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A due anni dal Referendum sull’autonomia del Veneto chiediamo l’incriminazione dei vertici dello stato italiano alla Corte Internazionale di Giustizia

Il 22 ottobre cade l’anniversario della riscossa dei Veneti, fu infatti il 22 ottobre 2017 che tutto il popolo Veneto, come un sol corpo, si è recato alle urne per decretare la propria autonomia, per affermare che è altro rispetto al resto della penisola italiana, per gridare al mondo che vuole decidere esso stesso il grado di autonomia che desidera esercitare.

Nel 2017 più della metà dei Veneti che avevano diritto a votare al referendum hanno decretato il proprio sogno: “è giunto il tempo di sanare lo scempio del Plebiscito truffa del 1866, orchestrato dall’italia savoiarda”.

La storia e le cronache quotidiane confermano il fatto che i Popoli per autodeterminarsi devono contare sulle proprie forze, anche se ogni aiuto esterno è ben venuto. La politica internazionale è un campo minato, la direzione da seguire non può essere lineare ma deve seguire le dinamiche della geopolitica, e le potenze internazionali appoggeranno i sogni dei Veri popoli solo se questi coincidono con i propri interessi economici e strategici. Riporre il proprio destino di Popolo alle bizze della superpotenza di turno è solo un suicidio. Gli esempi attuali di Kurdistan e Catalogna ne sono un esempio, il primo si è affidato agli USA, ma è ben noto il fatto che gli Stati Uniti sono poco lungimiranti in politica estera (ciò che è avvenuto in Vietnam, piuttosto che in Afghanistan, Somalia, Kosovo ed Iraq sono lì a dimostrarlo); mentre i leader Catalani pensano ancora che dall’Unione Europea possa arrivare qualcosa di buono mentre subiscono la repressione e la violenza del regime franchista di Madrid.

Quindi cari compatrioti Veneti dobbiamo trarre le conseguenze di ciò che avviene ed è avvenuto nei vari angoli del mondo. Nulla di buono è mai arrivato da Roma indipendentemente dal governo, manifestare a Roma con pseudo adunanze che ribaltano i governi ha solo causato immani tragedie, dobbiamo diffidare da chi proclama “Prima gli Italiani” perché noi siamo Veneti e l’italia è solo uno stato occupante.

Noi Veneti abbiamo un patrimonio storico e culturale che la comunità internazionale non può ignorare anche a fronte dell’aggressività turca in particolare ed islamista in generale, il Veneto fu l’avanguardia per arginare l’espansionismo ottomano ed ora solo una rinata Veneta Serenissima Repubblica potrà arginare l’invasione orchestrata delle ong mascherata da migrazione economica.

Il 22 ottobre 2017 ci siamo espressi democraticamente sul nostro futuro di Popolo, non dobbiamo cadere nei tranelli dei cartelli elettorali pseudo-venetisti che hanno solo lo scopo di portare in consiglio regionale qualche Quisling. Avrebbe senso partecipare alle elezioni venete del prossimo anno solo se il consiglio regionale Veneto si autoproclamasse assemblea costituente dichiarando nelle prima seduta l’indipendenza della Veneta Patria.

Come Veneto Serenissimo Governo invitiamo tutti i patrioti Veneti alla mobilitazione sottoscrivendo questa petizione per incriminare presso la corte internazionale di giustizia i vertici dello Stato Italiano per i crimini commessi contro il diritto del popolo Veneto ad autodeterminarsi:

https://www.change.org/p/international-court-of-justice-incriminazione-dei-vertici-dello-stato-italiano-alla-corte-internazionale-di-giustizia

I Veneti uniti faranno sempre la differenza!

Venezia-Longarone, 21 ottobre 2019

Per il Veneto Serenissimo Governo

il Vicepresidente

Demetrio Shlomo Yisrael Serraglia

Veneto Serenissimo Governo




Nomina del nuovo direttore generale dell’ufficio dell’ONU a Ginevra

Apprendiamo del suo nuovo incarico come direttore generale dell’ufficio dell’ONU a Ginevra, siamo sicuri che il suo impegno sarà massimo e contribuirà alla pacifica convivenza e amicizia fra i popoli.

