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Lettera aperta al governo italiano

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Caso Giulio Regeni

Nel bailamme del caso Regeni è giunto il momento di fare qualche considerazione e qualcun altro dovrebbe cercare di dare delle risposte.

Il governo italiano è oggettivamente un importante finanziatore dei vari gruppi terroristi, pagando pronta cassa i riscatti per il rilascio dei sequestrati; nel suk della compravendita degli ostaggi gli italiani hanno un valore individuale o di gruppo di 12 milioni di dollari, facili da riscuotere, perché il governo italiano paga, senza creare eccessivi problemi: ha già i canali e gli intermediari che servono all’occorrenza. Constatiamo che nei confronti degli ultimi quattro ostaggi, in Libia, si sonno avuti dei contrattempi: gli italiani non hanno pagato come da listino i 12 milioni, ne hanno pagati solo 6 milioni: i terroristi hanno liberato solo 2 dei quattro ostaggi. Tutto questo è solo una piccola parte del mercato.

Già nella cosiddetta prima repubblica si facevano accordi coi terroristi, che l’Italia rispettava e i terroristi no, vedi le stragi della stazione di Bologna, di Fiumicino, il sequestro dell’Achille Lauro…..

Chiedo al governo italiano se ha mai quantificato i crimini che sono stati commessi con i dollari versati a questi assassini: il sangue, le sofferenze, le distruzioni, i morti ricadono su chi ha permesso e autorizzato che questi soldi arrivassero nelle casse dei terroristi. Con quale moralità il governo italiano fa delle richieste ultimative sul caso Regeni?

Il Presidente Al Sisi, il governo e il popolo egiziano sono sotto attacco da parte dei terroristi, in tutto il paese, e in particolare nella penisola del Sinai; conducendo una guerra di contenimento contro i terroristi dell’Isis, contro i Fratelli Musulmani in Egitto e in Libia, mentre il governo italiano appoggia il nuovo governo di Tripoli, che risponde alla Turchia, al Qatar e ai Fratelli Musulmani che intendono imporre la sharia in tutta la Libia.

Questo è il preambolo per giungere al caso Regeni. E’ evidente a tutti che le modalità, l’uccisione e il ritrovamento del cadavere di Regeni si inquadrano nel tentativo di indebolire il Presidente Al Sisi, e sono a seguito di molti altri tentativi destabilizzanti, vedi la bomba sull’aereo di turisti russi, la bomba al consolato italiano al Cairo, i continui attacchi alle località turistiche e ai siti archeologici, per colpire l’economia egiziana.

Per entrare nel merito del caso in questione:

1) Regeni al Cairo non lavorava all’interno di strutture governative o paragovernative, quindi non possedeva dati sensibili che riguardavano strutture statali egiziane;

2) Regeni svolgeva ricerche all’interno dell’opposizione (Fratelli Musulmani, sindacato e altri) quindi poteva possederne dati sensibili.

Questi dati erano forniti all’Oxford Analytica: società di intelligence analysis guidata da John Negroponte, ex direttore della United States Intelligence Community e da sir Colin Mc Coll, ex capo del MI6,( presso cui Regeni ha frequentato corsi per 12 mesi) i quali elaborano i dati e li mettono sul mercato, chi ne vuole entrare in possesso e ha dollari a sufficienza basta li acquisti. E’ nell’interesse dei servizi egiziani che tali analisi continuino, tant’è chi i responsabili della O.A., in dicembre 2015, sollecitavano Regeni a completare rapidamente il lavoro e tornare alla base; perché?

Non si capisce per quale ragione i servizi di sicurezza del Presidente Al Sisi dovrebbero aver assassinato Regeni, per farlo ritrovare a poca distanza da una caserma della polizia, invece di farlo sparire. E’ evidente che tutto ciò fa il gioco dei nemici della politica del Presidente: Fratelli Musulmani e chi li ha indirizzati (le tracce potrebbero portare ad Ankara e a Washington D.C.)

Siamo certi, come afferma la famiglia Regeni, che Giulio non lavorava per nessun servizio segreto ufficiale (CIA, MI6, MOSSAD e altri…). Come siamo certi che Quattrocchi non era arruolato con nessun esercito, ma era al servizio di agenzie che forniscono “contractor“ a chi li richiede, senza alcuna preclusione.

Nel mondo esistono agenzie che elaborano e vendono scenari geopolitici e conseguenti analisi; chi ne fa parte se ne assume gli oneri e i dollari. Con i terroristi non si tratta: devono essere posti di fronte all’alternativa: arrendersi o perire, accettandone tutte le conseguenze, vedi l’esempio dell’eroe russo Alexander Prokhorenko, che a Palmira, piuttosto di essere catturato dai terroristi si è fatto bombardare dalla sua stessa aviazione.

Il Veneto Serenissimo Governo è a fianco del Presidente Al Sisi e del popolo egiziano nella lotta contro i terroristi e i loro reggicoda. Quando verrà, se mai lo sarà, scoperta la verità sugli assassini di Regeni il Presidente Al Sisi ne uscirà senza colpe e con onore.