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La risposta di Gianni Vattimo

"ma di dove arriva?
No ci sarà un limite alla coglioneria umana? O forse umana non è.."
Ognuno così può trarre le sue conclusioni…
 




La riflessione di Germano Battilana sulle stravaganti megalomanie del Che Guevara dei poveri

…tengo a fare presente che oltre a Capezzone, nelle liste radicali erano presenti un ex colonnello dell’esercito Croato nominato dal presidente Tudjman, e un condannato per terrorismo. Se vogliamo soffermarci sul ruolo di dalla Vedova, devo ricordare che è uno degli ascoltati consiglieri di Berlusconi ed è deputato del PDL…

 

Ho letto attentamente la breve ma significativa lettera del prof. Paolo Bernardini. Devo confessare che sono turbato da tanta scienza e conoscenza. A dire il vero io più che conoscere la filosofia, la storia, la letteratura vedo i telefilm del Tenente Colombo, che per certi aspetti è un mio maestro. Una delle sue caratteristiche è quella di stimolare la megalomania, l’egocentrismo ed il narcisismo dell’individuo per conoscerne la sua personalità: ciò è quanto avvenuto con il prof. Paolo Bernardini; così adesso sappiamo che si paragona a Sant’Antonio, a Galileo, a Petrarca, al card. Angelo Scola e leggete, leggete anche all’austriaco Arnold Schwarzenegger (amico personale di Kurt Josef Waldheim, noto rastrellatore agli ordini di Hitler).
Per quanto riguarda le elezioni Europee tengo a fare presente che oltre a Capezzone, nelle liste radicali erano presenti un ex colonnello dell’esercito Croato nominato dal presidente Tudjman, e un condannato per terrorismo. Se vogliamo soffermarci sul ruolo di dalla Vedova, devo ricordare che è uno degli ascoltati consiglieri di Berlusconi ed è deputato del PDL.
Lo sospettavo, ma adesso ne ho la conferma, il PNV è la creatura economica dalla Boston University  e ora sappiamo che il suo presidente, Paolo Bernardini, ne è il commissario politico. Altro aspetto interessante è che il Corriere della Sera riceve 20 milioni di euro per dare la possibilità a Paolo Bernardini e Franco Rocchetta di scrivere articoli a favore della “libertà” del Veneto: ciò si commenta da sé, questi evidentemente sono funzionali all’occupante italiano.
Non ho mai sostenuto che il prof. Paolo Bernardini abbia bisogno di qualche euro, sappiamo, anche perchè l’ha scritto, che è gonfio di dollari, ma nella sua megalomania aspira, se non ad essere eurodeputato, perlomeno ad essere consigliere regionale.
Spero che il Bernadini sappia che il Che è stato eliminato su ordine della CIA, forse è per questo che invece di stare negli USA il prof. Bernardini è venuto nel Veneto?
A proposito del prosecco o del Cartizze è forse questo il vino che ha bevuto per festeggiare le violazioni del diritto internazionale da parte dei terroristi dell’UCK?
Un grazie al Tenente Colombo che ci ha fatto capire chi è veramente il presidente del PNV.