A nome mio personale e da parte del Veneto Serenissimo Governo le auguriamo buon lavoro

Venezia-Longarone, 02 giugno 2019

Per il Veneto Serenissimo Governo

Il Presidente Luca Peroni




Risposta al Signor Cazzullo

Riceviamo, condividiamo e pubblichiamo

Gentilissimo Signor Cazzullo

leggendo la risposta alla precisa obiezione del signor Nerio de Carlo non posso fare a meno di sorridere della sua ingenuità. Il suo scritto infatti contiene tutti gli elementi a supporto dell’esatto contrario di quanto lei desidera asserire. Mi vien fatto quindi di chiedermi se sia voluto, nel qual caso non posso che complimentarmi con Lei per l’abilità con la quale fa credere ai superficiali di voler difendere l’italia come nazione (non come espressione geografica peninsulare rispetto alla quale credo nessuno possa dissentire) mentre in realtà ne descrive e motiva inconsistenza ed inesistenza,

Cita infatti due versi che dovrebbero descrivere l’amore per l’ancora non nata italia che rappresentano esattamente il contrario. Dante infatti nel canto 6 del Purgatorio utilizza Sordello per parlare di amor patrio e credo che la storia di questi non possa che essere testimone di quanto gli artisti fossero ben poco legati alla propria terra quanto piuttosto ad ideali, non a principi etici, proprio ideali astratti, così assenti di concretezza da vederli sospinti al soldo di vari Signori ( non solo governanti i diversi Stati presenti sulla penisola ma anche altrove). Elemento questo che contraddice completamente il sentimento d’amor patrio e sacrificio cui lei sembra anelare.

Ancora peggio Petrarca che bramava la presenza di un imperatore e disprezzava con tutta l’anima i popoli abitanti la penisola. Questi, come molti di quanti nei secoli canteranno il proprio amore per l’italia hanno come riferimento principale l’impero romano che nulla ha a che fare con l’idea di patriottismo, sarebbe infatti un insulto alla storia umana abbinare l’idea di patria con l’impero romano.

L’amor patrio, il patriottismo, diversamente da quanto credono da sempre gli intellettuali non si basa sui versi scritti da chi mai fu patriota, mai ebbe una patria, si basa piuttosto sul senso di appartenenza ad una storia, ad una terra, si basa sulla condivisone di una lingua, di una spiritualità, di una tradizione. La maggior parte dei contemporanei dei poeti da lei citati non avevano neppure la possibilità di leggerne le cantiche e sicuramente non vivevano, parlavano, si battevano seguendo un cantore. Neppure oggi la maggior parte delle persone che abitano la penisola ha nulla a che fare con questi poeti che, magari hanno anche studiato a scuola, ma che certamente non rappresentano la ragione per la quale, dopo un disastro ambientale, si rimboccano le maniche e si trovano a pulire strade, boschi, ricostruire case…

Diversi popoli abitano la penisola; alcuni, nonostante l’italia, hanno mantenuto la propria identità, lingua, tradizione, amore per la terra e per questo affermano il proprio diritto all’autodeterminazione come abbiamo fatto e facciamo noi veneti, altri purtroppo hanno perso questo legame. Ciò che certamente ci accomuna è il fatto di non poter trovare nell’odio per un nemico esterno (gli austriaci, lei suggerisce nel suo strano discorso!) la ragione per annullare le nostre specificità e divenire qualcosa che non esiste.

Mi pare che diversi tentativi siano stati fatti dal potere multiforme che possiamo chiamare italia, dal 1861 fino ad oggi, di creare un popolo dall’odio, dall’oppressione e dallo sfruttamento, con esiti devastanti come la prima guerra mondiale, il fascismo, lo sfascio attuale.

Credo sia giunta l’ora che gli intellettuali la smettano di voler convertire le persone al nulla pur di alimentare il potere.

