Comunicati

Contributo del VSG per la pace e l'autodeterminazione dei popoli

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VENETO SERENISSIMO GOVERNO
Ufficio di presidenza
Contributo del Veneto Serenissimo Governo
ai movimenti popolari, ai movimenti di liberazione e ai governi per:
PACE E AUTODERMINAZIONE DEI POPOLI
Identità del Popolo Veneto e suoi diritti
I Veneti sono un popolo indoeuropeo antichissimo. Saranno i Veneti stabilitesi tra le Alpi e l’Adriatico nel corso dei millenni a mantenere la propria identità, con uno sviluppo culturale autonomo, generando Venezia, non soltanto come sintesi del proprio nome etnico, ma propulsore nei secoli di una invidiata civiltà-modello promotore nelle arti, nelle scienze, nei commerci, nella tolleranza, nella diplomazia, il benessere e le buoni leggi; combattendo e versando il sangue del nostro Popolo nella difesa della nostra Patria e dell’Europa (il più alto esempio è stato nella battaglia di Lepanto).

Il nostro Popolo non ha mai accettato l’occupazione militare ed economica della nostra Patria da parte di Francia, Austria-Ungheria, Italia, Terzo Reich, e dell’Unione Europea. Abbiamo sempre lottato e pagato pesantemente, con alterna fortuna, ma il filo rosso che ci unisce alla Veneta Serenissima Repubblica non si è mai spezzato: il Veneto Serenissimo Governo omaggia e ringrazia tutti i Patrioti Veneti che hanno mantenuto e conservato questo filo; rende particolare omaggio ai Patrioti che hanno sconfitto la canaglia nazi-fascista nella guerra di liberazione, 1943-1945. Nel contempo eleva ad esempi da seguire i Patrioti, che nel 1997 hanno liberato, anche se per poche ore, Piazza San Marco a Venezia dagli occupanti italiani.
A fronte di tali premesse il Veneto Serenissimo Governo già dai lontani anni 80 ha percorso la strada del diritto internazionale sancito dalla pace di Vienna 1866, che prevedevano un referendum dove il Popolo Veneto liberamente e senza interferenza avrebbe deciso il proprio destino, e ha inviato un memorandum* che ne tracciasse la strada ai governi firmatari (al governo italiano e austriaco) e allo stato garante (Francia), senza ricevere risposte pertinenti ed adeguate (se escludiamo alcuni abboccamenti peraltro non significativi, da parte del governo francese di Sarkozy).
Abbiamo pazientato oltre il necessario, pertanto il Veneto Serenissimo Governo rigetta il memorandum e si ritiene libero di agire secondo gli interessi del nostro popolo ad avere una patria libera ed indipendente. Per raggiungere l’obbiettivo il Veneto Serenissimo Governo si appella e fa sue le indicazioni del Foreign Office gennaio 1943, conferenza di Teheran dicembre 1943, vertice di Mosca Stalin-Churchill ottobre 1944, seconda conferenza di Quebec Churchill Roosevelt settembre 1944, conferenza di Yalta febbraio 1945.
Queste indicazioni dovevano destrutturare dal punto di vista geografico, politico ed economico, e impedire al Terzo Reich e all’impero italiano, che una volta assorbite le conseguenze della disfatta della guerra 1939/1945, da loro stessi voluta e provocata non fossero in grado di ricommettere gli stessi crimini contro l’umanità.
E’ quanto sta attuando la coppia Merkel-Schaeuble non con la guerra, ma con lo strangolamento economico. La Germania sta tentando d’impossessarsi dell’Europa mediterranea, dopo aver ingannato l’Europa stessa e l’Unione Sovietica, (con la caduta del muro di Berlino negli anni 90) come già visto a Monaco nel 1936, in questo contesto la Germania non ha rispettato i patti da essa sottoscritti, avendo inoltre ricevuto ingenti aiuti economici dalla stessa Europa.
Adesso sta affamando la Grecia, tentando di metterla succube in ginocchio. Ciò che non è riuscito a Hitler potrebbe riuscire alla signora Merkel. Prima toccherà alla Grecia, poi saranno quei paesi dall’economia traballante.
Combattere i piani di Merkel e Schaeuble e dei loro lacchè, è il compito che si assumono il Veneto Serenissimo Governo, il Popolo Veneto e tutti i Popoli amanti della libertà.
