L’imperativo per questi indipendentisti part-time è non prendere posizione su nulla, perché ciò potrebbe fargli perdere i voti dei presunti elettori che millantano. La politica internazionale è tabù, i temi etici sono off-limits, la politica italiana non deve essere analizzata. Una sola conclusione per questo partito venetista: il niente deve essere innalzato a sistema.

Il Veneto Serenissimo Governo, erede e continuatore della storia, cultura e tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica, che nel 1997 coordinò e guidò la liberazione di Piazza San Marco, di fronte a questo gran dibattere sulla nascita di un nuovo partito "veneto" o "venetista" ritiene, negli interessi della lotta per l’autodeterminazione e del Popolo Veneto, di prendere una posizione chiara ed inequivocabile.
Analizzando il programma del costituendo partito venetista, che ci è pervenuto per mezzo di amici ben informati, quello che regna è un relativismo generalista mascherato da una pseudo facciata veneta.
Ecco un paragrafo emblematico:
"I temi relativi a determinate questioni internazionali (palestina-israele, iraq–USA, etc) o relative a questioni di coscienza personale (aborto, pacs, etc) vanno tenute fuori dalla nostra campagna elettorale.
Sono temi che dividono le coscienze e non portano nulla di utile per la causa veneta ma sono ulteriori divisioni. Lasciamole fuori dalla porta.
Anche questioni italiane che nulla hanno a che fare con il Veneto non devono essere prese in considèrazione, evitare di farsi schiacciare su tematiche nazionali, bisogna guidare il dibattito politico su temi veneti."
L’imperativo per questi indipendentisti part-time è non prendere posizione su nulla, perché ciò potrebbe fargli perdere i voti dei presunti elettori che millantano. La politica internazionale è tabù, i temi etici sono off-limits, la politica italiana non deve essere analizzata. Una sola conclusione per questo partito venetista: il niente deve essere innalzato a sistema.
In una riga, sempre dello statuto del neo "partito veneto", viene anche citata la storia veneta, ma leggendo tutto il documento si capisce che questi venetisti ben poco sanno di storia veneta. Ben poco sanno anche dei simboli della Veneta Serenissima Repubblica, uno per tutti il Leone di San Marco. Ricordiamo a questi personaggi che la Repubblica Serenissima ha sempre avuto una politica estera e per difendere i propri interessi è sempre intervenuta nelle dinamiche geopolitiche internazionali, quando nel 1797 ha smesso di fare ciò fu travolta dal giacobinismo rivoluzionario francese e dal criminale Napoleone.
Per quanto riguarda i temi etici, ricordiamoci che il libro impugnato dal Leone di San Marco è un Vangelo e non un libro inneggiante al paganesimo o a qualche religione delle sperdute isole del Pacifico. La nostra tradizione di Popolo è quella giudaico-cristiana ed è un nostro dovere prendere posizione rispetto a temi etici e morali riguardanti la vita e la famiglia.
Questi esponenti del partito del nulla non hanno nemmeno idea di come raggiungere l’autodeterminazione del Veneto, perché ciò implicherebbe prendere posizione rispetto a tematiche a loro estranee (verrebbe da pensare che ciò è dovuto ad una loro incapacità se non peggio ad il loro essere pavidi). L’unico punto su cui non sono disposti a discutere è il raggiungere la tanto agognata "carega", obbiettivo per il quale sono disposti a impegnare ogni simbolo Identitario Veneto dal Leone Marciano all’azione di Piazza San Marco del 9 maggio 1997. Questi personaggi fungono da ascari dello Stato occupante, da prezzolati Kapò pronti ad essere complici della repressione dei Patrioti Veneti.
Le elezioni non hanno mai portato all’autodeterminazione di un Popolo; per il Veneto l’arma per ottenere l’indipendenza è il rifacimento del Referendum del 1866 che unì illegalmente e al di fuori dei trattati internazionali il Veneto all’Italia, e il Veneto Serenissimo Governo si sta attuando perché il consesso internazionale riconosca l’inalienabile diritto dei Veneti al libero arbitrio.
Il Popolo Veneto saprà distinguere i miraggi dei partitini venetisti dalla realtà.
Venezia, 10 settembre ’06
Per il Veneto Serenissimo Governo
Il Vicepresidente Vicario Plenipotenziario
Luca Peroni
Il Cancelliere
Andrea Viviani