I popoli delle penisola, il popolo veneto certamente, ma io spero anche altri popoli, sono pronti all’autodeterminazione, che piaccia o meno ai teorici del nulla la concretezza della terra sarà la risposta. La disposizione alla vita sarà la risorsa. Saremo presto indipendenti.

Ariel Shimona Edith Besozzi

Veneto Serenissimo Governo

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Tel. +39 349 1847544 – +39 340 6613027

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Indipendenza – La strada

La gravità della situazione politica ed economica dell’Italia è di fronte a tutti, non serve soffermarsi più di tanto.

Questa è l’Italia: di Lissa, di Caporetto, dell’8 settembre, di Di Maio.

Un’Italia senza tattica, senza strategia, con poche idee confuse ma soprattutto senza un popolo, quindi uno stato fantoccio, che si è retto e si regge grazie agli interessi di potenze straniere.

Dal 1860 al 2018 la cosiddetta Italia è sempre stata lo zerbino, di volta in volta, della Gran Bretagna, della Francia, della Germania guglielmina, della Germania hitleriana, degli Usa e della Germania della signora Merkel. Ciò è storicamente assodato.

I patrioti della penisola italica si devono porre una domanda: CHE FARE?

Per quanto riguarda il Veneto, il Veneto Serenissimo Governo ha compiuto uno sforzo importante e significativo, producendo due documenti: il primo “Pace e autodeterminazione dei popoli” del settembre 2015 con le integrazioni dell’ottobre 2018, il secondo “Indipendenza e sviluppo del Veneto” -piano Guardiola-  del febbraio 2017.

Questi documenti inquadrano la geopolitica in Europa, e nello stesso tempo danno indicazioni, per un paese medio come il nostro, riguardo lo sviluppo economico, in un mondo globalizzante.

Ciò detto e fatto esistono ancora altre necessità per delineare un quadro sempre più idoneo, per raggiungere l’obbiettivo dell’indipendenza totale della Veneta Patria.

L’occupazione della nostra patria, da parte dell’Italia ha determinato una pulizia etnica  dell’invasore, essa ha avuto come linea guida la pressione fiscale nella prima fase, e successivamente sono state due guerre mondiali, combattute la prima prevalentemente sul suolo della nostra patria, e la seconda aggiungendo alle devastazioni causate dal conflitto, anche il regalo della provincia di Belluno ai nazisti tedeschi.

Tutto questo ha generato una povertà mai conosciuta fino ad allora nelle nostre floride terre, innestando una emigrazione biblica nei 5 continenti, provocando una diaspora  seconda solo alla diaspora del popolo ebraico.

Possiamo affermare, con buona approssimazione, che i veneti in patria sono 4 milioni, e i veneti nel mondo sono 12 milioni; praticamente 3/4 dei veneti sono dispersi nei 5 continenti.

In questo contesto noi affermiamo il diritto del popolo veneto a esercitare l’autodeterminazione  nella nostra patria.

Nel contempo siamo fin d’ora impegnati, a indipendenza raggiunta, ad approvare una legge costituzionale chiamata “legge del ritorno”, atta a privilegiare tutti i veneti della diaspora a ritornare nella terra dei loro padri e che sarà dei loro figli, da dove vilmente e proditoriamente sono stati cacciati dall’invasore italiano.

Venezia-Longarone 15 ottobre 2018

                         Il Vice Presidente del Veneto Serenissimo Governo

                                  Valerio Serraglia




Al Presidente della Federazione Russa Wladimir Putin

A nome del Veneto Serenissimo Governo, erede e continuatore della storia, cultura e tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica, e mio personale Le auguriamo buon compleanno e buon lavoro, consapevoli che la situazione internazionale è difficile e complicata da far tremare i polsi, in quanto le forze del male sono sempre in agguato e aggressive.

