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2010: il Veneto verso l’Indipendenza

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…Noi come Veneto Serenissimo Governo riteniamo il Veneto occupato dall’Italia dall’ottobre del 1866, quella dell’illegale occupazione italiana del Veneto non è un nostra estemporanea convinzione ma è la realtà dimostrata e dimostrabile da parte della diplomazia e del diritto internazionale… 
…non è mai esistito in Veneto un movimento popolare che sostenesse l’unione all’Italia. Il cosiddetto Plebiscito del 1866, che sancì l’illegale occupazione del veneto da parte dell’Italia, fu svolto in uno stato di occupazione militare italiana…

Nel marzo del 2010 si svolgeranno le elezioni regionali in cui sarà coinvolto anche il Veneto. Noi come Veneto Serenissimo Governo riteniamo il Veneto occupato dall’Italia dall’ottobre del 1866, quella dell’illegale occupazione italiana del Veneto non è un nostra estemporanea convinzione ma è la realtà dimostrata e dimostrabile da parte della diplomazia e del diritto internazionale. Il tutto è storicamente documentabile, e quello che lo stato italiano insegna nelle scuole, di ogni ordine e grado, a riguardo della cosiddetta terza guerra d’indipendenza è puro negazionismo della realtà: non è mai esistito in Veneto un movimento popolare che sostenesse l’unione all’Italia. Il cosiddetto Plebiscito del 1866, che sancì l’illegale occupazione del veneto da parte dell’Italia, fu svolto in uno stato di occupazione militare italiana che non consentiva il libero esercizio del voto da parte del Popolo Veneto.
A ciò dobbiamo premettere che il Veneto è Nazione storica d’Europa, una nazione che ha una storia millenaria che ha segnato l’identità dell’Europa; non dimentichiamoci mai che la Veneta Serenissima Repubblica nel 1797 non si è mai legalmente sciolta, e che la sua integrità territoriale è stata violata a più riprese: dai francesi, dagli austriaci, dagli italiani e dalla Germania nazista.
Il Veneto Serenissimo Governo con la dichiarazione della Veneta indipendenza dell’agosto 1996 e con la conseguente ricostituzione della Veneta Serenissima Repubblica l’8 e 9 maggio 1997 a Piazza San Marco, arrivando alla ricostituzione del primo libero territorio Veneto del 20 luglio 2008 ha voluto con forza affermare che la Veneta Serenissima Repubblica con le sue istituzioni continuano ad esistere nonostante la criminale occupazione italiana.
L’Italia che occupa le nostre terre venete è uno Stato ormai alla deriva, che sta rotolando giù dal dirupo spinto dalle sue contraddizioni politiche, economiche e sociali. Queste contraddizioni trovano origine fin dalla genesi della cosiddetta “storia unitaria” italiana, o per meglio dire savoiarda. L’Italia nei fatti e nella sua evoluzione è solo un’espansione geografica del Regno di Sardegna guidato da Vittorio Emanuele II, e poco ha da dire il cosiddetto culturame italiano che la vera anima del risorgimento non risiedeva nei Savoia ma bensì in Cavour, Garibaldi e Mazzini: a tutti questi loschi personaggi non interessava nulla dell’Italia e dei Popoli che risiedevano nella penisola, interessava solo il loro prestigio personale e le loro politiche di potere egemonico.
L’esempio di questi “padri della patria italiana” si è riprodotto in tutti i quasi 150 di vita unitaria italiana, in cui i vari leader che si sono susseguiti alla guida del paese hanno privilegiato i propri interessi di parte a discapito del Popolo e delle sue libertà, e di questo incidere non troviamo nessuna differenza tra l’italia monarchica, l’italia fascista e l’italia repubblicana.
Il degrado morale pervade la classe dirigente italiana da destra a sinistra, non c’è più nessun ritegno nell’agire politico, il procedere affermando “che il più pulito ha la rogna” come giustificazione delle singole o collettive malefatte è diventato norma usuale della classe politica italiana. La libertà non è più un valore su cui basare la propria vita e il rispetto del prossimo, ma è diventato un disvalore che serve ad annientare il nemico di turno, mascherando il tutto dietro la libertà di informare che diventa libertà di inquisire in pubblica piazza l’avversario politico ed economico. L’Italia con il suo agire ha fatto odiare ai cittadini la legge e il rispetto di essa, la legge promulgata dal parlamento italiano è iniqua e tende sempre a privilegiare le fasce sociali più abbienti: la cosiddetta casta e i suoi finanziatori.
La conseguenza del degrado morale e del disgregamento sociale è che il procedere quotidiano più consolidato è basato sul “si salvi chi può” in ogni settore: si sta passando ad una società individualista in cui il vicino di casa è un nemico, un avversario, uno che potrebbe truffarci e farci violenza. Chiunque diventa un nemico, quello che ci vogliono far credere è che l’unica salvezza sono i mezzi di comunicazione (internet, la televisione, i vari giornali) i quali diventano i giudici  di ogni avvenimento, sancendone importanza e priorità. Ciò ci fa sempre più rintanare in casa, lasciando che la gestione della nostra vita sociale ed economica oltre che politica venga fatta da altri, i quali in realtà gestiscono esclusivamente i propri interessi privati facendoli passare come interessi pubblici.