*Memorandum per il Governo Italiano
Il Veneto Serenissimo Governo, erede e continuatore della storia e tradizioni Venete, preso atto del grande pericolo in cui si trova la Veneta patria e non solo, alla luce, sia dell’attentato del 11/09/2001, sia dei bombardamenti sull’Afghanistan, preso atto dell’incapacità del governo italiano di gestire l’attuale grave situazione politica militare.
Prima che questo stato ci porti all’interno di un conflitto dagli sbocchi imprevedibili, con lutti e immani sofferenze non solo per il Popolo Veneto ma per tutti i popoli coinvolti.
Il Veneto Serenissimo Governo ritiene inoltre, che chi è responsabile dell’attuale caos e decadimento morale e materiale, e chi ha abbassato il livello di guardia contro l’espansionismo islamico, siano governi che non hanno né la capacità né la forza morale per guidare la riscossa dei popoli.
In questo contesto il Veneto Serenissimo Governo, prima di un nuovo "8 settembre" e al sicuro caos e violenze incontrollabili che ne seguiranno , chiede che rapidamente sia posto all’ordine del giorno il rifacimento del referendum del 1866, che unì illegalmente il Veneto all’Italia, e pone come base per le trattative questi sotto elencati punti.
Il Veneto Serenissimo Governo chiede il ripristino delle autorità del Veneto Serenissimo Governo sulla Veneta Patria attraverso:1- Costituzione di una commissione quadripartita presieduta dalla Francia e composta dall’Austria, Italia e Veneto Serenissimo Governo per il controllo della regolarità del rifacimento del referendum del 1866 che unì illegalmente il Veneto all’Italia;2- Consegna di tutte le basi militari Italiane e il loro materiale alle autorità militari francesi;3- Nomina di un generale francese plenipotenziario per la gestione provvisoria dell’amministrazione militare e civile, e per la gestione e la proclamazione dei risultati del referendum;4- Non interferenza delle basi NATO e USA presenti sul Veneto territorio durante lo svolgimento e la preparazione del referendum;5- Qualsiasi ingerenza da parte di chicchessia durante la preparazione e lo svolgimento del referendum sarà considerato atto ostile;6- Libertà immediata e senza condizioni per tutti i Veneti Patrioti. Il rigetto di questo diritto legale del popolo Veneto, significa assumersene tutte le relative responsabilità sul piano storico, politico e giuridico.
Situazione economica in Veneto
La situazione economica attuale è a dir poco disastrosa e senza via d’uscita. Essa si protrae dal 2008. Il Veneto Serenissimo Governo ha da tempo inquadrato questo scenario: già nel 2005 esso ha prodotto un documento sulla situazione economica, tracciando alcune linee fondamentali per un’economia alternativa, nell’interesse del nostro Popolo.
Il colpo decisivo al tracollo dell’Italia e delle economie europee mediterranee è stata l’entrata nell’euro, non perché l’euro sia la causa determinante, ma è stata l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso, già ampiamente pieno. Il tentativo dell’Europa, attraverso l’euro, di contrastare il mondo unipolare statunitense è fallito per due ragioni sostanziali;
1° causa- la riorganizzazione della Federazione Russa, e la sua capacità militare di contrastare l’egemonismo statunitense,
2° causa- è intrinseca all’Europa: il suo sviluppo economico disuguale non può avere una moneta omogenea, nonostante il tentativo della troika di sopperire a ciò costruendo gabbie salariali. Ma la causa decisiva era ed è l’incapacità di avere strutture militari e deterrenti atomici per imporre la propria strategia economica.
E’ noto a qualsiasi economista che le monete nazionali servono a compensare le tensioni economiche e monetarie internazionali
; servono a dare competitività al prodotto interno, con la svalutazione e aumentando la massa monetaria. Inoltre tutto questo serve a incentivare l’acquisto di prodotti nazionali. Vedi quanto è avvenuto all’inizio degli anni ’90 tra il marco e la lira. Ciò ha permesso lo straordinario boom economico del nord produttivo.
Quindi, secondo un’analisi superficiale, si potrebbe trarre la conclusione che un’uscita dall’euro sarebbe la soluzione più ovvia,come qualcuno sta prospettando; questa non è una soluzione praticabile, perché dopo oltre 15 anni di permanenza nella moneta unica, i danni prodotti in termini di indebitamento con la troika (F.M.I., B.C.E., U.E.) sono di proporzioni irreversibili; né questa generazione, né quelle future potranno fare fronte al debito procurato dalle classi dirigenti dal 1861 al 2001, e dal 2001 ad oggi dalla troika.