Noi siamo certi e Lei lo ha dimostrato in questi vent’anni, dalla Cecenia alla Siria, che continuerà la lotta contro il terrorismo internazionale e in particolare contro il terrorismo islamico, per la costruzione di rapporti amichevoli tra i popoli, basati sui diritti inalienabili a vivere in pace, secondo la propria storia, cultura e tradizioni.

Il popolo veneto è stato a fianco del popolo russo anche nella grande guerra patriottica, decisiva per la sconfitta della canaglia nazifascista, ora è al fianco del popolo russo e del suo Presidente nella lotta contro gli eredi del nazifascismo.

Nel contempo il Veneto Serenissimo Governo indica come prossimo candidato al premio Nobel per la pace il Presidente Wladimir Putin, anche come riconoscimento degli sforzi e sacrifici compiuti dall’intero popolo russo.

Auguri fraterni

Venezia-Longarone, 7 ottobre 2018

                            Per il Veneto Serenissimo Governo

                                 Il Presidente Luca Peroni




Economia italiana

Piano economico del 2019? Questo piano sarà il punto di massima contraddizione tra il M5S e la Lega; e tra il loro governo e il popolo lavoratore. Il DEF non sarà certamente negli interessi degli italiani. Esso è costruito in funzione delle prossime votazioni europee e regionali. Stante gli attuali sondaggi la situazione per il M5S è drammatica: ha perso, in 6 mesi, il 5%, mentre la Lega ha raddoppiato il suo consenso, dal 17 % al 34%.

Tale situazione si può comprendere, in quanto il M5S si è assunto le responsabilità economiche, quindi deve tentare di risolvere, e riformare un settore già in crisi, e senza sbocchi, in un sistema economico emergente e globale (vedi Cina via della seta, India industria pesante e alta tecnologia). Mentre l’avanzata della Lega è dovuta a limitate responsabilità economiche, l’impegno di Salvini è concentrato  a vendere chiacchiere sugli immigrati e sicurezza, che comunque non vanno a incidere sulle tasche dei contribuenti.

Sul piano economico Salvini si è impegnato sulla flat tax e sulla legge Fornero; la flat tax è una bufala senza nessuna strategia, mentre la legge Fornero si può manipolare e modificare nel tempo, senza andare ad incidere sullo stato attuale pensionistico. Nel frattempo la Lega e i suoi stregoni stanno estraendo numeri dal bussolotto, come alla lotteria, nel tentativo di confondere i pensionati e non solo.

Il M5S e la Lega hanno fatto promesse mirabolanti prima delle elezioni, senza nessun programma economico e senza nessuna idea di come affrontare e reperire le risorse necessarie.

L’Everest, è per il M5S e quindi per la sopravvivenza del governo  il reddito di cittadinanza. Da un punto di vista dottrinale esso è micidiale, in quanto incentiva non a cercare lavoro e trovare un’autonomia economica, ma a vivere di parassitismo, legandosi e dipendendo da chi elargisce delle piccole elemosine. Da sempre si è sostenuto che non bisogna dare il pesce a chi ha fame, ma fornirgli una canna da pesca, insegnandogli a pescare, salvaguardando la sua dignità.

Il reddito di cittadinanza sarà un simulacro, in quanto, se si farà, esso sarà il recupero di elargizioni già fatte dai governi precedenti, vedi gli 80 euro di Renzi e altre elemosine date dai governi di centrosinistra per fini elettorali. In tutti  i casi saranno sottratti dai già scarsi redditi dei lavoratori e dei pensionati, per metterli a disposizione della base elettorale del M5S. Inoltre è evidente che il reddito di cittadinanza incentiva il lavoro in nero, con le relative conseguenze sul piano economico e sociale.

In tutti i casi le promesse fatte in campagna elettorale corrispondono all’incirca a una spesa che si aggira attorno a 80-100 miliardi. Un taglio spese rigoroso potrà, al massimo, recuperare 10-20 miliardi, totalmente insufficienti a far fronte alle promesse.

L’unica via d’uscita potrebbe essere un piano di ristrutturazione globale delle infrastrutture della penisola.