21 maggio ’08
Germano Battilana

Riporto di seguito per opportuna conoscenza  la lettera di Paolo Bernardini
Breve lettera apologetica di Paolo Bernardini
Posto che non ero mai stato paragonato a Che Guevara – per quanto dei “poveri”, ma chi sono i poveri? – e la cosa mi incuriosisce e mi diverte (venne definito “Che dei poveri” anche Jovanotti!), e posto che mi pare ardito vedere un liberale classico inserito nella categoria degli “idealisti-trotzkisti”, ma non tutti sanno bene distinguere nel pensiero politico (bisogna studiarlo…), vorrei rispondere brevemente a quanto è stato scritto contro di me, perché in ogni critica vi è una percentuale di verità, anche minima, e bisogna saperla accogliere, e sapervi rispondere. Si magna parvis, molti uomini illustri non della Venetia hanno lasciato e stanno lasciando la loro traccia nella Venetia, uomini d’arme al soldo della Serenissima, scrittori, poeti, scienziati e perfino santi: Sant’Antonio non era nato a Padova, e neanche Galileo, o Petrarca. Non è veneto Angelo Scola, Patriarca di Venezia. Per la precisione è di Malgrate. Quanti atleti non veneti, e neppure di IT, nelle maggiori squadre di basket! In ambito politico e globale, quello a cui bisogna guardare, neppure Arnold Schwarzenegger è nato in California. Esiste un concetto di cittadinanza inclusiva che è alla base del PNV. Ma è alla base degli sviluppi del mondo, prima di tutto! E che vede in tutti coloro che contribuiscono alla ricchezza e alla cultura della Venetia cittadini della Venetia, e non estranei. E badate bene, questo si applica a tutti, indipendentemente dal loro ruolo sociale, siano essi intellettuali, colletti bianchi o blu, operai, agricoltori. Può darsi che una persona come me sia davvero poco conosciuta in Veneto. Nel 2004 diedi la mia adesione morale ai Radicali italiani in quanto vicino alla loro componente liberale, Capezzone e della Vedova, di cui ho stima ora, e ne avevo allora. Non feci alcuna campagna elettorale, e sono felice dei pochi voti che ottenni. Questo per quello che riguarda la politica. Come direttore della Boston University credo di aver contribuito, nel mio piccolo, al benessere e alla ricchezza di questa Regione. L’istituzione che dirigo ha consentito e consente, con investimenti ormai di milioni di euro, a tanti giovani dell’Università di Padova di studiare a Boston; amministro un budget annuale di un milione di euro, e dirigo un centro che ha un discreto indotto turistico, oltre che culturale: questo flusso di denaro, certo modesto, si riversa a Padova. Contribuisco a far lavorare un buon numero di giovani provenienti dal Veneto, con contratti, stage, e altre forme di collaborazioni; mantengo vivo il rapporto tra un’istituzione di assoluto prestigio come l’Università di Padova e la Boston University. Sono scambi di docenti e studenti di grande importanza, nel mondo globale. Collaboro dal 2003 a “Il Corriere del Veneto”, dorso veneto de “Il Corriere della Sera”. Vi scrivo articoli culturali – credo di conoscere abbastanza bene la storia, e anche quella veneta – e, ad onore del direttore, devo dire che vi sono stati pubblicati editoriali miei affatto radicali: ove si parlava di indipendenza della Venetia. Senza mezzi termini. Tenendo presente che “Il Corriere della Sera” riceve oltre venti milioni di finanziamento da IT ogni anno, far pubblicare me, o Franco Rocchetta, significa avere una buona dose di coraggio. Il mondo è fatto di molti uomini che, nella misura in cui possono, difendono la libertà. Se vivessi ancora nella Liguria che amo (ma di un amore diverso) lavorerei a favore della sua indipendenza. In Liguria vado però solo in vacanza, in uno splendido paese dove guardo ad un arco ampio di mare e di monti, e penso e scrivo. Ma vivo tra Padova, Boston, e Como, dove sono ordinario di Storia moderna, tra i più giovani in IT. Se qualcuno è interessato (ma non lo dico solo ai miei nemici, anche agli amici) a leggere il mio profilo, tra le biografie mie in rete la più sintetica e accurata è quella di wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Paolo_Bernardini_%28storico%29. Credo di aver fatto qualcosa nel mio ambito professionale, la storia moderna e il pensiero politico, in una carriera che dura da vent’anni. Il mio primo libro è del 1989. Ne ho scritti e curati altri venti dopo. Non ho bisogno per vivere di diventare consigliere regionale nel 2010. Se ne avessi bisogno, poi, come farei ad arrivare al 2010? Morirei di fame prima, insieme agli altri “poveri”. Credo che una Venetia libera sarebbe un grande beneficio anche per
il resto di IT: non odio gli individui, detesto la forma di questo stato e credo che a tutti, ma proprio tutti i suoi cittadini, salvo quelli che appartengono ad una “casta” dove forse sono anch’io, ma senza essere felice di esserlo – esso renda un pessimo servizio. Ma gli individui sono coloro che in ogni caso devono essere salvati. Diversamente da Che Guevara, poi, non ho mai ucciso nessuno. Non ho nessuna simpatia per le idee del Che, ma mi auguro solo di non incontrare sulla mia strada vigliacchi del calibro di coloro che lo uccisero. Generalmente, mi piace combattere faccia a faccia. Credo che la nostra indipendenza si possa ottenere versando solo del bel prosecco quando vinceremo, ma neanche una goccia di sangue. Amo questa terra, e credo che l’indipendenza la farebbe rifiorire. Non che sia spenta o morta, è tuttora ricca e prospera, ma si sta avviando ad un declino ormai percepibile. L’indipendenza è possibile, per il bene, innanzi tutto, di tutti i cittadini della Venetia. Con dolcezza e con riguardo.
“Softly and smoothly”. Potrebbe essere il mio motto.
Paolo Bernardini
Presidente Nasional




Il Punto di Germano Battilana: Il PNV e il Che Guevara dei poveri

…Ma soffermiamoci su questo Paolo Bernardini: possiamo considerarlo il Che Guevara dei poveri. Difatti il Che, invece di combattere per la sua terra argentina è andato a fare il mercenario in tutto il mondo. A fronte di ciò uno potrebbe domandarsi: perché il Bernadini non va a Genova con il suo Popolo ma viene a creare confusione nel Veneto?


