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Corrispondenza dal Caucaso

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La situazione nel Caucaso potrebbe diventare problematica, a causa delle aggressive ingerenze degli USA, con la complicità della Georgia e l’utilizzo di mercenari islamici e neonazisti.

La cricca di Obama e del suo braccio operativo McCain hanno stimolato e finanziato la cosiddetta “rivolta di piazza Maidan “ a Kiev, in Ucraina, assoldando con decine di milioni di dollari bande neonaziste, eredi del fascista Bandera. Tutto questo è verificato e assodato: questi dollari sono serviti a fornire armi, stipendi, sia alle milizie neonaziste sia ai mercenari non ucraini (contract). Sono state inoltre inquadrate bande di criminali, già condannati, fatti uscire dai carceri (battaglione Tornado), responsabili di massacri, stupri, furti, distruzioni di abitazioni… nei confronti delle popolazioni civili. Questi criminali, quando c’era da affrontare i reparti di autodifesa del Donbass fuggivano a gambe levate. Tutto questo sforzo messo in atto dall’amministrazione Obama non ha ottenuto i risultati sperati: grazie alla volontà e alla determinazione del popolo del Donbass, il quale ha respinto i fantocci di Kiev, infliggendo gravi perdite ai mercenari.

Vista l’impossibilità di destabilizzare la Federazione Russa attraverso la crisi ucraina Obama e i suoi stregoni adesso tentano di aggredirla dal sud, finanziando e stimolando i terroristi islamici a creare il caos nella regione islamica. Si può essere certi che il problematico e instabile ex prigioniero McCain e la Georgia avranno un ruolo importante in questo disegno. McCain ha rapporti consolidati e accertati con i capi dello stato islamico (Isis) e ordinerà ai suoi tagliagole di trasferirsi o di tornare nel Caucaso, e riprendere un’opera di destabilizzazione, attraverso nuovi attentati, aventi come obbiettivi uomini politici, militari e obbiettivi civili, di queste repubbliche, sia indipendenti, sia all’interno della Federazione Russa. Possiamo essere certi che la Georgia sarà la retrovia di questa aggressione. Siamo altrettanto certi che la Federazione Russa, il suo presidente Wladimir Putin e i popoli del Caucaso daranno una risposta forte e decisa , non avendo intenzione di far parte del califfato ispirato da Obama.

Lo stregone di Washington d.c. da quando è presidente non ne ha indovinata una in politica estera, creando solo caos, a partire dal discorso tenuto a Il Cairo nel 2008, che ha dato via libera ai fratelli musulmani, alle cosiddette “ primavere arabe “, a piazza Maidan … e potremmo continuare.

Il suo caos sarà sconfitto anche nel Caucaso.

I popoli non sopportano più l’ingerenza degli affamatori e sapranno contrastarli con fermezza.

Lo stregone può comprare Renzi, Tsipras, al-Baghdadi, Poroshenko e qualche altro servo, ma i popoli sapranno sollevarsi, per difendere la loro storia, cultura e tradizioni.

 

Caucaso, 13 Luglio 2015

Per il Veneto Serenissimo Governo,

il vice presidente Valerio Serraglia