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Riflessioni da donna a donna sulla mobilitazione delle donne di domenica 13/02 "Se non ora, quando?"

Una nostra amica ci ha inoltrato questa corrispondenza che con piacere riceviamo e pubblichiamo, la riteniamo un utile approfondimento e contributo per le tematiche che in questi giorni sono discusse nella penisola.
…Ho trovato l’appello ed il momento strumentale, semplicistico,  ho riconosciuto una eco di partito e di sindacato. Ambiti nei quali non si produce alcuno stimolo perchè le cose che davvero, a mio parere, stanno modificando la società trovino spazio. Ambiti, quello sindacale e partitico, che contribuiscono strutturalmente a non dare risposte alle domande…

Come stai? Sei poi andata alla manifestazione ieri? Ho visto che c’era un po’ di gente dalle cronache sulla stampa… Ieri quando mi hai chiesto se sarei andata avevo totalmente cancellato l’evento. Ci ho messo un po’ per ricollegare l’appello che avevo ricevuto e letto e non apprezzato, dal quale la manifestazione di ieri è partita, ho perfino cancellato la data, una rimozione.
Ora ti scrivo perchè in qualche misura la tua domanda di ieri mi ha fatto venire voglia di dirti qualcosa in più.
Non che io non provi un certo sdegno ed un certo fastidio per quello che accade, ma per che cosa realmente? Sono sdegnata dal fatto che c’è una crisi economica che si sta aggravando di giorno in giorno, che la scuola viene impoverita sempre più , che manca totalmente uno stato sociale, che non c’è una politica del lavoro, né da parte del governo né da parte delle organizzazioni datoriali,  né tanto meno da parte del sindacato.
Ho trovato l’appello ed il momento strumentale, semplicistico,  ho riconosciuto una eco di partito e di sindacato. Ambiti nei quali non si produce alcuno stimolo perchè le cose che davvero, a mio parere, stanno modificando la società trovino spazio. Ambiti, quello sindacale e partitico, che contribuiscono strutturalmente a non dare risposte alle domande…
Non mi dispiacciono le manifestazioni ma vorrei che ci fosse un percorso, che davvero venisse riconosciuto il tesoro della politica delle donne che è fatta di vite incredibili che modificano in maniera davvero sostanziale ciò con cui entrano in relazione, seppure con grande fatica, senza abitare il potere…
Non so, leggo perfino un nazionalismo che evoca qualcosa di così opposto a me, alle donne con le quali amo relazionarmi, all’amore con cui mi ostino a cercare relazioni. Anche il richiamo all’unità d’italia è qualcosa che mi sconcerta, che andrebbe approfondito. Quali sono le basi sulle quali è stato fondato questo paese? Soprattutto da chi? A scapito di quali identità e specificità. Essere donna per me significa avere il senso della differenza e del tesoro che è in essa, mi sembra che questo paese si sia composto sull’azzeramento delle differenze e lo dimostrano ampiamente gli obbrobri generati, come il fascismo ed il berlusconismo (anche se con le dovute differenze). Non credo che il problema sia Berlusconi, il problema piuttosto è che lui è la "rappresentazione" di un modello ambito…che temo abbia radici lontane.
Lo stesso slogan, non mi dice nulla. Non mi piace neppure questa specie di noi e loro, le altre donne quelle che non si conformano. L’appello alle Italiane e le altre? E gli uomini? E’ un problema nostro? Come la prostituzione, il problema sono le prostitute o chi le cerca?

Scusa lo sfogo ma mi faceva piacere chiarire quello che poteva sembrare disimpegno.

 

 



Riceviamo e pubblichiamo

Pubblchiamo di seguito questa mail inviataci oggi 5 gennaio 2010 da Fabrizio Comencini.

Mando questa precisazione (in italiano) come il vostro articolo, perchè ho letto solo oggi quanto da voi scritto.
La vostra considerazione partendo dall’articolo del Mattino di Padova è sbagliata perchè false e sbagliate sono le dichiarazioni a me atribuite tanto che ho dato mandato ai miei legali di agire sul quel giornale.
In particolare, false sono le parole:"…bisogna dire bye bye ai serenissimi…basta con i serenissimi sul camapanile di San Marco…" ho parlato  con testo scritto e c’è la registrazione ho detto che i nostri valori romantici (nel senso etimologico del termine) purtroppo non sono stati sufficienti a formare nei veneti il senso della libertà e a darci l’indipendenza l’autogoverno.
Io ho sempre rispettato la: "sacralità del gesto dei Serenissimi" e tuutti i Patrioti; proprio per questo mio rispetto che ho lacsiato la LEGA e ho pagato personalmente la mia scelta.
Questo è tutto! voglio precisare che non sono mai stato di Ordine Nuovo e non sono mai stato comunista. mi dispiace che persone che non mi conoscono mi giudichino solo attraverso i giornali faziosi, Il Gazzettino non ha riportato una parola di quanto scritto dal Mattino.
Spero che sia dato spazio anche a questa mia precisazione.
Grazie Fabrizio Comencini

