Comunicati

Corrispondenza da Atene

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La situazione in Grecia è apparentemente calma e tranquilla; non si sa se è la calma prima della tempesta o se è la calma dell’incoscienza. Il popolo greco con il referendum ha scelto di non sottostare al ricatto della troika; la differenza tra il No e il Si è molto significativa: oltre il 20%. Questo risultato ha messo in seria difficoltà sia Tzipras sia i governi europei e la Troika. E’ evidente a tutti che non ci sono e non c’erano alternative all’implosione d’Europa o a un accordo di sopravvivenza con la Grecia. La UE e il governo greco, con una manovra banditesca hanno cercato di far ricadere sul popolo greco la responsabilità di un accordo che affamerà il popolo greco. Le indicazioni dei greci sono state chiare: non si accettano ricatti terroristici. Si azzeri il debito fatto dal Pasok e dai Papandreus e da Nuova Democrazia dei Karamanlis e da Samaras, si rifiuti la dittatura della Troika. Si ricerchino nuove alleanze e collaborazioni, si utilizzino i giacimenti di gas e petrolio presenti nel Mediterraneo, unitamente a Cipro e Israele, si cerchino nuovi rapporti con il campo eurasiatico, si creino rapporti positivi con il BRICS, si sviluppi una nuova economia sociale, modificando il rapporto tra Atene e il resto del territorio, facendo defluire la popolazione greca dalla città di Atene al resto del territorio, privilegiando il turismo, in particolare dell’est. Se questo non avverrà, alle prossime prove elettorali Alba Dorata, cioè gli eredi dei colonnelli, avrà certamente un successo clamoroso, che difficilmente potrà essere controllato, con conseguenze imprevedibili.

 

Atene 10 luglio 2015

Veneto Serenissimo Governo