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Considerazioni sull’invito a partecipare al "Forum dei Veneti"

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…Come Veneto Serenissimo Governo, dopo aver attentamente analizzato i contenuti dell’invito, denunciamo questa presunta organizzazione come l’ennesimo tentativo di ostacolare il processo messo in atto per raggiungere l’autodeterminazione della nostra amatissima Patria Veneta. Lo Stato centralcolonialista sta mettendo in atto molteplici azioni per impedire che il 20 luglio 2008 il Veneto Serenissimo Governo proclami la costituzione dei Liberi Territori Veneti…

Riceviamo dal “Forum dei Veneti” un invito a partecipare al quarto incontro tenuto dallo stesso a San Bonifacio.
Come Veneto Serenissimo Governo, dopo aver attentamente analizzato i contenuti dell’invito, denunciamo questa presunta organizzazione come l’ennesimo tentativo di ostacolare il processo messo in atto per raggiungere l’autodeterminazione della nostra amatissima Patria Veneta. Lo Stato centralcolonialista sta mettendo in atto molteplici azioni per impedire che il 20 luglio 2008 il Veneto Serenissimo Governo proclami la costituzione dei Liberi Territori Veneti.
Il Veneto Serenissimo Governo non può partecipare a queste ammucchiate, e ciò sia per la forma che per la sostanza che esse esprimono.
Denunciamo altresì che all’interno delle organizzazioni invitate esistono esponenti neonazisti o comunque contigui a queste aberranti teorie razziali; segnaliamo inoltre la più totale confusione che emerge dall’invito a riguardo di Scozia, Montenegro e Kosovo.
Per quanto concerne il referendum illegale della provincia Serba del Kosovo ribadiamo che quest’ultimo come nazione e/o Stato non esiste, in quanto l’attuale sua composizione è frutto di una spietata pulizia etnica. È bene fare un esempio a riguardo: se la località del Merlo (comune di San Nazario- nella Valbrenta), che è a maggioranza abitata da extracomunitari, proclamasse l’indipendenza, questa ha validità?
Altra sciocchezza che si continua a ripetere è l’appellarsi alle leggi costituzionali dell’occupante italiano, come l’art. 2 dello statuto regionale veneto a proposito dell’autogoverno. Il nostro diritto all’essere uno Stato indipendente ha le sue radici ancestrali nella nostra storia, cultura e tradizioni, e radici diplomatiche e di diritto internazionali nella truffa referendaria del 1866.
Questo forum cade nel ridicolo quando parla di diritto costituzionale, ovviamente parla di diritto costituzionale dell’occupante italiano.
Altra perla di questo invito emerge quando ci si rivolge ai responsabili provinciali e regionali, facciamo presente a chi lo ignora che le province sono un’invenzione napoleonica e le regioni sono frutto del neocolonialismo italiano, la Veneta Serenissima Repubblica casomai aveva un’organizzazione territoriale basata sui distretti.
Siccome il Veneto Serenissimo Governo è governo, respingiamo al mittente simili castronerie tipicamente italiane acquisite dalla sottocultura “venetista”. Il Veneto Serenissimo Governo mette in guardia tutti i patrioti dal farsi ingannare da simili saltimbanco rotti a tutte le provocazioni.
Alleghiamo, perché tutti ne prendano atto i primi 2 articoli dello Statuto Regionale del Veneto (legge costituzionale dell’occupante Stato Italiano) e l’articolo 5 della Costituzione italiana.
Venezia, 15 aprile ’08
Il Ministro della Giustizia
Andrea Viviani

Statuto della Regione Veneto
Articolo 1
Il Veneto è Regione autonoma, nell’unità della Repubblica italiana, s
econdo i principi e nei limiti della Costituzione, e si dà il presente Statuto.
La Regione è costituita dalle comunità della popolazione e dai territori delle province di Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza. Capoluogo è Venezia.
Articolo 2
L’autogoverno del popolo veneto si attua in forme rispondenti alle caratteristiche e tradizioni della sua storia.
La Regione concorre alla valorizzazione del patrimonio culturale e linguistico delle singole comunità.

Costituzione della Repubblica Italiana
Articolo 5
La Repubblica, una e indivisibile,
riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento.