Comunicati Vento del Leone

Il Tibet sia il Vietnam della Cina

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il punto di Germano Battilana
Continua il massacro a Lhasa; il Governo socialfascista di Pechino è intenzionato a continuare il genocidio del Popolo Tibetano nelle totale indifferenza degli affaristi, ai quali non interessa e mai è interessato se i dollari sono intrisi di sangue. Questi personaggi, secondo la dichiarazione di qualche dirigente della Confindustria, affermano: “più sangue più affari, al completamento della pulizia etnica si potranno allargare gli affari anche in Tibet”.

Questo modo di pensare è risaputo, ma quello che è intollerabile è l’atteggiamento del Dalai Lama, il quale parla in modo roboante di genocidio culturale. Ma quale genocidio culturale! In Tibet si sta perpetrando un genocidio contro il Popolo, crimini contro l’umanità, morti, feriti e arresti ormai si contano a migliaia: questa è la soluzione finale ordita dal Governo della Repubblica Popolare Cinese.
L’Esercito Popolare di Liberazione cinese ha preso il controllo non solo del Tibet, ma anche delle province limitrofe a forte presenza tibetana.
Questa è la realtà, aspettiamo che la CIA ed il sistema satellitare USA mettano a disposizione del mondo le immagini dei massacri e dei campi di concentramento. Ma ciò forse è di ingombro a qualche candidato alla Casa Bianca il quale non può privarsi dei soldi elargiti da società di comodo del Governo Cinese per continuare la campagna elettorale, come è già avvenuto nel 1992 e 1996?
Certo che per il Dalai Lama e per il suo compagno di merende Pannella è molto più gratificante distribuire sciarpette e partecipare a festicciole in tutto il mondo nei salotti dei cosiddetti “raffinati intellettuali”, piuttosto che essere al fianco dei combattenti per la libertà del suo Paese occupato.
Siamo certi che il Popolo Tibetano e i suoi dirigenti sapranno distinguere gli amici dagli zerbini di Pechino.
La Banda di Pechino va isolata sul piano politico, economico e sportivo. Chi afferma il contrario è un lacchè di Pechino.
Popolo tibetano sii forte, tutto sommato il Governo Cinese è un colosso dai piedi d’argilla. Rientra nei vostri diritti lottare e resistere con le armi in pugno, cacciate i mercanti dal tempio.
Il Tibet sia il Vietnam della Cina, che la lotta continui finché il Tibet non sarà una Nazione libera ed indipendente. Dove c’è un Patriota combattente lì c’è la solidarietà dei Patrioti Veneti.

Viva il Tibet libero dalla Banda di Pechino!
Viva il Veneto libero dalla Banda di Roma!

Venezia, 18 marzo 2008

Germano Battilana