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Auguri di buone feste

Veneti, il 2019 volge alla fine e come di consueto siamo a tirare le somme dell’anno che passa.

Non si può dire che all’orizzonte ci siano prospettive rosee per l’economia, per le nostre famiglie, per le future generazioni, per i nostri territori, l’ambiente, e nel contempo per le nostre città d’arte abbandonate alle ormai  ricorrenti calamità naturali trasformatosi oggigiorno a vere e proprie sciagure, basti pensare qualche settimana fa alle inondazioni subite a Venezia oppure al disastro della tempesta vaja ecc…   

L’inquinamento del suolo veneto, del suo naturale ecosistema è quasi del tutto compromesso da una industrializzazione selvaggia senza alcun criterio con il solo fine di arricchire capitalisti e finanzieri senza scrupoli, che a mal partita si rifugiano in espropri forzati dei nostri risparmi con l’avvallo dei Quisling politici di turno che non perdono occasione per mostrare la loro vera essenza di burattinai.

Non si possono elencare qui tutti i disastri che la Veneta Serenissima Repubblica ha subito negli anni che vanno dalla perdita dell’indipendenza ad oggi, bisognerebbe scrivere un libro, un grosso libro.

A questo punto verrebbe da pensare che non solo il nostro territorio, la nostra economia, il nostro impianto socio-culturale, imprenditoriale e storico siano al capolinea, ma che sia in pericolo il nostro stesso dna antropologico, lo stesso che ha permesso ai veneti antichi di sopravvivere ed edificare nei secoli quella cultura invidiata in tutto il mondo e cioè l’armonia che durò per ben oltre un millennio  nella ricchezza, nella libertà, nel buon governo, nella convivenza di tutte le classi sociali … senza avere  mai sommosse popolari di rilievo nei confronti dell’autorità serenissima.

In questo momento storico dove oramai l’impianto politico post illuministico a trazione occidentale è decisamente fallito e dove il disordine è e sarà all’ordine del giorno, dobbiamo essere legati in un unico corpo per far fronte alle imminenti sfide e non c’è spazio per indecisioni o particolarismi, bisogna essere un tutt’uno con lo spirito che ha accompagnato la storia dei nostri padri nelle grandi sfide del passato e resistere.

Il popolo c’è, lo abbiamo visto a fronte delle calamità attuali: anche se mutilato da oltre 200 anni di pazzie ideologiche e rapine legalizzate, ha capito che non c’è salvezza lungo la strada proposta da questi usurpatori, pazzi ciarlatani, con lo scopo di assopire lo spazio evolutivo delle patrie.

Il popolo veneto reagisce ed è stato chiaro, per l’ennesima volta nell’ottobre del 2017 dove ha dichiarato al mondo che la propria strada, il proprio futuro è quello della libertà nel suo inviolabile diritto al libero arbitrio, base questa per qualsiasi convivenza pacifica tra i popoli.

Il Veneto Serenissimo Governo ha messo a disposizione di tutti le proprie fatiche programmatiche e le sue valutazioni politiche rispetto alla situazione geo-politica sempre più inquietante evidenziando come sempre l’odierna debolezza delle istituzioni internazionali oramai concettualmente oltrepassate ed in perenne stato di coma irreversibile ampiamente anticipate nel documento “Contributo del VSG per la pace e l’autodeterminazione dei popoli”.

Analizzato il quadro generale, e determinato con quali difficoltà avremo a che fare, si è elaborato e messo a disposizione della critica (costruttiva) un altro documento determinante per la sopravvivenza del popolo veneto che servirà a traghettare la nostra esistenza di veneti verso un nuovo paradigma, dimostrando ancora una volta che la Veneta Serenissima Repubblica non è morta ma sopravvive malgrado tutto.

