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Il Veneto e il nuovo sistema bancario

Il sistema bancario, come si è sviluppato dalla seconda guerra mondiale, è entrato in una crisi strutturale, e ciò al di là dei cialtroni che hanno fatto i loro interessi e quelli dei loro clan di riferimento.
In un periodo di nuovi assetti geo-economici a tutti è chiaro che il vecchio sistema creditizio non ha alcuna possibilità di sopravvivere nel Veneto come nel resto del mondo, in tale contesto c’è stata una lunga lotta di posizionamento per impossessarsi del nostro territorio, e in primis del suo sistema bancario. Nell’implosione dell’Italia, che tutti gli studiosi accreditati di geopolitica danno per certa, due sono i territori della penisola ambiti e contesi, sia per le potenze dominanti sia per quelle emergenti: Veneto e Sicilia (di questo argomento abbiamo già illustrato le dinamiche e le possibilità nei nostri precedenti documenti).
L’entrata nel Veneto di Intesa-San Paolo attraverso Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza non è né positiva né negativa, a priori; essa potrebbe essere positiva se rientra nelle proposte di sviluppo economico del Veneto sintetizzato nell’ultimo documento del Veneto Serenissimo Governo “Indipendenza e sviluppo del Veneto-Piano Economico (Piano Guardiola https://www.serenissimogoverno.eu/2017/02/25/nuovo-piano-economico-piano-guardiola-2/ )”, che abbiamo portato all’attenzione di qualificati esperti al Forum Economico Eurasiatico tenutosi l’ 1-2-3 Giugno 2017 a San Pietroburgo (SPIEF).
Il Veneto non è il deserto dei tartari, non vogliamo e non possiamo arroccarci, dobbiamo e vogliamo essere all’interno di un sistema economico globale, non monopolare, come sembrava dopo la caduta del muro di Berlino. Il sistema economico attuale ha dinamiche multipolari, il Veneto Serenissimo Governo crede che in questo contesto il Veneto possa svolgere un ruolo non secondario nel Mediterraneo, purché riesca a ricavarsi una specificità legata alla sua storia, cultura e tradizioni.
Il Mediterraneo, nel suo insieme, e l’alto Adriatico in particolare possono essere il volano, non solo per il Veneto, ma per tutta l’Europa di centro la cosiddetta “Mitteleuropa”.
Costruire la “Rotterdam del sud” non è una fantasia da dissociati, bensì una necessità non solo per i veneti e i popoli contermini, ma soprattutto per quelle nazioni alla ricerca di sbocchi credibili e sicuri per i loro commerci, e per il transito dei prodotti energetici.
Se questo sarà l’obiettivo delle operazioni sopra indicate, il Veneto Serenissimo Governo non è solo favorevole ma sarà in grado di dare contributi positivi, come sta già facendo.
Pertanto saremo vigili e attenti e non preventivamente ostili.
Per quanto riguarda il costo di questa operazione da parte dello stato italiano, è un problema che attiene alla sua incapacità di gestire in maniera moderna e compatibile un’economia globale.
L’implosione di questo stato fantoccio non può essere che un bene, e sicuramente sprigionerà nuove energie e potenzialità non solo per il popolo veneto, ma per tutti i popoli della penisola italiana.
Il Veneto Serenissimo Governo è già in campo, e giocherà la sua partita nell’interesse del nostro popolo; le regole non saranno quelle imposte dallo stato italiano in quanto siamo pronti a trasformare la partita di calcio, già iniziata, in una partita di rugby.

Venezia-Longarone, 28 giugno 2017
Il responsabile economico del Veneto Serenissimo Governo
Valerio Serraglia