Comunicati Cultura Veneta

Dove starebbe la "Maturità"?

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        E’ scandaloso come in Italia si faccia di tutto per far provare ai giovani, agli studenti cosa sia l’ingiustizia. Si pretendono da loro (giustamente) competenze di un certo livello, dedizione allo studio, capacità critica ed inventiva dove serve: questi requisiti sono sacrosanti punti fermi per lo sviluppo di criteri meritocratici. Tuttavia quando si pretende, si deve anche dare. Se si pretende “maturità” dagli studenti, si dimostri maturità -personale e professionale- anche da parte dei docenti e dei burocrati del sistema scolastico

           
            Chi non ricorda le parole dell’ex ministro Fioroni, che ad inizio aprile 2008 (a suggellare l’imminente termine della sua controversa esperienza ministeriale) bellamente affermava: “Credo che la scuola italiana non abbia più bisogno di riforme. Hanno per tanti anni parlato delle famose ‘3 i’, ma io ho riscontrato soltanto la quarta ‘i’, molto profonda e radicata, che è quella dell’ignoranza”. Tali affermazioni sono la pietra tombale non del ministro, del governo o della sua fazione politica, ma dell’intero sistema scolastico italiano e -per estensione- dello Stato italiano e dei suoi “ideali” di colonizzatore.
            A riprova di ciò, dopo l’avvento del “nuovo” governo e della nuova ministro Gelmini il disastro dell’“Esame di Stato” non è stato scampato, con nomine di commissari esterni fatte la sera prima della prima prova (visti i molti rifiuti -spesso ingiustificati- dei docenti), folli accoppiamenti tra scuole (certe commissioni esterne sono affiancate a commissioni interne di istituti distanti decine di chilometri tra loro), ma soprattutto indicibili errori nelle prove ministeriali, soprattutto nella varietà della seconda prova, quella specifica per ogni tipo di istituto.
            Se i burocrati ministeriali dello Stato italiano proclamano l’instaurazione della meritocrazia nell’iter formativo degli studenti, abbiano la coerenza di licenziare o almeno penalizzare i docenti incapaci, irresponsabili e lavativi, premiando invece i virtuosi.  Abbiano ancor di più la coerenza di dimettersi di fronte alla propria incapacità, irresponsabilità, negligenza ed imperizia: in quale Paese coloro che stilano le prove ministeriali non si degnano di consultare quei programmi ministeriali che loro stessi hanno compilato ed imposto? in quale Paese si richiedono competenze dopo averne imposte tutt’altre? in quale Paese le prove contengono informazioni sbagliate, richieste impossibili, dati insufficienti e grossolani errori che ostacolano la comprensione delle domande e dei testi, ed inducono gli studenti in errore, tanto che alle loro segnalazioni i docenti confermano l’incomprensibilità o l’irrisolvibilità, e neppure sono autorizzati ad assumersi l’onere (e quello che sarebbe un giusto onore) di rendere coerenti e quindi risolvibili le prove, a tutto vantaggio degli studenti e della credibilità -ma è tardi ormai- di questo sistema?
            Il Veneto Serenissimo Governo, erede e continuatore della storia, cultura e tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica, in linea con i principi fondamentali contenuti nella sua proposta di Costituzione Veneta invita tutti gli studenti Veneti a coordinarsi in un progetto per la futura Istruzione Veneta, fondata sulla meritocrazia sia per gli studenti che per i docenti; su meccanismi di controllo decentrati ed autogestiti dalle comunità, in concerto tra loro; sulla volontà di formare gli individui, dando loro gli strumenti e le tecniche necessarie per decidere liberamente e consapevolmente come costruire il proprio futuro professionale, economico e sociale.
Venezia, 25 giugno 2008
Il Responsabile del Dipartimento Scolastico
Alessandro Mocellin