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I decreti Conte: ovvero tutto cambi perché nulla cambi

La frase simbolo del “Gattopardo” ripropone in questi giorni tutta la sua attualità, una sottile linea rossa di lutti per il Popolo Veneto unisce il cosiddetto risorgimento alla gestione italica della pandemia corona virus.

Ecco ci troviamo di fronte all’ennesimo decreto dell’inutile governo italiano rispetto all’emergenza Covid 19. Dico inutile perché non argina il virus ma ne protrae la risoluzione, noi Veneti diciamo “peso il tacon del sbrego”.

Cosa sta facendo il governo dello stato italiano? Fare dei decreti che in realtà servono per mascherare una politica di immunità di gregge, perché l’unico provvedimento per evitare il disastro è bloccare tutto (tranne alimentari, farmacie e servizi di supporto annessi). Fare delle leggi a singhiozzo che lasciano aperte cose inutili come le edicole, visto la diffusione di internet, serve solo a giustificare le uscite di casa di coloro che pensano di essere intoccabili dall’epidemia.

Ora come mai prima d’ora diventa indifferibile la proclamazione dell’indipendenza del Veneto e ciò per tutelare il nostro Popolo. Quindi chiediamo a Luca Zaia che utilizzi le sue prerogative di presidente della Regione Veneto per proclamare l’indipendenza del Veneto, sulla base del referendum dell’ottobre 2017, come unico provvedimento utile per l’urgenza sanitaria in corso. L’italia si è dimostrata non solo inutile, ma per l’ennesima volta dannosa al Veneto, l’italia e i suoi organi di propaganda stanno utilizzando il dramma solo per sponsorizzare il tricolore e ridicoli flash mob in cui si canta l’inno italiano. Sia ben chiaro che non solo non siamo fratelli d’italia ma nemmeno parenti e non siamo pronti alla morte per uno stato che ci ha da sempre trattato come colonia. L’unica soluzione è la totale indipendenza della nostra patria Veneta, e in questi giorni stiamo dimostrando che da soli, noi Veneti, facciamo molto di più e molto meglio che essere attaccati al carrozzone italia, e se lo vorranno anche i fratelli Bresciani e Bergamaschi faranno parte della rinata Veneta Serenissima Repubblica.

Il 22 marzo 1848 alle ore 16.30 rinasce in Piazza San Marco la Repubblica Veneta, e il Presidente Daniele Manin termina il suo discorso infiammando la folla con un triplice “Viva La Repubblica, viva la libertà, viva San Marco!”

Venezia-Longarone, 22 marzo 2020

Per il Veneto Serenissimo Governo

il Vicepresidente

Demetrio Shlomo Yisrael Serraglia




È Veneto chi ama il Veneto

È chiara
ora la linea di demarcazione tra i Veneti e i nemici del nostro Popolo. In
questo momento non ci devono essere più tentennamenti, e si dimostra corretto
l’assunto che “è Veneto chi ama il Veneto”, indipendentemente da linee di
sangue o dal fatto di essere nato sulla nostra terra. Amare il Veneto significa
rispettarne le leggi, ed oggi la priorità è non uscire di casa se non
per motivi inderogabili
: va chiuso tutto tranne la sanità e gli
alimentari, e con esse tutte le attività collegate.

Chi esce senza motivo è nemico dei
veneti e come tale va incriminato, punito ed espulso per sempre dalla nostra
terra.

In questo
momento non possiamo che sostenere, come Veneto Serenissimo Governo, l’azione
del Presidente Luca Zaia e della Sanità Veneta. La salute dei Veneti deve
essere la priorità, con un popolo morto non c’è più futuro, non c’è più
economia, non c’è più nulla.

Questa
tragedia ci insegna che il mito della cancellazione delle frontiere è solo una
frottola che alla prima difficoltà si è sciolta come neve al sole, avere
frontiere non significa bloccare la mobilità ma controllarla e regolarla, e ciò
per la salute ma anche per l’economia ed il commercio.

Ogni
popolo deve assumersi la responsabilità delle proprie azioni o inazioni, le
scelte prevedono sempre delle conseguenze, la gestione del nuovo Corona Virus
ha dimostrato inoltre che l’Unione Europea è solo un fardello, è solo un
sistema di potere che porta alla morte. Che alcune nazioni vogliano fare
esperimenti sanitari di matrice darwiniana a noi Veneti non interessa, per noi
Veneti tutti hanno pari dignità e bisogna fare di tutto per salvare più persone
possibili, e Luca Zaia in questa direzione ha il nostro più totale appoggio.

Questa
emergenza ha confermato anche: il Veneto è altro rispetto all’italia, non siamo
né meglio né peggio, siamo Veneti, e superata questa crisi dobbiamo prendere
coraggio a due mani e ritornare ad essere Stato indipendente. Diffidiamo il
governo italiano dal sabotare le iniziative “salva vita” messe in atto dal
Veneto in questi giorni per l’acquisto di tutti i medicinali e dispositivi
medici che serviranno ad arginare questa epidemia, ci lasci lavorare in pace.

Un
appello a tutti i Veneti: andate a donare il sangue per aiutare la nostra
gente.

Venezia-Longarone,
14 marzo 2020

Per il Veneto Serenissimo Governo

il Vicepresidente

Demetrio Shlomo Yisrael Serraglia




Domenica 8 marzo 2020: proviamo ad essere migliori

Sono in studio, il cielo splende blu sui tetti attorno, mio marito scrive di fronte a me, i miei gatti, alternano gioco e sonno. Tutto perfetto. Perfino l’assoluto silenzio delle strade sembra essere il migliore accompagnamento possibile per questo istante. Eppure non è soltanto questo, o meglio potrebbe essere tutt’altro che questo. Parto da me perché posso dire con precisione soltanto questo, il resto è ciò che so di quanto mi viene raccontato con articoli, foto, servizi televisivi o telefonate. Vivo a circa 400 chilometri da tutta la mia famiglia, sono tutti chiusi nella zona rossa ed io vorrei correre da loro ma non avrebbe senso, non tanto perché vado in una zona teoricamente più pericolosa di quella in cui mi trovo, cosa peraltro potenzialmente non corretta, quanto perché mi rendo conto che l’unico modo per contenere il diffondersi di questa epidemia devastante è stare fermi, il più possibile attorno alla propria abitazione, direi nel raggio degli spostamenti assolutamente indispensabili. Non è perché un decreto di un governo idiota di uno stato che non riconosco me lo impone ma perché il buonsenso, quella cosa ormai completamente fuori moda, mi dice che una cosa portata dal corpo degli umani si diffonde nel corpo degli umani tanto più gli umani vanno in giro. Allora trattengo il magone che mi si attorciglia alla gola quando penso alla mia famiglia che vive lontano e resto, con quella parte di famiglia con cui vivo cercando di condurre una vita ricca di istanti belli, attenzione, silenzio, coccole, fusa, letture, buon cibo, risa…

La vita è questa semplicità, la possibilità di guardare ad ogni cosa come ad un dono prezioso ed unico. Ogni istante è inestimabile, perso nell’attimo esatto in cui si consuma. Questo tempo, abitato dalla presenza di un possibile contagio di un virus tanto più violento quanto maggiori sono le nostre interazioni con altri umani, può insegnarci a coltivare la distanza, la presenza per noi stessi, il pensiero, la lettura, la meditazione, la preghiera, una corsa lunga il più possibile in solitudine. Ognuno di questi gesti, ogni volta che scegliamo di stare discosti il più possibile, che ci laviamo le mani, che prestiamo attenzione a ciò che mangiamo a come respiriamo, a quanto dormiamo non è egoismo è il più grande dono che possiamo fare alla nostra essenza umana, quella stessa che ha bisogno di incontrarsi abbracciarsi, condividere, ballare e cantare insieme, perché questo sia di nuovo un piacere pervaso della leggerezza dell’incontro, adesso dobbiamo semplicemente imparare a prenderci cura di noi, stare discosti, così che chi è debole non muoia, che le persone che stanno lavorando ininterrottamente negli ospedali possano tornare a casa dormire nei propri letti, stare con le proprie famiglie.

Ognuno di noi è responsabile di ciò che sceglie di fare e non fare, non si tratta di nulla di straordinario, la vita è un dono ma soprattutto una responsabilità, sarebbe ora che gli abitanti di questa penisola (o forse del mondo) se ne rendessero conto. La libertà non è fare ciò che si vuole a prescindere da tutto e tutti, la libertà è rispettare la vita propria ed altrui.

