Comunicati Ufficio Affari Esteri

La libertà a Mogadiscio

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La vicenda, nel complesso, rafforza prestigio e peso dell’Etiopia ed insegna che, stringendo le giuste alleanze ed agendo con costanza e determinazione, il terrore può essere sconfitto.

Dopo l’ingresso in città delle truppe fedeli al Governo somalo di transizione (Tng), è stata completata l’operazione militare che ha portato alla cacciata dei miliziani islamisti delle Coorti islamiche da gran parte del territorio della Somalia meridionale.
La liberazione della capitale, oltre a rafforzare le istituzioni legittime, significa il ripristino della legalità internazionale nonché la conferma della lungimiranza della classe dirigente etiope. Quest’ultima si è sempre battuta per impedire l’islamizzazione della Somalia e la creazione di un califfato guidato dai signori terroristi, sponsorizzati da taluni paesi arabi.
La precipitosa fuga degli islamisti, aggravata dalle numerose diserzioni e dalle discordanti interpretazioni dei “capi”, evidenzia la divisione all’interno del fronte del terrore e la sua incapacità di andare oltre, dal punto di vista bellico, singole azioni mirate: è mancata, almeno in Somalia, una strategia complessiva. Nemmeno gli appelli alla guerra santa contro i crociati etiopi sono stati sufficienti a mobilitare e motivare i miliziani.
La vicenda, nel complesso, rafforza prestigio e peso dell’Etiopia ed insegna che, stringendo le giuste alleanze ed agendo con costanza e determinazione, il terrore può essere sconfitto.
Venezia, 29 dicembre ‘06

Ufficio Affari Esteri
Responsabile Corno d’Africa
                                                                                      Andrea Bonesso