Comunicati

Documento politico economico sulla crisi italiana e le sue ricadute in Veneto

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Non siamo arrivati al capolinea perché finché c’è vita si può rapinare e sfruttare. La dinamica devastatrice del saccheggio istituzionalizzato che impera oramai da diverso tempo nel paese è destinata ad espandersi all’infinito, senza esitare e con sempre maggiore superbia da parte di chi si arroga il diritto di farlo, sostituendo la volontà di tutti, usando l’inganno e la forza dissuasiva dei poteri coercitivi che la gang al potere esercita in nome della libertà, del progresso e di svariate primavere ricche di paradisiache ebrezze celestiali.

Se analizziamo anche senza zelo alcuno la situazione non solo nel nostro paese ma anche nei territori storicamente somiglianti dove ci si è dato al capitalismo opulento delle borse, della finanza seducente, dei super uomini manager, dei tecno-dirigenti eruditi, delle banche e dei loro derivati ecc…, beh possiamo assistere al macello sociale, alla deturpazione ambientale, alla miseria, alla fame, alla perdita di tutte le tradizioni della cultura e della dignità delle persone; non c’è bisogno di andare molto lontano per lambire dove non crescerà più l’erba.
Si è giunti ad una situazione di vero e proprio allarme sociale, le scorrerie nei confronti della popolazione sono in costante espansione ed è con la loro criminale ingiunzione a sottomettersi ai vari programmi di fermezza economico-finanziaria germogliati dai vari summit quotidiani che i politici di turno "lavorano" per salvaguardare i loro forzieri.
Basta aprire gli occhi e subito ci si accorge che tutta questa frenesia di salvataggio che circola quotidianamente in tutti gli organi di informazione ed istituzionali, sta portando alla deriva quelle piccole conquiste che negli anni hanno portato le popolazioni ad attendersi un riscatto in senso federale della loro relazione con il loro territorio e la sua gestione.
Chi apre gli occhi si accorge chiaramente che il capitalismo ed i suoi tirapiedi stanno ripulendo tutti i risparmi dei Popoli, ed hanno dichiarato guerra alla libertà di impresa ed alle aspirazioni di autonomia e sovranità delle varie comunità; si arriverà ad un commissariamento anche dell’aria che respiriamo, tenendo ben presente che per l’acqua e per le conquiste tecnologiche lo hanno già fatto. Il Veneto Serenissimo Governo ha sempre denunciato il sistema attuale che poggia sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo arrivando in tempi di forte regresso a muovere veri e propri conflitti contro territori e popolazioni, con lo scopo di annettersi loro materie prime o vantaggi geo-politici di varia natura e questo si è rivelato fondato: basti vedere dove sta dirigendosi la lotta per l’egemonia mondiale anche nel nostro bacino mediterraneo.
Se vogliamo salvarci e dare un futuro quantomeno sereno alle generazioni future dobbiamo invertire la rotta e dirigersi verso una strada diametralmente opposta a quella cui i vari ruffiani politici di turno ci stanno obbligando, cambiando in primis la norma imperante dello sfruttamento ai fini personali.
Per prima cosa ci si deve slegare dalla logica del patto perverso con la finanza ed il capitale, che come sappiamo manipola e plasma l’amministrazione sociale dei nostri paesi, obbligandoci a subire continui terremoti in nome di un buonismo umanitario che come abbiamo visto negli ultimi decenni ha portato e porterà solo a miseria e conflitti devastanti, anche se cercano di mascherarli ad impatto digeribile solo perché regionali. Questo implica conseguentemente l’evasione da qualsiasi contratto di debito con chicchessia, in quanto le colpe e le responsabilità si devono andare a cercare ed a riscuotere da chi ha avuto la responsabilità delle tesorerie negli ultimi 150 anni, (sappiamo benissimo chi sono i degni eredi delle varie tasse sul macinato architettate per salvare i debiti dello stato italiano nato putrido in bancarotta e bramoso di proprietà altrui); il tutto sarà legato al risarcimento da parte dello stato occupante per tutti i crimini, le ruberie, le confische commessi ai danni della Patria Veneta, ricordiamo sempre con forte ira i milioni di veneti costretti alla fame ed all’emigrazione forzata in terre sconosciute e lontane per colpa dell’aggressione italiana.
La premessa deve essere chiara quanto sarà semplice la strada che le genti dovranno intraprendere ai fini dello smarcamento totale dalle logiche imperialistiche, che lo stato italiano ed i suoi poteri economici e repressivi cercano di imporci: se le vie dello sfruttamento portano al centralismo ed a potenziare l’egocentrismo parassita dell’essere sull’essere, la nostra risposta sarà l’autogestione dei nostri territori e delle nostre famiglie, compresi i nostri beni. Tutte le comunità saranno indipendenti riscoprendo il valore delle loro consuetudini, delle loro tradizioni, del legame indissolubile e sacro con il territorio e la natura (indubbiamente in molti casi da bonificare assieme allo spirito altruista della collettività); solo lavorando tutti per la comunità si raggiungerà quantomeno un barlume di equilibrio.
L’insieme di tutte le comunità indipendenti ed autogestite porterà alla rinascita di quel progetto durato oltre mille anni e senza sconquassi sociali o rivolte che è stata la nostra amata Veneta Serenissima Repubblica, ispiratrice per secoli di libertà, pace sociale e giustizia, punto di riferimento per le menti libere in tutto l’occidente.La rinascita della Veneta Serenissima Repubblica potrà essere una speranza di pace e collaborazione per tutto il bacino del mediterraneo in un momento di forti spinte disgregatrici ed autoritarie, potrà essere il punto di riferimento per un nuovo accordo di reciproco e mutuo sostegno e scambio dei vari popoli dell’area inquadrato in un ampio progetto di amicizia e collaborazione coinvolgendo anche aree strategiche ai nostri confini, che per anni sono state ritenute estranee per motivi puramente ideologici o politici.
Riunione solenne del Veneto Serenissimo Governo

Longarone 21 luglio 2012

Veneto Serenissimo Governo