Comunicati

Philadelphia, Convention del partito democratico

image_pdfimage_print
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Le convention repubblicana e democratica si sono concluse. Adesso i due candidati: Donald Trump e Hillary Clinton dovranno conquistare gli elettori, l’8 novembre 2016, per essere il prossimo presidente degli USA.

Si può tranquillamente affermare che l’astensionismo sarà a livelli altissimi, visto la mancanza di fiducia e credibilità dell’attuale establishment politico economico che ha guidato gli USA nell’ultimo decennio. Questo è quanto si è percepito qui a Philadelphia, maggiore sarà l’astensionismo e più difficile sarà per H. Clinton vincere la competizione.

Andiamo a vedere quanto è successo alle due convention: a Cleveland le contestazioni a D. Trump sono state organizzate dai suoi avversari e nemici, che comunque non avrebbero votato per i repubblicani; soltanto il senatore Cruz ha dichiarato di votare secondo coscienza, ed è stato sommerso dai fischi. A Philadelphia ogni volta che si faceva il nome di B. H. Obama e di D. W. Schultz (presidente del Partito Democratico ) dai militanti e delegati di Sanders partivano bordate di fischi e il grido: "Galera! Galera!". Tant’è che quando è intervenuto B. H. Obama i contestatori non sono stati ammessi all’interno della convention, mentre all’esterno chi c’era ha visto e documentato gli scontri e l’abbattimento di parte della recinzione esterna, per difendere il "tranquillo, sereno" discorso del presidente.

B. H. Obama nel suo intervento ha sostenuto che H. Clinton è migliore di B. H. Obama e di B. Clinton; si potrebbe chiedergli, pur sapendo di essere peggiore di H. Clinton, per quale ragione si è candidato in opposizione alla stessa nel 2008; forse per la sua sfrenata e incontenibile megalomania e ambizione?

Un’altra differenza tra le due convention è stata visibilmente percepita: a Cleveland c’era la gente comune, nessun ex presidente USA, nessuno degli ultimi due candidati alla Casa Bianca, che anzi si sono schierati con gli avversari, pochi burocrati del partito. A Philadelphia invece erano presenti sia il presidente B. H. Obama sia l’ex presidente e attuale consorte di H. Clinton, B. Clinton, tutto l’apparato del partito, a cominciare da D. W. Schultz; la stessa che ha manipolato i soldi ricevuti dai finanziatori che corrispondono agli affamatori del mondo, e l’apparato del partito per far vincere H. Clinton.

E’ questa la democrazia?

Tutto questo ha un significato preciso: nulla deve cambiare, al di là della demagogia verbale.

Dopo 8 anni di presidenza di B. H. Obama gli USA e il resto del mondo sono migliori o peggiori? Quali sono i problemi risolti in politica estera, dopo il discorso di B. H. Obama a Il Cairo nel 2008?

In questi ultimi 8 anni il mondo è precipitato in uno stato di guerre locali ma permanenti; la guerra a bassa intensità è arrivata anche in Europa; le primavere arabe, volute da B. H. Obama, gestite politicamente dal suo Segretario di Stato H. Clinton e militarmente dal suo braccio destro senatore repubblicano Mc Cain, hanno avuto come risultato la destabilizzazione dell’Africa, del Medio Oriente, e dell’Europa.

Quali sono i benefici tratti dal popolo americano da questa politica? Chi conosce gli USA può affermare, senza tema di essere smentito, che il loro tenore di vita è precipitato ai livelli del 1929, o forse anche peggio; Detroit ne è un esempio significativo.

L’instabilità razziale e il grado di violenza sono saliti a vertici mai conosciuti negli ultimi 40 anni.

Questi sono i "brillanti" risultati del premio Nobel per la pace Barak Hussein Obama e della sua collaboratrice ed erede "futuro premio Nobel" Hillary Clinton.

Si può essere abbastanza sicuri che gli americani ne terranno conto.

Il pifferaio B. H. Obama sta portando tutti verso il precipizio (guerra ).

Sta al popolo americano, l’8 novembre, sbarrare la strada a tale catastrofe.

Philadelphia, 29 luglio 2016

Germano Battilana