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Non andiamo a votare, non diveniamo complici dei crimini italiani!

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l 25 settembre si celebra il rito più caro ai partiti italiani: le elezioni. Vuoto rituale, perché le elezioni italiane non portano cambiamenti ma solo spartizione del potere: prebende e vitalizi da distribuire tra chi partecipa alla grande farsa del circo elettorale italiano.

Mai nessuno dei movimenti che sono “entrati” a Roma è riuscito a cambiare nulla, tutti sono stati fagocitati dal sistema: digeriti e corrotti dall’italia. I partiti e movimenti cambiano ma le sirene del potere continuano a chiamare “rivoluzionari” e a trasformarli nei più strenui difensori del sistema romano, poco importa che questi fossero i fascisti, i comunisti, i leghisti o i grillini, hanno fatto tutti la stessa fine.

Le elezioni italiane non cambiano nulla, cambiano solo la lobby che comanda: i sudditi sono sempre gli stessi. Occorre notare, anche, che queste elezioni sono illegali, ed i risultati risulteranno nulli, in quanto indette in violazione degli accordi tra italia e unione comunità ebraiche. Ma ormai, in questi anni recenti, i governanti italiani ci hanno insegnato che è consuetudine violare le norme che essi stessi si danno.

Per noi Veneti accettare il gioco elettorale ha un significato profondo: significa accettare l’occupazione italiana che si perpetua dall’illegale plebiscito del 1866. Impensabile, inoltre, avvallare il parlamento che ha oggettivamente appoggiato la sospensione della democrazia di questi ultimi 2 anni e mezzo.

Non dimentichiamo che nel 2017 noi Veneti, con una netta vittoria referendaria, abbiamo rivendicato la nostra autonomia, abbiamo votato perché vogliamo rivedere, se non anche revocare, la nostra partecipazione allo Stato italiano.

In ogni caso noi Veneti non possiamo essere complici dei crimini italiani che si sono commessi da quando siamo stati occupati dell’italia. Noi subiamo l’occupazione italiana: chi siede nel parlamento di Roma non è un Veneto ma un italiano prezzolato.

Queste elezioni sono l’occasione per riaffermare la vittoria Referendaria del 2017, per affermare la decisione di scegliere il grado e la forma di autonomia del Veneto: non andando a votare possiamo sottolineare il principio che noi siamo Veneti e non italiani.

Il voto, nella situazione che stiamo vivendo, diviene esplicito favoreggiamento ai misfatti italiani.

Noi Veneti siamo rappresentati dal Leone di San Marco e non dal tricolore giacobino, al leone marciano dobbiamo essere fedeli e di questo simbolo essere fieri.

L’italia è la lunga mano della massoneria, che oggi opera attraverso il nuovo ordine mondiale seguendo i punti dell’agenda 2030 per raggiungere il great reset: totale eliminazione della nostra storia, cultura e tradizioni. Ma soprattutto l’italia, con i suoi governanti, è l’alfiere dell’ideologia scientista che nega Dio, e facendolo nega la profezia che ricevette San Marco, e che preannunziò la nostra indipendenza, profezia incisa sul libro che il Leone della nostra bandiera custodisce e protegge: “Pax Tibi Marce Evangelista Meus”.

Non andando a votare alle elezioni giacobine italiane affermeremo di essere Veneti, di essere gli eredi della storia, cultura e tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica, di essere Serenissimi. Noi Veneti non abbiamo bisogno dell’italia e delle sue sceneggiate pseudo-democratiche.

Noi Veneti siamo pronti a ritornare Repubblica di San Marco e a rifondare quelle nobili istituzioni che per millenni furono l’invidia dell’intero mondo. Nulla è da scoprire per la nostra terra, dobbiamo solo rinverdire ciò che già appartiene al nostro Popolo, inciso nel nostro DNA come sulle tavole della nostra bandiera.

Chiunque ama il Veneto è Veneto.

Dimostriamo il nostro amore per la nostra Patria non andando a votare le truffe italiane: mobilitiamoci e impegniamoci perché l’astensione superi il 50% 

Venezia-Longarone, 25 luglio 2022

Per il Veneto Serenissimo Governo

Il Presidente Luca Peroni

Il Vicepresidente Valerio Serraglia

Il Vicepresidente Andrea Viviani

Il Vicepresidente Demetrio Shlomo Yisrael Serraglia