Comunicati Rassegna Stampa

Dal "Corriere delle Alpi" del 22/01/2008

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Dal "Corriere delle Alpi" del 22/01/2008

DOMENICA A LONGARONE
Proclamato il nuovo Veneto Serenissimo Governo

…«Sarà un lavoro lungo», spiega Marco De Cesero che è stato delegato ad occuparsi delle Comunità Montane e della zona dolomitica all’interno del Veneto Serenissimo Governo. «Nel gruppo ci sono diversi bellunesi e insieme costruiremo il programma per la montagna»…

BELLUNO. Si è formato domenica mattina, a Longarone, il Governo di unità patriottica della Veneta Serenissima Repubblica. Ai vertici dell’esecutivo ci sono alcuni giovani, il bellunese Marco De Cesero e diversi esponenti del commando dei Serenissimi che nel maggio 1997 “liberarono” Piazza San Marco occupando il campanile più importante di Venezia. Luigi Massimo Faccia, Andrea Viviani e Luca Peroni, tutti condannati ad oltre quattro anni di carcere dopo quei fatti e Valerio Serraglia che fu solo inquisito, sono ai vertici del governo e impegnati nella promozione del referendum che dovrebbe capovolgere l’esito di quello del 1866.
Per i Serenissimi infatti (ma lo pensano anche altri) quella consultazione fu una farsa che spalancò le porte all’illegittima occupazione italiana del Veneto. L’incontro di domenica a Longarone prevedeva la nomina e la proclamazione del nuovo governo, ma anche una conferenza sulle ragioni del referendum per la costituzione dello Stato Veneto indipendente.
«Sarà un lavoro lungo», spiega Marco De Cesero che è stato delegato ad occuparsi delle Comunità Montane e della zona dolomitica all’interno del Veneto Serenissimo Governo. «Nel gruppo ci sono diversi bellunesi e insieme costruiremo il programma per la montagna».
I Serenissimi hanno già affrontato diversi temi: dall’identificazione dei valori-legge (che si riconducono a sette “comandamenti”) alla creazione di una Veneta Serenissima Armata. Il rispetto per l’ambiente, la lingua e la cultura sono gli argomenti che più stanno a cuore al movimento, ma prima viene la “bonifica” del Veneto dalle cose negative portate con l’occupazione italiana. (i.a.)