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Odio il politicamente corretto perché sono un Patriota

Qualche mese fa assistevamo alle proteste del cosiddetto movimento black lives matter e degli antifa che mettevano a ferro e fuoco gli USA, tutto, secondo la socialdemocrazia del cosiddetto partito democratico, non solo andava bene, addirittura i facinorosi andavano difesi: ogni rivendicazione era legittima, ogni riscrittura della storia concessa, ogni crimine condonato; si è proceduto a censurare qualunque oggetto, parola, monumento venisse considerato fastidioso per “i manifestanti” conformemente agli standard del politicamente corretto.

Ieri abbiamo visto il colorato mondo dell’America profonda ribellarsi, chiedere il rispetto del voto legale, manifestare perché, proprio quella politica che l’ha sempre mandato a combattere in ogni angolo remoto del mondo per difendere la democrazia e l’economia USA, tenesse conto del suo punto di vista. Il popolo dell’America profonda è stato fondamentale per far divenire gli USA la potenza che conosciamo, è quel popolo che è stato chiamato a morire in ogni guerra combattuta dagli USA, mentre gli appartenenti all’intellighenzia del Partito Democratico scappavano all’estero per evitare qualsiasi conflitto, creato e voluto dai presidenti del loro partito, non dobbiamo dimenticare che fu il democratico Kennedy a far entrare gli USA nella guerra del Vietnam.

Guarda caso sono proprio i perbenisti del politicamente corretto che si indignano verso l’America profonda, verso l’America che lavora. Nessuno si è inginocchiato per le morti dei manifestanti di ieri, anzi i vari commentatori hanno dato fondo a tutti gli insegnamenti di Goebbels per intossicare l’opinione pubblica e mistificare la realtà. Il problema della socialdemocrazia, ben rappresentata negli USA dai Clinton e Obama è che se tu non voti come loro vieni giudicato sbagliato, ignorante, retrogrado, barbaro, una sottospecie di essere umano, per questi la democrazia è solo votare seguendo le loro indicazioni, il voto giusto è il loro, il voto sbagliato è quello contro di loro.

Da noi nella penisola il problema è lo stesso, e lo abbiamo visto con il referendum del 2017 in Veneto, noi Veneti non abbiamo votato come voleva la socialdemocrazia, ma abbiamo manifestato con il nostro voto il nostro diritto a resistere a rivendicare il nostro libero arbitrio Come Popolo Veneto, vogliamo la nostra autonomia, e per questo siamo stati messi all’angolo per l’ennesima volta, e la gestione italiana del Covid lo ha dimostrato.

Il Veneto, in questi mesi di pandemia da ottobre in poi, è stato nella penisola il territorio sempre aperto, come solito, abbiamo lavorato per portare avanti la baracca italia, con la conseguenza di un aumento vertiginoso di morti. Ovviamente dopo essere stati “sacrificati”, per tenere in piedi quel poco dell’economia italiana che esisteva ancora, siamo stati additati come untori, come irresponsabili, come criminali perché dopo il lavoro abbiamo cercato, ogni tanto di respirare. I Veneti sono utili all’italia solo se lavorano e stanno in silenzio, guai se rivendicano qualche diritto, guai se alzano la testa, guai se pretendono di avere un’opinione perché quella è di competenza dell’establishment italiana.

C’è un parallelismo tra l’America profonda e il Veneto. Entrambi abbiamo nel nostro DNA un desiderio di libertà, non è un caso che la democrazia USA nasca dal modello della Veneta Serenissima Repubblica. Entrambi siamo sempre stati ritenuti sacrificabili da chi indegnamente pretende di rappresentarci. Il nostro modo di esprimerci spesso viene considerato greve, è sbeffeggiato, ma sicuramente è meglio essere Patrioti che alfieri e ancelle del politicamente corretto.

Venezia-Longarone 07 gennaio 2021

Per il Veneto Serenissimo Governo

il Vicepresidente

Demetrio Shlomo Yisrael Serraglia