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Indipendenza – La strada

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La gravità della situazione politica ed economica dell’Italia è di fronte a tutti, non serve soffermarsi più di tanto.

Questa è l’Italia: di Lissa, di Caporetto, dell’8 settembre, di Di Maio.

Un’Italia senza tattica, senza strategia, con poche idee confuse ma soprattutto senza un popolo, quindi uno stato fantoccio, che si è retto e si regge grazie agli interessi di potenze straniere.

Dal 1860 al 2018 la cosiddetta Italia è sempre stata lo zerbino, di volta in volta, della Gran Bretagna, della Francia, della Germania guglielmina, della Germania hitleriana, degli Usa e della Germania della signora Merkel. Ciò è storicamente assodato.

I patrioti della penisola italica si devono porre una domanda: CHE FARE?

Per quanto riguarda il Veneto, il Veneto Serenissimo Governo ha compiuto uno sforzo importante e significativo, producendo due documenti: il primo “Pace e autodeterminazione dei popoli” del settembre 2015 con le integrazioni dell’ottobre 2018, il secondo “Indipendenza e sviluppo del Veneto” -piano Guardiola-  del febbraio 2017.

Questi documenti inquadrano la geopolitica in Europa, e nello stesso tempo danno indicazioni, per un paese medio come il nostro, riguardo lo sviluppo economico, in un mondo globalizzante.

Ciò detto e fatto esistono ancora altre necessità per delineare un quadro sempre più idoneo, per raggiungere l’obbiettivo dell’indipendenza totale della Veneta Patria.

L’occupazione della nostra patria, da parte dell’Italia ha determinato una pulizia etnica  dell’invasore, essa ha avuto come linea guida la pressione fiscale nella prima fase, e successivamente sono state due guerre mondiali, combattute la prima prevalentemente sul suolo della nostra patria, e la seconda aggiungendo alle devastazioni causate dal conflitto, anche il regalo della provincia di Belluno ai nazisti tedeschi.

Tutto questo ha generato una povertà mai conosciuta fino ad allora nelle nostre floride terre, innestando una emigrazione biblica nei 5 continenti, provocando una diaspora  seconda solo alla diaspora del popolo ebraico.

Possiamo affermare, con buona approssimazione, che i veneti in patria sono 4 milioni, e i veneti nel mondo sono 12 milioni; praticamente 3/4 dei veneti sono dispersi nei 5 continenti.

In questo contesto noi affermiamo il diritto del popolo veneto a esercitare l’autodeterminazione  nella nostra patria.

Nel contempo siamo fin d’ora impegnati, a indipendenza raggiunta, ad approvare una legge costituzionale chiamata “legge del ritorno”, atta a privilegiare tutti i veneti della diaspora a ritornare nella terra dei loro padri e che sarà dei loro figli, da dove vilmente e proditoriamente sono stati cacciati dall’invasore italiano.

Venezia-Longarone 15 ottobre 2018

                         Il Vice Presidente del Veneto Serenissimo Governo

                                  Valerio Serraglia