero,Alcmane,Euripide,Teopompo di
Chio,Polibio…. .per rimanere nell’antichità e sopratutto in epoca romana, dove
il Veneto poi si unì a Roma in una sorta di alleanza strategica, ricordo la
famosa cavalleria da guerra veneta: la più imponente di tutto l’impero assieme
a Cadice, e questo la dice lunga sia sulla struttura organizzativa che sulla
chiara importanza economica che aveva Padova come centro nevralgico del Veneto
( se non di tutto il nord Italia) di allora: ricordo che solo in termini
monetari, essere un cavaliere allora era paragonabile ad un miliardario adesso.
Sarebbe importante accennare alla pesca o magari alla cultura del legname,
tanto per citare alcune delle attività eccelse dei veneti antichi ma voglio in
questo intervento essere il più sintetico possibile e ricorderò un’unica cosa
soltanto che mi sembra la più prestigiosa dell’epoca; l’importanza che il
Veneto ha avuto nell’antichità per i commerci tra il nord Europa ed il
Mediterraneo e le popolazioni bagnate da esso. Il Veneto,grazie alla sua
posizione geografica ed alla sua intraprendenza mercantile era al centro degli
scambi nella famosa via dell’ambra, che legava come detto sopra l’Europa
continentale e tutto il bacino del Mediterraneo, compreso il mar nero, avendo
rapporti diplomatici e commerciali con la stessa Abkazia. Se poi vogliamo
sapere quali furono le sue basi economiche in epoca più moderna basti ricordare
il ruolo che ebbero i mercanti veneti in tutto il mondo durante la millenaria
durata della Veneta Serenissima Repubblica, ruolo che diede la possibilità a
Venezia di diventare una delle città più ricche e prestigiose del mondo sotto
il profilo del capitale e nello stesso tempo importante centro di sviluppo ed
esportazione nel mondo di arti e mestieri innovativi, durante tutte le sue
epoche; c’è da ricordare la famosa ancor oggi manifattura vetraria con i
famosissimi vetri di Murano e tutte le varie creazioni nei secoli legate ad
esso. Potremmo descrivere tantissime altre realtà economiche eccelse dei veneti
ma questo andrebbe  in qualche modo a
svincolarci dal senso diretto della domanda però non si può, arrivati a questo
punto, non indicare come fondamentale l’apporto che diede a Venezia e di
conseguenza a tutto il Veneto il f
amosissimo arsenale, punta di diamante in
campo militare e nello stesso tempo civile; citato nel famosissimo “inferno”
della Divina Commedia di Dante fu sin dalla sua nascita precursore della
fabbrica odierna intesa come complesso produttivo in cui maestranze specializzate eseguono in successione le singole operazioni di assemblaggio
specializzate eseguono in successione le singole operazioni di assemblaggio di un manufatto, lungo una catena di montaggio
montaggio e utilizzando componenti standard. Nei periodi di massima espansione impiegava fino a 16000 lavoratori
componenti standard. Nei periodi di massima espansione impiegava fino a 16000
lavoratori arrivando come nella primavera del 1570 a costruire ben 2 navi da guerra al giorno.
giorno.
Qual’era la forma di
governo, il sistema politico e quali erano i loro leader o capi?
6°) Anche in antichità i veneti non avevano una
forma di governo centrale come lo possiamo intendere ai nostri giorni;diciamo
che le decisioni più importanti erano prese collegialmente dai vari villaggi
durante l’indizione delle "concio o arengo" dove il popolo si
radunava per deliberare.
Durante queste assemblee che molto probabilmente
erano "annunciate" e condotte dagli anziani e dal clero venivano
eletti i magistrati ed i capi militari dell’armata veneta. In antichità il Pilpotis
era riconosciuto alla stregua di un presidente della nazione e molto
probabilmente era anche il capo militare. Dopo la nascita della Veneta
Serenissima Repubblica nel 697 come abbiamo detto con l’elezione del primo doge
(erede dell’antico Pilpotis) e dopo alcune vicende assolutiste, il popolo
spinse il potere verso forme di governo più controllate,addirittura
democratiche se paragonate con le strutture politiche e amministrative di tutte