 




La banda dei quattro meno due= zero

Comencini-Riondato-Covi-Bampo

I miei amici del Veneto Serenissimo Governo mi hanno chiesto di fare un commento sulla situazione del venetismo alla luce delle elezioni regionali del 2010. Credo personalmente che si sia detto tutto o quasi, ciò nonostante qualcosa forse c’è ancora da dire: oggi 5 gennaio 2010 a Grisignano si riunisce una frangia della “banda dei quattro”, composta da tale Paolo Bampo ed il più conosciuto Patrik Riondato, per costituire il “Partito dei veneti” e presentare il candidato alla presidenza della Regione Veneto.
 

Qualcuno si potrà chiedere dove siano finiti gli altri due componenti della banda, se ne sono andati dopo un ragionamento “altamente politico”. Volete sapere il ragionamento di Comencini? “Bisogna fare anche dei ragionamenti politici oltre ai proclami. Il nodo è la legge elettorale per la regione, che prevede uno sbarramento del 3%: traguardo necessario per eleggere un consigliere e accedere ai RIMBORSI ELETTORALI; oltre tutto, per presentarsi al voto, occorrono circa 13.000 firme autenticate. Presentando una nostra lista in una delle coalizioni maggiori si possono eleggere consiglieri anche con il 2%.” Ciò è quanto afferma Comencini che pensa a possibili alleanze con l’Unione di Centro di De Poli.
Questo è il ragionamento di Comencini e di tale Covi: arraffiamo qualche euro e con questo andiamo avanti fino alle prossime elezioni.
D’altronde quando i socialfascisti si incontrano non possono che imitare la famigerata giunta Milazzo (facendone una farsa).
Comunque un grido si impone per questi cialtroni della politica: ANDATE A LAVORARE! Magari in Giappone come ha fatto Delfo Zorzi.

Germano Battilana

 




Puntuale come il sole che sorge ad est è rispuntato l'on. Fabio Padovan

Puntuale come il sole che sorge ad est è rispuntato l’on. Fabio Padovan, leader della LIFE, ed esponente del cosiddetto venetismo. Qualcuno potrebbe chiedersi: come mai questo ritorno alla grande? La risposta è facile: nel 2010 ci saranno le elezioni regionali. Il Padovan si sta preparando a creare i presupposti per una lista da lui medesimo gestita, come già fatto nel 2000.

Tutto questo è un film già visto, e i risultati già si sanno e saranno da "prefisso telefonico". Il Veneto Serenissimo Governo mette sull’avviso tutti i Veneti a diffidare, ostacolare e rigettare simili iniziative.
Esse hanno lo scopo di accettare il gioco che lo stato central-colonialista italiano tenta di imporre per giustificare la validità del referendum del 1866 che sancì l’illegale annessione del Veneto all’Italia.
I Veneti affermino con la massima determinazione che non riconoscono nessuna autorità civile italiana ma, essendo in uno stato di occupazione militare, l’unica autorità che momentaneamente sopportiamo sono le autorità militari, (tant’è che nel 1997 il reparto della Veneta Serenissima Armata che liberò Piazza San Marco su ordine del Veneto Serenissimo Governo si consegnò non alla Polizia italiana, non alla Polizia Municipale, ma ad un reparto delle Forze Armate Italiane). Quindi prestarsi a simulacri di democrazia, imposti dai colonialisti italiani, significa coprire ed accettare l’illegalità dell’occupazione Italiana del Veneto. D’altronde conosciamo per esperienza decine di aspiranti che nulla hanno di meglio da fare che diventare i nuovi monsignor Josef Tiso. La nascente Veneta Serenissima Repubblica saprà identificare e punire questi ascari.
On. Fabio Padovan accetta il consiglio del Veneto Serenissimo Governo: non partecipare ai giochi romani, altrimenti saremo il tuo peggior incubo.
Inoltre non va sottovalutato il danno morale e materiale che iniziative di tipo elettorale, con i conseguenti risultati penosi, andranno ad incidere sulla volontà dei Patrioti Veneti che in buona fede saranno coinvolti in simili pagliacciate.
Tutto il resto che leggiamo sui giornali “Polisia Veneta”, “Tribunale”, “Autogoverno”, ecc. si commentano da soli.
Longarone, 28 giugno 2009

Germano Battilana




Novità del profondo Veneto

Purtroppo il Veneto è popolato anche da gente ignorante “come el pantan”: “venetie per l’autogoverno” altra trovata del sapientino di turno, il solito Loris Palmerini ci ha illuminato su una realtà che nessuno conosceva: “noi veneti siamo indipendenti”, ciò necessita secondo il sapientino Loris Palmerini di partecipare alle elezioni dell’occupante italiano…

Purtroppo il Veneto è popolato anche da gente ignorante “come el pantan”: “venetie per l’autogoverno” altra trovata del sapientino di turno, il solito Loris Palmerini ci ha illuminato su una realtà che nessuno conosceva: “noi veneti siamo indipendenti”, ciò necessita secondo il sapientino Loris Palmerini di partecipare alle elezioni dell’occupante italiano, e i candidati per l’autogoverno, se diventassero maggioranza nazionale, potranno trasferire i poteri “naturali e giuridici” al Popolo Veneto. Naturalmente le liste saranno presentate in Veneto e Lombardia perché in Lombardia-Friuli Venezia Giulia-Tentino-ecc. esistono terre venete. Nella sua ciclopica ignoranza il Palmerini non sa che queste terre si sono legate alla serenissima attraverso patti di dedizione tra comunità libere, e io dico che se in futuro ci sarà collaborazione tra la nuova serenissima e queste terre essa avverrà tra comunità libere. Certo che spiegare tali processi storici a questi personaggi è come dare “una caramella ad un musso”.
Basaglia dovevi essere più cauto nel chiudere i manicomi.

Germano Battilana




Foibe e referendum monarchia-repubblica del 1946

…Non va mai scordato che criminali di guerra come Badoglio sono stati riveriti e premiati dallo Stato Italiano, con incarichi diplomatici. Graziani, altro bandito di guerra, è diventato negli anni 50 presidente del M.S.I.. Roatta, altro criminale, è stato fatto fuggire dai servizi segreti Italiani.
Il Palmerini si rifà al Referendum del 1946 (monarchia-repubblica). Io chiedo:cosa c’entra l’Italia con il Quarnaro, l’Istria, la Dalmazia?…

Prendiamo a pretesto una e-mail inviata da Palmerini, noto come cane randagio nel Veneto, che adesso tenta di addentrarsi nel cosiddetto problema “foibe”, dove ha scritto che i fondatori della repubblica Italiana pagarono Tito per estendere il suo dominio fino al Garda. Come al solito si dimostra la totale ignoranza su tali problemi. Tento di spiegare, una volta per tutte: l’Italia, come la Germania, doveva essere divisa in quattro zone, sotto il controllo delle quattro potenze alleate, che avrebbero vinto la guerra .
Per quanto riguarda la Germania sappiamo come è andata a finire: le potenze occidentali Stati uniti, Gran Bretagna e Francia si sono accordate, per dar vita alla R.F.T. con capitale Bonn e si sono divise Berlino in zone d’influenza. Riguardo l’Italia, dopo la conferenza di Teheran e di Yalta, si è costituita una sottocommissione che doveva affrontare i problemi territoriali delle zone d’influenza. La richiesta fatta da Andrei Gromiko per l’URSS, è stata di costituire una repubblica socialista Veneta collegata con l’URSS. Tale progetto non ha trovato un seguito, allora si è valutato la possibilità di costituire una repubblica autonoma, collegata alla R.F.Jugoslavia . Dopo la morte di Roosveelt sappiamo come è andata a finire. C’è stata la cosiddetta “cortina di ferro”, è iniziata la guerra fredda. L’Italia si è rifiutata di consegnare i criminali di guerra che si erano macchiati di orribili crimini in tutti i Balcani, secondo quanto stabilito dagli accordi di Malta. Da parte di Belgrado c’è stata la reazione al tentativo di pulizia etnica attuata dallo stato Italiano, e per tutti i crimini commessi dall’imperialismo Italiano dal 1919 al 1945 (15.000 morti civili solo nella provincia di Lubiana), non vanno dimenticati i vari campi di concentramento per civili italiani istituiti dallo Stato italiano durante la seconda guerra mondiale.
Non va mai scordato che criminali di guerra come Badoglio sono stati riveriti e premiati dallo Stato Italiano, con incarichi diplomatici. Graziani, altro bandito di guerra, è diventato negli anni 50 presidente del M.S.I.. Roatta, altro criminale, è stato fatto fuggire dai servizi segreti Italiani.
Il Palmerini si rifà al Referendum del 1946 (monarchia-repubblica). Io chiedo:cosa c’entra l’Italia con il Quarnaro, l’Istria, la Dalmazia? Chiedo al Palmerini e agli altri: perché non parlare dell’Albania visto che apparteneva al Regno d’Italia?
Possibile che certi Venetisti siano talmente ottusi da richiedere delle revisioni storiche, che se accolte darebbero valore giuridico all’occupazione da parte del potere central-colonialista Romano?
Vedete, caro Palmerini e soci, se il Veneto nel 1945 si fosse costituita la repubblica socialista Veneta o la repubblica autonoma, con il crollo di queste due nazioni (URSS-RFJ) noi avremmo adesso la nostra Patria: la Veneta Serenissima Repubblica come avvenuto in altri paesi dell’est Europeo.
Avete capito, o no, testoni? O il regime central-colonialista vi ha succhiato il cervello?

