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Tutto come da copione

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Anteprima
L’inverecondo copione per i cosiddetti 150 anni "dell’unità italiana"sta andando in scena con la regia, i tempi e i contenuti voluti dal potere central-nazionalista romano padano. Le false resistenze, i distinguo contro questo anniversario messe in campo da sedicenti Veneti, fasulli autonomisti, federalisti, indipendentisti ecc…, salvo lodevoli e rarissime eccezioni, fanno parte della stessa squallida sceneggiatura.

A riprova di quanto finora scritto le "grida di dissenso" di coloro che da lustri giocano a fare la parte di "lotta" e "di governo", come si è potuto vedere e sentire sono state senza alcuna difficoltà riportate dal potere nell’alveo dei "valori storici condivisi".
Nulla doveva turbare o disturbare il grande timoniere Napolitano e la sua sterminata corte di zelanti cortigiani che lo sta seguendo da una parte all’altra della penisola nell’adempiere a questi riti nazional-tricolore dove le parole di libertà ritrovata dallo straniero, unità, pace, modernità, sviluppo, democrazia, si sprecano a piene mani.
Non una parola di scuse per i crimini commessi contro i Popoli della penisola, avanti con la grancassa di regime, bandiere tricolori ovunque, inni di Mameli suonati in ogni occasione, parate militari di terra, aria e mare si susseguono una dietro l’altra, "folle oceaniche" festanti con scolaresche al seguito che sventolano bandierine italiane e disegni sul tema dei 150 anni, discorsi grondanti della più bolsa retorica risorgimentale conditi con inaudite falsità storiche, tutta questa messa in scena di regime ha troppe e profonde similitudini con un tristissimo recente passato.
Anche il nostro Veneto pur non ricadendo nell’anniversario (annessione con referendum farsa nel 1866 che il Veneto Serenissimo Governo non ha mai smesso di denunciare) è interessato a questi programmi celebrativi e relative fiumane di italiche menzogne patriottarde. Ancora una volta, e su questo non si dubitava, a dar corpo a queste discutibili argomentazioni si è messa in luce la casta al potere senza distinzioni di colore politico e cosa ancora più grave che diversi di questi politicanti sono stati eletti con simboli Marciani.
Ma la cosa più disgustosa e ripugnante è che a margine della celebrazioni ufficiali si stanno svolgendo incontri storico culturali dove in un delirio antiveneto e servilistico che ha ben pochi confronti, "giornalisti", "storici" "intellettuali" assessori alla cultura ecc…, vomitano senza ritegno contro la nostra gloriosa Veneta Serenissima Repubblica ogni genere di attacco di evidente matrice "Bonapartista" e codino risorgimentale. Ogni occasione è buona: dalla presentazione di un libro, ad una mostra, a fatti di cronaca fino a manifestazioni sportive, ogni pretesto è buono per accanirsi con l’accidia più feroce contro le più che millenarie istituzioni Marciane. Si esaltano satrapie feudali, la si accusa di crimini, banditi traditori e criminali vengono fatti passare come degli eroi, l’elenco è infinito.
Si vuol dimostrare ancora una volta ai Veneti, e non, che la nostra Veneta Serenissima Repubblica non era altro che un’oligarchia illiberale di decrepiti parrucconi dediti all’ozio, alle feste, alla lussuria, sempre pronti a orchestrare congiure di palazzo per i propri fini con una polizia occhiuta al totale servizio della dominante, insensibilità verso le esigenze dei ceti popolari, una giustizia feroce e crudele nei confronti dei deboli, vedi "il fornareto di Venezia", e via farneticando. A questa situazione di cosi manifesta "ingiustizia" che stranamente durava da secoli e secoli, bisognava porvi rimedio, finalmente il piombo, la mitraglia e le baionette napoleoniche hanno fatto scempio della plebaglia Marchesca e infine i "radiosi e luminosi" giorni risorgimentali hanno fatto il resto spalancando le porte del nostro Veneto definitivamente all’inferno
Sappiamo bene come è andata a finire per noi Veneti, altro che la favoletta della libertà, giustizia, futuro radioso, pace, abbattimento delle disuguaglianze sociali ecc… Il portatore Corso di fraternità, libertà e uguaglianza non contento di scempi, uccisioni, stupri di massa, ruberie di ogni sorta, marchiature a fuoco, deportazioni ecc…di questi miserabili partigiani di San Marco che non apprezzavano la democrazia del piombo e la modernità della mitraglia e volevano il ritorno della Veneta Serenissima Repubblica, per dargli un ulteriore esempio di libertà e uguaglianza, il Bonaparte portò via dalle casse del legittimo Veneto Governo la stratosferica somma di 40 milioni di lire Venete pari a 1033 miliardi di euro al cambio del 2010, per dare un idea 22 finanziarie dei prossimi giorni fatte in un sol colpo.