L’insofferenza con cui le misure poste in essere vengono accolte dai più mostra quanto ogni singolo essere umano sia fondamentalmente incapace di rimanere solo o di limitare i propri contatti a poche persone, abbiamo bisogno degli altri, soprattutto di quegli altri che non conosciamo e che ci costringono a cambiare, conoscere, scoprire, per questo dobbiamo ora limitare la nostra mobilità, ridurre le possibilità di contagio, collaborare perché tutto questo cessi e si possa tornare alla pienezza della vita. Proviamo a sfruttare questo tempo per imparare ad essere persone migliori per noi stessi e per gli altri. Cerchiamo dentro di noi, ognuno dentro di sé la forza di essere responsabili e smettiamo una buona volta di lamentarci o di scappare!




Corona Virus: la via italiana alla sconfitta

VENETO SERENISSIMO GOVERNO

Ufficio di Presidenza

Corona Virus: la via italiana alla sconfitta

Mai come ora l’italia si trova di fronte a quanto annunciava Giambattista Vico quando illustrava i corsi e ricorsi della storia.

L’italia ha nel suo dna la capacità di non assumersi le responsabilità e di lasciare allo sbando le popolazioni che ritiene di rappresentare.

Il governo dello stato occupante italiano, con i suoi decreti ha solo la capacità di chiudere la stalla quando i buoi sono scappati.

Ieri 7 marzo hanno girato per ore bozze di un decreto in cui si istituivano zone rosse di quarantena da cui non si può né entrare né uscire, ciò ha innescato il panico ed il fuggi-fuggi generale. Agli appassionati di storia della penisola ciò non può non far tornare a mente ciò che avvenne con la rotta di Caporetto nella prima guerra mondiale o all’8 settembre del 1943 quando venne reso pubblico l’armistizio tra il regno d’italia e gli Alleati anglo americani. L’italia durante le emergenze si scioglie come neve al sole con i suoi governanti in preda al panico, lo stato italiano dimostra così la propria inconsistenza, il fatto di essere solo una mera espressione geografica.

Il Veneto con lungimiranza aveva detto chiaramente che i confini andavano sigillati quando era iniziata l’epidemia, e non era ancora “sbarcata” nelle nostre terre. L’amico Stato d’Israele aveva chiaramente dato l’esempio di come bisognava comportarsi, e quali erano le misure minime da attuare, ma da subito è stato additato dai ben pensanti antisemiti con i peggiori epiteti. Chiudere le frontiere non è razzismo ma buonsenso, serve ad arginare l’epidemia, e a salvaguardare la gente.

Ora tutti gli sciacalli che erano saliti in Veneto per depredarlo si affrettano a scappare, a fuggire….e questo in barba alla cosiddetta solidarietà nazionale italiota. Ricordatevi che non si torna più indietro, che i veri razzisti sono coloro che scappano, no noi Veneti che siamo sempre stati pronti ad aiutare chi ne aveva bisogno. Se scappando vi porterete via il virus dovrete imparare a curarvi da soli, basta piangere, ma imparate a tirarvi su le maniche e a lavorare. È arrivato il momento della responsabilità individuale se volete crescere. Il governo italiano è figlio dell’italia che scappa, e noi Veneti non siamo italiani… siamo altro. Questo virus sta dimostrando chi è egoista e chi è in grado di essere solidale, sta dimostrando chi pensa in senso comunitario e chi invece guarda solo al proprio ombelico. L’italia è un errore della storia e va risolto dando l’autodeterminazione a tutti i popoli della penisola, così ognuno camminerà con le proprie gambe senza attenuanti, noi Veneti abbiamo già deciso di essere autonomi/indipendenti il 22 ottobre 2017.

Il governo dello stato occupante italiano e le forze politiche che lo sostengono sono complici oggettive di questa epidemia perché hanno affrontato questo dramma come fosse un reality, ignorando oltre che gli avvertimenti della comunità scientifica anche i dati e le statistiche dell’epidemia. I rappresentanti d’italia che hanno causato tutto ciò che stiamo vivendo in questi giorni mi auguro che vengano incriminati dalla Corte penale internazionale, perché la cialtroneria non può essere un’attenuante in questi casi.

