Comunicati Spirito Veneto

I Crimini contro l’umanita’ dello Stato italiano in Istria, Dalmazia e Quarnaro

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Nella "giornata del ricordo" ricordiamo come si è svolta la criminale occupazione della Jugoslavia da parte dello stato italiano, e la verita sui crimini commessi dagli italiani verso le popolazioni inermi.


Quando lo Stato italiano parla dell’Istria, Dalmazia e Quarnaro ne parla come se queste terre con le loro popolazioni fossero italiane. Questa è un’affermazione a-storica e priva di ogni minima base legale: l’Italia prima del 1918 mai aveva messo piede sulle coste orientali dell’Adriatico. Non bisogna confondere i 1200 anni di buongoverno della Repubblica Veneta nell’Istria, Dalmazia e Quarnaro con le rivendicazioni colonialistiche e pseudo revansciste dello Stato Italiano.
I crimini dell’Italia contro le popolazioni dell’ex Jugoslavia sono innumerevoli e particolarmente efferati; essi partono dall’occupazione militare di Fiume da parte di D’Annunzio, con l’appoggio militare, politico e logistico dello Stato Italiano; e questo contro tutti i trattati internazionali.
Nella successiva occupazione militare nell’Istria, Dalmazia e Quarnaro la pulizia etnica da parte degli italiani è stata scientifica e sistematica: gli insediamenti nell’ex Jugoslavia andavano avanti di pari passo con la pulizia etnica, la stessa compiuta in Libia, Somalia, Eritrea ed Etiopia. È stata la Jugoslavia ad aggredire l’Italia o è avvenuto l’esatto contrario? Chi ha annesso Lubiana all’Italia? Chi ha insediato un Savoia nel fantomatico Regno di Croazia, nominandolo re? Un re che peraltro non ha mai avuto il coraggio di presentarsi in Zagabria.
A Ciampi e ai governi italiani attuali e passati chiediamo se conoscono queste località: isola di Arbe (Quarnaro), Gonars e Visco (Friuli), Moniago (Treviso), Chiesanuova (Padova), Renicci (Toscana). In questi paesi sono stati allestiti lager per civili dell’ex Jugoslavia. C’è differenza tra i proclami di Kesserling contro popolazioni civili e quelli del comandante dell’XI Corpo d’Armata Mario Rabotti, e dell’altro commissario Emilio Grazioli?
Chi ha dato l’ordine d’inviare in campi di prigionia tutti i maschi tra i 18 e i 55 anni, e far occupare la loro proprietà dagli italiani? Il generale Umberto Fabbri ha o non ha ordinato: la fucilazione di centinaia di croati e sloveni; la distruzione di interi villaggi rasi al suolo e l’internamento delle popolazioni?
Il punto di vista del generale Gastone Gamebra (succeduto a Rabotti nel comando dell’XI Corpo d’Armata) a proposito dei campi di concentramento: “individuo malato = individuo tranquillo”. Si potrebbe continuare ad elencare i crimini, vedi le centinaia di civili fucilati.
Chi ha costruito e appoggiato militarmente e politicamente le bande terroristiche degli Ustascià  in Croazia e dei Cetnici in Serbia? Nel lager di Jenisice sono stati trucidati 100.000 tra Serbi e Croati, Ebrei, … Credo che di fronte a questi crimini i patrioti ex jugoslavi non potevano che reagire con la lotta armata, rispondendo colpo su colpo alle attività terroristiche italo-tedesche, e reimpossesarsi di quanto era nel loro diritto. È inoltre evidente che anche su Trieste lo Stato italiano non poteva rivendicare nessun diritto naturale, in quanto mai Trieste è stata legalmente italiana.
Inoltre la cultura, la storia e i legami tra Venezia e le popolazioni di queste terre si sono incrinati grazie alla politica scellerata di Benito Mussolini, il quale affermò che “dove c’è un Leone di San Marco, lì c’è l’Italia”. Ed è evidente che quest’affermazione non poteva rimanere senza conseguenze.
La domanda che sorge spontanea è: come fanno i profughi istriano-dalmati a non capire che la causa delle loro tragedie è lo Stato che loro tanto difendono, ovvero l’Italia? Di fronte ai fatti qui elencati è chiaro che chi causò gli attriti tra le varie popolazioni che abitarono e abitano attualmente il litorale adriatico dell’Istria, Dalmazia e Quarnaro non fu altro che l’occupante italiano.
Il Veneto Serenissimo Governo è impegnato a ricostruire rapporti di amicizia storica con i nostri fratelli di Istria, Dalmazia e Quarnaro. 

                       

Valerio Serraglia
Ambasciatore Plenipotenziario
del Veneto Serenissimo Governo