Il 18 maggio ’08 a Castelfranco Veneto si è costituito il Partito Nasional Veneto.
Questo Partito si caratterizza per due aspetti significativi:
1-     il suo obbiettivo è presentarsi alle elezioni regionali nel 2010;
2-     avere come presidente del partito un genovese: Paolo Bernardini. Il quale non è molto conosciuto nel Veneto, fa eccezione la sua partecipazione alle elezioni europee del 2004 come candidato nelle liste radicali assieme a Bonino, Pannella, Cappato, D’Elia, ecc.( a titolo di curiosità elenchiamo i voti raccolti da tale Bernardini: Belluno 5, Padova 31, Rovigo 0, Treviso 8, Venezia 14, Vicenza 0, Verona 5, il tutto per un totale di 63 preferenze). Dopo questa esperienza ha deciso di entrare nel mondo venetista.
Ma soffermiamoci su questo Paolo Bernardini: possiamo considerarlo il Che Guevara dei poveri. Difatti il Che, invece di combattere per la sua terra argentina è andato a fare il mercenario in tutto il mondo. A fronte di ciò uno potrebbe domandarsi: perché il Bernadini non va a Genova con il suo Popolo ma viene a creare confusione nel Veneto? O forse spera di venire eletto consigliere regionale nel 2010? Io credo che la sua fine sarà uguale a quella del Che in Congo (cacciato via dal Popolo congolese) o in Bolivia (disprezzato dagli stessi campesinos che era andato a liberare). Il Veneto non ha bisogno di menti “eccelse” né di “grandi timonieri”. O siamo in grado di trovare risorse intellettuali ed umane all’interno del nostro Popolo o non saremo ancora maturi per l’autodeterminazione.
È evidente che l’impostazione intellettuale del Bernardini è di tipo idealista-trotzkista, e fa dell’entrismo la leva tattica per lo scardinamento dell’avversario. Tattica che il movimento patriottico Veneto guidato dal Veneto Serenissimo Governo ha ampiamente combattuto sul terreno teorico e pratico.
Voglio ricordare ai Veneti e a tutti i nostri amici oltre il Veneto che il Bernardini alimenta la confusione sul piano internazionale: ha equiparato i terroristi dell’UCK con altri movimenti autenticamente autonomisti ed indipendentisti, ciò è un crimine contro il Popolo Serbo e non solo. Invito il Bernardini a non interferire nella politica Veneta e a lavorare per la libertà del Popolo ligure.
20 maggio 2008
Germano Battilana




La festa di San Marco,patrono della Patria veneta

Liberi Masi di Coi e Col dal secolo XIV

Zoldo Alto in Zugliocarnia

La Veneta Serenissima Repubblica ha festeggiato il patrono San Marco con una messa solenne a Coi di Zoldo.

La delegazione, aperta dall’alfiere, era formata dal presidente Luigi Massimo Faccia venuto appositamente da Lodi, Luca Peroni, capo del governo, giunto da Verona, nonché dai ministri Bonesso, Mocellin e Serraglia. Gli Altri esponenti del Serenissimo Governo erano andati a Milano, al corteo per la Liberazione dal nascifascismo, per sfilare a fianco del gruppo israeliano, con il quale c’è un’ottima intesa.

La Veneta Serenissima Repubblica, l’organizzazione di riferimento del Movimento indipendentista veneto, ieri, 25 marzo, ha festeggiato il patrono San Marco con una messa solenne a Coi di Zoldo.
La delegazione, aperta dall’alfiere, era formata dal presidente Luigi Massimo Faccia venuto appositamente da Lodi, Luca Peroni, capo del governo, giunto da Verona, nonché dai ministri Bonesso, Mocellin, Battistel e Serraglia. Gli Altri esponenti del Serenissimo Governo erano andati a Milano, al corteo per la Liberazione dal nascifascismo, per sfilare a fianco del gruppo israeliano, con il quale c’è un’ottima intesa.
La messa è stata celebrata da don Floriano Pellegrini, che ha inquadrato la festa nella più vasta cultura cristiana, evangelica, di vera libertà e comunitaria, in contrasto con quella atea, violenta e individualista diffusa dopo la rivoluzione francese. I canti, tra i quali alcuni in latino, lingua ufficiale della Chiesa, sono stati accompagnati alla pianola dall’arch. Giovanni Massimiliano Bobbo.
Nell’occasione, era stata esposta la storica campanella della Regola Grande, alla quale nel 1805, dopo la soppressione napoleonica delle Regole, era stato staccato il batacchio, in attesa di tempi migliori, che sono giunti tre anni fa, quando la Regola è stata ricostituita e, allora, il batacchio è stato riattaccato e la campanella ha ripreso a funzionare. In questa rinascita si è letto un auspicio alla ripresa di tutta la vita della comunità venete, ingiustamente danneggiate, nella cultura e nei beni materiali, dai fatti seguiti al 1797.
Al termine della celebrazione religiosa, i Serenissimi sono stati ricevuti alla Biblioteca del Risorgimento, di Casa Pellegrini. Un fatto semplice, in sé stesso, ma simbolicamente molto significativo, in quanto essa è collegata spiritualmente all’ultimo capo di uno Stato veneto e veneziano, lo statista Daniele Manin, tramite un proprio membro, il senatore del Regno Clemente Pellegrini, che dei Manin divenne erede materiale e spirituale.
La giornata di festa si è conclusa con un incontro conviviale, offerto ai convenuti dal delegato Marco De Cesero e dai suoi familiari.
 