Venezia-Longarone, 08 marzo 2020

per il Veneto Serenissimo Governo

Il Vicepresidente

Demetrio Shlomo Yisrael Serraglia

Veneto Serenissimo Governo




Il Veneto Serenissimo Governo è al fianco del Popolo Greco di fronte alla criminale aggressione turca

In questi giorni l’Europa si trova di fronte all’ennesima aggressione turca, ennesima perché la storia Europea ha per secoli subito l’imperialismo islamico guidato dall’impero ottomano. La Grecia è la prima linea di questo proditorio attacco, il criminale stato turco usa l’arma dei cosiddetti profughi siriani per mettere sotto scacco la Grecia e con essa l’intera Europa.

Nonostante la Grecia si trovi ad essere tra l’incudine dell’Unione Europea (sempre più un ente inutile che serve a demolire i popoli, le terre e le radici etiche del nostro continente europeo) e il martello dello stato islamico turco, il Popolo Ellenico sta dimostrando indomita fierezza ed orgoglio non dimenticando il retaggio della propria storia, cultura e tradizioni.

Come ministro degli esteri del Veneto Serenissimo Governo, a nome mio personale e dell’intero popolo Veneto esprimo tutta la solidarietà e vicinanza al Popolo Greco di fronte all’ennesima aggressione subita da parte del criminale stato turco.

Il Popolo Veneto ha legami antichi e preziosi con il Popolo Greco, gli amici si vedono nei momenti di difficoltà, e i Veneti sono fieri di dirsi amici storici dei Greci, ora è necessario fare fronte comune a questa aggressione. L’invasione va fermata, chi chiama questa ondata umana in altro modo è complice del tentativo di distruzione dell’Europa.

Venezia-Longarone, 05 marzo 2020

Per il Veneto Serenissimo Governo

il Ministro degli Esteri

Demetrio Shlomo Yisrael Serraglia




L’emergenza Corona Virus ha dimostrato cos’è l’italia per i Veneti: un’occupante

L’emergenza Corona Virus deve essere affrontata con la massima determinazione e senza tentennamenti. Come Popolo Veneto da sempre, di fronte alle grandi emergenza che la storia ci ha posto davanti, ci siamo mossi come un sol corpo. Le grandi calamità chiedono un’azione decisa: siamo sopravvissuti a Famagosta e abbiamo sconfitto la minaccia turca a Lepanto, e con la stessa forza sconfiggeremo questa emergenza cacciando l’occupante italiano che l’ha favorita.

La misura è colma, dopo le malversazioni accompagnate da conseguenti catastrofi a cui ci ha costretto l’italia da quando ha illegalmente occupato la nostra terra, ora è giunto il tempo di recidere ogni legame a cui ci costringe il centralcolonialismo italiano.

L’italia ha tentato di fiaccare lo spirito del Popolo Veneto impoverendoci, creando ad hoc la questione Banche Venete, e ciò è chiaramente dimostrato da come sono state gestite le altre questioni bancarie della penisola.

Ora il governo italiano, non solo ignora la volontà popolare dei Veneti espressa con il referendum del 2017 per l’autonomia, ma utilizza la questione Corona Virus per arrogare a sé la gestione della sanità. Quindi ci troveremo ad avere nelle nostre terre una malattia causata dall’incapacità dell’occupante italiano di gestire i flussi migratori, ma anche una sanità gestita con le modalità tipicamente stataliste italiane in cui andremo a sommergere di soldi le solite note zone della penisola impoverendo per l’ennesima volta le nostre genti venete e le nostre terre marciane.

Come Veneti non dobbiamo dimenticare chi, in questi giorni, ci sta trattando come appestati, dobbiamo ricordarlo e quando altri popoli chiederanno aiuto, sapremo riconoscere gli amici dai parassiti.

Il Veneto Serenissimo Governo, erede e continuatore della storia, cultura e tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica, appoggia la ferma azione del Presidente Luca Zaia per tutte le misure applicate per salvaguardare la salute del Popolo Veneto, ed è pronto a collaborare in caso l’incapacità italiana del Governo rendesse necessario, per tutelare la salute pubblica, a proclamare unilateralmente l’indipendenza del Veneto.