Germano Battilana

 




Messaggio automatico inviato dal "robot" Mario Bonamigo

Annullamento conferenza "Federalismo e Scuola"

… Vorrei inoltre chiarire che all’interno dei Giovani Veneti non c’è mai stato nessun laboratorio per la creazione della "Libera Grafia Veneta" e che le discussioni sulla lingua riguardavano solo attività per la diffusione della grafia che Alessandro Mocellin stava sviluppando in qualità di ministro consigliere del V.S.G….

 

Mi scuso per il disturbo, ma sono costretto ad inviare questa mail vista l’ultima presa di posizione dei Giovani Veneti (movimento di cui io sono uno dei fondatori).
In questi ultimi giorni il movimento Giovani Veneti ha preso delle posizioni nei confronti del Veneto Serenissimo Governo che io non condivido. Il fatto altresì grave è che queste non sono frutto di una democratica discussione tra i 3 principali promotori: Alessandro Battistel, Alessandro Mocellin e il sottoscritto.
Il comunicato è stato creato e inviato senza che io venissi informato o preso in considerazione. D’altronde intuendo benissimo la mia posizione a riguardo hanno ben pensato di consultarmi a cose fatte, in modo da poter agire unilateralmente (si sa la democrazia rallenta i processi decisionali). Che per loro la democrazia fosse un valore accessorio (utile solo quando fa comodo) mi era ben chiaro da discussioni avute in precedenza, ma ciò contrasta con i valori che tutti noi abbiamo sottoscritto nel Manifesto, valori di partecipazione e di ascolto, valori che nella Serenissima avevano grande importanza, ma che a quanto pare, quando creano problemi, possono essere accantonati.
Inoltre all’interno dei Giovani Veneti vige una sorta di "oligarchia", come nei migliori tempi della Repubblica di Venezia. Peccato che questa "oligarchia" sia formata da sole 2 persone che considerano il sottoscritto più come uno strumento per creare siti e prenotare sale, che come un loro pari.
Vorrei inoltre chiarire che all’interno dei Giovani Veneti non c’è mai stato nessun laboratorio per la creazione della "Libera Grafia Veneta" e che le discussioni sulla lingua riguardavano solo attività per la diffusione della grafia che Alessandro Mocellin stava sviluppando in qualità di ministro consigliere del V.S.G.
Non c’è stata nessuna discussione nemmeno per riconoscere la paternità ne tanto meno la proprietà intellettuale. D’altronde, essendo stata sviluppata all’interno del VSG io non posso attribuirne la paternità, ma mi sarei opposto alla proprietà intellettuale visto che la grafia è di Pubblico Dominio, essendo stata proposta da Mocellin come ministro di un governo e come dichiarato da lui stesso ne "Il Vento del Leone": "E’ proprio perché potesse rientrare nel patrimonio di tutti i Veneti che l’ho pensata e creata." Tipica frase di donazione al Pubblico Dominio.
Ora mi rendo conto che questi sono problemi interni, ma ritengo che il mio intervento sia utile per far capire all’esterno il motivo per cui ritengo che Alessandro Mocellin e Alessandro Battistel non abbiano alcun diritto nel firmarsi come Giovani Veneti nel comunicato "Il Veneto Serenissimo Governo getta la maschera".
A causa di questi comportamenti e della mancata fiducia che nutro nei loro confronti, in qualità di unico responsabile della sala dove si terrà la conferenza del 13 dicembre, annullo la conferenza non approvando la recente condotta di Mocellin e di Battistel.