Nel “nuovo piano economico (piano Guardiola)” il Veneto Serenissimo Governo affronta in maniera rivoluzionaria l’indipendenza economica della rinata Veneta Serenissima Repubblica, ponendo le basi per un’opzione alternativa agli impianti socio-economico-finanziari attuali,

mettendo come punto di riferimento il legame ed il rispetto dell’essere umano con l’ambiente che lo circonda.

Senza una presa di coscienza seria delle dinamiche geopolitiche e la volontà profonda di elaborare un nuovo modello di coesistenza non si potrà certamente affrontare il tracollo oramai certo di un’europa arrivata al capolinea pronta ad eliminare qualsiasi libertà dei popoli inerenti nei suoi confini pur di far sopravvivere le sue istituzioni reazionarie a favore di pochi eletti nei saloni della finanza speculativa.

Auguro buone feste e buon 2020 a tutti i veneti in patria e nel mondo, con allegato un comunicato del Veneto Serenissimo Governo datato 2011 certamente ancora attuale nella previsione delle svolte autoritarie e nelle speculazioni odierne ai nostri risparmi…

Venezia-Longarone, 20 dicembre 2019

Per il Veneto Serenissimo Governo

Il Presidente Luca Peroni

Togliamo i soldi dalle banche e acquistiamo la nostra terra

Cominciamo a dare un segnale per il nostro futuro togliendo i soldi dalle banche e disinvestendo i nostri soldi dalle azioni o altri titoli. Amiche ed amici, se amiamo la nostra terra non nascondiamo i soldi sotto il materasso ma liberiamo la terra che amiamo comprandola, e contemporaneamente proclamiamo Liberi Territori Veneti questi nuovi appezzamenti. Il futuro parte da noi, la riscossa non può arrivare da altri se non dal nostro amore per il prossimo e per il mondo in cui viviamo.

Ormai la crisi economica è una realtà che ci coinvolge tutti, coinvolge la nostra società e il mondo in cui ci hanno abituato a vivere, coinvolge il nostro quotidiano e il futuro dei nostri figli e dei nostri cari. Il sistema globalizzato non è più sull’orlo del baratro, ma nel baratro che con le sue macerie travolge tutto e tutti.

Come Veneto Serenissimo Governo, erede e continuatore della storia, cultura e tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica, non possiamo esimerci da prendere una posizione categorica rispetto a ciò che sta accadendo e a quelle che possono essere le prospettive future per chi non vuole affogare su questo Titanic che è lo Stato occupante italiano e un’economia mondiale ormai in avanzato stato di putrefazione.

L’attuale situazione economica globale è il frutto di un’economia basata sul nulla, ovvero di un’economia che non basa le proprie fondamenta sul reale ma sul fittizio, le radici su cui si appoggia l’economia che si sta sciogliendo come neve al sole è costruita su promesse, su giochi, su speculazioni, sul vendere e comprare ciò che non esiste, su dare un valore a ciò che un valore non ha, sullo stampare denaro senza nessuna logica e senza nessuna copertura, su compensi stratosferici a manager che basano il proprio vivere sullo sfruttamento del prossimo, su incentivi ai manager che non potranno essere spesi neanche in 10 vite, ecc. Questo elenco potrebbe continuare, comunque una cosa è chiara: chi ci rimette in questa crisi sono le persone comuni; i giovani che cercano la prima occupazione e che ormai sono disillusi rispetto a tutto; chi ha lavorato una vita e si trova licenziato senza più nessuna prospettiva di lavoro e di futuro né tanto meno di pensione o di ammortizzatore sociale; chi si appresta ad andare in pensione che vede la propria attività lavorativa allungarsi quasi a tempo indeterminato; le donne che non hanno nessun aiuto da parte dello Stato per quella che è la gestione della famiglia e dei figli e saranno costrette a lavorare a lungo come gli uomini; gli anziani abbandonati a loro stessi in quella che è la parte finale della propria vita; gli immigrati che scappano da situazioni di disagio e repressione e si ritrovano a passare dalla padella alla brace; gli studenti che trovano nella scuola solo un ammortizzatore sociale e non un trampolino per la vita; i piccoli imprenditori che illusi dal profitto, dalla ricchezza e dal cosiddetto riscatto sociale si sono fidati di questo sistema truffaldino ritrovandosi essi stessi alla canna del gas e alla bancarotta.

