Comunicati

Stop alla falsa imprenditoria

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di Luca Peroni, vicepresidente vicario plenipotenziario del Veneto Serenissimo Governo
Non ho capito bene se il sig. Carraro abbia a cuore le regole o le sanatorie; per quanto si legge nei suoi interventi, l’imprenditoria veneta ha bisogno di più immigrati, mi sembra che a questo punto dobbiamo fermarci un attimo e ripensare a questo problema con la dovuta serietà.

Lo stato italiano assieme a tante varie associazioni che vanno da quelle caritativa alle sindacali per finire a quella imprenditoriale, ovviamente affiancate dai vari partiti da destra a sinistra, hanno sguazzato benissimo sul problema degli extracomunitari.
L’anarchia di regole che fa da contorno a questo problema ne è l’emblema dei vari scopi: le domande che gli italiani si pongono, (e soprattutto i veneti visto che in ambito industriale ne sono i più diretti interessati) sono per esempio:
– Perché tutti questi flussi di immigrati, per lo più vissuti da essi stessi in situazioni quanto mai precarie (vedi le continue traversate dei disperati nel mediterraneo mettendo a repentaglio la vita in situazioni estreme) ed oramai protratte per oltre un decennio, non sono diretti dall’apparato statale affinché tutte queste situazioni di sfruttamento anche a viaggio ultimato vengano meno?
– Perché dato che c’è bisogno di manodopera si va in cerca di extracomunitari e non si richiede in Italia visto che questo paese ha una delle percentuali più alta di disoccupazione in Europa?
– Perché al limite non si fa espressa richiesta di manodopera extraterritoriale dando preferenza con appositi accordi supportati da apparati degni di una società del 21° secolo ai tanti italiani o in specifico veneti che sono nel mondo e che vorrebbero tornare nella terra dei loro padri? (vedere per es. qualche tempo fa durante e dopo il famoso crac economico in Argentina). Questo potrebbe essere anche il metodo per avere meno contrasti sociali visto che loro, hanno in linea di massima una cultura ed una religione comparata alla nostra.
Visto la presa di posizione da parte dei vari governi italiani alla tenue pressione da parte di tutte le associazioni che gravitano e che in qualche situazione esistono per conto del problema extracomunitario, mi vien difficile credere che non ci sia qualche silenzio-assenso sulla problematica.
Il mio punto di vista sulla questione è che gli imprenditori stiano scaricando tutte le responsabilità,cercando di addossare le colpe del loro fallimento a destra ed a manca, soprattutto accollando la colpa agli operai veneti che non sarebbero più in grado o non vorrebbero più fare alcuni tipi di lavoro. La struttura economica di questo paese, basata su standard da fine ‘900 oramai è in declino costante e visto che la politica italiana assieme ai vari settori produttivi non è in grado di sostituirla radicalmente per vari motivi di tipo clientelare e finanziario, cerca misure tampone per sopravvivere ancora per qualche tempo all’inevitabile misera fine che inevitabilmente ci sarà. La scarsa ricerca tecnologica e la svendita di esclusivi prodotti locali per pochi ritorni personalistici a paesi emergenti come per es. la Cina, sono alcune delle cause che hanno portato al declino il paese. Richiedere continuamente masse di disperati che possono lavorare sottocosto e vivere in condizioni limite per poter tenere bassi gli stipendi di lavoratori veneti, penso proprio non siano il massimo della civiltà e dell’onestà. Ricordo inoltre che i costi di un’immigrazione in grandi numeri, come abbiamo assistito negli ultimi 10 anni e che continua giornalmente causando sconquassi sociali ed economici insopportabili, debba essere trasbordata dai vari organi statali di assistenza (vedi INPS, ecc.) a delle assicurazioni private a carico delle varie aziende che tanta manodopera extracomunitaria continuano a richiedere. E per finire, con la prospettiva rosea di un futuro all’avanguardia senza un innalzarsi costante delle tensioni sociali e con stipendi dignitosi, sono convinto che qualcosa cambierebbe anche sul modo di vivere e di pensare e soprattutto sull’incremento delle nascite nelle giovani coppie autoctone.
Venezia, 17 dicembre ’07

 

Per il Veneto Serenissimo Governo
Il Vicepresidente Vicario Plenipotenziario
Luca Peroni