A fronte di codesto scenario ci sono due ,e non tre,alternative: o accettare quanto gli affamatori della troika hanno programmato per il nostro Popolo o ribellarsi, per difendere le nostre famiglie, la nostra società, la storia, la cultura, e dignità, con atti rivoluzionari appropriati, che il Veneto Serenissimo Governo riassume in alcune parole d’ordine ben definite, e non negoziabili :
1° uscita dalla Unione Europea,
2° uscita dalla NATO,
3° cancellazione unilaterale del debito contratto dall’Italia dal 1861 al 2001, e dal 2001 ai giorni nostri dalla troika, (i danni provocati dalle guerre e dall’occupazione militare politica economica della nostra Patria sono ben maggiori dei presunti debiti fatti a nome del nostro Popolo, i supposti debitori si rivolgano a Francia, Austria, Italia, Germania, USA, Gran Bretagna, i quali hanno usato il territorio Veneto per le loro guerre di aggressioni al nostro Popolo e ad altri Popoli, causando migliaia di morti, danni materiali non quantificabili e provocando la diaspora veneta);
4° proprietà sociale delle strutture di difesa e sviluppo legate al benessere e alla felicità del nostro Popolo,
5° difesa di tutte le forze economiche e sociali motrici dello sviluppo socioeconomico della nostra Patria Veneta.
No alla terza via: uscire dall’euro e adottare una moneta nazionale, all’interno del percorso indicato dalla troika (come stanno tentando di imporre alla Grecia), mantenendo inalterati i rapporti di produzione, in quanto è una via antipopolare, tendente a scaricare sulle masse popolari il peso della ristrutturazione, portando alla miseria e alla distruzione i rapporti sociali all’interno del nostro Popolo. Questo piano è sostenuto da importanti settori della classe dirigente economica e politica della Germania, sulla base del “piano Schaeuble “.
Il Veneto Serenissimo Governo non invita alla resistenza, ma indica nel processo rivoluzionario, senza compromessi, l’unica possibilità di non essere schiavizzati dagli affamatori e l’unica strada per raggiungere l’indipendenza totale della Veneta Patria.
Trasformeremo la partita di calcio con le regole impostateci dalla troika in una partita di rugby con le regole che decideranno il Popolo Veneto e il Veneto Serenissimo Governo.
Prospettiva etico sociale del Veneto
Per parlare di ciò che vogliamo come nostro futuro dobbiamo prima di tutto fare un lavoro introspettivo, riconoscere le nostre motivazioni, i nostri sogni, i nostri desideri, le nostre aspirazioni, i nostri bisogni e non da ultimo come vogliamo lasciare il mondo che abbiamo ricevuto in custodia alle generazioni future.
Non dobbiamo farci guidare dall’istinto ma guidarlo noi stessi, essendo consci che ciò che ci distingue dagli altri esseri viventi è il nostro libero arbitrio, è la possibilità/obbligo costante di scegliere come noi vogliamo trasformare la nostra vita, come il nostro incidere cambia il nostro futuro, e con esso trasforma il presente ed il futuro di chi ci sta attorno.
Quanto ci accade ogni giorno è frutto anche di ciò che abbiamo o non abbiamo fatto, dire che ciò che avviene nella nostra vita è colpa degli altri serve solo a deresponsabilizzarci così da legittimare l’assenza di proattività delle nostre azioni quotidiane, perdendo quindi la capacità di produrre un cambiamento, quando è necessario.
Noi, come Veneto Serenissimo Governo, abbiamo sempre affermato di riferirci per la nostra azione al decalogo che Moshé ricevette sul Monte Sinai, ciò significa assumersi immense responsabilità, prima di tutto verso noi stessi, perché senza un profondo cambiamento personale nulla avviene. La tradizione che prima di noi ha accettato le Parole sul Sinai da Dio ha costantemente studiato, discusso e scritto su ciò che questi insegnamenti, queste Parole significano per l’intero mondo e per i popoli che le accettano. Accettare le parole ricevute da Moshé non significa solo accettare la natura divina di questo ordinamento ma comprenderne la valenza metastorica, in cui spazio e tempo si annullano, in cui l’essere umano diviene compartecipe della creazione attraverso la scelta delle sue azioni, quotidianamente.
Quindi ogni nostra scelta va a modificare la creazione, ed il creato, e ciò può avere un influsso positivo o negativo sulla vita, nella sua accezione più ampia. Il libero arbitrio con la conseguente responsabilità individuale prima e collettiva poi ha una valenza assoluta, il disimpegno significa cadere nell’idolatria, o più semplicemente in una logica complottistica, in cui i cambiamenti sono predeterminati ed immutabili, che annichilisce la persona e la rende simile ad un essere inanimato.