Venezia-Longarone, 25 febbraio 2020

Per il Veneto Serenissimo Governo

il Vicepresidente

Andrea Viviani

Veneto Serenissimo Governo




Boris Johnson vince

Perché salutiamo con interesse la vittoria in Gran Bretagna del partito conservatore, guidato da Boris Johnson?

I popoli europei hanno, principalmente sul piano internazionale, un nemico mortale: l’espansionismo islamico, supportato da varie frange di terrorismo, ad esso subordinate.

A questo dobbiamo far fronte, e rispondere in maniera articolata, e con la massima determinazione. Sta a noi individuare i suoi alleati, combatterli e metterli in condizione di non nuocere. Si può affermare che due  di questi subdoli alleati sono  l’Unione Europea e  il Vaticano, e tutti i “cespugli” che gli ruotano attorno; sul Vaticano ci soffermeremo in un altro momento.

Con questo scritto andremo ad esaminare lo stato della U.E. e le sue contraddizioni.

E’ evidente, anche ai meno informati politicamente ed economicamente, che la U.E. non sta attraversando una crisi ciclica, con possibilità di ripresa, ma è alla fine del suo cammino, così come è stata concepita dai trattati di Maastricht, Schengen, e altri di uguale natura.

In questo contesto il Veneto Serenissimo Governo afferma che la vittoria elettorale di Boris Johnson in Gran Bretagna, e la conseguente uscita dalla U.E. sono un passo decisivo verso l’avvicinamento degli attuali padroni della U.E. alla pattumiera; tutto questo sprigionerà enormi energie da parte dei popoli europei, starà ai patrioti utilizzarle e indirizzarle verso l’autodeterminazione e il nostro libero arbitrio.( La Germania con la Cancelliera Merkel ha già capito quello che altri dirigenti europei non hanno ancora compreso: trovare intese con la Federazione Russa, come estremo tentativo di evitare la dissoluzione).

Quindi deve esistere una netta linea di demarcazione tra patrioti e gli zerbini della U.E. E’ compito di tutti i sinceri patrioti alzare un muro politico con chi è con Bruxelles e i suoi governi, e chi si batte con coerenza e sacrificio per la libertà dei popoli.

Tanto per essere chiari a cominciare dagli zerbini ci sono Nicola Sturgeon e lo Scottish National Party, i quali vogliono un referendum non per l’indipendenza della Scozia, ma per legarsi mani e piedi alla U.E., e Carles Puigdemont e il suo Partito Democratico Europeo Catalano, che nella loro stupidità politica avevano chiesto aiuto a Bruxelles, per ottenere l’indipendenza della Catalogna dalla Spagna, con il risultato di far incarcerare chi ci ha creduto, e andare incontro a una clamorosa sconfitta, aumentando la repressione poliziesca, con centinaia di arresti, processi, feriti. (Nel frattempo il suddetto C. Puigdemont usufruisce dell’immunità e dei soldi dati dal Parlamento Europeo).

Per non parlare dei cosiddetti “venetisti”, i quali senza arte ne parte cercano disperatamente di entrare in qualsiasi struttura dello stato centralcolonialista italiano.”O Franza o Spagna purchè se magna”.

Con il nemico si può confrontarsi, anche diplomaticamente, e aprire un tavolo di trattative, a condizione che si possiedano una strategia, una tattica, e capacità intellettuali per imporre la volontà del popolo veneto, che si è espresso nel referendum dell’ottobre 2017.

Il Veneto Serenissimo Governo è, come sempre, con i popoli che lottano per la loro indipendenza, e lo abbiamo ampiamente dimostrato; nel contempo  vede con interesse chi compie atti concreti utili a dissolvere la U.E. dei banchieri, delle multinazionali, e di tutti i vampiri che succhiano il sangue nostro e di tutti i popoli in lotta.

EUROPA DEBOLE     POPOLI FORTI

Il Veneto Serenissimo Governo, erede e continuatore della storia, cultura e tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica, indica la strada per un ‘Europa composta da popoli che vivono in pace e fraterna collaborazione, aperti e dialoganti; in questa prospettiva auspica in una confederazione di stati indipendenti l’obbiettivo da raggiungere:  questo risultato non è facile ma non impossibile. Dipende da noi, dalla nostra intelligenza, dal nostro studio, dalla nostra creatività e dalla nostra capacità di utilizzare il materialismo storico e dialettico.

