Comunicati Ufficio Affari Esteri

A proposito delle elezioni nei territori di Gaza e Cisgiordania

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Non c’è stata alcuna sorpresa su tale risultato: è evidente che Al Fatah non poteva pensare di riuscire a contrastare Hamas, vista la propria politica internazionale e sociale.

Non c’è stata alcuna sorpresa su tale risultato: è evidente che Al Fatah non poteva pensare di riuscire a contrastare Hamas, vista la propria politica internazionale e sociale. Il gruppo dei cosiddetti “tunisini” è un gruppo di parassiti e speculatori, citiamo solo due fatti tra gli innumerevoli:

1- aver respinto le proposte del Primo Ministro israeliano Barak, che avrebbe consentito la rapida formazione di uno stato palestinese;

2- a mo’ di esempio la vendita, sotto costo, del cemento avuto dagli europei per costruire case ai palestinesi, agli israeliani, cui serviva cemento per la costruzione del muro lungo il confine.

I palestinesi non potevano che votare come hanno fatto, la vittoria di Hamas era certa, si trattava solo di conoscerne la percentuale.

Attorno da Al Fatah c’era e c’è solo l’elefantiaco apparato burocratico statale, la sicurezza e le forze armate, come si può capire il parassitismo nelle sue varie espressioni.

I dati in possesso del nostro Ufficio Affari Esteri erano gli stessi conosciuti dal Quai d’Orsay, dal Foreign Office, dalla Farnesina e dal Mossad, perciò non poteva esserci nessun sorpresa.

Era giusto, come noi abbiamo sempre riconosciuto, fare le votazioni, nonostante la certezza della vittoria di Hamas. Le future scelte politiche militari dei palestinesi sono ora scevre di equivoci. Al Fatah non era in grado né di fare la guerra, né di fare la pace.

Si vedrà se il futuro gruppo dirigente sarà in grado di soddisfare le necessità dei palestinesi o se continuerà ad essere responsabili di tragedie in Israele ed in tutto il Medio Oriente.

Venezia, 27 gennaio ’06

Per il Veneto Serenissimo Governo
Il Segretario Generale agli Affari Esteri
Valerio Serraglia