Le infrastrutture italiane risalgono principalmente agli anni 1930-1940 e dopo la seconda guerra mondiale dal 1950 al 1970.

Queste stanno lentamente sgretolandosi e hanno bisogno di interventi urgenti di conservazione, nel contempo necessitano nuove infrastrutture adeguate alla contemporaneità. I settori d’intervento urgenti: sistema viario, scuole, sistema idrico, sanitario, idro-geologico, energetico, riduzione -riciclaggio smaltimento dei rifiuti….. Un siffatto intervento richiederebbe come base 400 miliardi, da scaglionare nei prossimi 10 anni; questo piano creerebbe minimo 3 milioni di posti di lavoro e muoverebbe tutto il sistema legato all’indotto e dall’immissione del denaro dei  nuovi occupati, e metterebbe in sicurezza l’INPS.

Il principio su cui si deve reggere uno stato serio e credibile è “chi non lavora non mangia”, fatti salvi i casi particolari.

In realtà il “barone” Di Maio crede di essere nel mare di Galilea, dove basta gettare le reti per raccogliere un’abbondante pesca fermo restando ci sia chi è in grado di gettare le reti e recuperarle. Oppure crede di essere alle nozze di Cana, dove una volta esaurito il vino Gesù trasformò l’acqua in vino. Grillo crede di essere Gesù, come nei suoi film, in realtà è un saltimbanco senza nessun collegamento con il Sinai.

Salvini sta recitando una parte scritta da altri, tutte le sue uscite sono di natura demagogica, ma efficaci; riuscendo a penetrare nel percepito della gente, infatti la sua crescita è esponenziale. Tutte le sue promesse non le attuerà per problemi oggettivi e per la sua incapacità strutturale.

Un rivoluzionario, per essere tale deve fare la rivoluzione, sapendo cogliere e saldare l’elemento oggettivo a quello soggettivo. In Italia esiste l’elemento oggettivo (crisi economica ) ma non esiste l’elemento soggettivo (quartier generale della rivoluzione).

Anche al Veneto Serenissimo Governo è stato sollecitato un percorso simile a quello intrapreso dalla Lega Nord, ma il V.S.G. l’ha rifiutato, in quanto ha posto come prima condizione l’indipendenza totale della Veneta Patria.

Per concludere vorrei portare le esperienze di mia madre, che gestiva con equilibrio e saggezza il bilancio familiare: verificava le necessità, le confrontava con le disponibilità economiche e soltanto allora decideva gli acquisti primari e secondari.

P.S. Dimenticavo: in casa tutti coloro che erano in età lavorativa contribuivano al bilancio.

 

Venezia-Longarone 23 settembre 2018 

 

Il responsabile economico  del Veneto Serenissimo Governo

                                                 Valerio Serraglia

Veneto Serenissimo Governo




Assassinato Aleksandr Zakharchenko Presidente della Repubblica di Donetsk

Apprendiamo dal Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa dell’assassinio del Presidente Aleksandr Zakharchenko da parte dei sicari del golpista Poroshenko.

Il Veneto Serenissimo Governo, erede e continuatore della storia, cultura e tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica inchina le proprie insegne in onore di questo patriota antifascista. Siamo certi che il popolo di Donetsk saprà rispondere colpo su colpo ai golpisti di Kiev. Un solo posto può accogliere il criminale fascista Poroshenko (ispirato e finanziato dal fu McCain e da Hillary Clinton): Piazzale Loreto, come il suo maestro Mussolini.

Il popolo veneto è e sarà sempre a fianco dei patrioti che con coraggio, sacrificio e determinazione lottano per la loro patria e libertà.

A nome mio, del mio governo e del popolo veneto porgiamo le più sentite condoglianze al governo e al popolo della Repubblica di Donetsk, e invitiamo nel contempo a trasmetterle alla famiglia di questo grande patriota.