Venezia-Longarone, 31 Gennaio 2020

Per il Veneto Serenissimo Governo

Il Vice Presidente Valerio Serraglia

Veneto Serenissimo Governo




Al Presidente Wladimir Putin

Al Presidente Wladimir Putin,

Al Primo Ministro Mikhail Mishustin,

Al Governo della Federazione Russa

Il Presidente della Federazione Russa Wladimir Putin ha conferito l’incarico di Primo Ministro a Mikhail Mishustin, il quale ha presentato la lista dei nuovi ministri al Presidente Wladimir Putin e alla Duma, ricevendone l’approvazione.

Nel momento in cui il nuovo governo della Federazione Russa entra nella sua piena funzione il Veneto Serenissimo Governo, erede e continuatore della storia, cultura e tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica gli augura pieno successo nel suo complicato compito, vista l’attuale situazione internazionale.

L’impegno della Federazione Russa, del suo Presidente Wladimir Putin, del governo di Mikhail Mishustin per ristabilire la verità storica, rispetto alla seconda  guerra mondiale, e continuare  la lotta contro il terrorismo islamico e all’antisemitismo devono unificare tutti i popoli e i governi amanti della verità e della pace.

Buon lavoro, Primo Ministro Mikhail Mishustin. Raggiunga risultati positivi per i popoli della Federazione Russa.

Venezia-Longarone, 25 gennaio 2020

Per il Veneto Serenissimo Governo

Il Presidente  Luca Peroni




Intervieni con S.Marco

Intervieni con S.Marco

Veneti, oggi abbiamo il dovere di difendere i valori delle nostre comunità, della nostra storia cultura e delle nostre tradizioni.

Sembra ripetitivo continuare a rimarcare questa tesi ma i tempi odierni ce lo impongono, non che in altri periodi questo compito sia stato da trascurare, ma la logica impone che sia così per sempre, e visto il decadimento morale e politico che le nostre comunità attraversano nei tempi attuali in cui siamo occupati dall’italia, bisogna serrare le fila ed essere il più valenti possibile.

Dopo oltre 30 anni di demagogia politica dove i grandi strateghi hanno proposto svariati metodi per liberarsi dal centralismo romano siamo prigionieri, tanto se non più di prima: ci hanno proposto vaghe autonomie, secessioni, devolution, padanie, lombardi veneti, macroregioni, indipendenze, repubbliche del nord, partiti venetisti ecc..  e tutto questo inganno lo hanno potuto configurare  attingendo da quel grande carattere che è la voglia di libertà, che i veneti si portano nel loro dna da molte generazioni.

I veneti devono assolutamente prendere in esame questi fatti recenti della nostra storia per trarne le dovute conseguenze e sviluppare un percorso valido ed efficace per ripristinare all’interno del loro territorio la libera potestà delle comunità.

Se i veneti hanno a cuore la libertà e l’autodeterminazione più di qualsiasi altro popolo della penisola italiana, questo lo si deve esclusivamente alla nostra storia che con più di 4000 anni di testimonianza ha fatto si che la sua specificità sia stata il primario tratto distintivo all’interno dei propri territori liberi, sovrani, indipendenti, caratterizzati dal libero arbitrio a partire dalle piccolissime comunità autoctone, per andare poi a difendere ed a contribuire a far sopravvivere le autonomie di  popoli in quasi tutto il mediterraneo orientale.

Questa volontà è stata cimentata (istituzionalmente) oggigiorno dalla grande volontà dei veneti nella vittoria schiacciante del referendum per l’autonomia del 2017 e questo, se mai ce ne fosse stato bisogno, non può essere negato.

Se pensiamo a tutti gli studi, convegni, esternazioni, dibattiti ecc.. che il mondo accademico e politico si è imbattuto in questi ultimi 30-40 anni per cercare di presentarci una qualsivoglia forma di simil-federalismo adatto agli standard attuali, bisogna essere realistici ed affermare che se si fa un’analisi storica obiettiva, la strada principale per confrontarci sulle libertà comunitarie, per ricavarne una possibile via interpretativa, questa non può essere che l’esempio ed il modello della Veneta Serenissima Repubblica ed i valori incrociati che esistevano tra lo stato federale e tutte le comunità che costituivano l’intero suo dominio; il loro contraltare possono essere sicuramente gli stati imperiali e le ideologie post illuministiche, con a capo i partiti succubi delle loro segreterie centrali, che tuttora dominano il potere.