le monarchie assolutiste d’Europa. Il governo,il maggior consiglio,il senato e
l’insieme di tutte le magistrature che col passare degli anni si
moltiplicarono  assicuravano una libertà
ai veneti che neppure la rivoluzione francese di fine 1700 seppe dare ai suoi
cittadini. La democrazia e la libertà veneta,anche se non basate su elezioni
popolari a suffragio universale,furono garantite contro il dispotismo da
istituzione politiche e amministrative a forte controllo reciproco. Complessi
strumenti selettivi ed elettivi regolavano le nomine e l’operato degli alti
magistrati. Gli statuti,e un sano costume politico,rigorosamente e severamente
sorvegliato e praticato,orientavano e delimitavano la prassi. Non ultimo,un
patriottismo fatto di responsabilità civica,di consapevolezza di potenza e di
spirito mercantile influiva sulle decisioni strategiche. Nella Veneta
Serenissima Repubblica il pensiero e la scienza erano liberi.
Lo stato veneto fu
riconosciuto da un paese la cui esistenza a quel tempo non lascia spazio a
discussioni?
7)Lo
stato veneto, ovvero la Veneta Serenissima Repubblica è stata certamente
riconosciuta in quanto deteneva fittissimi rapporti diplomatici con tutti gli
stati della sua epoca fino alla sua fine nel 1797; si può dire che la
diplomazia  veneta era all’avanguardia in
tutto il mondo e fu certamente avveniristica nella scuola e nell’importanza
della futura dottrina di tutto il mondo. La libertà di pensiero che circolava
negli ambienti diplomatici veneti fece sì che a tante richieste di asilo e di
ascolto da parte di uomini ideologicamente perseguitati nel mondo, seguissero
decisioni di asilo per parecchi personaggi, e comunità che in futuro divennero
pietre miliari nella storia storia scientifica,politica: Galileo
Galilei,Michele Gaismayr. Ha inoltre accolto al suo interno popolazioni
perseguitate (ebrei,greci,armeni,albanesi…) La Repubblica al suo interno ha
sempre mantenuto una relativa libertà religiosa, con andamenti mutevoli, dovute
a pressioni subite nella sua millenaria storia,di natura militare, economica e
religiosa.
Per
quanto riguarda gli stati che poi divennero e sono tutt’ora attori principali a
livello globale tengo a ricordare che la Veneta Serenissima Repubblica teneva
rapporti diplomatici con gli USA perfino nei momenti più bui quando erano alla
ricerca di aiuti e visibilità internazionale,all’inizio delle loro
rivendicazioni ed aspirazioni indipendentiste.
Qual’era la sua
lingua?
8°) La
questione della lingua sarebbe difficile da esaurire in poche parole, perché
l’argomento è molto tecnico e rischierebbe di appesantire il tutto;ritengo sia
indispensabile ribadire che il popolo veneto ha sempre avuto e si è sempre
identificato nella sua lingua madre,il Veneto appunto,che in antichità era
conosciuto in moltissimi territori europei. Esisteva un ben definito alfabeto
venetico. Il veneto che si parla attualmente nella nostra regione ha perso tantissime
delle sue caratteristiche storiche, è comunque una derivazione dal veneto
antico. La parlata veneta dei nostri giorni che a livello italiano è la più
consistente in rapporto alle altre lingue regionali(dalle ultime stime il 66%)
è sinonimo di grande attaccamento alla nostra lingua madre, che ha radici
plurimillenarie dure da scalfire anche con più di 150 anni di indottrinamento
forzato da parte di istituzioni occupanti, che obbligano l’insegnamento a tutti
i livelli dalla scuola ai mass media. Ricordo che quando fu fatta l’Italia solo
il 4% del popolo sapeva parlare la nuova lingua imposta per cui non è neanche
logico dire che il Veneto sia un dialetto italiano perché se nessuno lo sapeva
150 anni, fa nessuno ha potuto in così poco tempo crearci un gergo.
I veneti hanno combattuto?
9°) Non
si possono elencare tutte le volte che i veneti hanno combattuto contro chi e
per quale motivo perché un libro sarebbe insufficiente; si può dire che in
tutte le epoche dall’antichità ai nostri giorni i veneti hanno combattuto e
sono stati attori importanti della storia d’Europa. L’episodio riconosciuto
universalmente per il suo valore più grande è stato l’apporto determinante che