Mario Bonamigo

PS: Invito il Mocellin (che già si annovera tra gli immortali o forse si confonde con il suo omonimo Manzoni) a rivolgersi alla magistratura italiana per eventuali dispute sulla proprietà privata, e di non abusare dei Giovani Veneti e del tempo dei nostri sottoscrittori e sostenitori per scopi personali.




Benedetto XVI a Gerusalemme

Il punto di Germano Battilana sull’annunciata visita di Benedetto XVI a Gerusalemme

Abbiamo appreso che sua Santità Benedetto XVI si recherà a Gerusalemme, visita ovviamente concordata con il governo Israeliano: questo è un piccolo passo nella giusta direzione per appianare i punti controversi tra Ebrei e Cristiani, e un dovere per tutti i figli di Mosè.
Bene ha fatto il Veneto Serenissimo Governo a chiedere con insistenza che questa strada sia praticata al di là di tutti i possibili o eventuali ostacoli. Bisogna saper distinguere le contraddizioni principali dalle contraddizioni secondarie o addirittura insignificanti, ciò è un dovere imprescindibile per chi si pone il problema di essere esempio e guida del proprio popolo. Tutto il resto è voler pescare nel torbido per creare ostacoli artificiali; di ciò è auspicabile che il Veneto Serenissimo Governo non ne tenga conto e sappia mantenere il timone nella giusta direzione e continui a essere guida e speranza per il nostro popolo.

Germano Battilana



EBREI E CRISTIANI

…Gli ebrei e i cristiani sono fratelli, hanno lo stesso Dio, il quale ha consegnato le tavole della legge da cui sia gli ebrei sia i cristiani per essere tali devono obbedire. Noi apparteniamo a questo mondo che "discende dal Sinai", qualsiasi lotta tra ebrei e cristiani è fratricida, il passato va valutato e giudicato ma sarebbe una bestemmia se questo servisse a pretesto per non trovare terreni di collaborazione e unità .Il pericolo che incombe è grave e supera l’immaginazione…


"Profonda preoccupazione per i popoli del Libano e del Medio Oriente. Insieme a dolore per le tensioni e i conflitti che continuano a vanificare tutti gli sforzi volti a promuovere la riconciliazione e la pace ad ogni livello della società civile e nella vita politica e nella regione". Questo è quanto ha affermato il Santo Padre il 24-11-08, ricevendo una delegazione di vescovi Armeni. Credo che queste dichiarazioni siano da sottoscrivere senza tentennamenti; esse fotografano la stato attuale dei rapporti tra i cristiani e parte importante del mondo islamico. Le contraddizioni si stanno acuendo sempre più, esse sono sempre più sul terreno antagonistico. Ormai si contano a migliaia i martiri che non per difendere la loro fede, ma soltanto per far atto di testimonianza cadono sotto i colpi del terrorismo islamista in ogni parte del mondo. Questo è là, di fronte a tutti noi; bisogna prenderne atto ed essere conseguenti. Gli ebrei e i cristiani sono fratelli, hanno lo stesso Dio, il quale ha consegnato le tavole della legge da cui sia gli ebrei sia i cristiani per essere tali devono obbedire. Noi apparteniamo a questo mondo che "discende dal Sinai", qualsiasi lotta tra ebrei e cristiani è fratricida, il passato va valutato e giudicato ma sarebbe una bestemmia se questo servisse a pretesto per non trovare terreni di collaborazione e unità .Il pericolo che incombe è grave e supera l’immaginazione.
Si tratta di riconoscere che all’interno delle gerarchie cristiane esiste un latente antisemitismo a tutti i livelli, credo che questo sia un serio ostacolo contro cui dovrà lottare Benedetto XVI. Esso si manifesta in svariati modi, dalla  critica alla storia e alla nascita dell’antico Israele alla nascita del nuovo 1948, all’appoggio a gruppi dirigenti Palestinesi collaborando anche con gruppi terroristi.

Mentre all’interno di una parte del mondo ebraico devono fare un sforzo per andare oltre ad atteggiamenti di superiorità dottrinaria e di rivalsa politica.
A tutti va ricordato che siamo nella stessa ARCA e la  nostra la missione è quella di lottare contro il male e rispettare la legge che Dio ha dato a Mosè.
Ebrei e Cristiani devono superare quei rancori che per millenni li hanno contrapposti, trovando quegli elementi di collaborazione che permetteranno di costruire un mondo migliore in cui gli insegnamenti racchiusi nelle tavole della legge, ricevute da Mosè sul Sinai, diventino basi di vita per l’umanità.
25 novembre 2008
Germano Battilana   