Posso dire che la lungimiranza delle istituzioni venete furono facilitate da due importanti fattori intrecciati tra loro e cioè il patriottismo delle genti all’interno dei confini veneti e contemporaneamente la difesa delle leggi e delle istituzioni nell’ordinamento veneto durante i 1100 anni di repubblica.

A questo punto è necessario capire con quali armi si deve combattere la battaglia per l’indipendenza della veneta patria: la prima è essere coscienti che qualsiasi soluzione per un ordine autonomista o federalista lo si può trovare necessariamente nella storia della Veneta Serenissima Repubblica che senza ombra di dubbio è stata l’espressione più evidente nei secoli della libertà e del libero arbitrio concesso ai suoi vari popoli che la componevano, e per questo capro espiatorio e vittima di ostilità ed accanite divergenze da parte degli avidi interessi totalitari imperanti all’interno delle varie casate di potere.

Appurato questo, bisogna trasformarsi senza esitazione alcuna in veri patrioti, validi difensori della nostra storia serenissima, mutando il nostro essere quotidiano impostaci dallo stato occupante creando i presupposti per far rinascere le nostre comunità, facendole diventare dei veri centri autogestiti che uniti formeranno la nuova Veneta Serenissima Repubblica: abbandonando definitivamente tutti quei legami impostatici dalla centralità degli ordinamenti occupanti, figli solo di poteri alieni con lo scopo tangibile oramai agli occhi di tutti della rapina legalizzata di tutte le nostre sostanze.

Patrioti vuol dire prendere una decisione chiara e consapevole di cosa si vuol essere e di come vorremmo tutto quello che ci circonda, dalla società all’ambiente, al rapporto con i nostri vicini e se vogliamo con il mondo intero. Ciò lo si può fare ed avere come è avvenuto per secoli nei nostri territori senza però delegare la nostra partecipazione attiva ad elementi staccati ed avulsi alla nostra storia, referenti a centri di potere lontani e scollegati con la nostra realtà quotidiana; la libertà la  possiamo avere soltanto se si decide in maniera chiara e distintiva da che parte stare: o con Il Veneto e la sua plurimillenaria storia o con l’occupante italiano (emanazione di una società e di un’economia antitetica a quella delle piccole patrie che amano la propria libertà e la propria felicità).
Quando avremo capito questo ed avremmo fatto la nostra scelta, saremo pronti a vincere, a ritornare indipendenti a mettere da parte le nostre diversità, ricreando le nostre comunità libere, patriottiche e in simbiosi con il nostro territorio per un futuro più equilibrato e valoroso per tutti.
Dunque, eleggere a guida socio-politica la storia della veneta serenissima repubblica isolando definitivamente la cultura central-colonialista impostaci dallo stato occupante attraverso i suoi vari gretti galoppini territoriali, e prendere una decisione chiara e netta, mutando la nostra apatia verso la cosa pubblica e la società che ci circonda  trasformandoci da cittadini avulsi in patrioti connessi con il territorio che ci circonda, influenzandolo in maniera chiara e decisa verso la nostra necessaria e inviolabile indipendenza che per secoli ha illuminato i nostri territori e le nostre genti.
Non ci può essere libertà se non si decide da che parte stare, in modo netto e distintivo senza se e senza ma; la via di mezzo non funziona anzi serve solo per alimentare il potere dei nostri occupanti. L’esempio più indiscutibile se si vuole ricercare nella nostra storia rimane sempre il tragico errore che la classe dirigente della Serenissima ha fatto a fine 700 proclamando una neutralità armata che portò inesorabilmente alla caduta della serenissima repubblica ed inevitabilmente alla perdita del nostro libero arbitrio.

