Comunicati

MEDIO ORIENTE SCENARI DI GUERRA

image_pdfimage_print

Erdogan Di Maio Al Serraj alleati

La situazione nel Mediterraneo e nel vicino Medio Oriente sta precipitando, con nuovi scenari e nuovi attori. Siamo di fronte a un’aggressione programmata dalla Turchia, per creare sue basi nel Mediterraneo e in Nord Africa. Con la conquista della Libia, o con parte di essa spera di poter influenzare Tunisia, Algeria e Marocco. Una volta consolidate queste basi, con la forza militare, la Turchia si porrà nelle condizioni ottimali per aggredire l’Europa, non militarmente ma attraverso l’utilizzo di extracomunitari, accerchiandola con l’apertura di flussi migratori sia  a oriente, aprendo le sue frontiere verso l’Europa, che dalle spiagge libiche e tunisine, nel contempo utilizzando le quinte colonne turche in Europa e principalmente in Germania. E’ palese che non ci stiamo avvicinando alla guerra: la guerra è già in atto e sta investendo il Mediterraneo , il vicino  e il Medio Oriente.

Si stanno delineando nuove alleanze, nuove strategie e nuove tattiche; questa è una guerra per il controllo energetico e per le sue vie di trasporto.

Tutto si sta giocando sul prezzo al barile del petrolio: per gli Stati Uniti è necessario che il suo prezzo sia superiore agli 80 $, per rendere concorrenziale il loro prodotto (scisto), mentre la Federazione Russa e l’Arabia Saudita per contrastarli devono contenere il prezzo tra i 50/70 $.

Non a caso la Federazione Russa ha programmato la sua economia, negli ultimi anni, con riferimento al prezzo al barile intorno ai 50 $.

Gli USA, per raggiungere il loro obiettivo devono destabilizzare quei paesi ricchi di riserve energetiche, vedi Libia, Iran, e Venezuela. Questo non significa che i dirigenti iraniani non siano un grave pericolo per la stabilità e la pace in tutta l’area del Medio e vicino Oriente, e comunque andavano e vanno messi in condizione di non nuocere.

Questa è un’inquadratura, se vogliamo anche superficiale, ma molto vicina alla realtà.

In questo contesto si può verificare non solo l’inesistenza di una politica, di una strategia, di una tattica  da parte dell’Europa, sia per quanto riguarda l’Iran, la Libia e complessivamente l’intero Medio Oriente, e al suo interno sono divisi e contrapposti: chi sta con Haftar e chi con Al Serraj.

In questo quadro qual è la politica dell’Italia? Dopo aver fatto fuoco e fiamme contro la Turchia, quando ha attaccato l’enclave curda in Siria nel tentativo di annientare il popolo curdo, adesso si ritrova alleata con la Turchia medesima, e il suo Ministro degli Esteri Luigi Di Maio s’incontra con il suo omologo turco per salvare il fantasma Al Serraj, e quindi approvando nei fatti la presenza militare turca in Tripolitania, in appoggio al nulla, cioè il “governo” Serraj: del resto Conte e Di Maio  ne sono le sue controfigure, cioè il nulla.

Che dire di Di Maio? Personaggio politicamente ridicolo; come si fa ad affidare responsabilità importanti a simili personaggi? C’è qualcuno tra di voi che affiderebbe l’amministrazione del suo condominio a Luigi Di Maio? Però qualcuno l’ha votato; e inoltre c’è la responsabilità del Presidente Mattarella, che ha accettato di consegnargli ministeri di grande responsabilità per ben due volte (Conte 1°, Conte 2°). E poi c’è Matteo Salvini, che con lui ha governato, e Zingaretti che con lui sta governando.

Questo è il desolante quadro dell’attuale governo italiano. Quando si imbarcheranno sulla nave “Baionetta” per fuggire a Brindisi, imitando il re “Sciaboletta”?

In campo internazionale l’autorevolezza di Giuseppe e di Luigino è uguale a quella del maresciallo  Badoglio e del colonnello Castellano (dopo l’8 settembre 1943), cioè ZERO.

Il Veneto Serenissimo Governo ha indicato sul piano diplomatico, nei suoi incontri, la soluzione delle crisi tipo quella libica, siriana e del Donbass, la quale dovrebbe avere come base di partenza gli accordi De Gasperi Gruber per il Sud Tirolo. In questi giorni ci sono delle buone prospettive che questa dottrina dia favorevoli risultati nel Donbass.

Venezia-Longarone, 09 gennaio 2020

Il Vicepresidente del Veneto Serenissimo Governo

Valerio Serraglia

Veneto Serenissimo Governo