i veneti hanno avuto nella battaglia di Lepanto, (1571) dove hanno combattuto
contro l’oscurantismo dell’impero ottomano per la libertà dell’intera Europa.
Un’altra vittoria conquistata nei mari per la libertà e la sua
autodeterminazione i veneti l’hanno conseguita a Lissa, contro l’agressore
italiano nel 1866 riconosciuta universalmente come l’ultima vittoria vella
marina veneta anche se combattuta su navi austriache,e mi fermo.
Ci sono stati
scrittori, pittori, scultori, musicisti ed architetti?
10°)
Anche qua l’elenco sarebbe vastissimo perché sia nella scienza che nelle arti,
la nazione veneta ha avuto molti illustri personaggi che erano liberi di
professare, altri arrivati da stati dove erano esiliati solo per il loro
mestiere o le loro idee.
Ricorderò
comunque i Bellini, i Vivarini, Carpaccio, Giorgione, Tiziano, Veronese,
Tintoretto, i Tiepolo, Longhi, Canaletto ecc..
Per
quanto riguarda l’architettura, basti ricordare Andrea Palladio, il quale fornì
modelli architettonici a tutto l’occidente.
Tra i
musicisti e i compositori ricordo Gabrieli, Vivaldi, Da ponte, Marcello,
Albinoni, Galuppi…
Tra i
commediografi Angelo Beolco detto Ruzzante, Calmo nel 500, Goldoni e Gozzi nel
700.
Nel 1500
la Veneta Serenissima Repubblica era il massimo centro tipografico del mondo.
Nel 1600
era la capitale europea della lirica e nel 1700 anche dello spettacolo
di
prosa.
I
cartografi veneti erano considerati tra i migliori al mondo.
Nel 300
venne inaugurata una delle prime università del mondo dove si laureò la prima
donna del globo nel 1678, la veneziana Elena Lucrezia Piscopia Cornaro.
In
antichità ricordo Tito Livio.
Il Veneto ha dei
piatti tipici e qualche costume tradizionale?
11°) La
cucina veneta è sostanzialmente una cucina povera ed al tempo stesso complessa
perché rispecchia sia gli elementi semplici, frutto del territorio veneto, che
la complessità degli influssi millenari di territori lontani che il Veneto e
sopratutto Venezia ha avuto durante la sua esistenza.
Il
piatto più popolare può essere benissimo il famoso “riso e bisi” ma con esso
possiamo inserire piatti tipici locali, quale la “pearà”, il fegato alla
veneziana, il baccalà alla vicentina, i bigoli con l’anara, la “pastissà de
musso” e mi fermo qui.
Uno dei costumi tipici del veneto, ormai fuori uso può essere sicuramente
identificato nel “tabar”, grosso mantello nero pesante che racchiude il corpo,
molto simile al mantello del Doge.
Che religione avevano?
12°)In
antichità i Veneti adoravano una dea di nome Pora-Reitia. La religione
professata nel Veneto durante la Veneta Serenissima Repubblica era quella
cattolica, ma Venezia aveva con la chiesa di Roma rapporti peculiari,
improntati alla massima indipendenza; ad esempio in Veneto i vescovi erano
esclusi da ogni incarico politico, mentre le proprietà ecclesiastiche venivano
tassate. I membri del clero erano altresì giudicati dai tribunali ordinari,
come qualsiasi cittadino veneto.
Avevano una moneta?
13°) La
nazione veneta coniò moneta sin dall’anno 1000 anche se diversi studiosi
ammettono che la Veneta Serenissima Repubblica avesse la concessione dagli
imperatori bizantini anche prima. Grazie ai suoi commerci, la produzione
monetaria veneta ebbe notevoli influenze in tutto il bacino del Mediterraneo ed
in Europa. La moneta più ricorrente e famosa fu il ducato veneto o zecchino,
anche se poi le monete circolanti furono molte altre per es: il soldo, la lira,
il bagattino, la gazzetta, la osella ecc.
Quali i motivi della
sua estinzione o decadenza?
14°)
La  decadenza della Veneta Serenissima
Repubblica fu causata dal mio punto di vista da due fattori primari e cioè
dall’invasione militare della Francia napoleonica e dall’incapacità della
classe politica del tempo di reagire e combattere come seppe fare nei secoli
antecedenti. C’è da dire che mentre la classe politica non ha saputo
contrastare quella chiara aggressione militare, il popolo veneto ha sempre cui da un punto di vista basato dalla volontà popolare la Veneta Serenissima