Purtroppo per quanto indigesto questo è solo l’antipasto di che cosa il nostro Veneto e i nostri Popoli sarebbero andati in contro di là a qualche decennio con l’entrata delle forze del regno d’italia. Per capire è sufficiente guardare le lapidi dei caduti in ogni contrada e paese Veneto, come se non bastasse il delirio nazional-bellicista, di pari passo sono aumentate: fame, pellagra, disperazione,corruzione, divisioni, rancori, degrado, emigrazioni di proporzioni bibliche, ingiustizie sociali, tasse ecc…
Mai in più di 1100 anni di Veneta Serenissima Repubblica le masse popolari sono state neanche lontanamente sfruttate, depredate, umiliate, derise, divise e mandate al macello come in questi ultimi ultimi 145 anni di occupazione italiana. Colpire ancora con le più vili menzogne la nostra Veneta Serenissima Repubblica fa parte di un preciso piano per cercare di distruggere lo spirito, la coscienza e l’identità del nostro popolo annichilendolo affinché non dia più segni di vita propria ma diventi docile automa ed esecutore del potere occupante. Queste continue quanto miserabili mistificazioni non fermeranno l’azione del Veneto Serenissimo Governo nella sua lotta per la dignità, libertà e giustizia del nostro amato Veneto.
La nostra più che millenaria storia e cultura trova nel Veneto Serenissimo Governo il supremo baluardo di difesa a questo scellerato pogrom di etnocidio e mai, mai, mai, le forze di occupazione con i loro reggi coda locali riusciranno in questo criminale disegno.
Tutto questo dà l’idea di quanto temano ancora a oltre due secoli di distanza dal "tremendo zorno" del 12 maggio 1797 la forza propulsiva delle istituzioni Venete. La nostra gente deve ritrovare quello spirito Marciano che li ha sempre contraddistinti nei momenti più difficili, capire che questo stato artificiale è arrivato da tempo al capolinea della storia. L’unica strada per la salvezza morale, civile, economica sta nel seguire gli insegnamenti della nostra gloriosa Veneta Serenissima Repubblica di cui il Veneto Serenissimo Governo ne è pieno interprete ricordando ancora una volta che mai in tutta Europa i ceti più deboli della società ebbero protezione, ascolto giustizia, libertà e una vita dignitosa come nel nostro Veneto per secoli e secoli.
La fame e la disperazione che avrebbe portato i padri a vendere le proprie figlie negli anni successivi alla "cosiddetta" caduta della Repubblica era sconosciuta. Le cortine fumogene sparate per questi festeggiamenti con montagne di vuote parole d’ordine del tipo: fiducia nella ripresa, sviluppo, cambiamento, c
rescita, riforme, federalismo fiscale, senato federale, riduzione fiscale, siamo i più forti, gli altri stanno peggio, abbiamo i conti in ordine, non metteremo le mani in tasca agli italiani, riduzione dei parlamentari e delle auto blu, liberalizzazioni e altra aria fritta infinita, sono come il fumo che si sta diradando e si vede con estrema chiarezza la drammatica realtà di sempre: miserie politiche indicibili, corruzione infinita, parassitismo, insopportabili ingiustizie sociali, degrado sociale e civile, tasse e balzelli fuori controllo, finanziarie sempre più pesanti, aumento dell’età pensionabile, criminalità, sfruttamento umano e ambientale intollerabile, una giustizia civile e penale ormai morta che umilia le vittime e rende tracotanti i carnefici e impuniti i furbi e intrallazzatori.
Il Veneto, come Nazione storica d’Europa, forte del suo straordinario passato di civiltà, tolleranza rispetto, buongoverno, giustizia, libertà, senso del dovere ha il diritto sacrosanto di avere un futuro degno di questo nome . Il Veneto Serenissimo Governo invita ancora una volta tutti i Veneti all’unità stringendosi attorno ai simboli Marciani e ai nostri immortali Veneti Eroi che con il loro fulgido esempio sono punto di riferimento per ogni Veneto. I prossimi mesi saranno decisivi per la libertà della nostra amata Patria.
VENETO SOSTIENI CON CORAGGIO E DETERMINAZIONE L’AZIONE DEL VENETO SERENISSIMO GOVERNO E DEI PATRIOTI CHE LO SORREGGONO.
Nel concludere riportiamo questa frase estrapolata dal manifesto del 1848: "La Repubblica nuovamente proclamata in Venezia! Allora un sussurro, un grido generale: abbasso il governo provvisorio di Carlo Alberto! Abbasso i commissari straordinari governativi, vogliamo Manin: vogliamo la Repubblica : W San Marco W Manin W la Repubblica"

 

Longarone, 13 luglio ’11

Referendum subito
W San Marco
W la Veneta Serenissima Repubblica
W il Veneto Serenissimo Governo

Il Presidente
della Veneta Serenissima Repubblica
Luigi Massimo Faccia