Comunicati Ufficio Affari Esteri

Iran-La diplomazia italiana: un continuo tira-molla

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L’attuale Ministro degli Esteri Franco Frattini è il degno erede del marchese Emilio Visconti Venosta (ministro degli esteri italiano che nel 1866 vegliò sull’illegale annessione del Veneto all’Italia), e questo assunto deriva dalle continue prese di posizione italiane riguardo la politica internazionale, che dire contrastanti è usare un pallido eufemismo.

I viaggi in Siria, Libia, e dichiarazioni sull’Iran, il Pakistan, l’Afghanistan, ecc. segnano un incerto procedere, la diplomazia italiana si dice amica di tutti e difensore della libertà, ma è la prima che appoggia regimi terroristici, non prendendo nel contempo nette posizioni contro le violazioni dei diritti umani perpetrate da stati di dubbia moralità.
Il detto che l’Italia è come l’avvoltoio che si pone sul bordo dei campi di battaglia per disossare le ossa dei cadaveri è quanto mai attuale rispetto a quanto succede in Iran. Frattini afferma in un’intervista che “E’ evidente che non chiediamo noi di ricontare le schede elettorali, questi sono compiti che spettano alle autorità iraniane, ma è evidente che il diritto di manifestare e il diritto e dovere di informare da parte della stampa va rispettato.” ma intanto praticamente che fa? Nulla, l’Italia rimane impassibile rispetto ai morti, alle incarcerazioni, alle torture, ai desaparecidos. Forse perché non è nuova a truffe elettorali, forse perché memore di come ha assoggettato i Popoli della Penisola ritiene una prassi consueta quella delle consultazioni truffa. Il diritto internazionale per alcuni Stati è facoltativo, e l’Italia basa proprio la sua fondazione su una serie di truffe, di violenze, e di illegalità che nulla hanno da invidiare all’odierno Iran.
Poi in modo saccente il Ministro degli Esteri italiano, sempre nella stessa intervista pubblicata sul “Il Piccolo” il 26 giugno ’09, dà lezioni al premier israeliano sulla questione palestinese, ma come si permette questo erede di Ciano di insegnare qualcosa a chicchessia? Da lezioni ad Israele su come trattare con i Palestinesi mentre lo Stato italiano occupa illegalmente le terre Venete da più di 140 anni, che bella coerenza morale.
Se il Ministro Frattini vuole essere conseguente con le sue dichiarazioni accetti il tavolo di trattative proposto dal Veneto Serenissimo Governo, per così procedere ad una pacifica transizione nei territori Veneti verso una consultazione referendaria, sotto l’egida internazionale, che metta fine alla violazione del diritto internazionale da parte italiana dal 1866, e che permetta così ai Veneti di ritornare in possesso del loro libero arbitrio di Popolo.
Se l’Italia rifiuterà questa ennesima opportunità, il governo italiano se ne assumerà tutte le responsabilità di fronte alla Storia e di fronte ai posteri.
Longarone, 29 giugno ’09

Il Ministro degli Esteri
del Veneto Serenissimo Governo
Demetrio Serraglia