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Ucraina verso la conclusione

L’operazione militare speciale in Ucraina da parte della Federazione Russa si avvia verso l’epilogo, con la sconfitta delle forze aggressive che dal 2014 guidano il governo ucraino.

È chiaro che il territorio del Donbass avrà un diverso assetto politico, geografico e costituzionale, e saranno le popolazioni di queste terre a decidere il loro destino e le loro alleanze.

La Federazione Russa ovviamente si impegnerà sia con la diplomazia, sia con le forze armate, a impedire che queste martoriate popolazioni ritornino sotto il controllo e la repressione di qualsiasi esercito e di formazioni paramilitari nazionalfasciste.

La Federazione Russa ha lunghe esperienze delle aggressioni subite da parte dei dittatori provenienti dall’occidente, vedi Napoleone, Guglielmo II°, Hitler, Mussolini, Antonescu, monsignor Tiso, Horthy, Risto Ryti…che hanno tentato di strangolare economicamente e militarmente la Russia.

Alla luce di queste esperienze storiche la Federazione Russa non ha aspettato di essere aggredita ma ha replicato quanto fatto da Israele, nella guerra dei Sei Giorni (1967): ha anticipato di qualche settimana l’aggressione già programmata dalle forze armate ucraine e dai neonazisti. Non va dimenticato che già dal 19 febbraio 2022 il battaglione Azov aveva intensificato i bombardamenti delle repubbliche indipendenti di Donetsk e Lugansk.

Tutto questo avveniva allo scopo di provocare l’intervento della Federazione Russa. Gli ucraini erano stati avvisati che non sarebbe stato permesso l’invasione delle due repubbliche, e  se fosse avvenuto sarebbero intervenuti, ma spinti da Biden e dalla NATO non ne hanno tenuto conto , anzi hanno sempre rifiutato di applicare gli accordi di Minsk 1 e 2 ( 2014 e 2015) sottoscritti dallo stesso governo ucraino, Francia, Germania, Federazione Russa, unica possibilità di trovare una soluzione diplomatica in grado di soddisfare le reciproche aspirazioni di pace e autodeterminazione.

L’inconsistente Presidente ucraino, Zelensky, sotto ricatto dei neonazisti della sua guardia del corpo si è consegnato nelle mani di Biden, il quale gli ha prospettato una sicura vittoria militare, e in caso di difficoltà un intervento della NATO sul terreno, e in altri svariati modi.

Il capitalimperialismo non mantiene mai gli impegni promessi in quanto privo di morale, onore e dignità, (come disse il saggio: “il capitalismo è disposto a vendere anche l’ultimo metro di corda con cui sarà impiccato”); basta chiedere a: Georgia, Afghanistan, Iraq, Libia, curdi, cubani (baia dei porci), Vietnam del sud…

Questa sarà la fine drammatica dell’Ucraina: abbandonati a sé stessi, dopo decine di migliaia di morti, distruzioni di città, infrastrutture industriali e civili, devastazione dell’agricoltura…

L’Ucraina come conosciuta finora non esisterà più.

Il sudest avrà un nuovo assetto politico e geografico; la regione di Leopoli passerà progressivamente e in vario modo sotto il controllo della Polonia; la Rutenia chiederà l’autodeterminazione; molto probabilmente l’Ucraina sarà circoscritta a Kiev e ai territori limitrofi (granducato di Kiev).

La domanda ovvia è: valeva la pena di seguire Biden, la NATO e qualche banda neonazista per questo risultato?

Comunque è evidente, e dovrebbe essere chiaro alla NATO che la Federazione Russa ha tracciato le linee oltre le quali non accetterà trattative: la NATO, o qualsiasi altra alleanza militare surrogata non potrà oltrepassare la linea Danzica-Costanza. La Federazione Russa non permetterà a nessuno di superare e mettere in discussione la linea Kaliningrad-Transnistria- Sebastopoli; tale linea non sarà difesa con reticolati e qualche altana, ma con armi ben più potenti e decisive.

All’interno di queste due linee dovrà esserci una zona demilitarizzata, questo probabilmente sarà il futuro assetto tattico strategico dell’Europa.

In questa prospettiva solo i popoli europei potranno invertire le drammatiche conseguenze, se saranno in grado di ribellarsi e smantellare la NATO e l’UE, strumenti di guerra, di sfruttamento e povertà dei popoli europei e non solo, che sono al servizio del capitalimperialismo.

I popoli che desiderano la pace, la libertà e l’autodeterminazione devono costruire gli strumenti di dibattito, alleanze, lotte nel loro interesse.

 Venezia-Longarone,4 luglio 2022

Per il Veneto Serenissimo Governo

Il Vicepresidente Valerio Serraglia 

Veneto Serenissimo Governo