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Togliamo i soldi dalle banche e acquistiamo la nostra terra

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Cominciamo a dare un segnale per il nostro futuro togliendo i soldi dalle banche e disinvestendo i nostri soldi dalle azioni o altri titoli. Amiche ed amici, se amiamo la nostra terra non nascondiamo i soldi sotto il materasso ma liberiamo la terra che amiamo comprandola, e contemporaneamente proclamiamo Liberi Territori Veneti questi nuovi appezzamenti. Il futuro parte da noi, la riscossa non può arrivare da altri se non dal nostro amore per il prossimo e per il mondo in cui viviamo.

 

Ormai la crisi economica è una realtà che ci coinvolge tutti, coinvolge la nostra società e il mondo in cui ci hanno abituato a vivere, coinvolge il nostro quotidiano e il futuro dei nostri figli e dei nostri cari. Il sistema globalizzato non è più sull’orlo del baratro, ma nel baratro che con le sue macerie travolge tutto e tutti.
Come Veneto Serenissimo Governo, erede e continuatore della storia, cultura e tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica, non possiamo esimerci da prendere una posizione categorica rispetto a ciò che sta accadendo e a quelle che possono essere le prospettive future per chi non vuole affogare su questo Titanic che è lo Stato occupante italiano e un’economia mondiale ormai in avanzato stato di putrefazione.
L’attuale situazione economica globale è il frutto di un economia basata sul nulla, ovvero di un’economia che non basa le proprie fondamenta sul reale ma sul fittizio, le radici su cui si appoggia l’economia che si sta sciogliendo come neve al sole è costruita su promesse, su giochi, su speculazioni, sul vendere e comprare ciò che non esiste, su dare un valore a ciò che un valore non ha, sul stampare denaro senza nessuna logica e senza nessuna copertura, su compensi stratosferici a manager che basano il proprio vivere sullo sfruttamento del prossimo, su incentivi ai manager che non potranno essere spesi neanche in 10 vite, ecc. Questo elenco potrebbe continuare, comunque una cosa è chiara: chi ci rimette in questa crisi sono le persone comuni; i giovani che cercano la prima occupazione e che ormai sono disillusi rispetto a tutto; chi ha lavorato una vita e si trova licenziato senza più nessuna prospettiva di lavoro e di futuro né tanto meno di pensione o di ammortizzatore sociale; chi si appresta ad andare in pensione che vede la propria attività lavorativa allungarsi quasi a tempo indeterminato; le donne che non hanno nessun aiuto da parte dello Stato per quella che è la gestione della famiglia e dei figli e saranno costrette a lavorare a lungo come gli uomini; gli anziani abbandonati a loro stessi in quella che è la parte finale della propria vita; gli immigrati che scappano da situazioni di disagio e repressione e si ritrovano a passare dalla padella alla brace; gli studenti che trovano nella scuola solo un ammortizzatore sociale e non un trampolino per la vita; i piccoli imprenditori che illusi dal profitto, dalla ricchezza e dal cosiddetto riscatto sociale si sono fidati di questo sistema truffaldino ritrovandosi essi stessi alla canna del gas e alla bancarotta.
Noi abbiamo affermato che questa situazione non ha più senso di esistere e che l’unica via di salvezza per il nostro amato Veneto è uscire dallo Stato criminale italiano, abbandonando progressivamente il sistema economico su cui si basa, per passare ad un’economia fondata sull’autogestione di libere comunità associate tra di loro. Abbiamo più volte affermato nei nostri progetti e programmi che il Veneto Serenissimo Governo vuole dimostrare che può esistere un sistema sociale che abbia come perno la libertà, la solidarietà, la democrazia, e non lo sfruttamento. Per salvarsi dal baratro di questa crisi irreversibile. Quindi le nostre direttrici sono tre:
1°) Uscire dall’economia globalizzata;
2°) Costruire un  nuovo patto  con il territorio e la natura nel suo insieme;
3°) Gettare le basi per un’economia potenzialmente autosufficiente.
Il Veneto Serenissimo Governo si impegna a e dare un contributo teorico per la possibilità di costruire villaggi autogestiti nel Veneto. In questo contesto noi facciamo appello a tutti i patrioti, perché si pongano nella condizione di praticare questo alternativo sistema di vita. Inoltre chiediamo al presidente della giunta regionale Veneta e a tutte le istituzioni locali venete di confrontarsi con il Veneto Serenissimo Governo, sulla fattibilità di questa proposta, unica via di salvezza in questa crisi economica irreversibile.
Siamo pronti a verificare se da subito si possono costruire comunità autogestite, alla luce degli ultimi disastri che hanno messo in ginocchio i popoli di ogni angolo del mondo, con danni enormi per le persone e i territori.
Un primo gesto concreto che possono fare le donne e gli uomini che si sentono realmente Patrioti Veneti è quello di comprare degli appezzamenti di terreno (non importa la dimensione) proclamandoli Liberi Territori Veneti dandone la gestione politica al Veneto Serenissimo Governo, in questi territori è auspicabile che i nuovi proprietari riscoprano quelle che sono le colture tradizionali o che allevino del bestiame in modo non intensivo e rispettoso, questo perché dobbiamo riappropriarci in modo pieno e completo della terra che questo sistema economico ci ha strappato rendendoci schiavi del profitto, dello sfruttamento dell’essere umano sull’essere umano e del consumo sfrenato. Il mondo è un sistema chiuso, che ha risorse limitate e di cui l’essere umano deve essere amorevole custode.
Quante prove dobbiamo aspettare per capire che stando all’interno delle attuali dinamiche di potere e sfruttamento siamo destinati all’autodistruzione? Vogliamo ancora delegare a una classe politica ed economica dissociata dalla realtà e dal quotidiano il nostro futuro? Vogliamo ancora far sopravvivere questo sistema economico depositando i nostri soldi in banche amministrate da avvoltoi pronti a tutto per i loro profitti stratosferici? Vogliamo continuare ad alimentare la finanza comprando azioni o titoli vari che nulla portano di positivo al nostro futuro?
Cominciamo a dare un segnale per il nostro futuro togliendo i soldi dalle banche e disinvestendo i nostri soldi dalle azioni o altri titoli. Amiche ed amici, se amiamo la nostra terra non nascondiamo i soldi sotto il materasso ma liberiamo la terra che amiamo comprandola, e contemporaneamente proclamiamo Liberi Territori Veneti questi nuovi appezzamenti. Il futuro parte da noi, la riscossa non può arrivare da altri se non dal nostro amore per il prossimo e per il mondo in cui viviamo.
Longarone, 7 ottobre 2011
il Presidente della Veneta Serenissima Repubblica
Luigi Faccia
il Presidente del Veneto Serenissimo Governo
Luca Peroni
il Ministro degli Interni e Pianificazione Economia Autogestita
Valerio Serraglia
il Ministro di Giustizia
Andrea Viviani
Il Ministro degli Esteri
Demetrio Serraglia

il Responsabile del Dipartimento Ricerca ed Ambiente

Mario Bonamigo