W l’amicizia tra i popoli del Veneto e di Donetsk

Venezia-Longarone 02 settembre 2018

Per il Veneto Serenissimo Governo

Il Presidente Luca Peroni




Diciotti. Dove vanno

Domenica 26 agosto 2018 riunione straordinaria del Veneto Serenissimo Governo a Longarone, per esaminare la triplice intesa tra il Ministro degli interni Matteo Salvini, Magistratura, Vaticano (Conferenza Episcopale Italiana).

Dopo una sceneggiata durata 5 giorni, con una regia alla Mario Merola, tutto si è incastrato in un “puzzle” preordinato. La magistratura ha fatto la voce grossa contro il Ministro degli interni Salvini, il quale è diventato un “martire”, in tutti i casi non avrebbe subito nessuna conseguenza penale, ovviamente. Il Vaticano, tramite la C.E.I. è stato l’anello di congiunzione per introdurre questi immigrati di dubbia natura giuridica nella penisola italiana, creando così un precedente per i prossimi sbarchi, naturalmente. Nessuno di questi andrà a soggiornare nello stato del Vaticano, o in altri paesi, attraverso la C.E.I. Tutti gli sbarcati a suo carico ce li ritroveremo nelle nostre città, nei nostri borghi, nelle nostre case ed economicamente a carico delle nostre comunità.

In questo contesto il Veneto Serenissimo Governo fa appello al popolo veneto e a tutti i fratelli popoli della penisola a non farsi ingannare da queste squallide sceneggiate, ma ad intensificare il contrasto all’invasione, contro chi la stimola, la favorisce e non la ferma.

Questi immigrati prendano esempio dai nostri partigiani, che, armi in pugno e con il sacrificio del loro sangue, hanno  cacciato la canaglia nazifascista: tutti noi siamo disposti a dare loro, a casa loro, tutti gli aiuti necessari, di qualsiasi genere, per la loro lotta di liberazione contro il terrorismo islamico, fino alla conquista dell’autodeterminazione. Dimostrino di essere disposti a sacrificarsi per il loro paese e non  venendo a elemosinare la nostra compassione.

Popolo Veneto lottiamo senza paura contro la triplice intesa (Salvini-Magistratura-C.E.I.)

Smascheriamo le tragiche buffonate di Matteo Salvini.

Longarone-Venezia 26 agosto 2018

Il Presidente del Veneto Serenissimo Governo

Luca Peroni




Al Presidente della Repubblica dell’Ossezia del sud Anatoly Bibilov

L’8 agosto 2008 l’esercito della Georgia, agli ordini dell’equivoco presidente Saakashvili ha aggredito l’Ossezia del sud. La pronta e vigorosa risposta del popolo osseto e di tutti i suoi amici vicini e lontani ha stroncato, sul nascere, questo proditorio atto, infliggendo una giusta punizione ai guerrafondai georgiani. Ciò non è stato sufficiente: le provocazioni continuano, sia contro l’Ossezia del sud, sia contro l’Abkhasia. Siamo certi che i due popoli continueranno a respingere energicamente tutte le manifestazioni ostili.
Questi tentativi persisteranno per destabilizzare l’area caucasica (vedi la visita del Presidente italiano Mattarella a Tblisi), nella volontà di mettere in difficoltà la Federazione Russa, ma troveranno l’opposizione non solo del popolo russo, ma anche dei popoli caucasici e di tutti gli amanti della pace.
Il Veneto Serenissimo Governo, erede e continuatore della storia, cultura e tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica in questi 10 anni ha sempre lottato a fianco dei popoli caucasici per la loro libertà; culminando la sua vicinanza con la visita di una propria delegazione ufficiale in Abkhasia a Sakum con colloqui e incontri con i ministri degli Esteri di Abkhasia e Ossezia del sud, conclusasi contraccambiando la loro calorosa accoglienza con il notorio tour dei relativi ministri nel cuore di alcune città venete e relative strutture istituzionali rendendo pubblico ed agevolando la loro aspirazione alla fratellanza delle nazioni in armonia con il diritto all’autodeterminazione di tutti i popoli.
Questi incontri e le loro conclusioni rappresentano un punto fermo nei rapporti tra il Veneto Serenissimo Governo e i popoli dell’Ossezia del sud e di Abkhasia.
Fraterni saluti