Coi, 26 aprile 2008
 
don Floriano Pellegrini
 



Palmerini e le sue richieste al Veneto Serenissimo Governo

Per opportuna conoscenza al "mondo" veneto pubblichiamo sul sito una corrispondenza avuta con tale "Loris Palmerini", ognuno può giudicare il fatto e trarre le proprie conclusioni

Prima lettera inviata al Veneto Serenissimo Governo da Loris Palmerini
Salve,
sono veneto discendente da tutti veneti da almeno 5 generazioni.
Entro 20 giorni un magistrato italiano mi chiamerà per parlare di
presunti atti che avrei compiuto.
Non è molto importante il cosa: non riconosco legittimità
all’amministrazione italiana .
Il Governo di Unità Patriottica ha un organo di giustiza che possa
processarmi come tribunale imparziale AL POSTO della giustizia
italiana ?
Vi prego di rispondermi urgentemente perché il magistrato mi chiamerà al
massimo entro 20 giorni, ma potrebbe succedere già fra 2 .
Grazie
Loris Palmerini

Risposta del Veneto Serenissimo Governo sulla richiesta di intervento
VENETO SERENISSIMO GOVERNO
Ministero degli Interni

Oggetto: richiesta d’intervento di Loris Palmerini al Governo d’Unità
Patriottica – 23 marzo 2008
Al Veneto Serenissimo Governo è pervenuta, in data 23 marzo ’08, una
pressante richiesta di aiuto da parte di Loris Palmerini, per problemi tra
il medesimo e lo Stato italiano. La richiesta non è molto chiara, pertanto
il Veneto Serenissimo Governo, prima di qualsiasi ulteriore esame, pone
queste insindacabili condizioni al suddetto Loris Palmerini:
1- Scioglimento del cosiddetto “Tribunale del Popolo Veneto”;
2- Consegna dei documenti del “Tribunale del Popolo Veneto” e relativi
archivi, con tutto il cartaceo, video, registrazioni varie al Ministero
degli Interni e al Servizio Sicurezza Generale;
3- Redigere una storia dettagliata del “Tribunale del Popolo Veneto”;
4- Dimissioni del Palmerini da tutte le associazioni a cui è legato
(politiche, culturali, sportive, ecc.), escluse quelle religiose, di cui
avrà l’avvertenza di dichiarare quale sono;
5- Non partecipazione a nessuna manifestazione senza la preventiva
autorizzazione del Ministero degli Interni del Veneto Serenissimo Governo;
6- Scuse pubbliche e motivate al Veneto Serenissimo Governo e ai suoi
componenti per l’attività anti-indipendentista e gli insulti cha da sempre
ha rivolto ai Patrioti Veneti;
7- Ampio e documentato rapporto sulle controversia tra il Palmerini e lo
Stato italiano.
Il Veneto Serenissimo Governo pone il 31/03/2008 come termine ultimo ed
improrogabile per la disponibilità ad eseguire i sette spunti sopraindicati.
Venezia, 26 marzo ’08

Per il Veneto Serenissimo Governo
Il Ministro degli Interni
Valerio Serraglia

Veneto Serenissimo Governo
Casella Postale 64- 36022 – Cassola (VI)
VENETO
pepiva@libero.it
tel. + 39 349 1847544

Replica di Loris Palmerini dopo aver chiesto conferma della veridicità della posizione del VSG al Presidente Peroni e al Vicepresidente Viviani