Venezia-Longarone, 18 gennaio 2020

Il Presidente del Veneto Serenissimo Governo

Luca Peroni




MEDIO ORIENTE SCENARI DI GUERRA

Erdogan Di Maio Al Serraj alleati

La situazione nel Mediterraneo e nel vicino Medio Oriente sta precipitando, con nuovi scenari e nuovi attori. Siamo di fronte a un’aggressione programmata dalla Turchia, per creare sue basi nel Mediterraneo e in Nord Africa. Con la conquista della Libia, o con parte di essa spera di poter influenzare Tunisia, Algeria e Marocco. Una volta consolidate queste basi, con la forza militare, la Turchia si porrà nelle condizioni ottimali per aggredire l’Europa, non militarmente ma attraverso l’utilizzo di extracomunitari, accerchiandola con l’apertura di flussi migratori sia  a oriente, aprendo le sue frontiere verso l’Europa, che dalle spiagge libiche e tunisine, nel contempo utilizzando le quinte colonne turche in Europa e principalmente in Germania. E’ palese che non ci stiamo avvicinando alla guerra: la guerra è già in atto e sta investendo il Mediterraneo , il vicino  e il Medio Oriente.

Si stanno delineando nuove alleanze, nuove strategie e nuove tattiche; questa è una guerra per il controllo energetico e per le sue vie di trasporto.

Tutto si sta giocando sul prezzo al barile del petrolio: per gli Stati Uniti è necessario che il suo prezzo sia superiore agli 80 $, per rendere concorrenziale il loro prodotto (scisto), mentre la Federazione Russa e l’Arabia Saudita per contrastarli devono contenere il prezzo tra i 50/70 $.

Non a caso la Federazione Russa ha programmato la sua economia, negli ultimi anni, con riferimento al prezzo al barile intorno ai 50 $.

Gli USA, per raggiungere il loro obiettivo devono destabilizzare quei paesi ricchi di riserve energetiche, vedi Libia, Iran, e Venezuela. Questo non significa che i dirigenti iraniani non siano un grave pericolo per la stabilità e la pace in tutta l’area del Medio e vicino Oriente, e comunque andavano e vanno messi in condizione di non nuocere.

Questa è un’inquadratura, se vogliamo anche superficiale, ma molto vicina alla realtà.

In questo contesto si può verificare non solo l’inesistenza di una politica, di una strategia, di una tattica  da parte dell’Europa, sia per quanto riguarda l’Iran, la Libia e complessivamente l’intero Medio Oriente, e al suo interno sono divisi e contrapposti: chi sta con Haftar e chi con Al Serraj.

In questo quadro qual è la politica dell’Italia? Dopo aver fatto fuoco e fiamme contro la Turchia, quando ha attaccato l’enclave curda in Siria nel tentativo di annientare il popolo curdo, adesso si ritrova alleata con la Turchia medesima, e il suo Ministro degli Esteri Luigi Di Maio s’incontra con il suo omologo turco per salvare il fantasma Al Serraj, e quindi approvando nei fatti la presenza militare turca in Tripolitania, in appoggio al nulla, cioè il “governo” Serraj: del resto Conte e Di Maio  ne sono le sue controfigure, cioè il nulla.

Che dire di Di Maio? Personaggio politicamente ridicolo; come si fa ad affidare responsabilità importanti a simili personaggi? C’è qualcuno tra di voi che affiderebbe l’amministrazione del suo condominio a Luigi Di Maio? Però qualcuno l’ha votato; e inoltre c’è la responsabilità del Presidente Mattarella, che ha accettato di consegnargli ministeri di grande responsabilità per ben due volte (Conte 1°, Conte 2°). E poi c’è Matteo Salvini, che con lui ha governato, e Zingaretti che con lui sta governando.

Questo è il desolante quadro dell’attuale governo italiano. Quando si imbarcheranno sulla nave “Baionetta” per fuggire a Brindisi, imitando il re “Sciaboletta”?

In campo internazionale l’autorevolezza di Giuseppe e di Luigino è uguale a quella del maresciallo  Badoglio e del colonnello Castellano (dopo l’8 settembre 1943), cioè ZERO.

Il Veneto Serenissimo Governo ha indicato sul piano diplomatico, nei suoi incontri, la soluzione delle crisi tipo quella libica, siriana e del Donbass, la quale dovrebbe avere come base di partenza gli accordi De Gasperi Gruber per il Sud Tirolo. In questi giorni ci sono delle buone prospettive che questa dottrina dia favorevoli risultati nel Donbass.

Venezia-Longarone, 09 gennaio 2020

Il Vicepresidente del Veneto Serenissimo Governo

Valerio Serraglia

Veneto Serenissimo Governo