Comunicati

Ucraina: venti di guerra

image_pdfimage_print

Continuano le provocazioni e le sanzioni della NATO e dell’amministrazione Biden contro la Federazione Russa; tutto questo potrebbe sfociare in scontri armati non facilmente controllabili (vedi 1a e 2a guerra mondiale). Non bisogna dimenticare che l’Europa (24/03/1999) manovrata da Clinton assieme al suo zerbino D’Alema ha già aggredito e bombardato un paese europeo: la Serbia e la sua capitale, Belgrado, con migliaia di morti e ingenti distruzioni materiali senza precedenti dal 1946. In questo contesto le nazioni europee si stanno muovendo; il Presidente croato Zoran Milanovic ha affermato che in caso di conflitto ritirerà tutti i soldati croati facenti parte del contingente NATO, in quanto l’Ucraina è un problema di Biden (diciamo noi, e anche di suo figlio) e dei suoi piani espansivi. La stessa Repubblica Federale di Germania ha dichiarato che non invierà nessuno dei suoi soldati in difesa dell’Ucraina. Lo stesso governo ucraino ha affermato che non esiste, in questo momento, nessun pericolo d’invasione da parte della Federazione Russa.

Che fanno i fantasmi di Roma? Sono impegnati a dividersi il governo e il sottogoverno, onde poter spartirsi il bottino accumulato sul sangue e sul sudore dei lavoratori. Nessuno di questi si preoccupa della gravità della situazione e dei pericoli di guerra che minacciano l’Europa. (Tanto sarà Biden che deciderà cosa fare). In compenso hanno schierato le tre Armi ai confini della Federazione Russa e della Bielorussia.

Elenchiamo le forze militari italiane di aggressione già schierate:

in Romania – Costanza- Aeronautica Militare con 4 caccia Typhoon e 140 uomini, in attesa di ricevere altri 12 aerei e 260 uomini, con un costo, nel 2021 di 33 milioni di euro;

nel Mar Nero Marina Militare con fregata Fremm Carlo Margottini e con il cacciamine Viareggio e 200 marinai, con un costo, nel 2021 di 17 milioni di euro;

nel Mediterraneo orientale la portaerei Cavour con i costosissimi e inaffidabili F 35, assieme alla portaerei americana Truman e quella francese Clemenceau;

in Lituania l’Esercito: 200 uomini della Brigata Taurinense, con decine di carri armati ruotanti, in un gruppo di 1200 uomini agli ordini del comando canadese, con un costo per il 2021 di 27 milioni di euro.

Queste sono, a oggi, le forze schierate ai confini della Federazione Russa, a imitazione del C.S.I.R. di mussoliniana memoria.

Il Veneto Serenissimo Governo, erede e continuatore della storia, cultura e tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica consiglia, responsabilmente di ritirare tutti i militari schierati ai confini della Federazione Russa, ricordando che la Russia non ha mai minacciato l’Italia, e quando l’Italia l’ha aggredita ne ha subito le tragiche conseguenze.

In tutti i casi il Veneto Serenissimo Governo invita i soldati veneti e non solo, inseriti nelle fila dell’Esercito italiano a non essere ostili ai nostri fratelli russi, ma a fraternizzare e costruire un clima di pace e di serenità tra i popoli d’Europa contro i guerrafondai imperialisti e gli approfittatori.

W la pace W la libertà W l’indipendenza 

Venezia-Longarone 27 Gennaio 2022 

Per il Veneto Serenissimo Governo

Il Vicepresidente Valerio Serraglia

Veneto Serenissimo Governo