Mentre il sistema si disintegra, Obama affronta il test della verità

…"E’ certamente positivo per gli USA che un candidato il cui genitore nacque in Africa possa diventare presidente, così come sarebbe stato positivo se Hillary Clinton fosse diventata il primo presidente donna. Ma sarebbe sciocco ignorare i metodi che sono stati usati per costringere Hillary, che ha ricevuto più voti popolari di Obama nelle primarie, a cedere. E sarebbe altrettanto sciocco ignorare il ruolo svolto da George Soros nella vittoria di Obama"…

In un’analisi strategica pubblicata il 7 novembre, il presidente dello Schiller Institute internazionale e del Movimento Solidarietà in Germania, Helga Zepp-LaRouche, ha ammonito che "se il vertice del G20 a Washington il 15 novembre non deciderà di adottare un nuovo sistema finanziario nella tradizione di quello di Bretton Woods (e cioè un sistema di credito come intendeva Franklin D. Roosevelt), saremo immediatamente minacciati dal pericolo di onde ancora più distruttive dello tsunami finanziario, che distruggeranno fette crescenti dell’economia reale". La signora LaRouche ha stigmatizzato la politica europea del "consenso", come pure la posizione americana espressa finora da Bush e reiterata "enfaticamente" da Obama.

In particolare, "l’EU è chiaramente incapace di comprendere che i dogma del neoliberismo sono falliti; e manca la minima conoscenza dei principii dell’economia fisica. Le misure proposte dall’EU (vedi sotto) potrebbero aver funzionato all’inizio degli anni settanta, ma ora equivalgono ai tentativi di resuscitare un paziente deceduto da tempo. E non ci si preoccupa nemmeno di affrontare la questione dei migliaia di miliardi del debito dei derivati".
Da Barack Obama "non abbiamo sentito una sola parola sulla riorganizzazione fallimentare, né una chiara idea dei principii su cui dovrebbe basarsi la nuova architettura finanziaria". Inoltre, l’idea europea di rafforzare il FMI, l’ente che ha contribuito a provocare la crisi, "ha poche prospettive di successo, dato che numerosi paesi mettono in dubbio la credibilità e la legittimità del FMI e considerano che non serva più".
Citando ad esempio le cifre pubblicate sul China Daily il 6 novembre, che mostrano un tasso di crescita negativo nel mese di ottobre (contro un tasso precedente dell’8%), Helga Zepp-LaRouche ha sottolineato come la depressione stia arrivando a passi da gigante. Il raffreddore americano diventa una polmonite cinese, e la Russia non sta molto meglio.
Fortunatamente, le idee di LaRouche si fanno strada, soprattutto in Russia e in Italia, due paesi del G8. Mentre in Russia LaRouche viene intervistato alla televisione e sulla stampa, al Senato italiano sta per essere discussa una mozione che fa esplicito riferimento alle idee di LaRouche sulla crisi.
"Non si tratta solo di sostituire il fallito sistema finanziario mondiale", ha scritto la signora Zepp-LaRouche, ma anche di sostituire il sistema globale di sicurezza militare". Quale sarà la politica del presidente Obama sulla Russia? Nel dibattito con McCain, Obama ha detto espressamente di essere a favore del rapido ingresso della Georgia nella NATO, e non ha mai messo in cima alle sue priorità il miglioramento delle relazioni con la Russia. Il giorno dopo le elezioni USA, il presidente russo Medvedev ha annunciato che la Russia stazionerà missili a breve raggio a Kaliningrad, in risposta alla decisione americana di stazionare i sistemi anti-missili balistici in Polonia e nella Repubblica Ceca.
"E’ certamente positivo per gli USA che un candidato il cui genitore nacque in Africa possa diventare presidente, così come sarebbe stato positivo se Hillary Clinton fosse diventata il primo presidente donna. Ma sarebbe sciocco ignorare i metodi che sono stati usati per costringere Hillary, che ha ricevuto più voti popolari di Obama nelle primarie, a cedere. E sarebbe altrettanto sciocco ignorare il ruolo svolto da George Soros nella vittoria di Obama".
"La prova della verità per il mondo intero arriverà presto. Romperà Obama con George Soros e Wall Street e opterà per un nuovo sistema di Bretton Woods e un New Deal nella tradizione di Roosevelt? Proporrà Obama una nuova architettura finanziaria che sancirà la fine del colonialismo per le nazioni del cosiddetto Terzo Mondo, e porrà fine alle guerre per le materie prime come quella attualmente in corso in Congo? Cesserà Obama l’accerchiamento strategico di Russia, Cina e India, permettendo invece la costruzione di un ordine mondiale pacifico per il XXI secolo?"
"Staremo a vedere. Certo è che, ogni giorno che passa e le soluzioni proposte da LaRouche vengono respinte o sabotate, aumentano le sofferenze negli USA e nel resto del mondo".