> Ai componenti del Serenissimo Governo.
>
>
> Signori,
> alla mia richiesta di un giudice veneto imparziale e valido per legge ho
> ricevuto la Vs lettera/intimazione sotto allegata inviata dal Ministero
> dell’Interno.
>
> Allora ho letto nel vostro sito che Voi in effetti avreste istituito un
> "POTERE GIUDIZIARIO" (CAPO IV della costituzione) ma non è esso che mi
> ha risposto. Eppure la divisione dei poteri è una regola invalsa nella
> storia nazionale del diritto veneto e non credo si possa negare oggi.
>
> Nel rivolgermi a Voi invece che all’organo di giustizia ho certamente
> commesso un errore. E tutta via, dal Vs sito, ho percepito che il Vs
> organo di giustizia non è radicato nei diritti umani che tutte le
> nazioni civili riconoscono, e voi in effetti disconoscete l’ONU quale
> ente capace di garantire i diritti umani. Ma non risulta che esistano
> ordinamenti migliori che garantiscano i diritti umani purtroppo.
>
> Invece è un diritto fondamentale di ogni essere umano ( e anche il mio)
> quello di essere giudicato da un tribunale imparziale competente per
> legge. E non deve essere un tribunale speciale fatto per l’occasione o
> costituito dopo i fatti in base alle esigenze del processo o della
> persona indagata o imputata. Altro diritto è che il giudice non deve
> avere rancori personali o interessi in causa.
>
> Questi diritti fanno parte della dichiarazione universale dei diritti
> dell’uomo, e sono il fondamento oggi delle leggi internazionali che
> tutti gli stati debbono rispettare. Tutte le dittature si stanno
> adattando a questo, lentamente, ma lo fanno.
>
> Sono diritti, questi e molti altri, che non sono sottoposti a
> "concessione" da parte di qualcuno, nè possono essere tolti ad una
> persona legalmente. Anche il trattato di Helsinki che voi richiamate è
> radicato in questo ordinamento internazionale che voi disconoscete.
>
> In tutte queste leggi internazionali sono radicati e attivi anche i
> diritti dei popoli al proprio stato, così come sono riconosciuti i
> diritti di partecipare ad attività associative o politiche.
>
> Solo i diritti associativi possono essere ristretti, ma solo dopo un
> regolare processo e una condanna definitiva.
>
> Invece mi avete "ordinato" l’esecuzione di una pena ed un isolamento
> sociale che non mi risulta l’esito di un processo fatto a mio carico da
> parte di Vs organismi competenti. E non avete nemmeno mai chiesto
> informazioni alle attività di autogoverno.
>
> Anzi, Vi lamentate di presunte offese chiedendomi pubbliche scuse, per
> altro offese risalenti nel tempo e questo non corrisponde a verità e
> colgo l’occasione per denunciare che chi vi ha dato tali informazioni in
> quanto false e ne richiedo il confronto e alla dimostrazione delle prove
> che ha inventato.
>
> La Vs pretesa di dismissione delle mie attività associative o qualunque
> altra attività è già di per sè una evidente mancanza di imparzialità nei
> miei confronti, anzi una acredine e astio frutto di false informative e
> che sono incompatibili con il sereno giudizio. Oltre tutto pronunciato
> dal vs governo che secondo la Vs stessa costituzione non è incaricato di
> funzioni giudiziarie!
>
> Tutto ciò e una violazione dei diritti umani fondamentali, le Vs stessa
> costituzione, ma perfino del buon senso, che nemmeno l’Italia si è mai
> azzardata a fare, eppure sappiamo che l’Italia è sistematicamente
> condannata per abusi della giustizia.
>
> Se voi avete un tribunale imparziale, il potervi ricorrere per avere il
> suo sereno giudizio non può essere sottoposto al requisito di lasciare
> le normali "attività" come voi avete "ordinato", ed inoltre non
> sembrate capire il profondo amore per il popolo veneto che le mie
> attività hanno sempre nutrito tanto da avere emuli nei 4 cantoni delle
> Venetie.
>
> Secondo voi addirittura non dovrei nemmeno più giocare a calcio visto
> che è una attività associativa sportiva!
>
> Ma non può essere richiesto questo per avere un tribunale imparziale: è
> contrario alle norme INTERNAZIONALI e al buon senso.
>
> La mia lettera di richiesta era ben chiara ed è stata compresa da quasi
> tutti i centinaia di cittadini veneti a cui l’ho spedita.
>
> Con la Vs lettera avete già dimostrato di non essere nè imparziali, né
> capaci di percepire la realtà in cui viviamo e le questioni sul tavolo
> che io difendo senza patteggiamenti.
>
> Per altro non mi risulta che Voi siate dotati di magistrati imparziali
> nè che abbiate dichiarato la sovranità sul territorio in conformità al
> diritto internazionale dando quindi modo al popolo di svolgere elezioni
> come dovuto da quella stessa legge internazionale (Helsinki) che voi
> rifiutate e richiamate allo stesso tempo.
>
> Al contrario, di tutto ciò, questi requisiti di giudice imparziale sono
> posseduti dai magistrati del Tribunale del Popolo Veneto, che dal popolo
> veneto sono stati eletti, e almeno fino a quando non esisterà un altro
> Autorità di Giustizia legalmente valida, cioé basata sul rispetto dei
> diritti umani e su criteri di imparzialità a voi sconosciuti, non è
> nemmeno possibile sciogliere il "Tribunale del Popolo Veneto" privando
> il popolo veneto di quei diritti che il mondo gli riconosce. Volete
> forse che vengano annullate le sentenze che il popolo veneto ha emesso
> in seno al tribunale del popolo veneto ?
>
> Inoltre, ve lo dico ora per sempre, sciogliere il Tribunale del Popolo
> Veneto non è possibile nemmeno al suo stesso presidente, perché il
> Tribunale emana direttamente dal popolo veneto, è stato creato dal
> popolo veneto, è riconosciuto da migliaia di persone, e solo il popolo
> veneto potrà fare questa riforma costituzionale. Tanto più che il
> presidente del Tribunale è eletto dal popolo veneto, e voi pretendete di
> negare al popolo veneto i suoi diritti. Insomma in ogni caso la cosa non
> mi è possibile per statuto e per legge. La cosa è talmente evidente che
> nemmeno gli italiani hanno mai (fino ad ora) preteso un tale atto.
>
> Ma la cosa peggiore è con lo scioglimento del Tribunale del Popolo
> Veneto quello che voi mi chiedete è un implicito riconoscimento del
> diritto dell’italia a processarmi, perché l’Italia, di fronte
> all’inesistenza di un altro tribunale imparziale potrebbe validamente
> reclamare il diritto a processarmi in assenza di un altro giudice
> naturale conforme al diritto.
>
> Invece no. Io non accetterò il giudice italiano, e non farò
> patteggiamenti con l’occupante, pur avendo già preso le botte dai
> carabinieri senza alcun motivo. Io sì le ho prese. Ma io non patteggerò.
> Anche su questo non ho precedenti da imitare e non posso certo essere
> accusato di lavorare contro l’indipendenza del popolo veneto che in
> effetti io esercito pienamente.
>
> Dunque le Vs richieste non sono conformi all’ordinamento veneto e a
> quello internazionale, e non si capisce da dove venga l’arroganza che
> mostrate visto che veneta non è. Forse da malelingue di cui dovrete
> sbarazzarvi e che vi conducono nella fossa della bugia ridicola.
>
> Pertanto, nel rispetto dei requisiti sopra indicati vi richiedo ancora
> di indicarmi, se esiste, l’indirizzo e il referente del Vs organo di
> Giustizia dove io possa trovare un magistrato veneto imparziale che sia
> stato nominato prima del giugno 2007, epoca dei fatti contestatimi dal
> falso giudice italiano.
>
> Se me lo indicherete io potrò dire al giudice italiano che esiste anche
> un ulteriore altro tribunale nazionale veneto che garantisce i miei
> diritti umani, che può validamente processarmi, in aggiunta al Tribunale
> del Popolo Veneto.
>
> Sappiate comunque che indicarmi una tale istituzione di giustizia è un
> vostro preciso dovere se rivendicate la sovranità. E non indicarmelo
> significa negare la sovranità.
>
> In attesa di riscontro
>
> Cordialmente
> Loris Toffanin Palmerini