Repubblica non è mai decaduta.

combattuto negli anni ed ha sempre rivendicato l’indipendenza del Veneto per cui da un punto di vista basato dalla volontà popolare la Veneta Serenissima Repubblica non è mai caduta.




Solidarietà ai sindaci Sardi minacciati dalla Georgia

Minacce aggressive della Georgia contro il popolo sardo
Le autorità georgiane chiedono di punire i sindaci sardi di Lanusei e Sarroch, perché essi vogliono stabilire rapporti di amicizia con una città dell’Abkhazia, Gagra, e Tshinval, capitale dell’Ossezia del Sud.

Questa
richiesta, da parte della Georgia, ha dell’incredibile: noi crediamo che
l’opera dei due sindaci sia meritevole e importante, per costruire rapporti
amichevoli tra il popolo sardo e i popoli dell’Abkhzia e dell’Ossezia del Sud.
Queste due nazioni non sono secessioniste nei confronti della Georgia, ma sono
due nazioni che hanno subito l’occupazione da parte della Georgia, e hanno
riconquistato l’indipendenza nel 1991. Da tale data sono state ripetutamente
aggredite dal governo georgiano, subendo gravi perdite umane, culturali e
materiali.
Il Veneto Serenissimo Governo, erede e continuatore della storia, cultura e
tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica offre la propria solidarietà al
popolo sardo, affermando il diritto di ogni comunità a stabilire rapporti
amichevoli con chi ritengono utile a sviluppare amicizia e solidarietà.
Il Veneto Serenissimo Governo è a fianco dei fratelli popoli dell’Abkhazia e
dell’Ossezia del Sud nella loro lotta per difendere le proprie patrie dalla
minaccia aggressiva della Georgia.
I popoli che lottano per la loro libertà sanno affrontare tutte le difficoltà;
e sapranno conquistare il loro diritto di vivere come uomini e donne liberi
nella terra dei loro padri e madri, e che sarà la terra dei loro figli.

per il Veneto Serenissimo Governo
 il portavoce
Valerio Serraglia

Longarone 30/01/2014
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Ogni giorno deve essere il giorno della memoria… e dell'azione contro l'antisemitismo

…questa storia è di tutti fuorché degli Ebrei. È degli europei che hanno prodotto e assistito ai rastrellamenti, alle deportazioni, alle camere a gas, alle fucilazioni di massa. Prima ancora, agli esperimenti medici. Agli assassini di massa di malati di mente e handicappati. Alle leggi razziali, giusti per restare nella penisola italiana…

La sala del mudeo dello Yad Vas
hem a Gerusalemme

Limitarsi a ricordare la Shoah il 27 gennaio è un crimine altrettanto aberrante che la Shoah stessa, è un tentativo puerile della società che ha creato i presupposti della Shoah di andare a patti con la propria coscienza, è una magra ricompensa a chi il crimine lo ha subito e non lo ha certamente né voluto né causato. Perché questa storia è di tutti fuorché degli Ebrei. È degli europei che hanno prodotto e assistito ai rastrellamenti, alle deportazioni, alle camere a gas, alle fucilazioni di massa. Prima ancora, agli esperimenti medici. Agli assassini di massa di malati di mente e handicappati. Alle leggi razziali, giusti per restare nella penisola italiana.
Quindi chi vuole ricordare la Shoah è bene che si soffermi a pensare al proprio quotidiano, iniziando ad agire concretamente perché non ci sia più l’antisemitismo. Commuoversi guardando qualche film o documentario non serve se a ciò non facciamo seguire l’azione quotidiana, se poi ogni giorno cadiamo nei tranelli dell’ideologia antisemita ed antisionista (entrambe facce della stessa lurida medaglia).
Il 27 gennaio non si celebra la memoria degli ebrei ma la memoria di un’umanità che è stata a guardare, una memoria che ha difficoltà a guardarsi dentro, che anche in questa giornata di lutto trova il modo di attaccare il Popolo ebraico paragonando in alcune conferenze di benpensanti il democratico Stato d’Israele alla Germania nazista o addirittura dicendo che lo Stato d’Israele è la ricompensa agli Ebrei della Shoah. Noi come Veneto Serenissimo Governo affermiamo che lo Stato d’Israele è nato nonostante la Shoah perché le sue ragioni storiche sono scritte nella storia del Popolo Ebraico, e la sua esistenza è un elemento chiave per tutti coloro che credono nella libertà e nell’uguaglianza tra gli esseri umani. Attaccare lo Stato d’Israele e sostenere i gruppi terroristici e gli Stati che ne vogliono la sua distruzione significa solo dare vita a dei presupposti per giustificare una nuova Shoah.
La giornata della memoria deve essere ogni giorno e l’azione contro l’antisemitismo deve essere costante e senza tregua, perché comportandosi altrimenti si fa solo dell’idealismo sterile. Ognuno è responsabile del proprio agire, e ognuno risponde per le proprie azioni e per il proprio silenzio, guardare da un’altra parte di fronte ai crimini e a chi li commette equivale solo a diventarne complici.
26 gennaio 2014