 

LaRouche: come attuare una riorganizzazione fallimentare del sistema
Alla vigilia della riunione a porte chiuse che si terrà a Washington l’11 novembre, l’economista Lyndon LaRouche ha indicato le linee guida per una riorganizzazione fallimentare del sistema finanziario, parlandone con alcuni membri del movimento giovanile larouchiano (LYM). Una riorganizzazione fallimentare è l’unica soluzione al crollo economico globale: “Fino a quando si tenterà di far valere, anche a tasso scontato, le pretese monetarie e simili – i titoli in denaro – non sarà possibile salvare il pianeta da nuovi secoli bui”, ha dichiarato LaRouche, riferendosi alla politica di rifinanziamento delle banche e della speculazione promossa attualmente dai governi del G7. Ferma restando la politica attuale, “nelle prossime settimane le condizioni del pianeta diventeranno impossibili, al di là dell’immaginazione di chiunque” fino a quando non verrà attuata la riorganizzazione fallimentare indicata da LaRouche.
“Non c’è altra soluzione: occorre sostituire l’attuale sistema monetario con un sistema creditizio” ha dichiarato LaRouche. Il potere per farlo ce l’hanno gli Stati Uniti, che dovrebbero svolgere un ruolo chiave nel convertire il sistema in un sistema creditizio. “Ecco che cosa faremo” ha aggiunto LaRouche: “Prenderemo tutta la monnezza che sono i titoli monetari e ne faremo un mucchio. Poi abbiamo un mucchio piccolo, che è il sistema creditizio. A questo punto prenderemo i debiti, che sono titoli in termini monetari, a partire da quelli americani, e li vagliamo. Ne prendiamo uno e ci chiediamo: ‘Vogliamo davvero rifinanziarlo? No. Mettiamolo nel mucchio di monnezza’. ‘E questo?’ ‘Va bene, questo lo accetteremo’. Come lo faremo? Convertiremo il valore monetario di questo titolo in un valore del sistema creditizio. La procedura fallimentare, di bancarotta ordinata, è questa: il governo federale sottopone l’intera cosa ad una procedura fallimentare, dichiara in bancarotta l’intero sistema”.
Il governo dichiara che certe cose saranno accettate e convertite in valori del sistema creditizio. “Convertire un debito, o un titolo, dal dollaro del sistema monetario al dollaro del sistema creditizio, è la nostra procedura fallimentare. Sottoporremo tutto ad una procedura fallimentare, perché non sappiamo esattamente che cosa farne. Non sappiamo quali valori accetteremo, quali cancelleremo e quali saranno le condizioni. Ecco perché faremo due mucchi. Non cercheremo di dare una risposta immediata alle persone che vogliono una risposta immediata: non l’avranno! Avranno la risposta che daremo loro: le cose che sono essenziali per far funzionare la società le metteremo nel sistema creditizio. Le toglieremo dal mucchio della monnezza monetaria e le metteremo nel mucchio del ‘prezi
oso sistema creditizio’. In questo modo quelle parti dell’economia che devono funzionare cominceranno a funzionare da subito sulla base del sistema creditizio. Ed useremo la Federal Reserve come una Banca Nazionale: anche il sistema della Federal Reserve è in bancarotta. Che cosa farne? La sottoporremo alla procedura fallimentare. Che cosa significa questo alle condizioni attuali? Convertire immediatamente il sistema della Federal Reserve in una Banca Nazionale come quella definita da Hamilton, il ministro del Tesoro del presidente Washington. E gli altri aspetti del sistema della Federal Reserve, blip, spariranno! In questo consiste il potere del governo federale, il potere conferito dalla nostra Costituzione".
Dopodiché, gli USA proporranno un trattato generale agli altri governi del mondo. "Questa è la riforma!" Il governo USA suggerirà agli altri di allestire il proprio sistema creditizio, e condurre le proprie riforme in cooperazione con gli USA sulla base di un sistema di credito.