Il Tibet sia il Vietnam della Cina

il punto di Germano Battilana
Continua il massacro a Lhasa; il Governo socialfascista di Pechino è intenzionato a continuare il genocidio del Popolo Tibetano nelle totale indifferenza degli affaristi, ai quali non interessa e mai è interessato se i dollari sono intrisi di sangue. Questi personaggi, secondo la dichiarazione di qualche dirigente della Confindustria, affermano: “più sangue più affari, al completamento della pulizia etnica si potranno allargare gli affari anche in Tibet”.

Questo modo di pensare è risaputo, ma quello che è intollerabile è l’atteggiamento del Dalai Lama, il quale parla in modo roboante di genocidio culturale. Ma quale genocidio culturale! In Tibet si sta perpetrando un genocidio contro il Popolo, crimini contro l’umanità, morti, feriti e arresti ormai si contano a migliaia: questa è la soluzione finale ordita dal Governo della Repubblica Popolare Cinese.
L’Esercito Popolare di Liberazione cinese ha preso il controllo non solo del Tibet, ma anche delle province limitrofe a forte presenza tibetana.
Questa è la realtà, aspettiamo che la CIA ed il sistema satellitare USA mettano a disposizione del mondo le immagini dei massacri e dei campi di concentramento. Ma ciò forse è di ingombro a qualche candidato alla Casa Bianca il quale non può privarsi dei soldi elargiti da società di comodo del Governo Cinese per continuare la campagna elettorale, come è già avvenuto nel 1992 e 1996?
Certo che per il Dalai Lama e per il suo compagno di merende Pannella è molto più gratificante distribuire sciarpette e partecipare a festicciole in tutto il mondo nei salotti dei cosiddetti “raffinati intellettuali”, piuttosto che essere al fianco dei combattenti per la libertà del suo Paese occupato.
Siamo certi che il Popolo Tibetano e i suoi dirigenti sapranno distinguere gli amici dagli zerbini di Pechino.
La Banda di Pechino va isolata sul piano politico, economico e sportivo. Chi afferma il contrario è un lacchè di Pechino.
Popolo tibetano sii forte, tutto sommato il Governo Cinese è un colosso dai piedi d’argilla. Rientra nei vostri diritti lottare e resistere con le armi in pugno, cacciate i mercanti dal tempio.
Il Tibet sia il Vietnam della Cina, che la lotta continui finché il Tibet non sarà una Nazione libera ed indipendente. Dove c’è un Patriota combattente lì c’è la solidarietà dei Patrioti Veneti.

Viva il Tibet libero dalla Banda di Pechino!
Viva il Veneto libero dalla Banda di Roma!

Venezia, 18 marzo 2008

Germano Battilana
 




Comunicato Stampa di appoggio al Veneto Serenissimo Governo

Liberi Masi di Cói e Cól

Appoggiamo, pertanto, il Veneto Serenissimo Governo, che, preso atto del riconoscimento da parte del Governo della Repubblica Italiana della nuova Repubblica del Kosovo, staccatosi unilateralmente dalla Serbia, ha oggi decretato che il 20 luglio prossimo «con solenne atto dichiarerà, di fronte a Dio, alla Storia e al Popolo Veneto la ricostituzione della Veneta Serenissima Repubblica».

