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Risultati elezioni in Veneto 20/21 settembre 2020

I risultati di queste elezioni sono l’ovvio seguito del referendum per l’autodeterminazione dell’ottobre 2017. Il Popolo Veneto ha dato il suo verdetto: nè con Roma, nè con Milano. Siamo in grado di autodeterminarci, senza influenze esterne. L’affermazione della lista “Zaia presidente”, con le sue premesse “Prima il Veneto” e l’abissale distacco dalle altre liste ne è la dimostrazione.

D’altronde  non ci sono alternative: o perire con questo stato, seguendolo nel suo procedere verso il baratro, o trovare nuove strade e nuove soluzioni. La scelta dei veneti è frutto non solo della colonizzazione italiana, ma anche dell’incapacità dimostrata dal 2018 – elezioni politiche – e dal gruppo dirigente da esse espresse, e che pretende di guidare le sorti della penisola. Di questo gruppo hanno fatto e fanno parte tutti i partiti oggi rappresentati  sia al Senato sia alla Camera dei Deputati, più qualcuno raccattato cammin facendo, senza alcuna esclusione.

Il governo gialloverde ha fallito, in quanto non ha avuto nessun progetto, nessun piano atti a rilanciare la democrazia partecipativa, o un qualsiasi piano economico, D’altra parte  come sarebbe stato possibile altrimenti, con un ministro economico di nome Luigi Di Maio?

Si sono gettati gli euro, che non c’erano, in operazioni per riscontri elettorali, vedi  reddito di cittadinanza; bloccando tutti gli investimenti produttivi, stimolando il parassitismo, impedendo al Veneto di usufruire delle risorse da esso prodotte, di cui tutti possono giudicare i risultati.

Il governo giallorosso sta dissipando, a pioggia e senza nessuna strategia tutti gli euro che ha ricevuto in prestito dall’Europa, e che dovrà restituire fino all’ultimo centesimo, compresi quelli che loro ci dicono siano a fondo perduto, prestiti elargiti per legare mani e piedi dell’Italia al quarto Reich economico. E di impedire qualsiasi iniziativa autonoma, sia politica, sia economica, sia di nuove alleanze, ripetizione di quanto avvenuto in Grecia.

Inoltre la coppia Giuseppe Conte e Luigi Di Maio ha intrallazzato con il governo cinese, e nel febbraio 2020 forniva materiale sanitario e mascherine alla Cina, sottraendole ai nostri ospedali e alle nostre popolazioni, salvo adesso acquistare scadenti prodotti  sanitari e mascherine dall’industria cinese, lasciando nei magazzini delle nostre industrie i  più efficaci prodotti italiani. Quindi il governo giallorosso si assume la responsabilità di abbassare la soglia di sicurezza, a fronte di continui aumenti di contagi.

Guarda caso, chi c’è ministro degli esteri? Sempre lui, Luigi Di Maio; crediamo senza ombra di dubbio che passerà alla storia non solo come bibitaro al San Paolo, ma come ministro che ha messo in ginocchio l’Italia e depauperato gli italiani.

A fronte di questo quadro catastrofico noi, Popolo Veneto, dobbiamo prepararci ad un salto, non al buio ma nel futuro, mettendo in discussione tutto quanto ci ha imposto questo stato e la sua colonizzazione. Ci vuole un piano economico alternativo, legato al nostro territorio e alle nostre peculiarità storico-culturali e di tradizione, nel quadro di una nuova visione geoeconomica. Tutto ciò avrà delle concrete possibilità se sarà nelle mani del nostro popolo.

Questo potrà avvenire alla luce di quanto richiesto nell’ottobre 2017 e nel settembre 2020; Luca Zaia deve mantenere fede alle sue promesse (“Prima il Veneto “), proclamando l’indipendenza  della nostra Patria , così creando le premesse per salvare il Veneto dalla Germania, da Roma e da Milano.

Significative sono state le astensioni, le quali stanno a indicare la volontà dei veneti di imboccare un diverso percorso per raggiungere l’autodeterminazione, a fronte della totale insensibilità del governo di Roma, ovviamente non poteva essere diversamente, verso la nostra volontà d’indipendenza.

Noi veneti dobbiamo e faremo un salto di qualità, soprassedendo ai passati e presenti dissidi e troveremo un comune terreno per alleanze politiche, non per interessi settoriali o tattici, bensì elaboreremo una strategia che abbia come naturale sbocco l’indipendenza della nostra Patria.

In questo contesto facciamo appello a Luca Zaia, e alla sua coerenza, affinché metta in atto tutte le procedure per attuare un referendum con il seguente quesito: “Dichiariamo la nostra volontà di ricostituire la Veneta Serenissima Repubblica       SI   NO”.

Questo è il momento per poter giudicare coerenza, coraggio e patriottismo di tutti i veneti, Zaia compreso.

Dobbiamo dimostrare al mondo che siamo disposti a tutti i sacrifici necessari per difendere le nostre famiglie, le nostre comunità, la nostra Patria.

W LA LIBERTA’!

Venezia-Longarone 21 settembre 2020

Ufficio di Presidenza

Veneto Serenissimo Governo