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ALITALIA: “Quali divergenze tra Pelanda e Serraglia”

Molto interessante, e anche in parte condivisibile, l’analisi di Carlo Pelanda riguardante Alitalia, il traffico aereo nella penisola e nel resto del mondo, le sue implicazioni geopolitiche-economiche.

Noi del Veneto Serenissimo Governo, erede e continuatore della storia, cultura e tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica, abbiamo già affrontato il problema, una dozzina di anni fa, quando la crisi era già a un punto critico. Oggi Alitalia non è sull’orlo del precipizio, è già caduta, senza nessuna possibilità di salvezza. Neanche Nembo Kid potrebbe salvarla, essa al massimo potrà trasformarsi in un piccolo taxi dell’aria. Questa sua ultra-decennale crisi è costata ai lavoratori della penisola decine di miliardi, con i risultati che tutti possono constatare senza essere dei grandi esperti. In questo contesto siamo perfettamente d’accordo con l’amico Pelanda: “Sul gap intellettuale dei governanti italiani”, e noi aggiungiamo anche di certi presidenti, buoni per tutte le stagioni. Crediamo non serva fare i nomi e i cognomi: essi spaziano dai bibitari al “San Paolo” ai presidenti della Juventus.

Noi abbiamo sempre sostenuto che una delle possibilità di salvare e sviluppare il trasporto aereo, sia passeggeri che commerciale, e nel contempo salvare Malpensa 2000 sia quello di dar vita a una joint venture con l’ Aeroflot, avendo come base europea e nordafricana la stessa Malpensa. Parallelamente costruire un trasporto ferroviario veloce, in grado di coprire e collegare il nord Italia e l’ Europa centro-orientale, sia per il commercio che il traffico passeggeri, al servizio dell’industria, agricoltura, turismo.

Non va dimenticato che, quando abbiamo suggerito questa possibilità, alle varie cancellerie europee la situazione della Federazione Russa era in espansione, con ampie disponibilità d’investimento, e la UE non aveva iniziato ancora ad applicare sanzioni ricreando un insensato clima da guerra fredda.

Il Veneto Serenissimo Governo ha elaborato e dato alle stampe nel 2017 un “Nuovo Piano Economico” che aveva come presupposto l’impostazione di mobilità merci-passeggeri sopra descritta, integrata con un grande porto nel golfo di Venezia, naturale sbocco del traffico marittimo dell’est Mediterraneo e dell’Oriente, in grado di interagire con il traffico aereo e quello ferroviario, e competere con Rotterdam.

E’ vero quanto ha affermato Carlo Pelanda nella sua intervista relativa all’Alitalia concessa a Maria Scopece. “Pensare di trattare un interesse nazionale così forte, rispettando le regole standard di concorrenza del mercato significa essere semplicemente degli idioti oppure dei traditori”.

Siamo in guerra. Sì, è vero, una guerra economica. Dobbiamo usare tutti gli strumenti che ci permettono di vincerla, nell’interesse esclusivo del Popolo Veneto. Dobbiamo essere consci che il neo-statalismo italiano non è la soluzione. Dobbiamo essere artefici del nostro destino, scegliere i partner con cui collaborare, in una prospettiva di rispetto reciproco, facendo anche dei percorsi insieme, nel beneficio condiviso, ma senza subire diktat da nessuno.

Fare questo per il Veneto Serenissimo Governo è un dovere per dare uno sbocco positivo alle nostre genti, che ne hanno diritto.

Venezia-Longarone 10 marzo 2021

Responsabile economico del Veneto Serenissimo Governo

Valerio Serraglia