Noi abbiamo affermato che questa situazione non ha più senso di esistere e che l’unica via di salvezza per il nostro amato Veneto è uscire dallo Stato criminale italiano, abbandonando progressivamente il sistema economico su cui si basa, per passare ad un’economia fondata sull’autogestione di libere comunità associate tra di loro. Abbiamo più volte affermato nei nostri progetti e programmi che il Veneto Serenissimo Governo vuole dimostrare che può esistere un sistema sociale che abbia come perno la libertà, la solidarietà, la democrazia, e non lo sfruttamento. Per salvarsi dal baratro di questa crisi irreversibile. Quindi le nostre direttrici sono tre:

1°) Uscire dall’economia globalizzata;

2°) Costruire un  nuovo patto  con il territorio e la natura nel suo insieme;

3°) Gettare le basi per un’economia potenzialmente autosufficiente.

Il Veneto Serenissimo Governo si impegna a dare un contributo teorico per la possibilità di costruire villaggi autogestiti nel Veneto. In questo contesto noi facciamo appello a tutti i patrioti, perché si pongano nella condizione di praticare questo alternativo sistema di vita. Inoltre chiediamo al presidente della giunta regionale Veneta e a tutte le istituzioni locali venete di confrontarsi con il Veneto Serenissimo Governo, sulla fattibilità di questa proposta, unica via di salvezza in questa crisi economica irreversibile.

Siamo pronti a verificare se da subito si possono costruire comunità autogestite, alla luce degli ultimi disastri che hanno messo in ginocchio i popoli di ogni angolo del mondo, con danni enormi per le persone e i territori.

Un primo gesto concreto che possono fare le donne e gli uomini che si sentono realmente Patrioti Veneti è quello di comprare degli appezzamenti di terreno (non importa la dimensione) proclamandoli Liberi Territori Veneti dandone la gestione politica al Veneto Serenissimo Governo, in questi territori è auspicabile che i nuovi proprietari riscoprano quelle che sono le colture tradizionali o che allevino del bestiame in modo non intensivo e rispettoso, questo perché dobbiamo riappropriarci in modo pieno e completo della terra che questo sistema economico ci ha strappato rendendoci schiavi del profitto, dello sfruttamento dell’essere umano sull’essere umano e del consumo sfrenato. Il mondo è un sistema chiuso, che ha risorse limitate e di cui l’essere umano deve essere amorevole custode.

Quante prove dobbiamo aspettare per capire che stando all’interno delle attuali dinamiche di potere e sfruttamento siamo destinati all’autodistruzione? Vogliamo ancora delegare a una classe politica ed economica dissociata dalla realtà e dal quotidiano il nostro futuro? Vogliamo ancora far sopravvivere questo sistema economico depositando i nostri soldi in banche amministrate da avvoltoi pronti a tutto per i loro profitti stratosferici? Vogliamo continuare ad alimentare la finanza comprando azioni o titoli vari che nulla portano di positivo al nostro futuro?

Cominciamo a dare un segnale per il nostro futuro togliendo i soldi dalle banche e disinvestendo i nostri soldi dalle azioni o altri titoli. Amiche ed amici, se amiamo la nostra terra non nascondiamo i soldi sotto il materasso ma liberiamo la terra che amiamo comprandola, e contemporaneamente proclamiamo Liberi Territori Veneti questi nuovi appezzamenti. Il futuro parte da noi, la riscossa non può arrivare da altri se non dal nostro amore per il prossimo e per il mondo in cui viviamo.

Longarone, 7 ottobre 2011

Veneto Serenissimo Governo