Liberi Masi di Cói e Cól

Comunicato Stampa di appoggio al Veneto Serenissimo Governo

Coi, 21 febbraio 2008

Ribadiamo la nostra condizione originaria di Zugliocarnici, comprensiva dei Carni, dei Cadorini e degli abitanti del Capitaniato di Zoldo.
Ribadiamo la nostra condizione, di Liberi e responsabili della Comunità di valle, riconosciuta il 22 agosto 1224.
Ribadiamo la bontà della scelta, compiuta nel 1404 dai nostri Antenati, di unirsi ai Veneti nello Stato federale della Serenissima.
Ribadiamo che nel 1797 la Serenissima perse l’indipendenza, ma non il suo essere, mutato da Repubblica in Regno assieme alla Lombardia, sotto la Corona d’Austria.
Ribadiamo che nel 1848 i nostri Antenati non lottarono contro l’Austria per perdere l’identità di Stato, ma riacquistarne l’indipendenza, come disse il Presidente del Governo Provvisorio, avv. Daniele Manin: «Non vogliamo che l’Austria sia più liberale, vogliamo che se ne vada».
Ribadiamo che, nonostante la repressione seguita, il Lombardo-Veneto fino al 1866 fu uno Stato autonomo.
Ribadiamo che nel 1866, tramite un plebiscito nel quale la questione dello Stato Veneto fu diabolicamente omessa, ai Veneti venne imposto di ratificare l’occupazione militare già avvenuta da parte del regno d’Italia e d’accettare la degradazione da Stato autonomo a regione di uno Stato di cui non avevano mai fatto parte.
Appoggiamo, pertanto, il Veneto Serenissimo Governo, che, preso atto del riconoscimento da parte del Governo della Repubblica Italiana della nuova Repubblica del Kosovo, staccatosi unilateralmente dalla Serbia, ha oggi decretato che il 20 luglio prossimo «con solenne atto dichiarerà, di fronte a Dio, alla Storia e al Popolo Veneto la ricostituzione della Veneta Serenissima Repubblica».
Se altri hanno perso o tradito la coscienza di sé stessi, noi no! La verità, oggi come ieri e sempre, è una sola. Viva San Marco!

don Floriano Pellegrini




Comunicato stampa di don Floriano Pellegrini

Lo studio, l’onestà di coscienza e l’amor di Patria mi inducono ad atti coerenti. Informo pertanto che oggi, del tutto spontaneamente, ho rinunciato nelle mani del Gran Maestro, il principe Vittorio Emanuele di Savoia, all’onorificenza di cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, che mi venne gentilmente concessa anni fa. Con i medesimi sentimenti ho dato le dimissioni da membro del Direttivo provinciale dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano.

25 febbraio 2008

Liberi Masi di Cói e Cól
Dal XIV secolo, ai lembi occidentali
del Municipio romano di Zuglio Carnico, nostra Patria

Comunicato Stampa

Lo studio, l’onestà di coscienza e l’amor di Patria mi inducono ad atti coerenti. Informo pertanto che oggi, del tutto spontaneamente, ho rinunciato nelle mani del Gran Maestro, il principe Vittorio Emanuele di Savoia, all’onorificenza di cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, che mi venne gentilmente concessa anni fa. Con i medesimi sentimenti ho dato le dimissioni da membro del Direttivo provinciale dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano.
Ritengo, infatti, che oggi come oggi il primo tipo di decorazioni non possa essere inteso da un Veneto come un’onorificenza e, per secondo, che l’intera storia del cosiddetto Risorgimento debba essere riscritta, secondo una visione oggettiva e non collocandosi sempre dalla parte di coloro che la storia sinora ha visto vincitori.
E’ giusto che le nuove generazioni crescono con idee più vere, senza false ideologie ottocentesche e atee e, nel recupero della ricchezza culturale dei propri antenati, civile e cristiana; maturino un generoso amor patrio, simile a quello dei grandi delle passate generazioni, in libero e consapevole rapporto alle loro effettive comunità di appartenenza.
A costo di qualche sacrificio, cerco di darne non solo l’insegnamento, ma anche l’esempio e un incitamento.

don Floriano Pellegrini




Il punto sulla situazione geopolitica in Kosovo e sulla lotta al terrorismo

di Germano Battilana

È, o sarà, evidente a tutti che la proclamazione dello Stato fantoccio del Kosovo porterà rapidamente ad un aumento delle tensioni nei Balcani e del terrorismo in Europa. Già ci sono grandi piani delle organizzazioni islamiste, non per finanziare l’economia kossovara, ma per costruire moschee, minareti e madrasse (vere e proprie scuole atte a preparare psicologicamente, moralmente e “religiosamente” i futuri terroristi kamikaze, da poter lanciare contro l’Europa ed il mondo).