I partiti italiani si nascondo dietro la loro legittimazione popolare, ricordiamo a questi finti difensori della libertà e della democrazia che alcune  delle più grandi dittature del XX secolo hanno trovato la loro legittimazione nel voto popolare, ciò non significa che il diritto di voto è una farsa ma che la farsa risiede nel modo in cui il diritto di voto viene fatto esercitare dai partiti al Popolo.
Noi come Veneto Serenissimo Governo abbiamo tracciato la via per la rinascita popolare veneta, per noi è necessario che il Popolo Veneto torni ad esercitare liberamente il proprio libero arbitrio, sanando innanzitutto la truffa referendaria del 1866, rifacendo quella votazione che ci ha imbottigliato nello stato attuale delle cose. Se l’Italia non ha paura della volontà popolare può tranquillamente avvallare questo referendum non ostacolandolo, e anzi favorendo questa consultazione referendaria. Noi come Veneto Serenissimo Governo ci impegniamo fin da ora a rispettare l’esito del referendum, ovviamente ci auspichiamo che le autorità internazionali vigilino sulla consultazione in modo più puntuale che in Afghanistan.
Se il referendum avesse poi un risultato positivo nei confronti dell’indipendenza veneta, con il conseguente autogoverno del Popolo Veneto, sarà lo stesso Popolo Veneto ad indicare le proprie modalità su cui vorrà basare il proprio futuro di Stato indipendente. Come modello organizzativo del futuro Stato Veneto noi abbiamo tracciato la via dell’autogestione, la quale ha la propria base teorica nei patti di dedizione su cui era basata l’organizzazione territoriale dello Stato di Terra della Veneta Serenissima Repubblica. Quello dell’autogestione è un contenitore in qui le comunità con i singoli che le compongono daranno il loro apporto di esperienza a 360°, l’unico modo per passare oltre l’attuale sistema di governo, che &egra
ve; ormai morente, è quello di trovare una nuova forma amministrativa della società, di cui troviamo le premesse nella storia della Repubblica Serenissima: si deve tornare alle comunità come base della società, quindi arrivare ad uno Stato in cui i liberi comuni, composti da liberi patrioti, si associno. Il motore della società deve essere l’azione diretta del Popolo quale comunità di Patrioti: coloro che coscientemente decidono di impegnarsi per fare progredire la propria comunità, non prevaricando nessuno ma adoperandosi per il bene comune. Si aderisce alla Veneta Serenissima Repubblica al di fuori di quelli che sono i legami di sangue o di nascita (terra); elementi di adesione allo Stato sono comuni percorsi storici, la condivisione di valori, l’altruismo verso gli altri Patrioti, le comunità e la Patria Veneta nei suoi momenti di difficoltà: pertanto essere parte della Veneta Serenissima Repubblica non è un titolo acquisito e indissolubile, ma può variare in conformità all’essere del singolo: sostanzialmente è Patriota Veneto chi contribuisce allo sviluppo economico, sociale e culturale della Repubblica, ed è pronto a difenderne il territorio, la comunità e l’esistenza stessa.
A fronte di questa premessa, per dare un segnale di discontinuità con la politica italiana e per approntare una politica che abbia al primo posto l’essere umano con il mondo che lo circonda, come Veneto Serenissimo Governo chiediamo ai futuri candidati presidenti della Regione Veneto che si impegnino solennemente a sostenere ad ogni livello il diritto del Popolo Veneto al libero arbitrio, ottenendo entro i primi 100 giorni di porre le basi per il rifacimento del Referendum del 1866, e fissino entro la fine del loro mandato la realizzazione del referendum stesso. Solo ritornando in possesso del proprio libero arbitrio il Popolo Veneto potrà coscientemente risollevarsi ridiventando responsabile collettivamente della propria terra e della propria società, avendo per esso stesso rispetto e stima.
La dichiarazione dei candidati dovrà essere correlata al ripudio di ogni forma di apologia di quelle ideologie (Nazionalsocialismo, Fascismo, Stalinismo, Fondamentalismo, Populismo) che hanno violato e violano i diritti dell’uomo, sia come singolo che come comunità organizzata;  e al rigetto di ogni forma di terrorismo, sia che provenga da organizzazioni che da governi. Il terrorismo (da non confondere con la lotta di liberazione) è sempre un atto di barbarie contro le libertà dell’essere umano e dei Popoli.
I candidati che non sottoscriveranno questo impegno saranno ritenuti oggettivamente complici dell’occupazione italiana, e responsabili  della crisi a cui l’Italia ci costringe da più di 143 anni.
 

Veneto Serenissimo Governo