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Monte Grappa

I drammi, avvenuti sul Monte Grappa nelle due guerre, sono il simbolo di quanto ha fatto l’Italia al Veneto dall’illegale occupazione del 1866 ad oggi.

Come premessa, però, è bene ricordare che le dittature nazifasciste del Novecento sono andate al potere democraticamente attraverso elezioni, da questa democrazia è derivata la Shoah: le camere a gas e i forni crematori non sono nati improvvisamente, sono stati possibili dopo che i governi avevano consapevolmente costruito un clima di odio e di contrapposizione tra le persone, così da poter realizzare indisturbati, nel quasi assoluto e complice silenzio, le peggiori nefandezze, tutti i loro sporchi affari.

Oggi c’è chi senza vergogna propugna un nuovo ordine mondiale, ovvero una dittatura mondiale sovranazionale in cui dovrebbe esistere una massa di persone acritiche governate dai tecnocrati illuminati, in cui una nuova religione mondiale deve spodestare tutto ciò che è racchiuso nella rivelazione biblica in favore del relativismo culturale che tutto permette tranne cacciare i mercanti dal tempio.

I tentacoli di questo nuovo ordine mondiale sono anche qui in Veneto, e vogliono con norme liberticide uccidere quanto rimane della consapevolezza che noi Veneti abbiamo di essere Popolo degno di libertà ed autodeterminazione.

Ennesimo nonché ultimo insulto, sarà far presenziare con tutti gli onori il Premier in pectore, Figliuolo, alla festa del Grappa: la festa delle genti Venete. 

Dobbiamo ricordare che non è un cappello alpino a fare l’Alpino, ma l’etica e la morale che sta sotto a quel cappello. I veri alpini mai dimenticano quanto scritto nella loro preghiera:

“Su le nude rocce, sui perenni ghiacciai,

su ogni balza delle Alpi ove la provvidenza

ci ha posto a baluardo fedele delle nostre

contrade, noi, purificati dal dovere

pericolosamente compiuto,

eleviamo l’animo a Te, o Signore, che proteggi

le nostre mamme, le nostre spose,

i nostri figli e fratelli lontani, e

ci aiuti ad essere degni delle glorie dei nostri avi.

Dio onnipotente, che governi tutti gli elementi,

salva noi, armati come siamo di fede e di amore.

[…]

rendi forti le nostre armi contro chiunque

minacci la nostra Patria, la nostra Bandiera,

la nostra millenaria civiltà cristiana.

[…]”

La nostra  patria  è  il Veneto, la nostra  bandiera  è  il leone di San  Marco.

Per questo da sempre chi minaccia le persone che rivendicano la libertà, chi vuole le liste di categorie che non fanno ciò ch’egli vuole, chi nega il principio del libero arbitrio, chi viola il diritto internazionale non venga in Veneto ad insultare la nostra terra e il nostro Popolo.

Venezia-Longarone 28 luglio 2021

Ufficio di Presidenza

Veneto Serenissimo Governo