Venezia-Longarone 06 agosto 2018

Per il Veneto Serenissimo Governo

Il Presidente Luca Peroni

Veneto Serenissimo Governo




Salvini “el brujo”

Riceviamo e pubblichiamo:

Salvini “el brujo”

Il motivo dominante di questa torrida estate è il “razzismo” manifestato dalla gente “normale”, che sembra ribellarsi ad una situazione di degrado, sotto il profilo della sicurezza, e dell’instabilità sociale.

Di fronte a questo percepibile malessere bisogna chiedersene le ragioni vere: esse vanno ricercate non certo e non solo nel soggettivismo individuale, ma nel deterioramento oggettivo in cui si vengono a trovare gli individui, le loro famiglie e le loro comunità! A paragone di questo obiettivo disagio le comunità sono lasciate al loro destino; nel momento in cui si percepisce che non siamo protetti e difesi adeguatamente da chi vi è preposto: forze dell’ordine e magistratura (chi viene fermato, anche in flagranza di reato viene comunque rilasciato entro brevissimo tempo e ce lo ritroviamo a delinquere nelle stesse strade, luoghi e città..) è evidente che una volta percepito tale stato di cose, si passa ovviamente a una difesa individuale e collettiva al di fuori della legalità costituita, che ha le sue radici nell’ancestrale diritto all’autodifesa e alla sopravvivenza, a prescindere dal reale grado di pericolo.

Ormai è chiaro che i popoli della penisola si dividono tra i cosiddetti “ZTL” e chi deve sudare per sbarcare il lunario, e non è detto che questo possa avvenire facilmente, visto l’alto tasso di disoccupazione.

Lo scontro è sempre lo stesso, tra chi vive del proprio lavoro e gli affamatori e i loro parassiti.

All’interno di questo secolare scontro si è inserito il problema degli immigrati, i quali sono usati come massa di manovra e di distrazione, nel tentativo di ricattare le persone oneste che vivono del proprio lavoro.

Vi siete mai chiesti come mai la precarietà del lavoro è “stranamente” coincisa con l’arrivo degli extracomunitari prima, e degli immigrati dopo?

Tutto questo si è già verificato, dopo la seconda guerra mondiale ad opera della FIAT di Agnelli, con l’aiuto di Togliatti e del P.C.I., utilizzando i meridionali disperati, permettendo alla borghesia (tra l’altro responsabile dell’entrata in guerra) di continuare l’ignobile sfruttamento.

Per tornare all’attualità: Salvini non è uno stregone, esso raccoglie quanto gli altri gli offrono su un piatto d’argento (antagonisti, NO TAV, sinistra italiana, LEU, PD e per certi aspetti anche Forza Italia..), non difendendo la gente bisognosa. Essa sta uscendo dal wanitu (inverno) ribellandosi.

Sta alle forze più consapevoli guidare e offrire una prospettiva concreta per uscire dal marasma socioeconomico creato dagli sfruttatori, facilmente identificabili, ma i più pericolosi sono i parassiti (cani da guardia) membri delle cooperative, delle ONG nazionali e internazionali e delle burocrazie legate all’immigrazione, che prosperano sfruttando le centinaia di migliaia di disgraziati in balia di schiavisti e negrieri. Questi schiavi sono gli eredi degli africani portati nelle Americhe nei secoli scorsi.

A fare giustizia, ai malvagi negrieri ci penserà “Chindi”.

Il Veneto Serenissimo Governo sta lavorando bene, nell’interesse del popolo veneto, con il suo piano economico e il suo appello a salvare il Veneto (lettera aperta a Luca Zaia).

Questo lavoro deve essere preso in attenta considerazione da tutti i patrioti veneti.

Bassano del Grappa, 01 agosto 2018

Germano Battilana

Veneto Serenissimo Governo