Può essere necessario capire ed indicare come si modificano sia gli scenari geopolitici mondiali sia quelli locali, ma questo rischia di trasformarsi in un inutile esercizio dialettico di puro carattere speculativo se non si traduce in azione atta a modificare il nostro futuro, e per fare ciò è sufficiente usare il buon senso. Se si ragiona sugli oleodotti, sulle guerre a bassa intensità, sulla pressione migratoria, sul terrorismo internazionale, sulla crisi alimentare, sull’inquinamento globale, sul problema degli alloggi, sulla sicurezza, sul mondo del lavoro, sulla sanità, sulla parità dei diritti e dei doveri per tutti gli esseri umani, sull’accesso allo studio dando soluzioni populistiche e demagogiche si ripropongono soltanto schemi egemonici e di potere volti a cambiare i fattori ma non il risultato. Dobbiamo fin da ora cambiare il modo di ragionare basato sul contingente e senza prospettive a medio e a lungo termine, altrimenti continueremo a vendere il futuro dei nostri figli per il nostro benessere immediato. Dobbiamo ragionare su cosa portiamo sulle nostre tavole e come esso è stato prodotto, riscoprendo la varietà e la peculiarità dei prodotti locali, dobbiamo pensare alle fonti energetiche con cui facciamo andare i nostri elettrodomestici, dobbiamo prestare attenzione a quanti rifiuti produciamo, allo spreco di acqua, a non barattare i diritti dei giovani lavoratori per una pensione. Pretendere che chi studia con merito venga valorizzato dalla società. Lottare contro le lobby che mascherano il neoschiavismo con la solidarietà incoraggiando l’immigrazione deregolata. Dare uno stop all’edificazione senza progetti a solo scapito del territorio, incentivare le ristrutturazioni che non deturpino il territorio ma che in maniera armonica lo difendano e lo valorizzino. Pretendere una sanità che abbia una visione olistica dell’essere umano e che lo tratti come singolo irripetibile e non lo associ alla patologia che ha.
Quindi per noi, che ci attuiamo per la libertà e la riscoperta del nostro Popolo Veneto, è necessario partire da questo lavoro di consapevolezza: c
apire che cosa vogliamo, da dove veniamo, gli errori commessi, fare autocritica, così da proporre un modello realmente nuovo capace di sostenere le persone individualmente e collettivamente, in grado di sviluppare la vita. Non tutto ciò che è passato e bello ed auspicabile. Dobbiamo lottare perché al nostro Popolo sia restituito il libero arbitrio, la possibilità di decidere se vuole ridiventare nazione indipendente, ma, nel frattempo, questo non deve significare che, quotidianamente, non abbiamo la possibilità di scegliere su altre questioni. Veneto è chi ama il Veneto a prescindere da logiche di nascita o sangue, amare il Veneto significa amare con esso l’intero creato, perché il Veneto esiste in quanto parte integrante della creazione. Un felice isolamento non porta a nulla anzi porta alla distruzione, è necessario relazionarsi con gli altri in un’ottica di reciprocità e di rispetto.
Negli ultimi anni il movimento indipendentista Veneto si è concentrato sul Referendum per l’indipendenza facendo sua la rivendicazione costitutiva del Veneto Serenissimo Governo del 1987, ora il principio che i Veneti possano rivendicare la propria indipendenza è una cosa diffusa tra tutto il nostro Popolo, e aldilà di tutte le capziosità dell’Italia e dei vari approfittatori e collaborazionisti locali prima o poi si arriverà alla possibilità di scegliere tra Veneto ed Italia. Ora è giunto il tempo di ragionare sul futuro Veneto indipendente per non trovarci impreparati a questo storico evento, per questo propiniamo un modello in cui il principio di delega venga superato o quanto meno venga ribaltato, in cui ognuno sia responsabile in prima persona della propria azione od inazione. Le considerazioni su fatte sono viste in un ottica di continuità e di specificazione con il modello dell’autogestione dei Liberi Territori Veneti secondo i millenari valori della Veneta Serenissima Repubblica, da noi proposto nel 2008, in cui ognuno è chiamato costantemente ad agire in un clima di fraternità ed amicizia per ricercare la felicità di tutti per lasciare un mondo migliore di come lo abbiamo trovato
Politica delle alleanze e costruzione di un vasto fronte di lotta
E’ evidente che le analisi fin qui elaborate necessitano di ulteriori approfondimenti, e devono possedere la forza di coinvolgere movimenti popolari, movimenti indipendentisti, movimenti di liberazione e governi che abbiano al primo punto del loro essere gli interessi dei rispettivi popoli.
