Comunicati Ufficio Affari Esteri

La Somalia e i pericoli dell'islamismo

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A conferma della dimensione internazionale del terrorismo islamista, un autorevole esponente dello stesso Consiglio ha affermato che "i membri delle corti islamiche sono solo degli estremisti, degli Wahabbiti sostenuti da Bin Laden".

  

A poco più di 24 ore dall’approvazione della risoluzione delle Nazioni Unite che autorizza la costituzione di una forza militare africana da inviare in Somalia per tentare di scongiurare l’incipiente conflitto tra Corti islamiche e truppe etiopi lì presenti a sostegno del legittimo Governo somalo di transizione, ecco che la situazione si complica ulteriormente.
Non si tratta dello scontato rifiuto degli islamisti somali verso qualsiasi stanziamento di militari, subito etichettato come imperialismo americano, un linguaggio già utilizzato dall’altra avanguardia islamista della regione, il Sudan, ma di una decisione simbolica dalle conseguenze devastanti.
Proprio a poche ore dalla decisione ONU, il portavoce delle Corti a Bulo Burto, una città a nord di Mogadiscio, ha ufficialmente dichiarato che entro tre giorni entrerà in vigore il provvedimento che condannerà alla decapitazione chiunque non osservi il precetto di pregare cinque volte al giorno in direzione di La Mecca.
Un passo ulteriore verso l’islamizzazione e il consolidamento del regime liberticida delle Corti islamiche.
Le reazioni a tali deliranti affermazioni non sono mancate. Il Consiglio supremo etiope degli affari islamici ha preso una chiara posizione definendo "estremisti" i terroristi delle Corti e dicendo chiaramente che il regime islamista somalo "non è l’Islam, ma un pericolo per il mondo intero". Lo stesso Consiglio, inoltre, ha ratificato l’impegno a sostenere il governo etiope nelle decisioni riguardo ai terroristi somali dato che "l’Etiopia è proprio in prima linea". Una bella lezione di patriottismo e difesa della propria tradizione, anche nei confronti dei troppi governi europei indifferenti all’evolversi della situazione in Africa centro-orientale.
A conferma della dimensione internazionale del terrorismo islamista, un autorevole esponente dello stesso Consiglio ha affermato che "i membri delle corti islamiche sono solo degli estremisti, degli Wahabbiti sostenuti da Bin Laden".
Ancora una volta ci si trova davanti al conflitto tra regimi oppressivi e le legittime aspirazioni dei popoli a vivere in libertà e pace.
La decisione etiope di schierarsi, anche militarmente, al fianco del legittimo Governo somalo di transizione (Tng), riconosciuto dalla comunità internazionale, è un evidente segnale nella direzione del rispetto del diritto internazionale nei confronti dei predoni di turno, nonché una convinta difesa della propria sovranità territoriale.
Infine ci giunge un’altra lezione: il mondo islamico non è un monolite. Una parte di esso fonda i suoi propositi violenti e le sue mire egemoniche su una lettura parziale e strumentale del testo coranico centrata sul versetto 4 della sura (=capitolo,ndr) LXI che dice: "In verità Dio ama quelli che combattono sulla sua via in ranghi serrati, compatti come un edificio solido".
A questi signori bisognerebbe ricordare che esiste un altro passo in cui si afferma "Non vi sia costrizione nella religione" (sura II,256). Al primo si riferiscono gli islamisti, al secondo i veri musulmani.
 Venezia, 8 dicembre `06

  

                                                          Ufficio Affari Esteri
Responsabile Corno d’Africa
 Andrea Bonesso