Il cartello della droga e Soros alleati contro il Messico
Con la disintegrazione del sistema finanziario e monetario mondiale, gli interessi finanziari di Londra sono intenti a consolidare il proprio controllo sulla produzione e il traffico di stupefacenti in America Latina. In Colombia, il presidente Alvaro Uribe ha opposto resistenza ai tentativi di legalizzare la produzione di cocaina e di trattare con i narcotrafficanti, e ha appoggiato la politica antidroga del presidente messicano Felipe Calderon, il cui paese si trova sotto attacco della mafia della droga appoggiata da George Soros.
Il 4 novembre è precipitato al centro di Città del Messico un Lear jet che portava a bordo il ministro degli Interni Juan Camilo Mourino e l’ex viceministro della Giustizia responsabile per la guerra alla droga, José Luis Santiago Vasconcelos. Sono morti tutti i passeggeri e l’equipaggio, assieme a molte persone che si trovavano sul luogo dell’impatto. Santiago Vasconcelos era da anni nel mirino del cartello della droga ed era sfuggito ad almeno tre attentati, nel 2004, nel dicembre 2007 e nel gennaio 2008.
Questo incidente ha tutte le caratteristiche di un raffinato attentato della mafia. Mourino e Santiago Vasconcelos erano stati a San Luis Potosi e stavano facendo ritorno nella capitale. Ad un certo punto, la torre di controllo ha perso il contatto con il Lear jet, che successivamente è precipitato al centro di Città del Messico, nell’ora di punta. Benché il governo abbia immediatamente sostenuto, senza convincere, che l’incidente è dovuto ad "errore umano", in Messico circolano voci insistenti su una vendetta della narcomafia. Il messaggio diretto al presidente Calderon è chiaro: "Siamo noi a comandare e non tu. Ora fai quel che ti diciamo".
Il contesto dell’incidente suggerisce questa conclusione. Esso avviene una settimana dopo che il governo ha arrestato i numeri due e tre della squadra di intelligence antidroga del ministero della Giustizia (SIEDO), per aver girato informazioni al cartello della droga di Sinaloa, in cambio di mezzo milione di dollari al mese a testa. Il repulisti ha coinvolto 30 tra agenti e funzionari, che tramite il SIEDO erano riusciti a penetrare persino l’unità antidroga dell’ambasciata americana.
Gli arresti sono stati annunciati il 27 ottobre e la settimana successiva c’è stata in tutto il paese un’ondata di omicidi collegati alla droga. In un sol giorno, il 3 novembre, sono state uccise 58 persone. Tra le vittime della narcomafia ci sono almeno 12 funzionari di polizia, compreso il comandante della polizia federale nello stato di Mexico, e il comandante della polizia di Sonora, vittima di un’imboscata nella città di confine di Nogales. In quest’ultimo caso è evidente che la mafia dispone di personale altamente addestrato e di tecnologia raffinata.  Il comandante della polizia è stato colpito da un cecchino a grande distanza, che ha usato un potente fucile a guida laser. I sicari hanno poi lanciato bombe a mano per creare confusione e poter fuggire indisturbati.
Mentre fischiavano i proiettili, gli alleati di Soros in Messico si facevano avanti per dettare di fatto i termini della resa, sostenendo che la violenza cesserebbe se si legalizzasse il traffico di droga. Il 30 ottobre, il senatore René Arce, del partito di opposizione PRD, ha presentato un disegno di legge per "legalizzare la coltivazione, la produzione, il trasporto, il traffico, il trasferimento, la distribuzione, la vendita e il consumo di marijuana", secondo quanto riferisce il 6 novembre il quotidiano El Financiero. La legge di Arce autorizzerebbe anche "la coltivazione fino a cinque piante di cannabis per uso terapeutico personale, o per ornamento non commerciale in abitazioni private, e il governo potrebbe esportare la droga in conformità con leggi nazionali e internazionali", riferisce lo stesso quotidiano.

LaRouche chiede che Obama non assuma l’agente di Soros Samantha Power
Lyndon LaRouche ha invitato il Presidente eletto Obama a non dare incarichi di governo di alcun tipo alla sua consulente Samantha Power, che lavora per Lord Mark Malloch-Brown. Malloch-Brown, direttore del Foreign Office britannico per l’Africa, l’Asia e l’ONU, è coinvolto nella destabilizzazione della Repubblica Democratica del Congo. Ha inoltre impostato la politica britannica in Afghanistan, cercando di coinvolgere gli Stati Uniti in una potenziale guerra globale. Un articolo del 22 agosto 2008 del settimanale EIR denuncia i legami tra la Power, Malloch-Brown e il megaspeculatore George Soros, la cui Open Society finanziò alcune ricerche della Power nel 2003 al fine di promuovere “l’interventismo umanitario”. Malloch-Brown e Soros collaborano da decenni. Prima di assumere il suo incarico al Foreign Office, Malloch-Brown è stato vicepresidente dell’hedge fund di Soros, il Quantum Fund, nonché dell’Open Society Institute. Entrambi furono registi della “rivoluzione delle rose” in Georgia.

                                  

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