 

Per il Veneto Serenissimo Governo
Il Vicepresidente
Demetrio Serraglia



Muore il più grande difensore di'Israele sul campo

  
Apprendiamo che il gen. Ariel Sharon ci ha lasciato. La sua morte era nelle cose, ciò nonostante essa ci ha colpito dolorosamente.


Il Veneto Serenissimo Governo, erede e continuatore della storia, cultura e tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica, a nome del popolo Veneto esprime sentimenti di cordoglio al governo e al popolo Israeliano; chiede di trasmettere alla famiglia del generale Ariel Sharon i nostri sentimenti di profondo dolore.
Il Veneto Serenissimo Governo inchina le proprie bandiere, rende omaggio e ringrazia questo combattente per quanto ha fatto, non solo per il suo popolo e la sua terra ma anche nella lotta contro il terrorismo; ha salvato non soltanto Israele ma tutto il Mediterraneo.
Generale, sarai sempre nei nostri cuori e nei nostri pensieri. Anche noi ci batteremo per il nostro Veneto come tu hai combattuto per la tua Israele.
Longarone 11/01/2014

il Veneto Serenissimo Governo
il presidente Luca Peroni
i vicepresidenti
Valerio Serraglia
Andrea Viviani
Demetrio Serraglia




Referendum e Veneto

Anteprima

Quando ci si pone il gravoso compito di dare indicazioni e magari anche pretendere di guidare un popolo, non si possono porre i propri desideri e i propri interessi come elementi decisivi per indicare una “road-map,” con possibilità di un minimo successo.

Questo modo di agire è tipico di chi adotta l’idealismo come elemento guida; se non si riesce a collegare l’elemento soggettivo (nostra volontà) con l’elemento oggettivo (analisi scientifica della realtà), non saremo mai in grado di tracciare una tattica e una strategia con concreta possibilità di ottenere risultati positivi.

Quando si va incontro a sconfitte continue e ripetute, non si avrà il risultato di accantonare i leader responsabili di tali insuccessi, ma di deludere e allontanare dalla lotta tutti quei patrioti che in buona fede hanno impegnato tempo e risorse economiche alla causa dell’indipendenza Veneta.

Io mi trovo d’accordo con Enzo Trentin, nel suo intervento “referendum per un Veneto libero” apparso sul sito “Indipendenza.”

Bisogna dire basta con energia a coloro che da decenni tendono a illudere i Veneti, con partecipazioni a elezioni ad ogni livello, o con fantomatici e improponibili referendum.

Occorre in primis costruire un’organizzazione con compiti di analisi, di proposta, di guida, per tutti i Patrioti Veneti, con il compito di ottenere l’Indipendenza totale.

Nel contempo costruire, sul piano internazionale, quelle alleanze politiche, economiche, militari in grado di garantire la nostra indipendenza, all’atto della imminente implosione dell’Italia.

Combattere tutti i tentativi di un “Grande Veneto”, che ha come unico risultato l’ostacolare rapporti di amicizia e collaborazione con i popoli contermini.

Il Veneto non ha bisogno di strateghi che spostano bandierine su carte geografiche, ma ha la necessità di avere combattenti seri,capaci, senza legami economici, politici, sociali con il central-colonialismo romano.

La domanda che dobbiamo porci è: ci sono? Si, ci sono, basta essere attenti e fare valutazioni scientifiche.

I “templari Veneti” esistono, e sono pronti alla lotta e alla VITTORIA.

Germano Battilana

Longarone 08/01/2014