Il Veneto Serenissimo Governo si fa promotore per la costruzione di un ampio fronte di lotta per la salvaguardia della pace, della storia, della cultura e delle tradizioni dei nostri popoli, indicando alcuni punti che possono essere integrati e organizzati, ma devono costituire la base di discussione.
1) lotta per la pace
2) diritto dei popoli all’autodeterminazione
3) contrasto al terrorismo islamico, e a qualsiasi altra forma di terrorismo
4) guerra senza quartiere al neonazismo
5) dura opposizione all’antisemitismo
6) uscita dall’euro
7) lotta all’egemonismo economico
8) uscita dalla NATO
9) lotta al neoimperialismo
10) costruzione,in Europa, di una confederazione di stati indipendenti
Questo è il contributo e l’appello che il Veneto Serenissimo Governo rivolge ai Popoli Europei, ai movimenti popolari, movimenti indipendentisti, movimenti di liberazione e ai governi che, in buona fede, intendono difendere le loro genti.
Appendice : Il futuro economico della Veneta Serenissima Repubblica
Ogni Paese deve produrre quello che gli è più consono. In questo sistema bisogna avere chiaro che il Veneto non è in grado di contrastare in nessun modo le nuove potenze emergenti, sia per il costo della manodopera, sia per i sistemi non liberisti ma central-dirigistici, sia per un controllo quasi totale della forza lavoro: quindi è pura demenza cercare soluzioni su questo terreno.
Quello che le grandi potenze economiche non potranno mai riprodurre è il Veneto stesso con tutte le sue immense risorse: Venezia, Verona, Padova, Vicenza, Cortina, l’Altopiano di Asiago, il Lago di Garda, le Terme, le Spiagge, le Dolomiti, ecc.
Arrivare attraverso un piano complessivo e con svolte graduali a chiudere le esportazioni del nostro artigianato agricolo industriale. Le vendite dei prodotti della Veneta Serenissima Repubblica si fanno solo sul territorio della Repubblica con certificazione del marchio Veneto a prescindere dal valore. Questi e altri rapporti economici con i Paesi esteri non possono essere in funzione della richiesta ma in funzione delle necessità economiche e sociali della Veneta Serenissima Repubblica. In caso contrario si creeranno degli squilibri che porteranno certamente alla caduta della Repubblica Veneta. Il nostro modello non è certo l’economia di mercato né un’economia parcellizzata, la nostra sarà un’economia sociale avente l’uomo al centro dei propri obbiettivi e analisi.
Riconversione totale dell’economia e bonifica del territorio.
Costruire un’economia legata al movimento turistico e a un sistema sanitario proiettato alla cura e riabilitazione degli “ammalati” di tutto il mondo.
Realizzare un sistema di produzione integrato ad un sistema agro-alimentare sanitario, avendo nel “made in Veneto” gli unici prodotti commerciali garantiti di qualità, quali arma vincente nel sistema agro-alimentare sanitario.
Sviluppo avanzato della ricerca scientifica legata al territorio, alle sue dinamiche economiche e al servizio del nostro Popolo e della sua economia.
È evidente che il sistema economico monetario UE – Euro non è in grado di soddisfare le necessità di ogni singolo Stato; in quanto qualsiasi persona, anche “ignorante dell’economia”, si rende conto che ad uno sviluppo ineguale corrisponde un sistema economico e monetario flessibile. La lira è entrata nell’euro abbondantemente sovrastimata. Se si guarda l’Italia, aldilà dei problemi geopolitici storici, l’abolizione delle cosiddette gabbie salariali non solo non è stata di nessun beneficio per il meridione ma ha aperto ancor di più la forbice tra Nord e Sud, e questo è percepibile da tutta la popolazione della penisola. Si possono trovare stimoli e possibilità solo se saremo in grado di prendere in mano i nostri destini. Noi riteniamo che se questo non avviene, se l’Italia resterà nelle sue attuali strutture, non solo i Popoli del centro-sud non avranno possibilità, ma certissimamente trascineranno anche le regioni del Nord alla catastrofe socioeconomica.
È altrettanto evidente che non ci può essere né un arroccamento né un isolamento. Nessuna Nazione per quanto grande o per quanto piccola può sopravvivere al distorto concetto di globalizzazione e a un suo essere presente nei flussi economici del terzo millennio.