Chiedo alla CIA, potente organizzazione di intelligence agli ordini della Casa Bianca, se sa quanti guardiani della rivoluzione iraniana e quanti talebani girano per il mondo con passaporto Bosniaco.
Il Kosovo sarà la base dove tutte le losche attività illegali, sia economiche che militari, troveranno alloggio e basi operative.
È difficile comprendere la linea della presidenza americana, gli ultimi due anni sono stati i peggiori dei due mandati del Presidente Bush: la sua amministrazione ha messo in grosso difficoltà i suoi amici, dando spazio a tutti i doppiogiochisti, in tutti i Paesi.
Si è sempre pensato che la CIA fosse un’organizzazione che si dedicava ad un’opera di prevenzione e di contrasto al terrorismo internazionale, ed alla sorveglianza degli Stati canaglia, invece abbiamo scoperto che non è capace di contrastare il terrorismo (vedi gli attacchi terroristici a varie ambasciate e quelli alle torri gemelle), in compenso ha affermato che l’Iran non lavora per costruire la bomba atomica, o comunque che la stessa non sarà pronta a breve.
Se posso dare un consiglio alla CIA: pensi a fare efficacemente il lavoro cui è preposta, e lasci perdere la geopolitica con strampalate interpretazioni che mettono in difficoltà chi lotta contro i terrorismo.
È evidente che con l’abbandono dei vari Donald Rumsfeld, John R. Bolton e altri l’amministrazione Bush è allo sbando, senza una linea omogenea, e senza una politica estera di contrasto alle forze del male.
C’è da sperare che si arrivi velocemente alle elezioni, e che la nuova amministrazione USA sappia essere alla testa del mondo libero, e che tutti gli amanti della libertà rivedano gli USA come un sicuro retroterra.




L'ira dei poveri e' l'ira del Cristo

…Da cittadini, quali siamo, i partiti e le lobby dei vari potentati lavorano subdolamente per trasformarci in sudditi; nella misura in cui agiscono senza etica sociale, corrompono quanti ad essi si aggregano, e impongono un’adesione incondizionata alle visioni ideologiche e persino agli interessi personali dei dirigenti. Il popolo dice una cosa, ed essi ne fanno un’altra. Da strumenti al servizio delle Istituzioni, si sono fatti pesanti manipolatori delle Istituzioni…


 
Di fronte ai fossati che intere classi sociali di nuovi ricchi hanno scavato e continuano a scavare di fronte agli altri membri della società, mai sazi di guadagni, protetti da leggi inique, fatte dai loro amici parlamentari (di qualsiasi colore) a loro uso e consumo; di fronte a intere classi sociali che faticano sempre più a garantire ai propri membri (piccoli figli, giovani che studiano, anziani con problemi) una vita dignitosa, senza cadere nella disperazione di un domani incerto e di un quotidiano, progressivo degrado; di fronte a interi gruppi di persone rivestite di responsabilità pubbliche (non solo politiche) che sembrano aver fatto il voto «Non vedo, non sento, non parlo», muta di miserabili collaborazionisti che temono di perdere dalla bocca l’osso di qualche aiuto finanziario e la fetta di potere che hanno elemosinato dai loro padroni; di fronte a questo e a molto altro, bisogna pur che qualcuno alzi la voce per gridare l’indignazione delle coscienze!
Da cittadini, quali siamo, i partiti e le lobby dei vari potentati lavorano subdolamente per trasformarci in sudditi; nella misura in cui agiscono senza etica sociale, corrompono quanti ad essi si aggregano, e impongono un’adesione incondizionata alle visioni ideologiche e persino agli interessi personali dei dirigenti. Il popolo dice una cosa, ed essi ne fanno un’altra. Da strumenti al servizio delle Istituzioni, si sono fatti pesanti manipolatori delle Istituzioni. Considerano normale imporre tasse per mantenere la propria classe dirigente. Se un onesto lavoratore sbaglia una virgola nella Babele burocratica, le multe sono pronte e le porte del carcere subito aperte; per loro, invece, anche se saccheggiano la finanza pubblica e privata o immondano le strade delle città, non si compiono (quando siano) che processi farsa.
Attenzione: anche se c’è qualche confratello che tace per ingenuo romanticismo o perché anche lui corrotto, resta pur vero che Cristo parla di beatitudini, ma non tralascia le maledizioni (sì, proprio questa parola). E’ scritto, infatti, nel vangelo di Luca: «Razza di vipere, chi vi ha insegnato a sfuggire all’ira imminente?» (3, 7) e «Guai a voi ricchi, guai a voi che ora siete sazi, guai a voi che ora ridete» (Luca 6, 24-26). Ed è scritto molto altro.
L’ira dei poveri, degli ingiustamente poveri, è santa, come quella di Cristo nel tempio! Chi, pertanto suscita quest’ira non venga in chiesa a mettersi in mostra nei primi banchi; Cristo e la Chiesa non hanno bisogno di commedianti, si accontentino di qualche palco al teatro o al casinò! Non venite in chiesa, via, al largo, voi che prendete in giro i poveri!
 

don Floriano Pellegrini